Lo scorso anno il referendum sulle trivelle oggi lo sfruttamento senza limiti del sottosuolo senza politiche per energie sostenibili. Emilia Romagna e provincia di Modena reduci dal terremoto di qualche anno fa subiscono tutto questo, la denuncia dal Prc di Modena.
Gli effetti dello “Sblocca Trivelle” voluto dal presidente Bonaccini
per superare lo stop alle trivellazioni introdotto da Errani dopo il
sisma in Emilia si fanno sentire sui territori, che iniziano ad essere
attenzionati da multinazionali interessate alla ricerca di idrocarburi.
Quasi tutte le province emiliano-romagnole sono interessate da
concessioni di coltivazione idrocarburi e da nuove richieste di indagini
per lo sfruttamento del sottosuolo, al punto che se tutte venissero
autorizzate, la quasi totalità della pianura e più della metà del
territorio regionale verrebbe interessato da progetti di ricerca.
Con questa scelta miope Governo e Regione perdono l’ennesima
occasione per porre un freno allo sfruttamento del suolo in
Emilia-Romagna e avviare l’uscita da un modello di sviluppo ancora
basato sugli idrocarburi. L’economia basata sul petrolio è infatti da
superare per avvicinarci all’Europa più moderna e sostenibile, in cui la
crescita economica è affiancata dall’energia rinnovabile e
dall’economia circolare.
Per altro le popolazioni locali, nonostante siano quelle che
subiscono le trivellazioni, non hanno alcuna voce in capitolo, essendo i
permessi di ricerca rilasciati dal Ministero dello Sviluppo Economico
d’intesa con la Regione. E dove i pozzi sono attivi le royalties per i
Comuni sono insignificanti e non ci sono garanzie per la bonifica dei
siti estrattivi terminata la fase di vita dei pozzi.
Rifondazione Comunista invita la Regione Emilia Romagna ad ascoltare
la voce preoccupata dei Sindaci e dei cittadini e a revocare il proprio
assenso alle attività di ricerca idrocarburi. Sarebbe il primo passo per
uscire da un modello di sviluppo obsoleto e concausa della crisi
economica che stiamo vivendo.
Rilanciare l’agricoltura, difendere i beni comuni, mettere in
sicurezza sismica e idrogeologica il territorio e porre un freno allo
sfruttamento del suolo e del sottosuolo nella nostra Regione non possono
essere solo slogan.
Stefano Lugli – Segretario PRC Emilia Romagna
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