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giovedì 18 maggio 2017

STOP TRIVELLE

Lo scorso anno il referendum sulle trivelle oggi lo sfruttamento senza limiti del sottosuolo senza politiche per energie sostenibili. Emilia Romagna e provincia di Modena reduci dal terremoto di qualche anno fa subiscono tutto questo, la denuncia dal Prc di Modena.


Gli effetti dello “Sblocca Trivelle” voluto dal presidente Bonaccini per superare lo stop alle trivellazioni introdotto da Errani dopo il sisma in Emilia si fanno sentire sui territori, che iniziano ad essere attenzionati da multinazionali interessate alla ricerca di idrocarburi.
Quasi tutte le province emiliano-romagnole sono interessate da concessioni di coltivazione idrocarburi e da nuove richieste di indagini per lo sfruttamento del sottosuolo, al punto che se tutte venissero autorizzate, la quasi totalità della pianura e più della metà del territorio regionale verrebbe interessato da progetti di ricerca.
Con questa scelta miope Governo e Regione perdono l’ennesima occasione per porre un freno allo sfruttamento del suolo in Emilia-Romagna e avviare l’uscita da un modello di sviluppo ancora basato sugli idrocarburi. L’economia basata sul petrolio è infatti da superare per avvicinarci all’Europa più moderna e sostenibile, in cui la crescita economica è affiancata dall’energia rinnovabile e dall’economia circolare.
Per altro le popolazioni locali, nonostante siano quelle che subiscono le trivellazioni, non hanno alcuna voce in capitolo, essendo i permessi di ricerca rilasciati dal Ministero dello Sviluppo Economico d’intesa con la Regione. E dove i pozzi sono attivi le royalties per i Comuni sono insignificanti e non ci sono garanzie per la bonifica dei siti estrattivi terminata la fase di vita dei pozzi.
Rifondazione Comunista invita la Regione Emilia Romagna ad ascoltare la voce preoccupata dei Sindaci e dei cittadini e a revocare il proprio assenso alle attività di ricerca idrocarburi. Sarebbe il primo passo per uscire da un modello di sviluppo obsoleto e concausa della crisi economica che stiamo vivendo.
Rilanciare l’agricoltura, difendere i beni comuni, mettere in sicurezza sismica e idrogeologica il territorio e porre un freno allo sfruttamento del suolo e del sottosuolo nella nostra Regione non possono essere solo slogan.
Stefano Lugli – Segretario PRC Emilia Romagna


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