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martedì 30 maggio 2017

PICCOLO COMMERCIO IN DIFFICOLTA'

Ci siamo soffermati spesso nel raccontare le costanti difficoltà dei piccoli commercianti di Paderno ormai schiacciati dalla prepotenza dei colossi della grande distribuzione. Ieri l'ennesimo episodio, un 53enne proprietario di una tintoria di Via Roma non ce l'ha fatta si è tolto la vita.
Il ricordo del compagno Franz che lo ha conosciuto e condiviso tali difficoltà in qualità di commerciante in questo ricordo ed appello nei confronti delle istituzioni del territorio.

Alcuni giorni fa giunge una notizia tragica che lascia la comunita' padernese senza parole,e' morto Carlo Lauria noto lavandaio di Via Roma.
Purtroppo con il passare dei giorni e' emersa una terribile verita',Carlo forse a causa di problemi legati alla sua attivita' ha deciso di porre fine alla sua vita.
Di fronte ad una simile notizia si tende a ricondurre questi gesti come problemi personali e a liquidarli come drammi familiari e individuali.
La morte di Carlo,persona onesta,seria e instancabile lavoratore da anni apprezzato da clienti,colleghi commercianti e da chi ha avuto modo di conoscerlo,ha lasciato tutti sgomenti.
Bisogna avere il coraggio di dire chiaramente che l'ormai cronica crisi del commercio di vicinato e l'assoluto stato di abbandono dei piccoli negozi sono un dato di fatto altrettanto palese il totale disinteresse delle istituzioni nazionali,regionali e locali in merito alle difficolta' del commerciante in difficolta'.
Occorre ripensare profondamente  a tutti i fattori che determinano la crisi del commercio di vicinato e trovare soluzioni che possano rivitalizzare il centro di Paderno rivedendo e agevolando la sosta auto,viabilita' e creando una maggior supporto alle attivita' in difficolta' sia psicologico che laddove necessario economico.
Occorre fare rete e dare l'opportunita' a negozianti vecchi e nuovi di poter reggere la concorrenza dei centri commerciali.
Va ripensato completamente l' ampliamento del Centro Commerciale Brianza se si vuole salvare il centro di Paderno da un inesorabile desertificazione delle vie cittadine.
Bando al buonismo e alle ipocrisie la morte di Carlo ha ragioni profonde e sistemiche,il grido disperato culminato in un gesto estremo e' frutto dell'abbandono e dell'indifferenza di una societa' arida,individualista e iperliberista,dove un onest'uomo lavoratore,marito e padre di famiglia soccombe per la sola colpa di aver creato un attivita' e lavorato duramente   e non aver trovato una via di uscita per affrontare i problemi.
Carlo merita che la sua morte non sia dimenticata,la moglie e la figlia meritano un reale aiuto di vicinanza da parte delle istituzioni locali e della cittadinanza.
Non dimentichiamo la morte bianca del lavoratore Carlo.
 
Franz Englaro assieme ai compagni e compagne del circolo PRC A.Casaletti


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