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giovedì 29 settembre 2016

IL NO AL REFERENDUM E' UN NO ALLA GUERRA

Oggi sotto gli occhi di tutti la tragedia dei bambini di Aleppo, di Gaza, di altri paesi dove l'infanzia è continuamente violata ed i nostri governi dimostrano solo disumanità.
Il riferimento alla deforma costituzionale è già attuato , Alfonso Gianni descrive perfettamente una situazione che in tanti faticano ad individuare.

"tra i 47 articoli revisionati dalla legge Renzi-Boschi vi è anche l’articolo 78 che concerne la dichiarazione dello stato di guerra. Per la precisione l’attuale testo, ancora vigente fino (e speriamo anche dopo) al pronunciamento referendario recita “Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari”, mentre quello deformato dice: ” La Camera dei deputati delibera a maggioranza assoluta lo stato di guerra e conferisce al Governo i poteri necessari”.
Come è noto attorno a questo articolo si è sviluppato negli anni un larghissimo dibattito, dai tempi della Costituente fino a quello degli anni migliori del movimento pacifista.Il potere di attivare lo stato di guerra spettante al Parlamento si configura quindi come atto politico per eccellenza,  presuppone e coinvolge principi etici, un’accurata valutazione del quadro politico e militare internazionale, una discussione grave e approfondita circa la  necessità del l’instaurazione del regime giuridico di eccezionalità. Discussione tanto più impegnativa e imprescindibile se si tiene conto delle modalità extraistituzionali, a a livello internazionale e interno, con cui le decisioni belliche vengono assunte e i relativi mascheramenti linguistici con cui vengono giustificate. Per questa ragione più d’uno ha pensato che prevedere una maggioranza superiore per l’elezione, almeno in prima battuta, del Presidente della Repubblica a quella della dichiarazione dello stato di guerra fosse una assurdità. E vi sono state iniziative di parlamentari, anche trasversali, ma inascoltate, che hanno cercato di porre rimedio chiedendo che la dichiarazione dello stato di guerra potesse avvenire solo sulla base di un voto dei due terzi dei componenti le camere.
Il testo della “deforma” costituzionale peggiora in modo evidente questo quadro. Non solo e non tanto perché è solo una Camera che viene chiamata a pronunciarsi. Infatti il Senato continua ad esistere ed entra in decisioni chiave, come le leggi di revisione costituzionale, ma non su questa che è la più importante di tutte. Ma perché la nuova norma costituzionale, applicata in un contesto nel quale è entrato in vigore l’Italicum, fa sì che la maggioranza assoluta richiesta sia già data all’atto stesso della nascita della camera – grazie al premio di maggioranza dato a una minoranza – e che appartenga a un solo partito."

lunedì 26 settembre 2016

PRC MILANO IN FESTA AL PARCO CHIESA ROSSA

Sono stati tre giorni di festa,musica,ballo,concerti,  iniziative culturali, confronti politici assieme a tanto buon cibo, a tanti compagni che si sono prodigati in tutti i modi per la riuscita di questa splendida maratona svoltasi al parco della Chiesa Rossa a Milano.
Un piccolo gioiello che brilla ancora di luce propria in un panorama dove la politica dimostra il suo aspetto piu' tetro e che invece grazie ai tanti compagni ricompare nella sua veste piu' limpida.
Il discorso conclusivo di Paolo Ferrero non poteva mancare, centrato sull'attuale politica contro i migranti, sul prossimo referendum e soprattutto sulle  nostre Brigate di Solidarietà attiva che continuano a dare costantemente una mano nelle zone colpite dal terremoto. Un orgoglio che fa bene al cuore, al lavorio instancabile di chi crede in una società diversa, cosi' anche oggi alcuni giovani volontari sono partiti da Cinisello per portare ancora beni che saranno utili alle popolazioni colpite.
Degni di nota i dibattiti che si sono susseguiti in queste giornate soprattutto quello sul lavoro e sull'America Latina  creati e portati avanti dalle compagne Nadia Rosa ed Anna Camposampiero.
Presente il nostro circolo padernese A. Casaletti, assieme a Cormano,Cinisello e Novate.
Concludiamo con le parole del segretario Matteo Prencipe Federazione di Milano
"Festa milanese di Rifondazione #ioVotoNO Sono stati 3 giorni entusiasmanti e partecipati. Una grazie ai tanti cittadini che hanno partecipato e sopratutto ai numerosi compagni/e che dalle cucine, al servizio, alla logistica alla sorveglianza, hanno reso possibile discutere di riforma costituzionale, lavoro, america latina, sinistra..e anche divertirsi! ben fatto!"




                                                   



domenica 25 settembre 2016

PADERNO:CARREFOUR RICHIEDE AMPLIAMENTO SPAZI

A fine febbraio 2016   su questo blog pubblicammo  una piccola analisi di quanto fosse difficile per le piccole attività commerciali sopravvivere nelle provincie ormai disseminate di numerosi e sempre piu' grandi spazi lasciati ai centri commerciali.


"Negozi che ultimamente vediamo cercare di sopravvivere nella giungla sterminata dei centri commerciali che ormai dettano legge. Cosi' il negozietto sotto casa fa veramente fatica , numerosissime le spese fra cui affitto, manutenzione,riscaldamento ma soprattutto le banche che non mollano i cordoni della borsa. L'incubo anche per chi si cimenta in nuove attività è lo spettro della chiusura. Purtroppo Paderno Dugnano non è indenne da tutto questo, spesso si sono visti nascere negozi di svariato genere per poi sopravvivere solo qualche mese.Le poco attività che ancora resistono hanno la fortuna di non dover pagare affitti e sono quasi sempre a gestione familiare.
Senza attività commerciali il paese muore e laddove le saracinesche son chiuse non vi è solo silenzio ma anche la solitudine degli abitanti  costretti a rimanere chiusi fra le proprie quattro mura perdendo quel minimo di socializzazione soprattutto se anziani ."

Settimana scorsa la Commissione Territorio ha esaminato la proposta di ampliamento con relativo progetto pervenuta dal Carrefour di Paderno .Sicuramente una progettazione che farebbe piombare ancor piu' nell'oblio le piccole attività presenti sul territorio in un mondo dove i piu' piccoli non avrebbero scampo di fronte alla potenza dei colossi lasciando morire quello che dovrebbe essere un punto cardine importante per il nostro paese già definito da molti come "dormitorio" nel circuito della periferia milanese.

 

COMO :FUORI I FASCISTI DALLA MIA CITTA'

Como antifascista unita contro le manifestazioni concesse dalle amministrazioni comunali in città e provincia , la forza delle ragioni democratiche vince su chi vuole portare avanti campagne contro il diverso e la chiusura dei corridoi umanitari.
Fabrizio Baggi attraverso il blog del PRC di Como ci aggiorna su quanto è accaduto durante questi ultimi giorni.

Cantù: «Dopo la riuscita innegabile dell’ iniziativa: «Fuori i fascisti dalla mia città » tenutasi venerdì 23 settembre 2016 presso la sala ARCI di Cantù via Ettore Brambilla durante la quale, dopo aver presentato ancora una volta la prima campagna per la messa fuori legge di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste dopo aver tirato le file sul suo andamento, sulle adesioni finali ed aver fatto una piccola analisi di quanto e cosa abbia spinto il comitato promotore a lanciare la petizione Saverio Ferrari_(Memoria Antifascista), Alice Rossi_(coordinatrice U.D.S. Como), Ettore Onano_(Segretario generale Fiom/Cgil Como), Annamaria Francescato (Como Senza Frontiere), con le loro relazioni, hanno sviscerato, ognuno per la sua parte, il tema dell’antifascismo, sabato 24 Settembre, al parco di Villa Argenti, durante l’iniziativa Mischiantu - sabato 24/09 @Parco Argenti tantissime realtà antifasciste, democratiche e che si riconoscono nei valori della Resistenza e della Costituzione da essa nata si sono ritrovate su un primo sollecito di alcune forze organizzate e della cittadinanza attiva per una giornata di festa, all’aperto all’insegna dei valori della Democrazia.
Più di 30 i gazebo presenti, la presentazione di un libro, musica, aperitivo, confronto e solidarietà.
Ecco per cosa si è distinta oggi Cantù. Nonostante il sindaco e la giunta abbiano deciso di concedere per la quarta volta consecutiva uno spazio pubblico ai neonazisti di forza nuova, con l’aggravante che quest’anno, il “Campo Solare” è da poco stato intitolato ai Partigiani Locali.
Una larghissima fetta della città si è schierata dalla parte della causa antifascista partecipando alle iniziative messe in campo
Il gruppo che ha lanciato l’iniziativa: [Libera Como, Cantù Cricket Club, ACG Azione e Coinvolgimento Giovani, Agesci Cantù, Teranga Como, ASPEm Onlus, I Bambini DI Ornella, Associazione Gruppo Appartamento, Arcigay Varese, Coordinamento Liberi Insieme, ANPI Mariano-Cantù, Il Pollo Bastardø, Circolo Arci Virginio Bianchi, Arci Terra e Libertà, Comitato Cantù Antifascista, CGIL Como, promotori per l'intitolazione del campo solare ai partigiani canturini, Coordinamento Comasco Pace, Emergency - Como] ha ribadito la necessità di rispondere con fermezza alle provocazioni dei neofascisti di FN , ormai purtroppo sdoganati da anni a Cantù a causa di una distorta visione della libertà di pensiero del sindaco e della giunta.
La nostra provincia sta attraversando da circa 2 mesi e mezzo un periodo storico politico estremamente delicato, l’arrivo dei migranti a Como ha giocato un assist non indifferente alla destra più becera che sta facendo della disperazione di persone umane la propria arma vincente per le campagne elettorali del 2017, ma la popolazione antifascista ha dimostrato senza indugio che la vera cittadinanza della provincia di como è un’altra. E’ quella dei 700 volontari che orbitando attorno al tema San Giovanni”, è quella dei 15o al presidio antifascista del 30 agosto in risposta alle 20 persone che qualche giorno prima sotto l’insegna di Como si comaschi (falsa associazione guidata da forza nuova) hanno urlato contro i migranti e contro chi stava cercando di migliorate la loro situazione, è quella della sala gremita di ieri sera e lo è quella degli attivisti e dei visitatori che hanno animato oggi il parco di Villa Argenti.
Inutile negarlo, questa volta la nostra provincia, vecchia, ricca e borghese ed i suoi abitanti hanno realmente avuto modo di sorprenderci positivamente.
FUORI I FASCISTI DALLA MIA CITTA’ recita lo slogan di questi giorni e insieme ai colori, alla solidarietà ed ai temi dell’antifascimo e dell’antirazzismo ha dimostrato che il reale problema non sono le migrazioni bensì le frontiere chiuse, la mancanza di corridoi umanitari, e la strumentalizzazione di persone che scappano da paesi in guerra, dalla fame e dalla miseria.

Como 25 settembre 2016

venerdì 23 settembre 2016

SEVESO 40 ANNI DALLA BONIFICA
Pubblichiamo un post dell'Associazione Italiana Esposti Amianto in merito alla questione della bonifica da diossina nella zona del parco delle Querce :

In merito alle questioni ambientali del nord-Milano ci scrive il Coordinamento No Pedemontana impegnato sul tema della bonifica della zona contaminata dalla diossina (zona Seveso-Meda) perchè qualora dovessero proseguire i lavori di costruzione del tratto B2 dell'autostrada Pedemontana Lombarda, si dovrà "ripulire" la zona interessata.
Sono ancora in attesa dei risultati della campagna di carotaggi avviata da Regione Lombardia nella scorsa primavera ma già si parla di bonifica dei terreni lungo il tracciato autostradale (e non di tutte le aree della zona).
Il Coordinamento inoltre ci segnala la seguente iniziativa nell'ambito delle celebrazione ufficiali del 40esimo dell'ICMESA
40 anni dalla Bonifica
ore 10.00-13.00
sala polifunzionale del Bosco delle Querce via Ada Negri, Seveso
La storia e le condizioni della bonifica operata a Seveso: un confronto tra l´esperienza e il modello locale con altre bonifiche operate in questi decenni in Regione. Seguirà una visita guidata alle vasche di raccolta del materiale contaminato.
Noi saremo presenti e giriamo volentieri l'invito a tutte le associazioni, partiti, comitati e cittadini padernesi , per condividere le battaglie (anche Paderno ha subito e sta subendo sul proprio territorio decisioni prese da istituzioni che non rispettano nè i cittadini nè l'ambiente in cui vivono, come la Rho Monza, il nuovo impianto di smaltimento rifiuti e le vasche di laminazione ).
Partecipiamo numerosi !

giovedì 22 settembre 2016

IL COMITATO ANTIFASCISTA TIRA LE SOMME E NON SI ARRENDE

Il Comitato Antifascista torna a difendere spazi regalati dalle amministrazioni comunali alle organizzazioni nazifasciste con alcune manifestazioni. Domani sera alle ore 20.30  a Cantu' l'appuntamento è al circolo Arci Virginio Bianchi con numerosi ospiti fra cui Saverio Ferrari.
Inoltre in quest'occasione terminerà la raccolta firme iniziata lo scorso anno per la messa fuori legge di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste.

Pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Lombardo  Antifascista

Con la mobilitazione antifascista di Cantù del 23 settembre contro il Festival di Forza nuova, che provocatoriamente si terrà all’ex Campo solare, ribattezzato recentemente dalla stessa amministrazione comunale Campo dei Partigiani, si chiuderà la prima campagna, partita nel dicembre scorso in Lombardia, per lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste. Il risultato è stato decisamente positivo. Le firme a oggi raccolte sono state circa venticinquemila (poco più di ventimila on line) e almeno cinquemila attraverso l’iniziativa diretta in piazze e strade. In parallelo a questa petizione negli scorsi mesi sono state raccolte dall’Osservatorio contro i fascismi, che si è collegato a questa campagna con una propria iniziativa specifica, più di trentamila firme (33.737) on line per richiedere a Facebook la rimozione dei contenuti di apologia del fascismo. L’importante risultato di relazioni che si sono costruite in questi mesi con l’adesione di associazioni, comitati, sezioni Anpi e organismi impegnati nell’antifascismo, non andrà disperso. Dopo un’ampia consultazione di tutti i soggetti che si sono impegnati nella campagna, si è infatti deciso di dar vita a una rete stabile utilizzando la stessa denominazione che ha accompagnato la raccolta firme on line, ovvero Comitato lombardo antifascista, che continuerà a coordinarsi anche attraverso una sua specifica pagina Facebook. La data della consegna formale a Roma alle massime autorità (Presidente della Repubblica Presidenti di Camera e Senato) delle firme raccolte sulle due petizioni che verrà comunicata quanto prima.
COMITATO LOMBARDO ANTIFASCISTA 
 
 
 
 

martedì 20 settembre 2016

LE RAGIONI DEL NO

Ieri sera a Cormano Le ragioni del No in un'aula consiliare gremitissima di gente ma soprattutto di giovani. Roberto Cornelli splendido relatore ha fatto riferimento a quella lettera della Bce 2011 destinata all'allora governo Berlusconi dove già veniva menzionato il disegno di cambiamento costituzionale assieme a quello della riduzione posti di lavoro, ridimensionamento pensionistico, abolizione delle provincie ed altro. Un piano che è stato portato a termine dai successivi governi tecnici e non.Brillante il magistrato Armando Spataro con i suoi interventi assieme a Roberto Cenati Anpi provinciale di Milano, mai tediosi e sicuramente degni di un'attenzione che non ha faticato a catturare il pubblico nonostante il lunedì sera. 

Riproponiamo la lettera della BCE datata 5 agosto 2011

Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.
Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti. Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:
1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi. 2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendopiù rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo. Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.
3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali. Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.




domenica 18 settembre 2016

LE BRIGATE DI SOLIDARIETA' ATTIVE NELLE ZONE TERREMOTATE

Ci siamo sentiti dire che non ne valeva la pena, altri hanno risposto preferendo inviare sms o denaro attraverso svariati canali,noi circoli PRC di Milano e provincia  ci siamo dedicati alla raccolta beni da destinare alle zone colpite e l'obiettivo è stato raggiunto. Attraverso le Brigate di Solidarietà attivissime sul campo siamo costantemente aggiornati sulla situazione e soprattutto abbiamo la sicurezza che le nostre raccolte siano giunte a destinazione e servano a lenire in parte chi è stato colpito da questa tragedia.

"Ogni volta che c'è un terremoto c'è chi ride, perchè sa che incasserà miliardi con la ricostruzione, c'è chi attiva raccolte fondi delle quali magari non sapremo più nulla e poi ci siamo noi e chi come noi attiva la solidarietà dal basso. Noi che nel nostro piccolo abbiamo voluto impostare una campagna all'insegna della trasparenza per raggiungere gli obiettivi qui sotto descritti. Noi che renderemo pubblico il nostro bilancio anche online giá dai prossimi giorni, noi che vogliamo condividere con voi l'evolversi di tutti i progetti attraverso questa pagina.
Attraverso la raccolta fondi il noi diventa voi e a sole due settimane dal sisma abbiamo davvero già fatto tanto.
Grazie a tutti coloro che in vari modi ci stanno supportando.

Oggi abbiamo consegnato una roulotte ad una famiglia nell'isolata frazione di Pasciano (comune di Amatrice) situata a 1.085 metri slm.
Il freddo sta arrivando, NESSUNO VA LASCIATO SOLO!
AVANTI BRIGATE"


SALVINI A COMO, BAGGI RISPONDE

Ci siamo soffermati spesso sulla situazione incandescente della stazione di Como San Giovanni dove un gran numero di  migranti viene  assistito attraverso i tanti  attivisti per i diritti umani e militanti del nostro partito giungono pero'  notizie non sempre confortanti.Oggi riceviamo e pubblichiamo  la riflessione di Fabrizio Baggi ,segreteria provinciale di Como  espressione di grande solidarietà e presenza giornaliera accanto a chi soffre.

UNA BREVE CONSIDERAZIONE SULLA PRESENZA DI MATTEO SALVINI A COMO
Individui che provano in continuazione a strumentalizzare la disperazione delle persone. Individui come questo con la maglia con la scritta “libera Como”, che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, famoso per il suo assenteismo al Parlamento Europeo, a capo di un partito che solo alla guida di Regione Lombardia ha più indagati di Forza Italia nei tempi d’oro pretendono di venire a Como ad insegnare alla popolazione come si deve agire.
Rabbrividisco solo all’idea.
La verità è che la nostra città caro Salvini ha dato prova di grande solidarietà. 
I più di 700 volontari che in questi mesi si sono attivati per rendere il più vivibile possibile la permanenza dei profughi in città, ed i soli 20 tuoi “sostenitori” che venerdì scorso scandivano frasi passibili di denuncia per incitamento all’odio sono la dimostrazione che le teorie leghiste a Como non attaccano con buona pace tua, della Lega e della vostra sezione cittadina (che una sera in stazione davanti alle telecamere di una tv di Berlusconi ha avuto la pretesa di spacciarsi per un gruppetto di cittadini).
La nostra città ha reagito all’emergenza dimostrando umanità, dimostrando di essere solidale.
La figuraccia di venerdì dimostra realmente che le pagliacciate in stile Pontida, a maggior ragione in un momento tanto delicato come questo, a Como non sono gradite.
Como, 18 settembre 2016

venerdì 16 settembre 2016

FESTA DEI CIRCOLI PRC NORD MILANO



DOMANI IL NOSTRO CIRCOLO SARA' PRESENTE ASSIEME A TANTA BELLA MUSICA E A TANTA BELLA GENTE-  VI ASPETTIAMO


                                 W LA COSTITUZIONE

COMITATO VITTIME EURECO INCONTRA I TECNICI

In data 14 settembre il Comitato Vittime Eureco ha incontrato i tecnici
di Città Metropolitana in merito all' autorizzazione concessa per l'apertura sull'area ex Eureco a Paderno Dugnano.

Il nostro  circolo PRC A.Casaletti che segue ed ha contribuito a numerose iniziative in aiuto del Comitato Vittime  pubblica il resoconto della giornata


IL DIGIUNO PER UNA LEGGE

 Gianni Rubagotti attivista per i diritti civili e responsabile dell'Ass.ne per l'iniziativa radicale Myriam Cazzavillan parteciperà ai digiuni per porre in evidenza il fabbisogno di una legge a favore dell'utilizzo di medicinali a base di cannabis.
Pubblichiamo il comunicato stampa relativo all'iniziativa non violenta


Paderno Dugnano, 15-9-2016 – Inizia questa settimana una serie di sabati di azioni nonviolente a favore di Fabrizio Pellegrini per chiedere l'attuazione della legge regionale abruzzese sui medicinali a base di cannabis.
Partecipano militanti radicali e c'è stata l'adesione della senatrice Stefania Pezzopane del Partito Democratico.
Fabrizio Pellegrini, 47 anni, pianista, attore e pittore senza reddito dal 2002 è affetto da fibromialgia, una malattia autoimmune che causa cefalea, astenia (una sensazione di grande fatica), disturbi dell’umore e del sonno, dolori e rigidità muscolare. l'Asl ha certificato la necessità di una terapia a base di cannabinoidi. Solo che costa 500 euro al mese, e l'uomo - che lavora poco proprio per la malattia che lo perseguita - quei soldi non li ha.
Una legge regionale del 04 gennaio 2014, la più avanzata in Italia, prevede un Fondo di 50mila euro proprio per tutelare il diritto costituzionale alla salute degli indigenti ma è rimasta inattuata (“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. ” articolo 32 della Costituzione).
Per evitare di finanziare il mercato illegale l'artista abruzzese ha coltivato da solo la cannabis che gli serviva ma il giugno scorso proprio per questo è stato incarcerato: perdendo oltre alla possibilità di curarsi la libertà.
Pellegrini è stato scarcerato grazie all'assistenza legale gratuita degli avvocati radicali Vincenzo Di Nanna e Giuseppe Rossodivita e a una azione nonviolenta che ha visto digiuni a staffetta e la sospensione della sua terapia a base di cannabinoidi da parte di Andrea Trisciuoglio, segretario dell’associazione LaPiantiAmo, affetto da sclerosi multipla.
Ma rimane il suo diritto costituzionale alle cure mediche negato, non a caso c'è un ricorso alla Corte Costituzionale da parte dell'avvocato Di Nanna.
Al momento il calendario di sabati è il seguente:
Sabato 17: visita al carcere di Monza (con il Sindaco di Desio Roberto Corti, il coordinatore regionale di FutureDem Alessio Alberti e la radicale Sara Martelli)
Sabato 24: digiuno di Daniele Iglina di Possibile Alessandria
Sabato 1 ottobre: visita alle carceri di Alessandria con Possibile Alessandria e consiglieri comunali della città di Gianni Rubagotti
la mattina con
Francesco Di Salvo, consigliere comunale Partito Democratico
Simone Annaratone, consigliere comunale lista civica AL Centro
Daniele Iglina, Possibile Alessandria
nel pomeriggio con
Gheorghe Raica, consigliere comunale Gruppo Misto – Sottogruppo UNIONE DEMOCRATICA ROMENI IN ITALIA
Emanuele locci, consigliere comunale Popolo della Libertà
Arianna di Saverio, Possibile Alessandria
Sabato 8 digiuna Paolo Izzo
Sabato 15 digiuna Rita Tomaselli
Sabato 22 digiuna Diego Mazzola
Sabato 29 digiuna Gianni Rubagotti


Si sono aggiunti al digiuno
24 settembre Silvia Molé
1 ottobre Alessio Alberti,
8 ottobre Paola di Folco e altre adesioni sono in arrivo.


Chi volesse aggiungersi può scrivere a segreteria@iniziativaradicale.it

giovedì 15 settembre 2016

MORIRE MANIFESTANDO

Oggi la morte di un operaio che stava scioperando a Piacenza ha lasciato ancora una volta il popolo dei lavoratori che lottano per riaffermare i propri diritti sgomenti. L'abisso del ritorno a tempi che furono è sempre piu' vicino un incubo in cui ogni anno i lavoratori si sentono sempre piu' intrappolati.
Esprimiamo come circolo PRC A.Casaletti tutta la nostra vicinanza al lavoratore  ucciso assieme al comunicato che oggi la segreteria  regionale PRC dell'Emilia Romagna nella persona di Stefano Lugli ha divulgato.
"Nella società borghese il lavoro vivo è solo un mezzo per accrescere il lavoro accumulato.Nella società comunista il lavoro accumulato è solo un mezzo pr ampliare,arricchire e migliorare la vita dei lavoratori" da Il Manifesto del Partito Comunista 
  I compagni e le compagne del circolo PRC A.Casaletti - Paderno Dugnano

OPERAIO UCCISO A PIACENZA VITTIMA DELLA BARBARIA PADRONALE DELLA LOGISTICA
Rifondazione Comunista dell’Emilia Romagna esprime piena solidarietà alla famiglia di Abdesselem El Danaf, operaio di 53 anni e padre di 5 figli ucciso questa notte travolto da un camion davanti ai cancelli della Seam di Piacenza, ditta in appalto all’azienda di logistica GLS, durante il presidio e lo sciopero promosso dalla USB per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato. Siamo vicini anche ai compagni di lotta di Abdesselem e a tutto il sindacato USB per questo grave episodio che colpisce l’organizzazione sindacale.
Abdesselem pur non essendo un precario lottava contro la precarietà, ed è finito sotto il camion guidato da un altro lavoratore incitato a sua volta a forzare il blocco dei lavoratori per schiacciare con la forza il picchetto dei facchini che rivendicavano il rispetto degli accordi sindacali, che volevano difendere i propri diritti e la propria dignità di lavoratori.
Ciò che è successo non è dunque un incidente, ma la conseguenza dell’imbarbarimento padronale che da tempo si vive nel settore della logistica, un settore strategico per l’economia globalizzata ma dove i lavoratori vivono condizioni di paraschiavismo e nel perenne ricatto della guerra tra poveri. Una guerra tra poveri oggi portata alle estreme conseguenze di un lavoratore che uccide un altro lavoratore.
E in questa situazione non sono esenti da colpe nemmeno la politica e le istituzioni, che in questi anni anziché intervenire per tutelare i lavoratori e le lavoratrici della logistica hanno, invece, precarizzato ancora di più il mondo del lavoro e tradotto le proteste dei facchini dell'Emilia Romagna e degli altri centri logistici italiani in un problema di ordine pubblico.
Era dagli anni ’50 che in Emilia Romagna un lavoratore non veniva ucciso durante un momento di lotta sindacale, e quanto successo ci ricorda una volta di più che l’art 1 della Costituzione, quello che vuole l’Italia una Repubblica democratica fondata sul lavoro, è ancora tutto da conquistare.
Rifondazione Comunista sarà al fianco dell’USB nelle azioni di lotta che deciderà di intraprendere.

Stefano Lugli – Segretario regionale PRC Emilia Romagna

martedì 13 settembre 2016

IL POTERE DEL GRUPPO

Una terribile escalation di violenze sessuali su ragazzine e giovani donne sta mostrando il volto di una società ormai allo sbando.
Il ministero della giustizia sforna cifre impressionanti :
lo scorso anno il sistema aveva in carico 532 ragazzi condannati per stupro e 270 per stupro di gruppo. Il problema non è relativo solo alle regioni del sud ma anche a quelle del nord.

Numerosi sono i casi di violenze da "branco" senza contare quelli che non vengono denunciati per il terrore delle vittime e delle famiglie stesse, incapaci di reagire di fronte a questo devastante fenomeno in ascesa.
 Noia, solitudine, mancanza di valori, film violenti, sono solo alcune delle cause scatenanti  di un problema fra i tanti ancora irrisolti in un Paese dove le donne continuano ad essere vittime di una cultura  maschilista  che non accenna a diminuire.Violenze di gruppo assieme ai quasi quotidiani femminicidi dovrebbero far pensare ad un'educazione sessuale ma soprattutto di rispetto nei confronti delle donne da inserire in programmi scolastici.
La violenza è un problema culturale,la violenza è una responsabilità sociale finchè non si cercherà di cambiare attraverso il dialogo e la conoscenza partendo soprattutto dalla condanna di tutti noi verso chi ha abusato senza ricercare giustificazioni nella solita frase scontata della ragazzata o del "se lo è  cercata"!




venerdì 9 settembre 2016

NUOVA EURECO :RACCOLTA FIRME PER FERMARLA

 L'AIEA - Associazione Italiana Esposti Amianto sarà presente domenica 11 settembre con un banchetto nell'ambito della manifestazione "Paderno in Folk" al centro sportivo di Via Serra ed
inizierà   una raccolta firme contro l'apertura del nuovo impianto di smaltimento rifiuti
" Tecnologia e Ambiente" nell'area dell'ex Eureco.

DICIAMO NO ALL' EURECO 2  VENITE NUMEROSI A FIRMARE !!!!






giovedì 8 settembre 2016

194 SEMPRE SOTTO ATTACCO, DIFENDIAMOLA!

Settimana scorsa il Fertilityday ha creato numerosi dissensi lasciando passare quasi inosservate le due manifestazioni  che si svolgeranno a Milano e Caserta in data 8 ottobre per richiedere l'abrogazione della legge sull'aborto. 

"Quello che deve cambiare radicalmente, è il paradigma sociale legato alla stigma e alla convinzione morale che in fondo il ruolo e l'identità femminile è ancora fortemente legato allo stereotipo della maternità. Una maternità che se viene rifiutata - per scelta o per necessità – diventa il metro di misura con cui giudicare la persona. Sarebbe il caso di cominciare ad elaborare l'idea che le donne non sono una categoria, ma degli individui e che come tali sono portatrici di soggettività, non è detto che tutte desiderino essere madri, così come non è detto che siano "istintivamente votate alla maternità".

Un paese legato profondamente alla religiosità e la possibilità data alle donne di decidere crea ancora fastidio nonostante siano passati svariati anni la condizione femminile sembra precipitare in peggio :i medici obiettori sono la maggioranza, la legge in alcuni frangenti fa fatica ad essere applicata lasciando le donne praticamente abbandonate tutto questo assieme alla mancanza di educazione sessuale nelle scuole. Legiferare al di sopra delle parti non basta ,bisogna concentrare gli sforzi nell'applicare cio' che è costato tanti anni di lotta al popolo femminile perchè lo spettro delle mammane è sempre pronto ad apparire da un momento all'altro!
Difendere la legge 194 significa difendere il sacrosanto diritto a non dover emigrare in altri paesi come spesso accade per altre tematiche irrisolte come l'eutanasia o le unioni civili.

COMO NON SI FERMA:QUARTA MARCIA PER I NUOVI DESAPARECIDOS

Ci siamo soffermati piu'  volte sulla situazione migranti alla stazione di Como S.Giovanni, attraverso il nostro interlocutore coinvolto quotidianamente,  abbiamo cercato di rendere visibile una situazione che ormai sta giungendo al collasso anche in Europa: frontiere chiuse, migranti che fuggono da situazioni terrificanti, migranti intrappolati troppo spesso in campi improvvisati dove permangono  mesi.
L'associazione Como senza Frontiere non si ferma assieme al  comunicato in cui si decide di manifestare settimanalmente per rendere visibili gli "invisibili".
Pubblichiamo il comunicato che ci giunge attraverso Fabrizio Baggi

QUARTA MARCIA PER I NUOVI DESAPARECIDOS  GIOVEDI' 15.09.2016 DALLE ORE 18.00 P.zza Volta - Como

Le rotte via terra che dall'Africa e dall'Asia portano verso l'Europa sono segnate da migliaia di cadaveri.
l'Unione Europea risponde chiudendo le sue frontiere e propone di distruggere i barconi dei trafficanti, attraverso operazioni nelle acque libiche o addirittura in terraferma.
Vent'anni di politiche razziste hanno solo prodotto morte, desaparecidos e dolore.
Oggi, in assenza di meccanismi istituzionali di ingresso regolare, le persone sono costrette a rivolgersi alla criminalità.
Le persone che muoiono nel tentativo di raggiungere l'Europa sono i nuovi desaparecidos, perché:

• scomparsi fisicamente;
• cancellati dal dibattito politico e dagli spazi del diritto.

Due giovedì al mese manifestiamo perché
migrare sia un diritto.

Per informazioni:
rete Como senza frontiere
comosenzafrontiere@gmail.c
om

 
comosenzafrontiere.wordpress.com


domenica 4 settembre 2016

COMO :NO AL GHETTO, NO ALLA GUERRA TRA POVERI

I migranti sono sempre li', alla stazione di Como S. Giovanni , un'emergenza che non puo' piu' definirsi solo emergenza ma una condizione che deve trovare posto  nelle nostre città. Fabrizio Baggi PRC Como assieme ad altre associazioni spesso ci aggiorna sull'attuale situazione non facendo mai mancare il proprio contributo dimostrando sempre grande disponibilità nell'apportare aiuto a chi in questo momento è alloggiato in una tenda.Uno splendido messaggio "umano" trapela dal comunicato emesso in data 3 settembre 2016 che pubblichiamo volentieri ,in nome di una società dove il principio dell'integrazione ormai non sia solo piu' una bella parola ma venga realmente applicato.

No alla guerra tra poveri, no al ghetto per i migranti, per la dignità di tutte le persone

«Noi stiamo aiutando i migranti in stazione per difendere il loro diritto di circolare liberamente e per garantire loro la possibilità , adesso e qui, di una vita dignitosa, negata  nei loro paesi sconvolti dalla guerra e  devastati dalla fame.
Il nostro non è semplicemente buon cuore.
Noi rifiutiamo le  aberranti affermazioni  dei neofascisti e dei leghisti che vorrebbero rimpatriare , e condannare ad una fine quasi certa, migliaia di persone colpevoli solo di essere nate nella ‘parte sbagliata’ del pianeta.
Noi invitiamo tutti a non cadere nella trappola della ‘ guerra tra poveri ‘ che i razzisti di casa nostra vorrebbero scatenare tra gli ultimi ( i profughi) e i penultimi ( i cittadini italiani che vivono in condizioni di difficoltà e povertà).
Aiutare i migranti per rendere dignitosa la loro esistenza e rivendicare , come  lavoratori italiani, i diritti e i salari che sono stati cancellati dal Jobs Act, sono per noi due aspetti della stessa battaglia per una società più giusta.
Siamo anche coscienti che gli effetti dell’ austerità che impoveriscono i pensionati, che rendono precari a vita i giovani e che tagliano a tutti  servizi pubblici essenziali come la sanità e l’ istruzione, siano  espressione della stessa volontà di arricchire  le grandi banche e i gruppi finanziari e industriali  ( anche italiani) che fanno affari  d’oro  grazie alle guerre  in corso in numerosi paesi del terzo e del quarto mondo.
Noi continueremo  a partecipare concretamente alla solidarietà ai profughi che arrivano a Como perché pensiamo non basti costruire dei contenitori per non far dormire per terra i migranti, ma che occorra realizzare a  Como un luogo di transito accogliente. Come si è dimostrato in queste sei settimane le associazioni e i singoli volontari hanno saputo fare , da subito, quello che le autorità e gli amministratori  locali hanno invece fatto male, in ritardo e solo dopo innumerevoli sollecitazioni.
L’ informazione legale ai migranti, la raccolta delle loro istanze individuali e collettive, la relazione sociale e la mediazione culturale e linguistica, la partecipazione a momenti di festa e di confronto con la città e il territorio  ma anche, semplicemente, la relazione umana individuale sono cose che non possono essere affidate alla croce rossa, alla protezione civile o alle forze armate.
Per questo sosteniamo che , per il futuro, a fianco di un impegno di risorse economiche e materiali da parte dello stato, vada assolutamente mantenuta  la presenza  della ‘Como accogliente e solidale’, di quanti cioè hanno saputo dimostrare notevoli competenze ed una insostituibile carica di umanità.
Pensiamo anche che il nostro compito, come forza politica sia quello di spingere le istituzioni locali, nazionali ed europee verso la realizzazione di accordi che prevedano il riconoscimento della libera circolazione di tutte le persone e pongano fine ai soprusi, alle minacce e alle deportazioni di massa che sono all’ordine del giorno , verso i migranti , nei paesi della civilissima Europa.
Questo  obiettivo è pienamente integrato nel disegno di una società più giusta per la quale lottiamo da sempre e sarà quindi perseguito con tutti i mezzi disponibili”.

Segreteria provinciale PRC/Se Como 

 

giovedì 1 settembre 2016

FERTILITYDAY:INSIEME PER NON TORNARE INDIETRO!

La vergognosa campagna promossa dal Ministero della Salute l'ormai famoso Fertilityday promosso per il prossimo 22 settembre ha indignato numerose donne ed associazioni che da anni si battono per diritti  e maggiori tutele femminili  come la legge 194. Il nostro sembra sempre piu' un Paese che fa fatica a ritenersi al passo con i tempi, basta un piccolo balzo ed il ritorno al passato pare sempre meno distante.  Da anni si chiede l'applicazione corretta di una legge la 194 che in molti vorrebbero modificare, da anni si chiedono piu' tutele contro i giornalieri femminicidi, , da anni non esiste una materia come educazione sessuale nelle scuole, da anni durante il cosiddetto 8 marzo si ricordano le discriminazioni ancora in atto da quelle lavorative a quelle salariali eppure nulla pare muoversi nemmeno dopo l'istituzione delle  famose quote rosa    .Le donne non possono e non devono far passare minimamente messaggi come questo, le risposte non devono tardare quando è proprio una donna a promuovere simili vergognose campagne.
La lettera indirizzata alla Ministra Lorenzin da un gruppo di psicologhe riassume l'attuale condizione femminile che sebbene migliorata rispetto ad altri tempi ancora presenta gravi lacune irrisolte .

Gentilissima Ministra Lorenzin, siamo un gruppo di psicologhe e psicologi e leggiamo con stupore dell'iniziativa del “Fertility Day”, stupore che si trasforma in sconcerto alla lettura del Piano Nazionale per la Fertilità. Troviamo poco comprensibile attribuire una responsabilità rispetto alla maternità tardiva alle donne e troviamo umiliante che la campagna sottolinei il ticchettio dell'orologio biologico, in una nazione in cui non esiste più stabilità lavorativa, non ci sono supporti validi alla maternità e alla genitorialità in generale, dove la gestione e l'accudimento dei figli vede per lo più attive iniziative private, peraltro costosissime, o nonni faticosamente disponibili, una nazione, inoltre, in cui i prerequisiti alla genitorialità sono assenti o assai precari: in primis difficoltà di reperimento del lavoro, difficolta di accesso alle case popolari ed anche difficoltà enormi di accedere a mutui, difficoltà ancora più accentuate dalla precarizzazione istituzionalizzata del lavoro. Per quanto riteniamo condivisibile la volontà istituzionale di avviare una campagna di SALUTE sul tema della fertilità, troviamo QUESTA iniziativa confusiva e dannosa; pericolosa e depersonalizzante è l'affermazione che si legge in una delle cartoline proposte dalla campagna “la fertilità è un bene comune”, perché NO, la fertilità non è una performance pubblica, è un fatto privato e soggettivo che pertiene una cosa intima, il corpo delle donne è delle donne e il modo in cui decidono di disporne appartiene a loro. Lo stesso discorso, ovviamente, riguarda anche gli uomini e il loro diritto di disporre del proprio corpo e di decidere della propria fertilità secondo sentimenti e scelte personali. Questo tipo di comunicazione va ad aggravare, peraltro, una già osteggiata applicazione di una legge (Legge n.194/1978) che prevede libertà di scelta da parte della donna rispetto alla gravidanza e alla sua prosecuzione, nel rispetto dei limiti temporali e clinici previsti, poiché sottintende, a tratti in modo invasivo e giudicante, proprio questa eventuale scelta. Proviamo stupore e sconcerto nel leggere nel Piano Nazionale "Cosa fare, dunque, di fronte ad una società che ha scortato le donne fuori di casa, aprendo loro le porte nel mondo del lavoro sospingendole, però, verso ruoli maschili, che hanno comportato anche un allontanamento dal desiderio stesso di maternità? La collettività, le istituzioni, il competitivo mondo del lavoro, apprezzano infatti le competenze femminili, ma pretendono comportamenti maschili." Quindi esistono ruoli maschili e femminili? Quindi le donne che scelgono di crescere professionalmente sono da considerarsi mascoline? Sono mascoline le donne che lavorano nell'esercito, forse?Ci stiamo dicendo questo? Come ignorare gravi affermazioni istituzionali quali: "La crescita del livello di istruzione per le donne ha avuto come effetto sia il ritardo nella formazione di nuovi nuclei familiari, sia un vero e proprio minore investimento psicologico"? che richiamano, quasi con nostalgia, i tempi dell’oscurantismo sociale e culturale che condannavano la donna a ruoli e funzioni secondarie, subalterne e di dipendenza nei confronti dell’uomo; condizione, questa, che si è cercato di combattere e contrastare fin dai tempi del Risorgimento! Dovremmo forse augurarci, come italiani, che le donne rinuncino ad accedere ai livelli più alti dell’istruzione di questo paese? Studiare, laurearsi, emanciparsi, intraprendere una carriera, perseguire la realizzazione come persona e come donna, sembravano, negli ultimi decenni, gli imperativi da raggiungere, se non fosse che adesso, alle donne, viene ricordato che stanno venendomeno alla loro funzione riproduttiva. Troviamo pericolosissime queste affermazioni, quando soprattutto non si mette in evidenza che in Italia non è mai stata fatta una politica seria, che finanziasse, ad esempio, gli asili nidi all'interno delle aziende, non ci sono campagne di educazione sanitaria che informino adeguatamente su malattie che sono al primo posto come cause per l'infertilità, quali il varicocele maschile e l'endometriosi nelle donne. Sottolineiamo, inoltre, la questione del doveroso RISPETTO per tutte le condizioni di non genitorialità, sia quelle delle persone, donne e uomini, che non hanno la possibilità biologica, psicologica ed economica di generare, sia di quelle che hanno operato una consapevole e legittima scelta non procreativa. Non è chiaro perché lo Stato Italiano debba nuovamente entrare a piedi uniti su una questione così privata e con questi termini che ricordano, in modo fin troppo esplicito, il triste periodo storico del fascismo italiano, durante il quale, tra i molti e diversi modi in cui la democrazia veniva calpestata, si scelse di avviare campagne di invito alla procreazione, sottese unicamente dall’ideologia fascista “il numero è potenza”. Forse le nostre nonne e bisnonne - quelle pluripare accanite - se avessero potuto decidere di fare altro, magari l’avrebbero fatto. Troviamo questa campagna oltraggiosa come donne, come uomini, come persone, ma soprattutto, come professionisti della salute, la troviamo pericolosa per una popolazione femminile, già vessata da condizioni estremamente difficoltose per la scelta di procreareperché le cartoline potrebbero indurre ad un significativo vissuto di colpa patogeno. Una campagna paradossalmente contraria, e non a favore, di donne che potrebbero sentirsi in colpa perché è come se disattendessero un’aspettativa naturale, quando forse quell’aspettativa è più culturale di quanto non si creda. Essere madre o padre rappresenta una scelta/un’opportunità, nella stessa misura in cui si è donna e non madre per scelta o per circostanza o uomo e non padre per gli stessi motivi. Promotori Simona Martini Elisa Faraci Paola Serio Ada Moscarella Pier Angelo Sanna Patrizia Guarino Marinella Magnani Eleonora Mangano Mauro Provenzani Valentina Mossa Sara Alaimo Anna Zinerco Sara Colognesi Rossella Skarlet (Rossella Manzione) Maria Forte Sara Tronati Annalisa Allodoli Miriam Columbro Cristian Stradiotto Daniela Zacchi Rose Delbert Mari La Trottola (Maria Rosaria Russo) Luca Pezzullo Eliana Bruna Cristina Villa Isa Sco (Isabella Scolari) Caterina Frustagli Elisa Flavia Di Muro Carlo del Proposto Baba Ponzo (Barbara Ponzoni studentessa) Eleonora Avi (laureata in psicologia) Alba Bande (Alba Bandera laureata in psicologia) Monica Tratzi Duccio Bianchi (laureato in psicologia) Francesca Lapietra
Sottoscrittori Adriana Serra, Agnese Falcucci, Alberta Xodo, Alessandra Biancardi, Alessandra Casini, Alessandra Cremaschini, Alessandra Da Valle, Alessandra Guerrieri, Alessandra Imbornone, Alessandro Monno, Alessandra Rocco, Alessandra Pisano, Alessandra Schiavon, Alessandro Monno, Alessandra Ricco, Alessia Riolo, Alessia Cuccurullo, Alexandra Ulmer, Alexandra Viechtbauer, Alice Altini, Alice Antonelli, Alice Bisso, Alice Guarneri, Alice Righetti, Alida Conte, Andrea Malpasso, Angela E Jorio, Angela Costagliola, Angela Marchetti, Angela Vinzi, Angelo Barretta, Anna Mottini, Anna Maria Ferraro, Anna Piccinni, Annalisa Civetta, Annalisa Corbo, Annalisa Salari, Annamaria Labanca, Antonella Muto, Antonella Sagone, Antonio Paone, Arianna De Luca, Azzurra Tramonti, Biancamaria Acito, Barbara Cardillo, Barbara Coleschi, Barbara Lucidi, Barbara Vallesi Cardillo, Biancamaria Acito, Calogero Lo Piccolo, Carla Boi, Carla Lo Giudice, Carola Sorrentino, Caterina D’Amore, Caterina Pace, ChAr LiEn, Chiara Antonio, Chiara Carrozzo, Chiara Benedetti, Cinzia D'Intino, Cinzia Gatti, Cla Chiocciola, Claudia Cuollo, Claudia D’Andrea, Claudia Rini, Claudia Sannipoli, Claudio Lucchese, Costanza Tasciotti, Cristina Calendi, Cristina Corselli, Cristina Guglielmetti, Daniela Chiodi, Daniela Dallorto, Daniela Giunta, Daniela Maimone, Daniela Milia, Daniela Vitelli, Daria Urussov, Dario Cantone, Dario Panelli, Debora Conoscenti, Deliana Bertani, Diana Vannini, Dida Centro di Psicologia, Donata Maria Vinelli, Dory Giuffrida, Leonardo  Dino Angelini, Elena Coppola, Elena Sardo Grazie, Elena Tigli, Elena Vezzù, Eleonora Barbieri, Elia Valentini, Eliana Saccone, Elisa Di Giorgio, Elisa Panontin, Elisa Taormina, Elisabetta Loi, Elisabetta Di Chio, Elisabetta Sansone, Emanuela Fiorello, Emanuela Viganò, Emanuele Militello, Emiliana Di Martino, Erica Badalassi, Erica Deangelis, Erica Enea, Erica Deangelis, Erica Tinelli, Ersilia Salis, Evelyn Gianfranchi, Ex Gatto Alessandra, Fabrizio Fucà, Fabrizio Messina, Fausta Fabbris, Federica Flammini, Federica Perrone, Federico Smidile, Flavia Zampa, Fortunata Pizzoferro, Franca Scarlaccini, Francesca Alborè, Francesca Atzori, Francesca Baccini, Francesca Barbaro, Francesca Conti, Francesca Lapietra, Francesca Manzella, Francesca Marino, Francesca Napoli, Francesca Nicassio, Francesco Ceresia, Gabriele Bendinelli, Gabriele Raimondi, Gabriella Margiotta, Gabriella Nostro, Gaetana D’Agostino, Gandolfa Cascio, Gelsomina Liguoro, Germana Pagliaro, Giacinto Scianna, Giada Giusti, Giada Panfili, Giada Vattano, Giancarlo D'Antonio, Giordana Algardi, Giorgia Gugliotta, Giovanna Alagna, Giovanna Mancino, Giovanna Nicaso, Giulia Bellini, Giulia Carlo Cinquerrui, Giulia D'India, Giulia Marchesi, Giulia Zucca, Giuliana Langella, Giuseppa Salanitro, Giuseppina Bulgheroni, Giuseppina Casile, Giuseppina Cannia, Giusi Girasella, Giusi Ustica, Ida Lettiero, Ilaria Chirico, Ilenia Ferraris, Ilenia Ferretti, Ines Nutini, Ingrid Hugnet, Irene Psecoris, Irene Puppi, Irene Zaffiri, Irina Boscagli, Isabella Coletti, Isabella Scolari, Jessica Buscemi, Jessica Busenello, Josie Bruno, Katia Salvaderi (Associazione TerraLuna), La Lau Barbera, La Serena Stanescu, Lara Milani, Laura Bacci, Laura Bellini, Laura Caminiti, Laura Piras, Laura Pizzeghello, Laura Sarti, Laura Siniscalchi, Laura Vitaloni, Leonardo Dino Angelini, Leonardo Seidita, Licia Strazzanti, Lidia Andreazza, Lisa Procuranti, Liviana Sciacca, Lorella Ferlita, Luana Rizzo, Luana Valletta, Lucia Cesaro, Lucia Maggi, Lucrezia Lorito, Luigi Provenzano, Luisa Calagna, Luisa Cerasoli, Maddalena Mancioli, Maddalena Mesto, Manu Liddell, Manuela Bortoluzzi, Manuela D’Addio, Manuela Dellerma, Manuela Ledda, Manuela Lotto, Manuela Monteverde, Manuela Zannelli, Mare Mosso, Maria Alessandra Forlini, Maru Guglielmo, Maria Bucci, Maria Cristina Gresta, Maria Concetta Cardaci, Maria Concetta Cirrincione, Maria Elena Maisano, Maria Lourdes Coretti Petrovich, Maria Lucia Bettinelli, Maria Lucia Ciciretti, Maria Lucia Cornacchia, Maria Luisa Mazzetta, Maria Mirra, Maria Grazia Castrogiovanni, Maria Grazia Mazzotta, Maria Grazia Novara, Maria Psi Pirozzi, Maria Vittoria Zaccagnini, MariaElena Maisano, Marianna Preiti, Mariarosaria Apicella, Mariarosaria Imbimbo, Mariarosaria Saccinto, Marika Giovani, Marilena Iacopo, Marinella Caforio, Marinella Cozzolino, Maristella Messina, Martina Formaini, Martina Franchi, Martina Verde, Massimo Giuliani, Meiuà Pi, Michela Bragaglia, Michela Corrias, Michela De Grazia, Michela De Simone, Monica Peluso, Nadia Malizia, Nastinga Drei, Natalia Altomari, Nicole Adami, Nino Battiato, Ombretta Greco, Olimpia Miraglia, Ornella Cosenza, Ornella Sabbatini, P. 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