Ieri sera a Cormano Le ragioni del No in un'aula consiliare gremitissima di gente ma soprattutto di giovani.
Roberto Cornelli
splendido relatore ha fatto riferimento a quella lettera della Bce 2011
destinata all'allora governo Berlusconi dove già veniva menzionato il
disegno di cambiamento costituzionale assieme a quello della riduzione
posti di lavoro, ridimensionamento pensionistico, abolizione delle
provincie ed altro. Un piano che è stato portato a termine dai
successivi
governi tecnici e
non.Brillante il magistrato Armando Spataro con i suoi interventi
assieme a Roberto Cenati Anpi provinciale di Milano, mai tediosi e
sicuramente degni di un'attenzione che non ha faticato a catturare il
pubblico nonostante il lunedì sera.
Riproponiamo la lettera della BCE datata 5 agosto 2011
Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale
europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di
Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria
un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la
fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo
dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi
dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a
onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro
impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme
strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con
urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo
impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.
Il
Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014
e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono
passi importanti, ma non sufficienti.
Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:1.Vediamo
l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di
crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in
questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali.
Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione
con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza,
particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi
pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più
adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del
mercato del lavoro.a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di
riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e
dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare
alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga
scala.
b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema
di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello
d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle
esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più
rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28
Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali
si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una
accurata
revisione delle norme che regolano l'assunzione e il
licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione
dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del
lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse
verso le aziende e verso i settori più competitivi.
2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
a)
Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo
essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il
calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del
luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto
previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un
bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa.
È possibile
intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico,
rendendopiù rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e
riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente
in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo
dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una
r
iduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le
regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo
gli stipendi. b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione
automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli
obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli
orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto
stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le
spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della
riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.
Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari,
consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette
sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito
da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe
appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le
regole di bilancio.
3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere
immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione
pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la
capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi
pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di
performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e
dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad
abolire o a
fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province).
Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala
nei servizi pubblici locali. Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.