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domenica 28 febbraio 2016

CONGRESSO ANPI SEZ.CAZZANIGA

Stamattina  al consiglio di Quartiere - Dugnano si è svolto il Congresso Anpi della sez.Cazzaniga 2016

Riportiamo con piacere l'intervento della nostra delegata Lorena Tacco  a nome del circolo PRC A. Casaletti

Questa riunione annuale cade in un momento particolare di grave attacco alla nostra Costituzione.
Una Costituzione scritta con il sangue delle nostre partigiane e dei nostri partigiani.
Il governo attuale con il premier Renzi ha come priorità assoluta l'eliminazione del principio della sovranità popolare, perchè con l'approvazione della legge elettorale e la modifica della Costituzione si concentra  il potere nelle mani dell'esecutivo riducendo il contrappeso istituzionale, rendendo inefficace la rappresentanzapolitica, tentando di imbavagliare il dissenso e di imporre al paese le decisioni del governo, tutto questo ha il sapore di qualcosa che purtroppo il nostro paese ha già conosciuto nel passato e confermando il suo vero intento cioè la creazione di un modello di società liberista che vede al proprio centro il profitto, inattuabile con gli articoli della Costituzione vigente.
Questo tipo di società non è attuabile con gli articoli della nostra Costituzione che invece si rifanno ad un modello di società che ha al suo centro il  lavoro e la dignità delle persone.
Noi del PRC di Paderno D. assieme a L'Altra Paderno Dugnano abbiamo già lanciato l'appello per la creazione di un Comitato in difesa della Costituzione  e siamo in attesa che altre forze politiche ed associazioni aderiscano al progetto.
Il referendum è uno strumento della massima partecipazione popolare che la nostra democrazia prevede e che useremo per contrastare tale attacco.
I partigiani ci hanno insegnato che i valori di libertà ,uguaglianza, solidarietà ,giustizia sociale, democrazia sono prioritari e vanno difesi anche a costo della propria vita quindi noi dobbiamo difendere la Costituzione scaturita dal loro sacrificio




venerdì 26 febbraio 2016

FUORI IL TTIP DA PADERNO DUGNANO

Il consigliere della lista civica Insieme per cambiare  Giovanni Giuranna scrive al sindaco Alparone invitandolo a firmare la petizione. Ricordiamo  la costante attività svolta dal Comitato STOP al TTIP di Paderno Dugnano che non si ferma e continua attraverso informazioni e banchetti.






Sono in corso a Bruxelles, dal 22 al 27 febbraio, le trattative a porte chiuse tra USA e UE sul tema del Parternariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP - Transatlantic Trade and Investment Partnership).
Come lista civica abbiamo aderito fin dall'inizio al Comitato padernese Stop TTIP  e ora vi invitiamo a firmare una petizione (le firme saranno consegnate ai sindaci, ai presidenti di Regione, ai parlamentari nazionali ed europei del territorio - in base al CAP dei sostenitori - in vista della mobilitazione nazionale contro il TTIP


Il consigliere comunale di Insieme per cambiare Giovanni Giuranna ha firmato oggi la petizione accludendovi la seguente lettera al Sindaco di Paderno Dugnano:Egregio Signor Sindaco Marco Alparone,

con la presente La sollecito a sostenere l'impegno di oltre tre milioni di cittadini europei contro la sottoscrizione del TTIP, il trattato tra USA e UE sulla liberalizzazione del commercio e le garanzie per gli investimenti.

Auspico che in Consiglio Comunale si possa presto, con consenso unanime, approvare un atto che esprima la contrarietà della città di Paderno Dugnano alle logiche di un'economia asservita alle multinazionali  e ai flussi della finanza, contro la quale si levano varie voci, tra cui quella di Papa Francesco.

In fede,

Giovanni Giuranna
Consigliere Comunale
Lista civica INSIEME PER CAMBIARE
http://perpadernodugnano.blogspot.it



mercoledì 24 febbraio 2016

PICCOLI COMMERCIANTI IN VIA D'ESTINZIONE

Il 13 marzo 2016 in Paderno Dugnano la consueta Fiera di Primavera. Un evento irrinunciabile per molti, un momento da vivere assieme alle numerose bancarelle, i banchetti di partiti ,associazioni e tutti i negozi aperti. Negozi che ultimamente vediamo cercare di sopravvivere nella giungla sterminata dei centri commerciali che ormai dettano legge. Cosi' il negozietto sotto casa fa veramente fatica , numerosissime le spese fra cui affitto, manutenzione,riscaldamento ma soprattutto le banche che non mollano i cordoni della borsa. L'incubo anche per chi si cimenta in nuove attività è lo spettro della chiusura. Purtroppo Paderno Dugnano non è indenne da tutto questo, spesso si sono visti nascere negozi di svariato genere per poi sopravvivere solo qualche mese.Le poco attività che ancora resistono hanno la fortuna di non dover pagare affitti e sono quasi sempre a gestione familiare.
Senza attività commerciali il paese muore e laddove le saracinesche son chiuse non vi è solo silenzio ma anche la solitudine degli abitanti  costretti a rimanere chiusi fra le proprie quattro mura perdendo quel minimo di socializzazione soprattutto se anziani .
I tentativi sono stati molteplici soprattutto d'estate, serate settimanali con chiusure tardive corredate anche da giochi ed intrattenimento ma il problema principale rimane e sono le persone. Tutti noi siamo attratti dal centro commerciale, dai saldi, dagli sconti senza mai pensare che una passeggiata in paese, l'acquisto di un giornale, il caffè potrebbe anche essere l'occasione per incontrare conoscenti e amici..Se ognuno di noi almeno  una volta alla settimana, orari di lavoro permettendo facesse un piccolo sforzo probabilmente  gioverebbe un poco unito ad una discreta diminuzione delle tasse  .
Spesso ci siamo soffermati a descrivere situazioni aziendali terribili ma la realtà dei piccoli commercianti non è molto diversa, forse solo piu' silente e sconosciuta.

martedì 23 febbraio 2016

FASCIS-NO!!!



Domenica 28 febbraio 2016 ore 09,00 Riunione annuale con elezione nuovo Direttivo per la sezione Anpi Cazzaniga di Paderno Dugnano, ad aprile due giornate al Comitato Provinciale di Milano . Questi per ora gli appuntamenti in attesa del prossimo congresso nazionale Anpi.
Purtroppo con rammarico assistiamo ogni giorno a nuovi rigurgiti con spazi pubblici concessi per convegni ad organizzazioni neofasciste. A nulla valgono i continui appelli dei vari provinciali Anpi e a volte anche le denunce stesse, la parola  "fascismo" è praticamente scomparsa da qualsiasi programma delle attuali forze di governo.  Un male che è riapparso piu' agguerrito che mai e che si fa vivo proprio come è accaduto ieri all'Università Statale di Milano dove non erano solo insulti ma anche pugni in faccia con la consueta caccia allo studente di sinistra. 
Pertanto ricordiamo che è ancora attiva la petizione popolare «Per la messa fuori legge di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste» promossa dal «Comitato Lombardo Antifascista.», si puo' firmare anche on-line su change.org
Per chi volesse invece firmare dal vivo il Prc di Monza  e Sinistra Anticapitalista di Monza allestiranno un banchetto per la raccolta di firme sabato 27 febbraio dalle ore 10 alle ore 16 in p.zza IV Novembre(lato ingresso laterale del Comune)

IL FASCISMO NON E' UN'OPINIONE, E' UN CRIMINE!

PADERNO AGGIORNAMENTO SULLE MULTE

Riportiamo l'ultimo aggiornamento apparso sulla pagina facebook in data 20.02.2016 relativo all'enormità di multe che hanno colpito numerosi cittadini grazie ai famosi "semafori intelligenti".

"Buongiorno a tutti. Ieri siamo andati dal legale e vi riporto quello che e' emerso. Inanzitutto il primo passo e' avere della documentazione da cui partire( e questa e' quella che otterremo con la richiesta di accesso agli atti entro 30 giorni). A seconda di quello che ci forniscono (oppure no) il passaggio successivo e' di chiedere una perizia e, loro hanno una serie di contatti che al momento opportuno ci faranno un preventivo. Rispetto a questo chiedo ad ognuno di voi, nel vostro piccolo, di continuare a diffondere quello che sta avvenendo, con facebook, la locandina, il passaparola o qualunque altro mezzo di diffusione. Piu siamo minore e' il costo per ciascuno ovviamente. Inoltre ci hanno detto che momentaneamente (come gia stiamo facendo) per chi non ha pagato ce la possibilita' del ricorso. Infine ci e' stato consigliato, almeno momentaneamente, di aspettare ad avere un confronto pubblico. Io sono d accordo. Pensavo comunque di tenere e continuare le firme perche eventualmente in un momento successivo possiamo sempre usarle. Ditemi cosa ne pensate anche voi e decidiamo. A presto Rosy"




lunedì 22 febbraio 2016

FERRERO: NO AL SOLITO PARTITO DEL 4%



Riportiamo l'articolo intervista di A. Principe

La tre giorni Cosmopolitica non è ancora un congresso, ma quasi. Serve a lanciare Sinistra Italiana, nome provvisorio del nuovo partito “a sinistra del Pd”. Oltre 2mila presenze registrate, un grande palco, 24 tavoli tematici, 4 assemblee che mettono a fuoco le quattro campagne del nuovo soggetto: democrazia, scuola, ambiente, lavoro. Il congresso vero e proprio arriverà a dicembre, ma la strada è ormai tracciata. Una strada che porta dritta vera la creazione di un partito, non l’ennesimo “accrocchio” a sinistra, come lo ha chiamato il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni.
Una strada che non incrocia quella di Rifondazione Comunista. Il segretario Paolo Ferrero interverrà, come ospite, domani. E dirà che no, lui non ci sta. E in questa intervista spiega perché.
“Noi abbiamo lavorato per mesi con Sel, con Fassina e con l’Altra Europa per costruire un soggetto unitario a sinistra, che permettesse di aprire effettivamente una costituente della sinistra. Purtroppo sia Sel che Fassina hanno deciso di rompere quella prospettiva e di costruirsi un nuovo partito. Io penso che sia un errore. A me pare che il problema non è di fare un nuovo partito. Il problema vero è come si costruisce un’unità a sinistra capace di riaprirsi al popolo, di fare un processo partecipato”.
Quindi Ferrero la prospettiva che Rifondazione comunista entri nel nuovo partito che si sta formando è esclusa?
“Assolutamente escluso, non esiste. Tanto più che come si vede in questi giorni dentro a quel partito in formazione ci sono posizioni politiche diverse: chi vuole fare un soggetto autonomo, chi pensa che bisogna riaprire col centrosinistra, chi pensa che col centrosinistra bisogna allearsi alle comunale e poi si vedrà. Io enso che tutte queste storie le abbiamo già sperimentate. Io penso che bisogna costruire una Sinistra autonoma e alternativa al Pd, perché penso che Renzi fa una politica di destrae se non si vuol lasciare al Movimento 5 Stelle il monopolio della rappresentanza di chi ne ha piene le scatole, ci vuole una sinistra autonoma e alterativa a Renzi, al Pd e alle socialdemocrazie europee”.
Cosa dirà domani nel suo intervento?Io riproporrò il tema dell’unità su un progetto chiaro. Eravamo arrivati a scrivere insieme un documento che si intitolava “Noi ci siamo” e lì si diceva con chiarezza: bisogna costruire un polo politico alternativo a tutti gli altri. Io riproporrò questo tema: fare un vero processo costituente aperto, largo. E non rifare un partito che ha po’ la stessa linea politica che aveva Sel, che mi pare contraddittoria se un poi si trova a sostenere Sala a Milano”.
Nicola Fratoianni, coordinatore di Sel ha detto: ci vuole un partito, basta “accrocchi” a sinistra…
“La penso esattamente al contrario! Fratoianni vuole fare un partito chiuso con una linea politica a mio parere un po’ ballerina. Per me ci vuole il contrario: una linea politica netta, chiara, alternativa al Pd e nello stesso tempo molta apertura dal punto di vista della forma. Perché io vorrei mettere assieme tutti coloro che criticano da sinistra le politiche neoliberiste. Dai fans di Papa Francesco ai comunisti. Il punto non è fare un altro partito che rimette insieme un po’ di ceto politico, ma un nuovo soggetto a maglie larghe che coinvolga tutte le centinaia di migliaia di persone che ci sono in Italia che fanno politica in mille modi diversi, dai comitati , alle associazioni, ai sindacati. Da costruire insieme”.
Secondo lei quindi l’iniziativa di Sinistra Italiana è destinata al fallimento?
“Io non ho detto questo, ma penso che non risponde ai problemi che ci sono. Magari prendono il 4, il 5%. Vivono tranquilli, col loro gruppo parlamentare. Ma non è questo che risponde al problema per cui metà degli italiani oggi non vano a votare. E la mia impressione è che ci sia una maggioranza del popolo italiano che di fronte a una proposta politica di sinistra, ugualitaria, di maggior giustizia sociale, sarebbe tendenzialmente maggioritaria. Ma per riuscire a farla non si fa attraverso un nuovo partito. Bisogna fare una cosa più ampia. In cui in tanti si possano riconoscere per allargare la partecipazione. Al Pci erano iscritti due milioni di persone. Oggi tra tutti i partiti di sinistra non arriviamo a centomila. Ci sarà un problema? Che forse bisogna trovare le forme attraverso cui tu permetti alla gente di partecipare sentendosi protagonisti e non semplicemente di aderire a un partito che qualcuno ha già messo in piedi”.

domenica 21 febbraio 2016

CONTRO IL JOBS ACT I GIOVANI DEL SCINTILLA

Ieri pomeriggio ore 17,00 Affori, circolo PRC Luca Rossi i giovani comunisti danno vita ad un interessante incontro per parlare di Jobs Act con alcuni rappresentanti della Marcegaglia. Un momento di riflessione sul lavoro giovanile odierno con tutte le enormi difficoltà conosciute ma anche accantonate facilmente,
assieme ad un tasso di disoccupazione sempre piu' elevato.
I giovani comunisti esprimono i loro pareri in merito con un serio ed emozionante dibattito concludendo con una cena ed una raccolta fondi destinata a lavoratori in lotta.
"Per i Giovani Comunisti/e di Milano il lavoro è il tema prioritario su cui occorre agire, essendo ancora oggi la contraddizione centrale del sistema capitalista. Nel mondo in cui viviamo disoccupazione, crisi finanziaria, delocalizzazioni e aumento della povertà sono fenomeni strutturali, anche se le classi dominanti tentano di caratterizzarli come puri accidenti. Il senso di questa iniziativa sta quindi nel ricordare la centralità del conflitto Capitale-Lavoro in termini di lotta di classe, ma anche nel ritornare a svolgere un ruolo di connessione delle lotte e di interazione con esse proponendo soluzioni politiche radicali che rimettano al centro il tema del “Lavorare meno lavorare tutti” e della necessità di porre sotto il controllo pubblico e politico gli enti produttivi principali del Paese, al fine di sfruttarne le produzioni per il benessere sociale collettivo. L’obiettivo, ambizioso, è insomma quello di riscoprire il nesso tra miglioramento delle condizioni dei lavoratori e avanzata progressiva verso il socialismo."Presente il circolo padernese PRC Casaletti

giovedì 18 febbraio 2016

MULTE PER ABORTO CLANDESTINO

In un Italia dove la massiccia presenza di obiettori di coscienza che  rendono difficile l'applicazione della legge 194, in un Italia dove  non mancano difficoltà per la "pillola dei 5 giorni dopo", ci si ritrova a fare i conti con multe salatissime per chi abortisce clandestinamente.
Una sorta di punizione nei confronti di chi non ha la possibilità di usufruire della legge 194 poichè straniera e priva di assistenza, oppure di  chi vergognandosi e provenendo da un  paesino sperduto porta con se' tanta vergogna.Le multe partono da 5.000 fino a raggiungere i 10.000 euro.Persino la federconsumatori denuncia la massiccia obiezione di coscienza che attanaglia alcune regioni dove è quasi un miracolo applicare la legge stessa , l’associazione chiede dunque al Governo di abbandonare le logiche punitive, monitorare il fenomeno, organizzare campagne di informazione sulla contraccezione e sul sesso sicuro e incoraggiare e garantire il più ampio accesso alla pillola del giorno dopo e dei cinque giorni dopo.
Interessante l'Ass.ne Vita di Donna Onlus che in un documento ha ricordato cio' che le donne subivano qualche anno addietro quando la 194 ancora non esisteva
 
Gentile Ministra Lorenzin, vogliamo raccontarle una storia. Una storia di tanto tempo fa che lei non può conoscere bene vista la sua età. In principio era il codice Rocco.
Art. 546. Aborto di donna consenziente.
Chiunque cagiona l'aborto di una donna, col consenso di lei, è punito con la reclusione da due a cinque anni.
La stessa pena si applica alla donna che ha consentito all'aborto.
Art. 547. Aborto procuratosi dalla donna.
La donna che si procura l'aborto è punita con la reclusione da uno a quattro anni.
Alcuni di noi sono abbastanza vecchi da ricordarsi le donne che abortivano clandestinamente e che avevano complicanze post abortive. Perforazione, emorragia, infezione. Alcuni di noi le hanno viste. Queste donne, dopo aver eseguito un aborto, in cucina o nello studio del medico o di altri operatori non meglio identificati, tornavano a casa. A volte stavano bene. A volte gli veniva la febbre, perdevano sangue, avevano dolori.
Il medico che aveva praticato l'aborto spesso non rispondeva, per non essere coinvolto. I migliori le accompagnavano in macchina, visto il disastro, fino al pronto soccorso, le spingevano fuori e scappavano ad alta velocità, ingiungendo il silenzio, tanto sarebbero andate in carcere anche loro.
Le altre andavano a casa e aspettavano, aspettavano, aspettavano. Avevano paura di andare in prigione andando in ospedale. Aspettavano ancora. La febbre saliva, uno, due, tre giorni. A volte perdevano sangue, avevano dolori atroci. Alla fine si trascinavano in ospedale, ormai agonizzanti, per essere ricoverate in rianimazione e morire nelle successive 48 ore.
Il personale, ormai per la maggior parte in pensione, se le ricorda bene. Donne giovani con figli piccoli, donne adulte, amanti irregolari di uomini sposati, prostitute, ragazze non sposate rimaste incinta prima del matrimonio.
Semplicemente donne.
La legge 194/78 ha messo fine a tutto questo. Ha reso la procedura abortiva legale, ha permesso alle donne di scegliere, il progresso generale ha fatto scendere costantemente i numeri degli aborti ogni anno, come lei sa, perché le donne si sono guadagnate il diritto a scegliere consapevolmente durante la loro vita.
Poi non sempre si può e allora per fortuna c'è la legge 194. L'aborto libero e gratuito della nostra giovinezza. Sicuro.La Legge nella sua versione originale, intatta fino adesso, recitava all'articolo 19: "Chiunque cagiona l'interruzione volontaria della gravidanza senza l'osservanza delle modalità indicate negli articoli 5 o 8, è punito con la reclusione sino a tre anni. La donna è punita con la multa fino a lire centomila".
Ora nel decreto legislativo sulle depenalizzazioni varato in Cdm il 15 gennaio scorso, è previsto l'inasprimento delle multe. Quindi, d'ora in poi le donne che si rivolgeranno a strutture non accreditate o a medici non autorizzati per interrompere la gravidanza nel primo trimestre, saranno sanzionate con multe che vanno dai 5 mila ai 10 mila euro.
Lei capisce che questo inasprimento è un vero e proprio strumento di morte.
Le vorremmo ricordare anche che ci sono Regioni in Italia che non permettono alle donne europee prive di TEAM del paese di origine e anche della nostra, di usufruire del tesserino ENI. Queste donne sono regolarmente soggiornanti ma non in possesso di contratto di lavoro regolare, di solito lavoratrici in nero, o addirittura in regola sul lavoro ma senza domicilio ufficiale (anche se non ce ne sarebbe bisogno) perché prive di contratto di affitto, anche qui in nero perché un italiano possa evadere le tasse.
Queste Regioni chiedono 1.200 euro alle donne straniere per abortire in sicurezza in ospedale. Donne che vivono qui, che lavorano qui. Che spendono qui i loro pochi soldi, contribuendo al Pil di questo Paese.
Senza parlare delle Regioni in cui l'applicazione della legge è difficilissima per ragioni che lei bene conosce e sulle quali non ci soffermiamo in questo contesto.
Quindi a quali donne verrebbero chiesti questi 5.000 euro, nella migliore delle ipotesi, se non 10.000?
A donne straniere che vivono nel nostro paese prive di assistenza medica che hanno cercato di risparmiare sul prezzo eseguendo clandestinamente un aborto che nei nostri ospedali sarebbe costato 1.200 euro?
A donne italiane che hanno abortito con un operatore sanitario di nascosto per non farsi vedere in Ospedale in un paesino?
A donne italiane che di fronte a una lista d'attesa di settimane cercano qualcuno che faccia loro a pagamento quello che lo Stato non è in grado di fare tempestivamente?
A donne straniere sotto tratta, che si prostituiscono e vengono fatte abortire di nascosto dagli sfruttatori?
Lei capisce perché a noi tornano in mente quelle scene, le donne moribonde, la setticemia, la paura di andare in ospedale per essere imprigionate.
Davvero vogliamo che sia sostituita dalla paura di dover pagare 5000 euro?
Lei forse non si è accorta di questo, e delle conseguenze che potrebbe comportare. Magari è stato solo un provvedimento burocratico di adeguamento di prezzo.
Per favore, intervenga perché non ci siano donne che stanno male a casa per paura della multa. Che di nuovo sopportano quelle febbri e quei dolori per paura di essere perseguitate dallo Stato.
Noi siamo terrorizzati di rivederle come allora.
Associazione Vita di Donna Onlus
30 gennaio 2016


MARONI COME FORMIGONI


mercoledì 17 febbraio 2016

CONTRO IL JOB ACT

Presso il circolo PRC Luca Rossi (Scintilla), sito in Via Faccio 18, Milano (Affori M3) in data sabato 20 febbraio alle ore 17:
Incontro di sostegno alle campagne Scioperiamo Marcegaglia e Scioperiamo General Electric. Assemblea pubblica con i 7 operai della Marcegaglia che l'estate scorsa hanno occupato la fabbrica per rivendicare vittoriosamente la loro dignità e il loro futuro, e con i lavoratori della Alstom di Sesto San Giovanni a rischio di chiusura dopo l'acquisizione da parte di General Electric.
A seguire cena d'autofinanziamento creare una cassa di resistenza a disposizione degli operai e delle loro lotte.
Evento organizzato dal circolo PRC Luca Rossi e dai GC di Milano.

REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE

Iniziano a nascere e a prendere forma i Comitati PER IL NO con l'obiettivo di informare i cittadini  sul referendum che a breve ci vedrà chiamati alle urne.
Numerose le associazioni, i sindacati e i partiti che in altre regioni si sono già  riuniti per iniziare a far conoscere cio' che accadrà se passerà il SI ovvero il restringimento progressivo di quei margini di partecipazione  e sovranità popolare che sono contenuti nella Carta e che vedrebbero il Parlamento ridotto a semplice orpello dell'esecutivo creando un profondo squilibrio democratico.
estringimento progressivo di quei margini di partecipazione e sovranità popolare che sono capisaldi della nostra Carta; riducono il Parlamento a semplice orpello dell’esecutivo di cui sarebbe chiamato a ratificare le decisioni, nei tempi e modi decisi dal Governo, creando un profondo squilibrio tra i poteri dello Stato.

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2016/02/17/italicum-e-referendum-sulla-riforma-costituzionale-nasce-il-comitato-fiorentino-per-il-no/
Copyright © gonews.it
L'Altra Paderno Dugnano, il PRC sez. Casaletti  assieme all'Anpi sez. Cazzaniga si sono già resi disponibili per la costituzione sul territorio di un Comitato .
Riportiamo a questo proposito l'appello lanciato dalla sezione padernese Anpi



L’ANPI di Paderno Dugnano Sezione A. Cazzaniga, in completa linea con l’ANPI Nazionale, facendo propria la “questione democratica” del nostro Paese, si schiera per il referendum popolare per dire “NO” alla Legge di riforma del Senato ed alla Legge elettorale.
L’ANPI di Paderno Dugnano propone che anche sul nostro territorio si costituiscano i Comitati referendari nel modo più ampio  ed aperto. I Comitati saranno rivolti soprattutto alla popolazione, per informare e convincere sui complessi temi in discussione, affinché contribuiscano ad un efficace svolgimento della campagna referendaria e per dare completa informazione ai cittadini sui contenuti dei provvedimenti.
ANPI PADERNO DUGNANO



Inoltre ricordiamo il referendum quale importantissimo strumento democratico
 strumento di esercizio della sovranità popolare sancita all'art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana.

 
La Costituzione viene così stravolta dal Governo e da un Parlamento eletto con una legge incostituzionale (Porcellum), ubbidendo ai diktat dei poteri forti internazionali. Si riducono gli spazi per il dissenso e la rappresentanza dei lavoratori e delle categorie più deboli della società. Il referendum è uno spazio democratico che dà la parola ai cittadini non uno strumento di propaganda del e per il capo del Governo.

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La Costituzione viene così stravolta dal Governo e da un Parlamento eletto con una legge incostituzionale (Porcellum), ubbidendo ai diktat dei poteri forti internazionali. Si riducono gli spazi per il dissenso e la rappresentanza dei lavoratori e delle categorie più deboli della società. Il referendum è uno spazio democratico che dà la parola ai cittadini non uno strumento di propaganda del e per il capo del Governo.

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La Costituzione viene così stravolta dal Governo e da un Parlamento eletto con una legge incostituzionale (Porcellum), ubbidendo ai diktat dei poteri forti internazionali. Si riducono gli spazi per il dissenso e la rappresentanza dei lavoratori e delle categorie più deboli della società. Il referendum è uno spazio democratico che dà la parola ai cittadini non uno strumento di propaganda del e per il capo del Governo.

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martedì 16 febbraio 2016

27 FEBBRAIO STOP TTIP!!

27 FEBBRAIO 2016 GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE
Il primo passo verso la giornata di azione contro i trattati di libero scambio è organizzare per il 27 febbraio quattro assemblee macroregionali a TORINO, PADOVA, ROMA e BARI, alle quali arrivare con idee precise su
alleanze, perché tutte le associazioni e le realtà che aderiscono ai comitati – nazionali e locali – prendano parte alle assemblee, diano il loro contributo e annuncino come e in quanti potranno partecipare alla manifestazione
risorse, per cominciare insieme una raccolta fondi nazionale pubblica e trasparente che ci aiuti nell’organizzare trasporti, materiali, comunicazione, una segreteria leggera ma efficiente
strumenti, perché dobbiamo sincronizzare tutti gli incontri, i blog, gli account Twitter, le pagine Facebook e i siti web, e rinforzare il gruppo di comunicazione nazionale
energia, motivazione ed ottimismo, perché questa è una campagna fatta di persone, ancor prima che di competenze, sigle e idee, e la nostra umanità è la migliore risposta che sappiamo dare al loro cinismo.
Il coordinamento nazionale si dividerà per facilitare la discussione in seno alle assemblee
macroregionali e mantenere le comunicazioni nelle settimane successive.

Serve una risposta forte, che dia il segno dell’intensità con cui la società civile ha intenzione di resistere al tentativo di espropriazione dei suoi diritti e della capacità di ispirare il processo democratico. A livello europeo, le centinaia di organizzazioni impegnate nel contrasto al Trattato transatlantico proseguono il lavoro di pressione sulle istituzioni comunitarie e degli Stati membri.

SANITA' LOMBARDA NUOVI ARRESTI


ARRESTI SANITÀ LOMBARDA - PATTA (PRC-SINISTRA EUROPEA): «MARONI COME FORMIGONI: CONTINUA IL SACCHEGGIO DELLA SANITÀ PUBBLICA PER ARRICCHIRE POLITICI E IMPRENDITORI AMICI. DIMISSIONI SUBITO!»
Risultano 21 gli arrestati, tra politici, imprenditori e funzionari, su ordine del gip di Monza per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa negli appalti, riciclaggio.
Tra questi il leghista Rizzi, nuovo braccio destro di Maroni e padre della riforma sanitaria della Lombardia.
Ci ritroviamo col Presidente della Regione Maroni in attesa di processo, il suo staff rinviato a giudizio, il vicepresidente Mantovani arrestato, mentre su Garavaglia (ex braccio destro) c'è la richiesta di rinvio a giudizio.
Ora tocca a Rizzi... Maroni non non fa in tempo a nominarli che finiscono in manette!

Di fronte a questo scempio, Salvini oserà ancora continuare a definire i magistrati «una schifezza» per il presunto accanimento contro la lega?
Caro Salvini, questa, purtroppo, è la Lombardia della Lega. Cosa ci vuole ancora per restituire la parola ai cittadini andando a nuove elezioni?

lunedì 15 febbraio 2016

PADERNO ODISSEA DI MULTE SENZA FINE

Abbiamo sentito tutti parlare dei famosi "semafori intelligenti" con la pioggia delle 7.000  salatissime multe assieme alla decurtazione punti sulla patente che tanti cittadini padernesi hanno ricevuto nel giro di pochi mesi dall'istallazione del rilevatore.
 In molti passando piu' volte sui tratti dove sono attivi tali dispositivi,hanno ricevuto  anche piu' di una multa con il risultato di un inaspettato  impoverimento delle proprie tasche  senza contare il danno , in alcuni casi, del ritiro patente dovuto all'esaurimento di punti di chi era alla guida del proprio veicolo.
Pubblichiamo volentieri l'appello apparso su alcuni blog e su fb   a cui rivolgersi per avere informazioni ed assistenza in merito.

sabato 13 febbraio 2016

IN RICORDO DI PATRIZIA GRANCHELLI

Oggi ricorre l'anniversario della scomparsa prematura di Patrizia Granchelli, attivista PRC Milano.
Compagna tenace, sempre presente nelle lotte al fianco e per i diritti dei lavoratori.
Compagna appassionata, che sognava e lottava per un avvenire e un mondo giusto tra eguali.



Noi la ricordiamo con un suo scritto

CIò CHE ERA NORMALE
(Patrizia Granchelli, Milano 2006)
Nostalgia è il passato che torna,
quell’attimo che avevi dimenticato
e che all’improvviso esplode,
passa dalle viscere, attraversa il cuore
e si pone lì… Davanti a te.

Esso è vero, talmente vero
Che senti gli stessi profumi,
vedi la stessa luce, respiri la stessa aria,
senti le stesse risa.
E’ quell’attimo che allora
Non avresti mai immaginato
Imporsi nel tuo futuro,
che oggi è il tuo presente,
e con forza ti riporta nel tuo passato,
lo rivedi scorrere davanti ai tuoi occhi
come la pellicola di un vecchio film.
Sei lì... Spettatrice malinconica
Di un tempo che non si ripete.
Afferri quell’attimo e
Lo imprimi nei tuoi occhi e
nel tuo cuore.
Imprimi nella tua mente
I colori, i suoni, le sensazioni.
Rivoglio quel tempo.
Rivoglio ciò che allora era normale,
ciò che era troppo normale
per essere preso in considerazione.
Rivoglio il mio paese dove camminare tra
Le rondini era normale,dove il canto assordante delle cicale era normale,
dove la pioggia con il sole era normale. Rivoglio la mia Lucera
Dove buongiorno è buongiorno
E dove è normale dividere quel poco che si ha.
Rivoglio Lucera che mi esplode dentro.
Il caldo, il vento, la pioggia.
Figlia della mia terra fin nell’ultima cellula
Rivoglio il tempo della mia vita in cui
Il Bello, il Buono… era… normale.
Rivoglio quell’attimo che allora mi è sfuggito.

giovedì 11 febbraio 2016

OSCAR MISIN COMPAGNO SINO ALLA FINE

Quattro anni fa ci lasciava Oscar Misin, una vita per gli altri, una vita di lotta, una vita per avere leggi e tutela contro l'amianto.
A Turbigo la sezione AIEA (Ass.ne Italiana Esposti Amianto) porta il suo nome ma Oscar era anche un 'attivista PRC della sezione di Samarate.
A Paderno lo ricordiamo quando già minato dal mesotelioma partecipo' alla manifestazione per la tragedia Eureco dove persero la vita diversi operai.
I compagni e gli amici lo ricordano con poche e semplici parole" Oscar fino all’ultimo ha lavorato perché il rischio dell’amianto non passasse sotto silenzio, perché il pericolo fosse eliminato con le bonifiche, perché i colpiti avessero giustizia delle loro sofferenze. Noi proseguiremo su questa strada, che è stata tanta parte del suo impegno in vita».
Oggi dopo tanti anni noi lo ricordiamo come esempio poichè grazie a persone come Oscar si ottengono cambiamenti e miglioramenti.
Ciao Oscar ti salutiamo guardando quella nuvola su
cui ti sei posato ormai libero di volare verso orizzonti limpidi e lontani.




SANITA' SANA?NO GRAZIE


Il decreto Appropriatezza emanato in questi giorni lascia tutti esterrefatti ,203 PRESTAZIONI una volta pubbliche ora dovranno essere pagate dai cittadini  cosi' la tanto sbandierata prevenzione non avrà piu' ragione di essere: se hai il denaro potrai prevenire se no dovrai solo attendere l'irreparabile per poter accedere a certi esami.
Una sanità che abbandona una bella fetta di popolazione per agevolare strutture e servizi privati  a cui solo i piu' abbienti potranno accedere chiamando tutto questo risanamento del settore.
Solo qualche anno addietro cio' non sarebbe stato possibile, avrebbe significato   non solo sconcerto da parte dei cittadini ma  anche sindacati e associazioni sul sentiero di guerra pronti a scendere in piazza per rivendicare il diritto alla salute.Oggi pare tutto assopito, vi sono blande reazioni e tutto sembra nella norma come se ormai ci si fosse abituati ad accettare il tutto rassegnandosi.

Riportiamo l'elenco delle prestazioni diveute a pagamento:
– tomografia computerizzata (tc) del rachide e dello speco vertebrale;
– tomografia computerizzata (tc) dell’arto superiore;
-tomografia computerizzata (tc) dell’ arto inferiore;
-risonanza magnetica nucleare (rm) della colonna;
– risonanza magnetica nucleare (rm) muscoloscheletrica
– densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi x
Prestazioni di laboratorio
deossicortisolo;
– acido 5 idrossi 3 indolacetico [du];
– acido delta aminolevulinico (ala);
– ala deidrasi eritrocitaria;
– alanina aminotransferasi (alt) (gpt);
– albumina;
– aldolasi;
– alfa amilasi;
– alfa amilasi isoenzimi;
– androstanediolo glucuronide;
– aspartato aminotransferasi (ast);
-calcio totale;
– colesterolo hdl;
– colesterolo ldl;
– colesterolo totale;
– creatinchinasi (cpk o ck);
– creatinina clearance;
– ferro;
– fosfatasi acida esame obsoleto;
– fosfatasi alcalina;
– fosfatasi alcalina isoenzima osseo;
– fosfato inorganico;
-lattato deidrogenasi;
-magnesio totale;
– mioglobina;
– potassio;
– proteine;
– sodio;
– sudore;
– trigliceridi;
– urato;
– urea;
– alfa 2 antiplasmina;
– anticorpi anti microsomi (abtms);
– anti tireoperossidasi;
– antigene carboidratico;
– antigene carboidratico;
– antigene carboidratico;
– antigene carcino embrionario (cea);
– antigeni hla;
– beta tromboglobulina;
– cyfra 21-1;
– eparina;
– fenotipo rh;
– glicoproteina ricca in istidina;
– gruppo sanguigno abo e rh (d);
– ige specifiche allergologiche;
– inibitore attivatore del plasminogeno (pai i);
– tempo di protrombina (pt);
– tempo di tromboplastina parziale (ptt);
– test di aggregazione piastrinica;
– test di resistenza alla proteina c attivata;
– tipizzazione genomica (sono compresi 16 esami di tipizzazione genomica);
– tipizzazione sierologica(sono compresi 2 esami di tipizzazione sierologica);
– trombossano;
– viscosita’ ematica;
– campylobacter (sono comprese 3 tipologie di esame);
– miceti anticorpi (d.i.d.);
– miceti (lieviti) antimicogramma da coltura (m.i.c., fino a 5 antimicotici);
– salmonelle da coltura (comprende 2 tipologie di esami);
– shigelle da coltura;
-virus epatite b (comprende 2 tipologie di esami);
– virus epatite delta (hdv);
– analisi citogenetica (comprende 8 tipologie di esami);
– analisi del dna e di mutazione del dna (comprende 6 tipologie di esami);
– analisi di polimorfismi (str, vntr);
– analisi di segmenti di dna mediante sequenziamento ;
– cariotipo (comprende 7 differenti esami);
– colorazione aggiuntiva in bande (comprensiva di 10 differenti esami);
– coltura di amniociti;
– coltura di cellule di altri tessuti;
– coltura di fibroblasti;
– coltura di linee cellulari stabilizzate con virus;
– coltura di linee linfocitarie stabilizzate con virus o interleuchina;
– coltura di linfociti fetali con pha;
– coltura di linfociti periferici con pha o altri mitogeni;
– coltura di materiale abortivo;
– coltura semisolida di cellule emopoietiche bfu-e, cfu-gm, cfugemm;
– coltura di villi coriali (comprende 2 tipologie di esami);
– coltura per studio del cromosoma x a replicazione tardiva;
– conservazione di campioni di dna o di rna;
– crioconservazione in azoto liquido di colture cellulari;
– crioconservazione in azoto liquido di cellule e tessuti;
– digestione di dna con enzimi di restrizione;
– estrazione di dna o di rna;
– ibridazione con sonda molecolare;
– ibridazione in situ (4 tipologie di esami);
– ricerca mutazione;
– sintesi di oligonucleotidi;
– analisi del dna cellulare per lo studio citometrico del ciclo cellulare e della ploidia.
 Dermatologia
– esame allergologico strumentale per orticarie fisiche;
– screening allergologico per inalanti;
– test epicutanei a lettura ritardata (patch test);
– test percutanei e intracutanei a lettura immediata.
 Medicina Nucleare
– tomoscintigrafia miocardica (pet) di perfusione a riposo e dopo stimolo;
– tomoscintigrafia cerebrale (pet);
– tomoscintigrafia globale corporea (pet);
– radioterapia stereotassica;
– irradiazione cutanea totale con elettroni (tsei/tsebi).
Altri tagli
– terapia fisica, terapia respiratoria, riabilitazione e procedure correlate;
– intubazioni e irrigazioni non operatorie “prevenzione odontoiatrica primaria;
– sostituzione e rimozione di sussidio terapeutico;
– altre procedure non operatorie e fisiche (immunizzazione, terapia a luce ultravioletta, rimozione protesi).
Prestazioni odontoiatriche
– estrazione di dente deciduo incluso;
-estrazione di dente permanente;
-estrazione di altro dente nas. incluso;
-altra estrazione chirurgica di dente;
– odontectomia nas;
– rimozione di dente incluso;
– allacciamento di dente incluso;
– germectomia;
– estrazione dentale con elevazione di lembo muco-periostale;
– ricostruzione di dente mediante otturazione fino a due superfici;
-otturazione carie;
-otturazione carie con incappucciamento indiretto della polpa;
-ricostruzione di dente mediante otturazione a tre o più superfici e/o applicazione di perno endocanalare ;
-ricostruzione di dente mediante intarsio;
– ricostruzione di dente fratturato;
– applicazione di corona;
– applicazione di corona e perno;
– inserzione di ponte fisso;
– inserzione di protesi rimovibile;
– molaggio selettivo dei denti;
– impianto di dente;
– impianto di protesi dentaria;
– terapia canalare in dente monoradicolato o pluriradicolato;
– apicectomia;
-gengivoplastica [chirurgia parodontale];
– asportazione di lesione o tessuto della gengiva ;
-levigatura delle radici;
-intervento chirurgico preprotesico;
– asportazione di lesione dentaria della;
-trattamento ortodontico con apparecchi mobili;
– trattamento ortodontico con apparecchi fissi (per anno);
-trattamento ortodontico con apparecchi ortopedico funzionali;
– riparazione di apparecchio ortodontico;
– altri interventi su denti, gengive e alveoli.



















mercoledì 10 febbraio 2016

FOIBE MANIPOLAZIONE DELLA STORIA

Oggi 10 febbraio giornata in ricordo degli infoibati.
Tiziana Pesce figlia del comandante Giovanni e di Nori Brambilla, oggi sulla sua pagina facebook riportava la riflessione di Alessandra Kersevan ricercatrice e storica: "" Come ho spiegato, commemorare i morti nelle foibe significa sostanzialmente commemorare rastrellatori fascisti e collaborazionisti del nazismo. Per gli altri morti, quelli vittime di rese dei conti o vendette personali, c'è il 2 di novembre."
A questo proposito ricordiamo anche la revoca da parte del  comune di Gorizia per un evento che avrebbe dovuto svolgersi proprio in data odierna con la partecipazione di Alessandra Kersevan intitolato 11 anni di giorno del ricordo- tra mistificazione storiche e rivalutazione del fascismo.
A questo proposito riproponiamo l'intervista rilasciata dalla storica Kersevan qualche tempo fa che rivela quanto il revisionismo storico abbia manipolato la verità.
A Trieste la storia non comincia il 1° maggio 1945…
Sì, Sembra un'osservazione banale, eppure di fronte a tante cose che sono state scritte in questi anni sulle vicende del confine orientale occorre chiarire e ricordare che il fascismo in questa regione è stato più violento che in qualsiasi altra parte d'Italia: sloveni e croati, oltre cinquecentomila persone che abitavano le terre annesse dallo stato italiano dopo la prima guerra mondiale furono oggetto di persecuzioni razziali e ogni tipo di angherie: divieto di usare la loro lingua, chiusura delle scuole, delle associazioni ed enti economici sloveni e croati, arresto degli oppositori, esecuzioni di condanne a morte decise dal Tribunale Speciale. Con l'aggressione nazifascista alla Jugoslavia, nel 1941, la nostra regione divenne avamposto della guerra e le persecuzioni contro sloveni e croati, anche cittadini italiani, divennero ancora più gravi: interi paesi furono deportati nei campi di concentramento come Arbe/Rab, oggi in Croazia, ma allora annessa all'Italia dopo l'aggressione alla Jugoslavia, Gonars in provincia di Udine, Renicci di Anghiari in provincia di Arezzo, Chiesanuova di Padova, Monigo di Treviso, Fraschette di Alatri in provincia di Frosinone, Colfiorito in Umbria, Cairo Montenotte in provincia di Savona e decine e decine di altri, praticamente in tutte le regioni d'Italia. Fra 7 e 11 mila persone, donne, uomini, bambini, intere famiglie, morirono in questi campi, di fame e malattie. A Trieste nel 1942 fu istituito per la repressione della resistenza partigiana l'Ispettorato Speciale di Polizia per la Venezia Giulia, che si macchiò di efferati delitti contro gli antifascisti in genere, ma soprattutto contro sloveni e croati
.Da chi è stato inaugurato l'uso delle foibe?
Ci sono testimonianze autorevoli (per esempio dell'ispettore di polizia De Giorgi, colui che nel dopoguerra fu incaricato dei recuperi dalle foibe) che furono proprio uomini dell'Ispettorato speciale, in particolare quelli della squadra politica, la cosiddetta banda Collotti, a gettare negli "anfratti del Carso" degli arrestati che morivano sotto tortura.
Che funzione aveva la Banda Colotti?
La banda Collotti era la squadra politica dell'Ispettorato speciale guidata appunto dal commissario Gaetano Collotti. Con la sua squadra batteva il Carso triestino per reprimere la resistenza che già nel '42 era iniziata in queste zone. Si macchiarono di efferati delitti, torturando e uccidendo centinaia di persone. Come Resistenzastorica stiamo pubblicando con la casa editrice Kappa Vu la ricerca di Claudia Cernigoi sulla banda Collotti. 
Definiamo le foibe. Chi ci è finito dentro? Donne? Bambini? Quanti in tutto? Perché c'è così grande attenzioni su queste esecuzioni, mentre in altre zone ce ne furono in numero assai maggiore?
Nelle foibe non sono finite donne e bambini, i profili di coloro che risultano infoibati sono quasi tutti di adulti compromessi con il fascismo, per quanto riguarda le foibe istriane del '43, e con l'occupatore tedesco per quanto riguarda il '45. I casi di alcune donne infoibate sono legati a fatti particolari, vendette personali, che non possono essere attribuiti al movimento di liberazione. Questo diventa evidente quando si vanno ad analizzare i documenti, cosa che purtroppo la gran parte degli "storici" in questi anni non ha fatto, accontentandosi di riprendere i temi e le argomentazioni della propaganda neofascista. Va detto inoltre che i numeri non sono assolutamente quelli della propaganda di questi anni: è ormai assodato che in Istria nel '43 le persone uccise nel corso della insurrezione successiva all'8 settembre sono fra le 250 e le 500, la gran parte uccise al momento della rioccupazione del territorio da parte dei nazifascisti; nel '45 le persone scomparse, sono meno di cinquecento a Trieste e meno di mille a Gorizia, alcuni fucilati ma la gran parte morti di malattia in campo di concentramentoin Jugoslavia. Uso il termine "scomparsi", ma purtroppo è invalso l'uso di definire infoibati tutti i morti per mano partigiana. In realtà nel '45 le persone "infoibate" furono alcune decine, e per queste morti ci furono nei mesi successivi dei processi e delle condanne, da cui risultava che si era trattato in genere di vendette personali nei confronti di spie o ritenute tali. C'è poi l'episodio della foiba Plutone, da cui furono estratti 18 corpi, in cui gli "infoibatori" erano appartenenti alla Decima Mas e criminali comuni infiltrati fra i partigiani, e furono arrestati e processati dagli stessi jugoslavi. La grande attenzione a questi fatti è funzionale alla criminalizzazione della resistenza jugoslava che fu la più grande resistenza europea. Di riflesso si criminalizza tutta la resistenza, e si è aperto il varco per criminalizzare anche quella italiana, come sta dimostrando ora Pansa con i suoi libri.Gli studiosi delle foibe. Chi sono?
Sono di svariati generi. Quelli che noi chiamiamo un po' ironicamente i "foibologi" sono tutti esponenti della destra più estrema, alcuni, come Luigi Papo hanno fatto addirittura parte della milizia fascista in Istria, di coloro cioè che collaborarono con i nazisti nella repressione della resistenza. Altri, più giovani, come Marco Pirina, sono stati esponenti di organizzazioni neofasciste negli anni della strategia della tensione (lui per esempio risulta coinvolto nel golpe Borghese). Poi c'è il filone degli storici che facevano riferimento al CLN triestino (organizzazione non collegata con il CLNAI) che fu il massimo organizzatore dell'"operazione foibe" a Trieste nel dopoguerra. Mentre può essere abbastanza facile capire le manipolazioni della "storiografia" fascista, è molto più difficile difendersi dalle manipolazioni della storiografia ciellenista, perché questi hanno un'aura di antifascismo che fa prendere per buone tutte le cose che scrivono. In realtà leggendo i loro libri ti accorgi che sono citazioni di citazioni da altri libri (spesso memorie di fascisti) non sottoposte a verifica. Il problema è che su tutta questa questione delle foibe ha pesato nel dopoguerra il clima della guerra fredda: voglio ricordare che un importantissimo documento di fonte alleata agli inizi del '46 diceva: sospendiamo, non avendo trovato nulla di interessante, le ricerche nel pozzo della miniera di Basovizza, ma perché gli Jugoslavi non possano dire che è stata tutta propaganda contro di loro, diremo che lo abbiamo fatto per mancanza di mezzi tecnici adeguati. Ha pesato e pesa inoltre molto la questione dei confini, e il sentimento delle "terre ingiustamente perdute", che anche se con toni un po' diversi, coinvolge anche gli storici che fanno riferimento politicamente al centro sinistra. Ci sono però anche tantissimi storici seri. Per "seri" intendo quelli che non si accontentano di quello che è già stato scritto, ma che cercano nuova documentazione, la analizzano, la confrontano con quanto è già stato pubblicato e inseriscono gli avvenimenti nel contesto in cui sono avvenuti. Questo è il metodo storiografico che tutti dovrebbero usare, ma, sembrerà incredibile, nella questione della foibe e dell'esodo anche storici accademici e "blasonati" si sono lasciati andare a metodi da propagandisti più che da storici, preferendo le citazioni di citazioni di citazioni, piuttosto che la fatica della ricerca.
Le leggende sulle foibe.
Ho già spiegato che le biografie della gran parte degli uccisi sono di persone coinvolte a vario titolo nel regime fascista prima e nell'occupazione nazista poi. Come ben mette in luce Claudia Cernigoi nel suo libro, in una città come Trieste il collaborazionismo interessò tantissime categorie di persone, e molti di quelli che vengono definiti "civili" erano in realtà e collaborazionisti, delatori di professione, spioni di quartiere che denunciavano gli ebrei. Per esempio ai rastrellamenti sul Carso con la banda Collotti partecipavano anche persone che non erano ufficialmente appartenenti alla questura. Come gruppo di Resistenzastorica abbiamo condotto una ricerca sulla vicenda di Graziano Udovisi, conosciuto come "l'unico ad essere uscito vivo dalla foiba" e presentato come una vittima "solo perché italiano". Da questa ricerca è emerso, oltre alla assoluta falsità del suo racconto, che egli dal '43 al '45 era stato tenente della Milizia Difesa Territoriale, in un gruppo dal nome significativo di "Mazza di Ferro", specificamente preposto alla repressione della guerriglia, e che nel '46 fu condannato per crimini di guerra a 2 anni e 11 mesi di reclusione. Eppure nel 2005 Graziano Udovisi è diventato "uomo dell'anno", premiato con l'Oscar della Rai per una sua intervista a Minoli, che lo ha presentato come uno che è stato "infoibato" "solo perché italiano. 
Che cosa andrebbe fatto per restituire dignità alla memoria storica del paese?
Per quanto riguarda la dignità del paese, credo che l'unica cosa da fare sia smettere quella convinzione nazionale che gli italiani siano sempre stati "brava gente", che dovunque sono andati hanno portato la civiltà, anche quando bruciavano i villaggi della Croazia, o impiccavano i ribelli libici.

martedì 9 febbraio 2016

NIENTE PARCHEGGIO PER CHI HA HANDICAP!

Lavori in corso nel parcheggio della Clinica San Carlo di Paderno Dugnano, cosi' niente posti per chi possiede un handicap!
E' capitato stamattina ad alcuni cittadini che recandosi alla Clinica non trovando nessun parcheggio con contrassegno "Handicap" hanno dovuto abbandonare i loro cari all'entrata dell'ospedale per cercare di sistemare l'auto.
Prima di pianificare lavori di ristrutturazione occorrerebbe lasciare liberi alcuni posti proprio per esigenze di questo tipo senza creare ulteriori difficolà a chi già ne possiede !!!

lunedì 8 febbraio 2016

PALESTINA E SIONISMO A CALDERARA

Una giornata uggiosa quella del 7 febbraio 2016 che non ha fermato i padernesi presenti all'incontro "Palestina ieri, oggi e domani?" curato dalle ass.ni L'Altra Paderno e Punto Rosso.
Un fiore di ospiti che hanno catturato l'attenzione del pubblico per piu' di tre ore senza mai annoiare.
La proiezione del video d'inizio sul sionismo curato da Loris Brioschi ha introdotto lo scrittore Diego Siragusa che ha tradotto ed ha redatto la prefazione del libro di Alan Hart "Sionismo il vero nemico degli ebrei". Un testo che ha incontrato innumerevoli diffficoltà durante la presentazione italiana, osteggiato in tutti i modi durante il mese di dicembre 2015 dalla Comunità Ebraica per una presentazione in una sezione Anpi di Roma con la solita accusa di contenuti antisemiti .
Diego Siragusa ha presentato i fatti accaduti con meticolosità ed ha poi illustrato il primo tomo poichè ve ne saranno in uscita prossimamente altri due .Un approfondimento sul sionismo e su chi lo ha portato avanti sino ai giorni nostri con numerose documentazioni, ricostruzioni e diapositive hanno completato il quadro della presentazione. Successivamente gli interventi degli attivisti pro-Palestina con Francesco Giordano  presente ogni mese con i presidi  milanesi che mantengono alta l'attenzione sulla questione e Gabriella Grasso BDS che ha illustrato in che modo attraverso il boicottaggio di taluni prodotti si possa combattere senza l'utilizzo di armamenti.
Infine Khaled Tamimi della Comunità Palestinese della Lombardia ha terminato sottolineando quanto sia importante la questione palestinese per una risoluzione di altre guerre in atto in Medio Oriente.
 Degni di nota gli interventi di alcuni presenti che hanno posto    interessanti quesiti  dimostrando interesse sia per il libro che per l'argomentazione.Un grazie a Lorena Tacco per la lettura del messaggio di Giorgio Forti (impossibilitato ad esser presente) dell'Ass.ne Ebrei contro l'occupazione che ha concluso il pomeriggio di elevato livello sia per gli argomenti trattati sia per la comunicazione e l'organizzazione.



COMUNICATO ELEZIONI DI MILANO



Milano, 7 febbraio 2016



Rifondazione: La vittoria di Sala chiude la stagione arancione e apre quella del Partito della Nazione. La sinistra tutta, insieme ai movimenti civici, si uniscano con "Milano in comune” per una lista/coalizione municipale e per un candidato sindaco comune.
La vittoria ampiamente preannunciata di Giuseppe Sala alle primarie del PD/centro sinistra, chiude la stagione politica apertasi nel 2011. Matteo Prencipe Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista dichiara: - “Ieri sera ha vinto Renzi e si è politicamente conclusa la stagione del centro sinistra milanese. Sala è l’espressione coerente del Partito della Nazione. Rifondazione Comunista, insieme agli esponenti di Altra Europa, Possibile, comitati e associazioni, ha lavorato in questi mesi per una “Milano in comune” e la costruzione dell’alternativa. “Milano in comune”: una lista/coalizione municipale espressione della sinistra cittadina e del mondo civico, aperta ai tanti che ritengono improponibile il sostegno al candidato del Partito della Nazione e vogliono lavorare alla pari, senza primogeniture o secondi ruoli, per un governo cittadino alternativo agli schieramenti di centro sinistra e della destra” – prosegue Matteo Prencipe – "Dialoghiamo già per un’ampia convergenza di programma, con le espressioni dei movimenti civici e le aree socialiste e radicali e auspichiamo, che anche chi ha ritenuto di partecipare da sinistra alle primarie scelga subito l’alternativa. Chi non sta con il centro di Sala, si unisca a noi per la scelta di una candidatura comune a sindaco, un programma e una lista/coalizione rappresentativa degli interessi popolari.”

sabato 6 febbraio 2016

PALESTINA A CALDERARA



 Dopo le polemiche romane sull'intervento censorio dell'ANPI di Roma, relative alla presentazione del libro di Alan Hart SIONISMO, IL VERO NEMICO DEGLI EBREI,avremo Diego Siragusa autore della prefazione ed altri ospiti che illustreranno la situazione palestinese anche con proiezione video e diapositive.

L’occupazione quest’anno compie già 49 anni. Sono certo che debba finire al più presto per il futuro dello Stato di Israele, un futuro a cui dedico il mio impegno profondo. In considerazione delle politiche sempre più estreme del governo israeliano, chiaramente intenzionato a controllare i territori occupati espropriandoli alla popolazione locale palestinese, ho appena deciso di non partecipare più ad alcuna iniziativa in mio onore delle ambasciate israeliane del mondo. Non è stata una decisione facile bensì molto dolorosa. Ma l’attuale oppressione e le espropriazioni nei territori occupati, gli incitamenti contro gli oppositori delle politiche del governo, e la tensione legislativa per ridurre la libertà di espressione e minare il potere giudiziario — mi hanno spinto nel loro insieme verso questa decisione. Da anni faccio parte del B’Tselem’s Public Council. Rinuncerei volentieri a questo onore se l’occupazione fosse un ricordo del passato. Ma finché non sarà tale — come sarà — sono fiero del lavoro coraggioso svolto da B’Tselem: dai ricercatori sul campo a Gaza e nella Sponda occidentale allo staff della sede di Gerusalemme e ai suoi volontari. B’Tselem non solo documenta in modo attendibile e meticoloso le violazioni dei diritti umani nei territori occupati, ma offre anche uno specchio alla politica di Israele, rivelando la sua dubbia maschera di legalità con cui da 50 anni Israele prevale sui palestinesi, opprimendoli e confiscando la loro terra. Il 2014 è stato uno degli anni più insanguinati per Israele e la Palestina dal 1967 a questa parte. Purtroppo anche il 2015 è stato segnato da numerose settimane di violenza. Io contesto ogni forma di violenza contro persone innocenti. Ma rifiuto anche il tentativo di far passare i recenti eventi esclusivamente come istigazioni o manifestazioni “anti-semitiche”, sottovalutando il regime di occupazione con le sue annose violenze quotidiane contro milioni di palestinesi privati dei loro diritti. Queste sono alcune delle ragioni per cui scelgo di far parte del B’Tselem’s Public Council e di sostenere questa organizzazione. Ed è anche il motivo per cui vi scrivo, per chiedervi di unirvi a me nel rendere più forte B’Tselem dimostrando chiaramente il vostro sostegno a favore dei diritti umani e contro l’occupazione. Solo la sua fine può portare a un futuro gravido di giustizia, libertà e dignità per chi vive qui. B’Tselem — la principale organizzazione israeliana per i diritti umani, che vede l’occupazione per quello che è, la documenta, ne spiega le implicazioni e vi si oppone fermamente.
Amos Oz

ALSTOM SIAMO NOI IL GIORNO DOPO

Ieri 5 febbraio, aria gelida, Sesto San Giovanni,p.zza Indro Montanelli tante persone che vanno che vengono. I circoli PRC del nord Milano quasi tutti presenti. Panini, bibite , torte, bevande e la musica di Franz Englaro.Il presidio di solidarietà è stato questo, si parla di 249 esuberi, cosi' anche il sindaco di Sesto nel suo intervento evidenzia che farà il possibile per trovare accordi diversi.
Presente anche la nostra sezione padernese con diversi rappresentanti. Un grazie a Domenico Camelia per le foto.





venerdì 5 febbraio 2016

ALSTOM SIAMO NOI!!!

Dalle ore 18,00 di questa sera al presidio Alstom di Sesto S.Giovanni -P.zza Indro Montanelli un momento di intensa solidarietà e musica con il nostro Franz Englaro.
Piu' di 200 lavoratori rischiano il posto di lavoro e questo è il momento di ESSERCI , il momento di rimanere accanto a famiglie sull'orlo della disperazione.
La nostra sezione padernese sarà presente come sempre e pubblichiamo anche l'appello inviato alla dirigenza aziendale prengandoVi di inoltrarlo anche attraverso la vostra mail.

Mandate una mail a insiemeperalstom@sestosg.net con scritto nome, cognome e città di residenza.
Questo è il testo dell'appello:
Caro Presidente,
General Electric ha acquisito il comparto energia di Alstom.
Nell’ambito di un piano europeo che porta a quasi 7,000 esuberi, ha dichiarato l’intenzione di procedere alla chiusura dello stabilimento Alstom Power di Sesto San Giovanni: quasi 250 lavoratori saranno licenziati e saranno trasferite altrove lavorazioni con elevatissimi standard qualitativi e tecnologie uniche in Italia; sarà duramente compromesso un indotto fatto di grandi e piccoli fornitori che vale decine di milioni di euro all’anno.

Riteniamo che l’Italia non debba farsi sottrarre un patrimonio di competenze che rappresentano un’eccellenza a livello mondiale e che il nostro Paese non debba essere semplice spettatore di queste scelte, limitandosi a raccogliere i cocci di operazioni che distruggono un’esperienza che affonda le sue radici nell’apertura della Ercole Marelli nel 1891.
Perchè in questo luogo si incrociano la Storia e il Futuro.La Storia, perchè parlare di lavoro nelle nostre citta, specialmente in questa parte della Città Metropolitana, vuol dire parlare della Storia dell’Italia: anche nelle nostre fabbriche è rinata l’Italia e la nostra Democrazia.
Il Futuro, perchè qui ci sono lavoro, qualità, saperi, energia: le parole d’ordine di un’Italia che si vuole innovare e competere nel mondo. Per queste ragioni, il 22 gennaio 2016 i Sindaci delle città Lombarde dove risiedono i dipendenti di Alstom Power si sono riuniti a Sesto San Giovanni e chiedono con forza al Governo di garantire la continuità della produzione e dell’occupazione dello stabilimento Sestese e di organizzare urgentemente un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Chiediamo anche che le Politiche Industriali del paese valorizzino le produzioni di eccellenza dei territori e che il settore dell’energia diventi strategico nel panorama degli investimenti pubblici; su questo tema, ugualmente chiediamo che le rappresentanze delle imprese esercitino pienamente il loro ruolo.
Chiediamo infine al Governo di farsi parte attiva affinchè nelle regole Europee venga previsto il puntuale coinvolgimento degli enti locali nei casi di operazioni societarie che hanno impatto sui diversi territori dell’Unione. I Sindaci dei comuni di:
Sesto San Giovanni
Milano
Monza
Agrate Brianza
Arcore
Arese
Basiglio
BernareggioBresso
Brugherio
Carugate
Casorezzo
Castellanza
Cernusco sul Naviglio
Cerro Maggiore
Cinisello
Cologno Monzese
Cormano
Corsico
Cusano Milanino
Garlate
GiussagoGorgonzola
Legnano
Lentate sul Seveso
Lesmo
Lissone
Milano
Monza
Muggiò
Novate Milanese
Olgiate Olona
Opera
Paderno Dugnano
Pioltello
Rovato
Sovico
Taino
Trezzano RosaTriuggio
Unione Valletta
Usmate-Velate
Vaprio d’Adda
Villasanta

giovedì 4 febbraio 2016

PALESTINA A PADERNO DUGNANO

Domenica 7 febbraio 2016 ore 15,00 alla sede di Quartiere di Calderara in Paderno Dugnano le associazioni Punto Rosso e L'Altra Paderno Dugnano  presentano il  libro di Alan Hart  "Sionismo il vero nemico degli ebrei"con chi ne ha curato la traduzione ovvero l'autore Diego Siragusa ed  a seguire un confronto fra i diversi ospiti che interverranno.
A questo proposito riportiamo la riflessione di Alan Hart del 18 gennaio 2016.
"Da diversi anni mi sono chiesto, a volte su piattaforme pubbliche e per iscritto, se la Palestina è una causa persa. Sono giunto alla conclusione che come stanno le cose è e rimarrà così a meno che i palestinesi, quelli occupati e oppressi e quelli della diaspora, uniscano la loro azione politica, al fine di dare alla loro causa nuova vita con qualche reale speranza di giustizia finalmente.A mio avviso, l'indicatore più significativo del fallimento politico e dell’irrilevanza della dirigenza messa in campo dall'Autorità Palestinese (PA) è stata la recente dichiarazione del suo presidente, Mahmoud Abbas, che tocca alla comunità internazionale giungere ad una pacifica risoluzione del conflitto.
La realtà che Abbas sceglie di ignorare è che come stanno le cose non vi è assolutamente alcun motivo per credere che le potenze occidentali guidate dagli americani (o qualsiasi altro) potranno mai fare uso della loro influenza per cercare di indurre Israele a porre fine al suo disprezzo del diritto internazionale e al diniego di giustizia per i Palestinesi.
I governi occidentali (e altri) e i loro diplomatici continuano a perorare a parole la soluzione a due stati, ma sanno che è morta, uccisa dalla colonizzazione israeliana in corso della Cisgiordania occupata, che, come ho già detto, è un processo meglio descritto come pulizia etnica lentamente e di nascosto.
Nella mia analisi, le realtà sopra riassunte invitano a una sola conclusione. Solo i Palestinesi possono cambiare le dinamiche del conflitto in un modo che potrebbe generare una pressione reale per l'azione da parte dei governi della comunità internazionale.
Quali azioni? Intimare a Israele che se non finisce il suo disprezzo del diritto internazionale e la negazione della giustizia per i palestinesi, sarà isolato e sanzionato. (Si Io lo so, i governi non seguiranno questa strada se non sono spinti dall'opinione pubblica, ma cambiando le dinamiche del conflitto si potrebbe fornire la comprensione necessaria per motivare un numero sempre maggiore di cittadini a fare pressione).
Cambiare la dinamica richiede per cominciare la dissoluzione dell’Autorità Palestinese e riconsegnare a Israele la responsabilità completa e piena dell'occupazione.
Questo implicherebbe una significativa sicurezza e altri oneri finanziari su Israele. La sua risposta sarebbe indubbiamente una repressione più brutale di tutti i tipi, ma questo potrebbe essere a beneficio dei palestinesi, perché il vero volto del sionismo sarebbe esposto, completamente nudo da vedere, come mai prima d'ora per tutto il mondo. E questo a sua volta potrebbe portare a una montante pressione pubblica sulle potenze occidentali guidate dagli americani, forse ad un certo punto una pressione sufficiente per indurli a dire a Israele, " troppo è troppo", e metterlo sull'avviso che sarà isolato e sanzionato, se non finisce il suo disprezzo del diritto internazionale e il diniego di giustizia per i Palestinesi.
Lo scioglimento dell’Autorità Palestinese potrebbe aprire la porta a ricostruire le istituzioni del movimento nazionale palestinese, sulla base dell’unità che, per definizione, significherebbe la fine della divisione per fazioni e del tribalismo politico. A livello superiore, e per consentire ai palestinesi di determinare la politica e parlare al potere con una sola voce credibile, questo a mio avviso, sarebbe necessario portare il Consiglio Nazionale Palestinese (PNC) a nuova vita rinfrescato e rinvigorito da elezioni in ogni paese in cui vivono i palestinesi.
Anche se ci sono abbastanza palestinesi nella diaspora che sarebbero disposti a impegnarsi per realizzarle, le elezioni nuove e rinvigorimento del PNC richiederebbero tempo.
Così, dopo lo scioglimento della A.P. e la consegna a Israele della responsabilità completa e piena dell’occupazione, quale sarebbe la strategia di resistenza più efficace da adottare per gli occupati e oppressi palestinesi?
La loro incredibile costanza, quasi sovrumana, di rimanere al loro posto è la prova che la politica del sionismo di rendere la loro vita un inferno, nella speranza che se ne andranno a vivere altrove non è riuscita fino ad oggi ed è improbabile che possa mai avere successo. Ma questo non basta. La fermezza dei palestinesi occupati e oppressi ha bisogno di essere rafforzata da pacifiche e assolutamente dimostrazioni non violente, preferibilmente su base giornaliera, in tutto la Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza assediata, chiedendo la pace con la sicurezza e la parità di diritti politici, civili e umani di ogni genere per tutti. Questa sarebbe in effetti una campagna per uno stato per tutti.
Le dimostrazioni di resistenza dovrebbero essere tranquille, assolutamente non violente, perché un aumento della violenza palestinese farebbe il gioco di quegli ebrei israeliani, dirigenti e altri, che sarebbero favorevoli ad un pretesto per una fase finale di pulizia etnica.
In teoria i diritti politici, civili e umani uguali per tutti in uno stato porterebbero nel tempo fino al de-sionizzazione della Palestina; e non è irragionevole supporre che i capi di Israele non permetteranno che ciò accada.
In quella luce, e nonostante quello che ho scritto sopra, la domanda che dobbiamo porci è questa.
Anche se i palestinesi unificano il loro agire politico nel modo che ho suggerito, c'è qualche motivo per sperare davvero che ci possa essere in futuro una quantità accettabile di giustizia di cui essi possano godere?
A mio parere questa è una domanda a cui solo gli ebrei di Israele possono rispondere.
Se i palestinesi rimangono fermi e unificano il loro agire politico per mantenere la loro causa viva, porteranno al giorno in cui gli ebrei di Israele dovranno affrontare la questione del tipo di futuro che vogliono.
Vogliono vivere in un odioso stato di apartheid che deve ricorrere a sempre più brutali misure per mantenere il suo dominio sui palestinesi, con il reale pericolo che le misure sempre più brutali trasformeranno la marea globale di israelismo in antisemitismo, impostando la fase quasi prossima all’Olocausto II (il mio modo di riassumere un’altra grande ripetizione contro gli ebrei in tutto il mondo); oppure, vogliono la pace e la sicurezza in uno stato di diritti politici, civili e umani uguali per tutti - anche se ciò significherebbe la fine del sionismo come impresa coloniale? Se mettendo insieme il loro agire politico nel modo che ho suggerito i palestinesi possono indurre gli ebrei di Israele a fare questa scelta, ci sarà qualche speranza (forse non molto, ma un po') per una soluzione pacifica del conflitto.
Una volta ho detto, e credo che valga la pena ripeterlo, che non c'è e non c’è mai stata una questione Palestina. C'è solo un problema ebraico. E solo gli ebrei possono risolverlo. O no."