Etichette

Ultimi post

sabato 30 gennaio 2016

IMBRATTATO IL MURALES DI NIGUARDA

Un altro grave episodio  che questa notte nel quartiere Niguarda ha visto per l'ennesima volta protagonista il murales antifascista.
Scritte xenofobe come al solito sono apparse questa mattina deturpando quella Niguarda Antifascista che resiste e che domattina provvederà a ripulire il murales.
Accade questo in una città che ospita continuamente festival e raduni neri.
Un appello a tutte le forze democratiche ad opporsi in ogni modo a questi raduni lo hanno chiesto associazioni e cittadini scesi in piazza giovedi' scorso per dire no ancora una volta a questi scenari.
Ricordiamo anche che continua la raccolta firme su charge-org da indirizzare al Presidente della Repubblica per fermare questa ignobile avanzata-

mercoledì 27 gennaio 2016

GENOCIDI DIMENTICATI

Con genocidio, secondo la definizione adottata dall'ONU, si intendono «gli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.
Oggi 27 gennaio ricorre il piu' famoso ma una giornata definita "della memoria"dovrebbe comprendere anche gli stermini di altre popolazioni.
Dal massacro degli armeni, ai curdi  proseguendo con i popoli del Burundi,Darfur,Balcani,Patagonia,America latina,Ruanda,Cambogia, Patagonia, Palestina.
 Popoli senza giustizia che spingono  l'Onu  a riconoscerne il massacro.
Il filo conduttore è sempre un vero e proprio progetto di annientamento attraverso le piu' svariate e terribili modalità . L'eterna ricerca della supremazia uomo su uomo che pare non placarsi mai.
La storia, la memoria dovrebbero servire a non ricadere negli stessi errori, eppure assistiamo continuamente a guerre e ad annientamenti di intere popolazioni fomentati dall'odio di "pochi "che riescono ad incitare e  ad indurre alla violenza i" molti ".
L'unica ricetta possibile è l'educazione alla pace, materia che dovrebbe essere insegnata al pari di altre.La direzione giusta è oltre che la memoria anche la cultura, un percorso che andando di pari passo puo' far crescere il comprendere  del vivere in pace, apprezzando ed imparando  che dalle proprie diversità si puo' incentivare la conoscenza sino al giungere ad una vera e propria integrazione. "Risalire al passato ,esplorando le memorie collettive con l'idea di una nuova "base comune" per una vera  "convivenza positiva " puo'rappresentare  uno strumento potente  di comunicazione e dialogo e una traccia importante per il futuro" sottolinea Gianmarco Pisa dei Corpi Civili di Pace che la nostra sezione padernese ha incontrato nel mese di novembre 2015.
Un percorso non impossibile, difficile certo ma il tentare deve essere un obiettivo primario e non una semplice utopia.
 Nel 2016 si deve e si puo'.


UCRAINA NUOVA RESISTENZA

Riceviamo da Paolo Erba del Fronte Popolare  la segnalazione di quest'interessante evento.
"Incontro con i compagni dell'organizzazione militante romana Patria Socialista sul Donbass che resiste al regime nazista insediatosi nel 2014 a Kiev con il sostegno di USA, UE e NATO e sulla persecuzione contro i comunisti e gli antifascisti in tutta l'Ucraina. 
Dalle 19: festa di Fronte Popolare con cena popolare a sottoscrizione e materiale informativo sulle nostre lotte e campagne,a seguire "Terzaclasse" in concertohttps://www.facebookcom/events/1643971545866046/?notif_t=plan_user_joined

RACCOLTA FONDI PER LAS TUNAS

Cena per raccogliere i fondi da inviare a Las Tunas , una delle provincie piu' povere e prive di risorse turistiche in quel di Cuba. Il circolo milanese Ass.ne Amicizia Italia- Cuba A. Cambiaghi e l'Ass.ne per il Nicaragua unite nella serata del 7 febbraio 2016.
Si rinnova l'impegno storico che parti' nel 1997 fino a sfociare nelle brigate di lavoro che operano  tuttora in edifici e scuole pubbliche dedicandosi quasi sempre all'imbiancatura assieme alla popolazione cubana.Qualche anno addietro la squadra di calcio dell'Inter ha inviato alcuni istruttori consentendo anche l'organizzazione di un piccolo torneo di calcio intitolato a Fabio Di Celmo.
Un grazie a Gianni Fossati per il mantenimento dello storico impegno ma soprattutto per la continuità nonostante le sempre piu' imponenti difficoltà.

martedì 26 gennaio 2016

27 GENNAIO GIORNATA DELL'AMNESIA



Domani sarà la giornata che Vittorio Arrigoni definiva dell'amnesia. 
 Dal suo blog Guerrilla Radio il  27 gennaio 2011 scriveva:
"Si consiglia a chi è di debole di memoria una cura al fosforo,
ma soffrono più di amnesia circa l'olocausto a Gaza o dalle parti di Tel Aviv?
La cura di fosforo bianco israeliano somministrato ai civili di Gaza due anni fa:
white phosphorus in Gaza
white phosphorus in Gaza
white phosphorus in Gaza 3
white phosphorus in Gaza
fosforo bianco a Gaza
fosforo bianco sulle scuole delle nazioni unite di Gaza
soldati israeliani se la ridono dinnanzi a Gaza massacrata.
Restiamo Umani

Vik

PIPPO CIVATI E LA TAMPON TAX

In questi giorni Pippo Civati ha presentato la proposta di abbattere l'iva sugli assorbenti igienici dal 22% al 4% all'estero chiamata anche Tampon Tax.
In alcuni paesi europei la tassa è stata ridotta(Francia, Olanda ,Spagna) in altri come l'Irlanda è stata addirittura abolita.
Partendo dal presupposto che ogni donna spende ogni mese per almeno quarant'anni  un minimo di 4 euro e piu' la diminuzione della tassazione sarebbe minima, anzi gli assorbenti dovrebbero rientrare nell'elenco di prodotti essenziali  come il pane e la pasta.
Civati ridicolizzato in rete per la proposta andrebbe invece preso in seria considerazione poichè una tale questione non era mai stata sollevata.
Segnaliamo inoltre che su Change.org esiste una raccolta firme nazionale ed internazionale .

lunedì 25 gennaio 2016

TRANVIA MILANO-LIMBIATE PIANO CON L'OTTIMISMO!

Pubblichiamo volentieri la riflessione apparsa sul blog Qui Paderno Dugnano dell'ex sindaco Gianfranco Massetti.


Non concordo con il generale ottimismo che sembra diffondersi sul futuro della tranvia Milano-Limbiate. Registro, con una personale dose di scetticismo, le novità “presunte” rispetto al destino della tranvia stessa. Senza rimproverare nulla agli amici parlamentari e agli amministratori di Limbiate, lasciati colpevolmente soli dalle altre Amministrazioni locali. Non si tratta di vedere il bicchiere mezzo vuoto invece che mezzo pieno. Ma della consapevolezza, maturata anche in anni di amministrazione a Paderno Dugnano, che abbiamo visto troppi progetti, troppi documenti, troppi ordini del giorno, troppi stanziamenti poi revocati per gioire di un “documento” approvato dalla Camera dei Deputati.
Spesso la Politica è prodiga e veloce quando si tratta di approvare documenti e istituire commissioni ma meno pronta quando si tratta di finanziamenti. C’è sempre un’altra piorità rispetto a quella della mobilità su ferro del Nord Milano. Sia che si tratti della Milano-Limbiate come della Milano-Desio. E se dopo Expo venisse un ‘Olimpiade o un terremoto? I 60 milioni una volta stanziati- ammesso che lo saranno- potranno ancora essere dirottati?
Non solo ma leggendo sia il comunicato dell’Assessore di Limbiate che l’ordine del giorno della Camera sorge un dubbio, spero infondato. La Camera dei Deputati infatti non impegna il governo a stanziare i 60 milioni che servono ma a farlo”nel momento in cui ci saranno le condizioni di cofinanziamento da parte degli enti territoriali e di cantierabilità”. 
L’assessore Archetti  ne deduce che :”niente scuse, ognuno faccia la propria parte per concludere l’iter progettuale e per arrivare alla cantierabilità dell’opera. Il governo Renzi è stato chiaro: se non si è in grado di spendere i soldi e di far partire la riqualificazione della tranvia in tempi certi, nessuno può illudersi che lo stato congeli 60 milioni di euro per altri 7 anni”. 
E proprio qui sta il punto. Poiché è noto che alcuni enti locali (Varedo?, la ex-Provincia di Milano? ) non sono disposti a mettere la loro quota per questa opera questo ordine del giorno della Camera non rischia di rappresentare, per loro, un alibi per far fallire l’intero progetto?
Non era meglio che il governo stanziasse i 60 milioni e si continuasse così a far cadere le responsabilità e la pressione della (eventuale) non cantierabilità solo su alcune amministrazioni locali?
Per questo comprendo l’atteggiamento dell’Associazione Utenti Trasporto Pubblico (UTP) di stare a guardare e restare guardinghi: nulla è scontato e le sorprese sono dietro l’angolo. Certo, per questa battaglia, non giova l’atteggiamento miope del Comune di Milano (e di ATM) che mentre ragiona della Città Metropolitana e ambisce a competere con le aree metropolitane del mondo per il trasporto su ferro (tranvie, filovie, metropolitane) si ferma ai confini amministrativi della città novecentesca. Per questo è giusto misurare anche le volontà dei candidati sindaci di Milano. E per questo è importante l’appuntamento di  Mercoledì 2 marzo alla 123°Serata UTP dove, come ci anticipa Agostino Fornaroli segretario Nazionale  UTP si chiederà conto ai candidati sindaci a Milano anche dei Tram Milano -LIMBIATE e DESIO.

PIAZZA DEL MERCATO GIOIELLO GREZZO?

Ogni martedi' la "piazza del mercato" di Dugnano prende vita, cigolii di carrelli che passano, persone di tutte le età che l'attraversano non solo per fare la spesa ma per incontrare amici e conoscenti.
Durante la settimana il silenzio del parcheggio  occupato da chi si reca al lavoro e da chi usufruisce di momenti d'evasione andando al cinema Metropolis assomiglia ad un padrone invisibile che  abbraccia l'enorme piazzale.
Purtroppo l'incuria di tutti questi anni e gli atti di teppismo notturno regalano ancora lo spettacolo desolante di colonnine aperte, rovinate, addirittura in alcuni punti affossate.
La palazzina Ages voluta dalla vecchia amministrazione di centro sinistra guarda ancora i capannoni abbandonati dell'ex deposito Aimeri con un piazzale ricco di spazzatura .
Ci si interroga su tagli d'alberi, sull'acquisto di parchi ma poi la piccola , semplice manutenzione che dovrebbe essere fiore all'occhiello di un comune pare dimenticata oppure accantonata da anni.
Eppure l'enorme spazio soprattutto verso il ponticello potrebbe essere luogo per piccoli mercatini popolari dove ogni cittadino potrebbe vendere il proprio usato, oppure  con qualche piccolo tendone anche luogo dove nel periodo estivo dar luogo a qualche concerto predilegendo artisti del territorio.
A volte possediamo una ricchezza che non vediamo sarebbe importante per tutti iniziare ad apprezzarla!!




sabato 23 gennaio 2016

SVEGLIATITALIA!!!!!

Puntata la sveglia? Oggi lo splendore delle 99 piazze italiane stracolme, pienissime di gente, di giovani  è stata la risposta alla mancanza di una legge che ancora in Italia non esiste.
Diritti civili , diritti per una società che è profondamente cambiata nonostante ci sia ancora chi conserva  la sola e unica idea che esista la famiglia tradizionale.
Italia sveglia, sveglissima a giudicare dalle tante foto pervenute da molte piazze con associazioni di ogni tipo, sindacati, partiti politici ma soprattutto con tanta,  tantissima gente.
Ricordiamo che" il  testo arriverà in aula al senato il 28 gennaio. La discussione non sarà semplice . Le proposte di modifica alla norma sono arrivate dai gruppi di opposizione ma anche da senatori e senatrici del Partito democratico, che affronta diviso il voto parlamentare ".
L'Italia ha dato la dimostrazione di essere "sveglia" speriamo in una legge al piu' presto.
PRC circolo Casaletti di Paderno Dugnano presente e sveglio!






venerdì 22 gennaio 2016

TUTTI IN PIAZZA DELLA SCALA DOMANI AL

S V E G L I A    I T A L I A 

in difesa dei Diritti Civili 

Ritrovo ore 14,30


giovedì 21 gennaio 2016

GIORNATA DELLA MEMORIA

Viene chiamata giornata della memoria il 27 gennaio in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.La data ricorda la liberazione del campo di prigionia di Auschwitz ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa.
Numerosi saranno gli appuntamenti per ricordare ,per non dimenticare cio' che non dovrebbe essere mai piu', eppure gli stessi discendenti di quella carneficina  a tutt'oggi condannano un popolo ad atroci sofferenze, ad un efferato apartheid con tanto di muro, a bombardamenti, a lunghe code estenuanti davanti ai check-point dove in tanti trovano la morte, violando cosi' continuamente i piu' fondamentali   diritti umani.
Tutto questo accade nella vicina Gaza.
 La lezione del passato, la memoria non esiste  se  non si è stati in grado di trasmettere alle generazioni successive valori che portino a non  commettere gli stessi crimini e  non si puo' ricordare senza rapportarsi all'odierno.
Pubblichiamo l'appello dell'Ass.ne ECO (Ebrei contro l'Occupazione) e Salaam Ragazzi dell'Olivo (Comitato di Milano)a cui si unisce tutta la nostra sezione PRC  padernese.

Illustre Signora Mogherini,
In nome delle nostre Associazioni, Ebrei contro l’Occupazione (ECO) e Salaam Ragazzi dell’Olivo (Comitato di Milano), vogliamo segnalarle che le decisioni della Commissione Europea nei riguardi della Palestina ed Israele sono del tutto inadeguate a far cessare le ingiuste, ed inumane, politiche di Israele contro i Palestinesi, sia quelli con cittadinanza israeliana, sia quelli residenti nei territori palestinesi occupati militarmente da Israele da ormai molti decenni. Le azioni dei governi israeliani, dal 1948 a tutt’oggi, violano i più fondamentali diritti umani, civili e politici del popolo palestinese, e le numerose risoluzioni delle Nazioni Unite, dal 1947 ad oggi. I palestinesi sono stati cacciati dalla loro terra con l’occupazione militare iniziale del 1947-49 (sin da prima della proclamazione dello Stato di Israele), che ha visto anche il massacro di molte decine di migliaia di loro. Da allora, lo Stato di Israele continua ogni giorno a cacciare i Palestinesi dalla Cisgiordania e da Gerusalemme EST, e le uccisioni di Palestinesi negli attacchi con forze militari assolutamente preponderanti ed armi sofisticate contro Gaza ed in Cisgiordania hanno raggiunto numeri tali da guerra di un esercito moderno contro una popolazione civile.
Lo strangolamento delle attività economiche palestinesi ha raggiunto intensità tale da consentire ai Palestinesi solo un’economia di sussistenza: siccome siamo certi che Lei sia perfettamente al corrente di questa situazione, non ci dilunghiamo a documentare quanto sopra. Abbiamo il dovere di dirle che consideriamo risibili i provvedimenti della Unione Europea di vietare ad Israele la etichettatura dei prodotti delle colonie israeliane, illegali, in Cisgiordania come “prodotti di Israele”. Oltre che facilmente aggirabile dagli espertissimi israeliani, questo provvedimento è del tutto inefficace e le proteste del governo israeliano sono espressione dell’ipocrita linguaggio diplomatico in uso nei rapporti internazionali.
Provvedimento efficace sarebbe la sospensione delle privilegiate condizioni che L’EU accorda da sempre ad Israele nel commercio e nelle attività culturali (soprattutto le attività scientifiche, di base ed applicate). Efficace sarebbe la sospensione dei trattati di cooperazione militare da parte dei Paesi membri, e le ingenti forniture di armi, poi usate da Israele anche per compiere massacri come quelli ripetuti contro la popolazione civile di Gaza. Per questo indirizziamo questa nostra richiesta anche al Presidente del Consiglio italiano, in quanto cittadini italiani che vorrebbero essere anche cittadini europei, se esistesse una tale cittadinanza.
Con stima personale,
Giorgio Forti, incaricato degli affari esteri di ECO
Paola Canarutto, Presidente di ECO
Maria Giulia Agnoletto, Presidente di Salaam Ragazzi dell’Olivo ( Comitato di Milano)







mercoledì 20 gennaio 2016

AMIANTO CONTINUA LA STRAGE

Amianto continua la strage di lavoratori. 4000 mila morti ogni anno, mille morti solo per mesotelioma.
                                                 
di Michele Michelino
A 23 anni dalla messa al bando dell’amianto, con la legge 257 del 1992, ci sono in Italia ancora 32 milioni di tonnellate di amianto e le bonifiche sono tuttora da fare. Chi sperava che dopo l’approvazione della legge, l’amianto sarebbe stato rimosso dalle nostre vite deve ricredersi: la decontaminazione dalla fibra è fallita.
A oggi ci sono oltre 400 norme regionali e nazionali sull’amianto, un labirinto legislativo che fa comodo a molti che per i propri interessi speculano sulla vita delle persone.
Istituzioni, padroni, governi, giocano scaricando le responsabilità su altri.
Il profitto viene prima di qualsiasi diritto alla salute e alla sicurezza e si realizza sulla pelle dei lavoratori e cittadini.
L’amianto è un problema sociale, sanitario, medico, una bomba ecologica non ancora disinnescata, che prima ha ucciso i lavoratori esposti alla fibra killer e oggi avvelena la popolazione.
Nonostante la legge 257/1992 che metteva al bando l’amianto lo preveda, a tutt’oggi manca una mappatura completa dei siti contaminati da amianto e da bonificare e molto spesso le mappature sono datate o inattendibili. L’articolo 10 della legge 257/1992 stabilisce che le regioni in mancanza di adozione dei Piani Regionali amianto, possono essere commissariate, ma nonostante ciò diverse regioni non lo hanno ancora adottato e molte non lo hanno ancora rinnovato (come Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna, ad esempio).In Italia come sempre fatta la legge si trova subito l’inganno. La legge ha bandito l’utilizzo del minerale killer ma non ha obbligato lo smaltimento, e la polvere d’amianto continua a uccidere almeno 8 italiani al giorno e avvelenarne altre migliaia .
In Italia esistono tuttora oltre 300 mila edifici, di cui almeno 3000, rappresentano un grave rischio di contaminazione per tutta la popolazione, uomini, e donne, bambini e anziani, e più di 2400 sono scuole italiane tuttora contaminate dall’amianto e come ha riconosciuto la presidente della Commissione di Inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato Camilla Fabbri, “di questo passo ci vogliano 85 anni per smaltirlo e eliminarlo dalle nostre vite”
Tutti conosciamo la storia di Casale Monferrato grazie alle lotte condotte dagli ex lavoratori dell’Eternit e dai cittadini, ma lo sviluppo industriale, il “progresso” di questo paese si fonda sul sangue di decine di migliaia di proletari e i cittadini, spesso dimenticati.
La stessa Unione Europea nel quadro strategico per la sicurezza sul lavoro dal 2007 al 2011 afferma che anche se in Europa si assiste a una diminuzione degli infortuni del 28%, i morti per amianto sono in continuo aumento.
Il mesotelioma, il tipico tumore maligno continua a colpire e uccidere senza pietà, in tutto il paese, dal nord al sud, ma l’amianto provoca anche molti altri tumori maligni di cui si parla poco nei mass-media.
Secondo recenti dichiarazioni del presidente di INAIL, Massimo De Felicei lavoratori vittime dell’asbesto decedute assicurate all’INAIL sono state 17.428 e oltre 21mila i casi di mesotelioma tra il 1993 e il 2014.
I numeri ci dicono che l’amianto continua a uccidere oggi come nel passato e purtroppo senza bonifiche dei siti industriali e del territorio la lista dei morti e malati continuerà a crescere ancora per molti anni. Tutti sono a rischio, nessuno è esente dal pericolo.
La Scala di Milano
Anche nel tempio della musica, il Teatro della Scala di Milano (dove abbiamo manifestato in occasione della prima) l’amianto ha fatto delle vittime, e per le morti sospette per amianto alla Scala sono indagati quattro ex sindaci di Milano, Carlo Tognoli, Gian Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco Formentini. Indagato anche l'ex sovrintendente Carlo Fontana indagati, con altre persone, per omicidio colposo e lesioni colpose per sette decessi e altri casi di malattia dovuti all'amianto presente al Teatro alla Scala.
In questo le denunce dei lavoratori e comitati sono servite.
La procura contesta agli indagati di non essersi adoperati per rimuovere in passato l'amianto dai manufatti nei vari locali, soprattutto tecnici, ma anche dal famoso lampadario all'interno del teatro. Per l'accusa non sarebbe stato fatto il censimento dell'amianto previsto dalla legge del 1992, e il minerale avrebbe provocando la morte dei lavoratori. Tra le persone morte per esposizione alla sostanza cancerogena dagli anni ‘70-80, ci sono un siparista, un macchinista, un vigile del fuoco, un falegname, un addetto al trasporto delle scene e anche una cantante lirica. Questo dramma è solo uno dei tanti.
Anni di omertà e complicità da parte di tutte le istituzioni hanno finora garantito l’impunità a padroni e manager colpevoli di aver mandato consapevolmente a morte migliaia di lavoratori nelle fabbriche pur di realizzare i massimi profitti. In questi anni molti processi sono stati esempi d’ingiustizia per le vittime e i loro famigliari assolvendo i padroni nel merito o per prescrizione. In ogni caso la mobilitazione dei lavoratori e delle vittime organizzate in comitati è servita per portare sul banco degli accusati i padroni e manager assassini di tanti operai. Anche se la giustizia per le vittime dell’amianto non arriva quasi mai e quando arriva è tardiva come dimostra il processo Eternit di Casale Monferrato, le vittime, i comitati e le associazioni continuano a lottare: oggi in Italia sono in corso più di 50 processi per amianto.

 articolo pubblicato dalla rivista “nuova unità”, gennaio 2016

PADERNO DUGNANO SONG OF SILENCE




 



Paderno Dugnano è un comune di oltre 47.000 abitanti, una città ,sia considerata per   l'estensione  che per  la popolazione. Sette quartieri , anzi sette paesi che sono distanti e che vivono il quotidiano diversamente accomunati dal silenzio . Già, a una certa ora tutto si spegne, mancano le persone che ravvivano la città ed in questo la vicinanza di Milano si fa sentire, tanto che Paderno Dugnano viene spesso rappresentata come città-dormitorio.
La partecipazione alla vita politica è pressochè assente e solo  chi ogni tanto visita  i consigli comunali puo' avere un'idea di quello che accade. Attraverso i vari blog cittadini alcuni possono mantenersi informati ma la maggioranza della popolazione ha un'idea scarsa di quale sia la realtà comunale.
 Le fabbriche stanno chiudendo, manca un'osservatorio concreto sul fenomeno lavorativo, come da anni  manca un'osservatorio anche sulle percentuali di furti che ultimamente paiono in notevole aumento.
  I sette consigli di quartiere sono decaduti, ridotti ad aule perennemente chiuse, i centri di aggregazione giovanile sono stati venduti cosi' anche la modesta partecipazione popolare è stata eliminata.   Le numerose  e pericolose coperture in amianto che si stanno sgretolando, nonostante i ripetuti appelli di associazioni come la AIEA (Ass.ne Italiana Esposti Amianto) paiono non interessare persino i rappresentanti dell'opposizione, alcuni palazzi come quello della Sanità ed il palazzetto dello Sport Toti avrebbero urgente bisogno di manutenzione e che dire della messa in sicurezza degli argini-Seveso che alle prime piogge primaverili e autunnali fanno rimanere tutti con il fiato sospeso?
La Tasi non si paga, omettendo che l'IRPEF,dallo scorso anno, è già passata dal 4 all'8 per mille.
Così, come sempre, a pagare sono i soliti lavoratori dipendenti.
Si ripete il continuo attacco alle classi piu' deboli mentre i piu' forti vengono ancora una volta tutelati.
Il silenzio avvolge tutto anche gli animi in tempesta ma questo tipo di assuefazione fa solo male a noi e a questa città sempre piu' assopita come se nulla ormai potesse piu' scuoterla.


PARLIAMO DI OMOFOBIA

Paolo Ferrero dalla sua pagina fb invita tutti a scendere in piazza sabato 23 gennaio 2016 per far sentire la nostra voce in materia di diritti civili, una lunga strada  intrapresa anni addietro ma poi sempre bloccata. E' ora di dire basta a tutto questo, partecipiamo numerosi!

  1. "L'omofobia è purtroppo un problema ancora attualissimo e il caso dell'allenatore Maurizio Sarri ne è l'emblema:
    questi comportamenti vergognosi andrebbero sanzionati e stigmatizzati da tutti. Di Sarri, questa è la drammatica verità, in Italia ce ne sono tanti, nel calcio, nella politica, nella vita di tutti i giorni.
2 .Proprio per questo Rifondazione Comunista aderisce e parteciperà alla mobilitazione lanciata per sabato 23 gennaio dalle associazioni LGBT nazionali nelle principali piazze del Paese. Serve la più larga partecipazione possibile perchè è davvero ora di svegliarsi, di essere civili e di ampliare i diritti a tutte e tutti, finendola con ogni oscurantismo e con l'anacronistica sudditanza - dal Pd al Pdl - alle gerarchie vaticane: ‪#‎SVEGLIATITALIA‬! La contrapposizione tra diritti sociali e diritti civili è puramente strumentale e priva di senso."

PAOLO FERRERO A LIVORNO



Su Il Manifesto è apparso l'articolo dedicato all'incontro pubblico  che si svolgerà a Livorno con Paolo Ferrero

Giovedì 21 gennaio, a Livorno, Rifondazione Comunista organizza un incontro pubblico dal titolo «La nostra storia e l’attualità del comunismo». L’occasione è ovviamente l’anniversario della fondazione del Partito Comunista e vorremmo commemorarlo degnamente a partire da una considerazione di fondo:
Il comunismo non è un reperto archeologico ma l’unica soluzione positiva alla crisi del capitalismo. La crisi che viviamo non è frutto si scarsità, come invece ci viene raccontato ogni giorno. La crisi è frutto di una grande sovrapproduzione di merci a cui non è possibile trovare uno sbocco che remuneri il capitale. Da qui il gonfiarsi della speculazione in cui vengono investiti i capitali eccedenti e che producono in continuazione bolle destinate ad esplodere. In questo modo, il capitalismo concentra la ricchezza e parallelamente distrugge capitale, cercando di recuperare — attraverso la produzione artificiale di una situazione di scarsità — i margini di profitto che desidera.
La crisi è una enorme distruzione di capitale e la guerra – sempre più presente — è il modo più rapido per farlo. Così come la guerra tra i poveri e il razzismo sono il modo più semplice per aumentare lo sfruttamento e ridurre il valore del lavoro. La crisi non distrugge solo capitale ma le condizioni di vita dell’umanità oltre che la natura.
Questa crisi mostra come il capitalismo, dopo aver prodotto una enorme ricchezza, nel tentativo di riprodurre un alto saggio del profitto, abbia imboccato la strada della barbarie, abbia completamente esaurito la sua spinta propulsiva. In altri termini, il capitalismo non è in grado di riprodursi nell’abbondanza.
Da questa crisi non se ne esce con le politiche neoliberiste ma nemmeno rilanciando semplicemente le politiche di sviluppo: esistono dei limiti ambientali che non permettono la ripresa di uno sviluppo quantitativo che ripeta quanto è accaduto nel secondo dopoguerra. L’unica uscita dalla crisi sta nella radicale redistribuzione del lavoro, nella socializzazione della ricchezza, nella costruzione di un potere di autogoverno diffuso contrapposto alla dittatura delle multinazionali, nella riconversione ambientale e sociale dell’economia e delle produzioni. L’unica via di uscita dalla crisi è il superamento del capitalismo, della logica del profitto, in senso egalitario, libertario e rispettoso dell’ambiente. Questo è quello che noi chiamiamo comunismo: cooperazione e non concorrenza.
Di questo discuteremo a Livorno con due consapevolezze. Innanzitutto che ci riconosciamo eredi della storia di quegli uomini e quelle donne che 95 anni fa si dotavano di un partito comunista per progettare l’assalto al cielo.
Ogni generazione lo fa in modo diverso e soprattutto cercando di imparare dagli errori propri e delle generazioni precedenti, ma quella è la nostra gente, la nostra storia, a cui non siamo disponibili a rinunciare. In secondo luogo consapevoli che oggi – anche in virtù degli errori da noi compiuti — non basta dire la parola comunista per rendere chiaro qual è il nostro obiettivo e la nostra ispirazione.
Per questo ci chiamiamo rifondazione e per questo, con tutte le donne e gli uomini che vogliono combattere il liberismo – che del capitalismo è il volto odierno –, vogliamo costruire un soggetto unitario e plurale della sinistra, per unire quello che il neoliberismo ha diviso.
Alla discussione, oltre agli storici Favilli e Liguori interverranno Lidia Menapace, Greco, Renda e i portavoce dei giovani comunisti Candeloro e Ferroni. L’incontro si terrà a Livorno, al Palazzo dei Portuali in via San Giovanni 13, alle 17 di giovedì 21 gennaio.

COMUNICATO LAVORATORI OTTANA

Pubblichiamo il comunicato stampa di alcuni lavoratori che lottano dopo aver subito per anni esposizione alle polveri di amianto


REFERENDUM SCUOLA


SINISTRA NORD MILANO UNA REALTA'


martedì 19 gennaio 2016

SVEGLIATITALIA!!!!VERSO L'UGUAGLIANZA

ll PRC di Milano sarà in piazza a Milano il prossimo 23 gennaio per #SvegliatiItalia la giornata di mobilitazione nazionale per i diritti e l’uguaglianza, in occasione della discussione in Senato del ddl sulle unioni civili.
La manifestazione milanese si terrà Sabato 23 dalle ore 14.30 in P.zza Scala
Invitiamo tutti alla più grande partecipazione.

lunedì 18 gennaio 2016

OBIEZIONE DI COSCIENZA IN PERCENTUALE

Medici obiettori e chi non lo è costretto a viaggi estenuanti da un ospedale all'altro.
A farne le spese chiaramente le donne , già pesantemente penalizzate dal cercare una struttura al trauma della stessa scelta che facile non è.
Una legge che dovrebbe essere applicata e che è continuamente ostacolata da un paese che pare voler accantonare piuttosto che applicare un diritto.
"In Italia la media di medici e infermieri che NON vogliono praticare l’aborto volontario e del 70% e ci sono città in cui nessuno applica la legge 194 come Ascoli Piceno c’è il 100 % di obiettori di coscienza, l’intero ospedale dice NO alla legge 194.
La cosa che allarma di più, infine, è la crescita degli aborti clandestini o “fai da te”, enormemente sottostimata, sul cui numero si hanno sospetti solo quando le pazienti vanno in ospedale per emorragie classificate come aborti spontanei. I dati del ministero dicono che tutto va bene, i fatti purtroppo dimostrano il contrario”.



FARANNO IL DESERTO E LO CHIAMERANNO PACE

"A tutte le organizzazioni che rifiutano la guerra, gli interventi militari del governo italiano, Il mercato delle armi.”
Sabato 16 gennaio 2016, due manifestazioni in contemporanea a Roma e Milano,  CONTRO LA GUERRA. Il solito sabato milanese , le vie del centro stracolme di gente a caccia dell'affare, del saldo stagionale e il corteo che passa, attraversa la città e culmina alla Darsena dove vengono accese le lanterne della pace.
Tanti coloro che si sono mossi, che hanno voluto esserci non solo a parole.
PRC,PDCI,PCL,FGCI,USB,Comitato Ucraina Antifascista,Comitato contro la guerra di Milano, Sondrio Antifascista, CNJ, delegazioni Palestina,Kurdistan, Eurostop, Fronte Popolare, Resistenza Rossa Parma,Movimento Novarese NOF35, N.A.T.O- Ass.ne Amicizia Italia- Cuba.
No alla guerra assieme alla nostra delegazione PRC padernese.

Il pensiero corre a chi ha contribuito a divulgare il messaggio di pace :
Rachel Corrie e Vittorio Arrigoni partigiani del nostro tempo.


"Faranno il deserto e lo chiameranno pace. Il silenzio del “mondo civile” è molto più assordante delle esplosioni che ricoprono la città come un sudario di terrore e morte”
Vittorio Arrigoni

foto di Domenico Camelia





sabato 16 gennaio 2016

FILM I VAJONT


Lucia Vastano già autrice de  Vajont l'onda lunga  annuncia sulla sua pagina fb l'imminente uscita del film "I Vajont" con la partecipazione di AIEA (Ass. Italiana Esposti Amianto ) e Medicina Democratica

"Non perché lo abbiamo fatto noi, ma è diverso da tutti gli altri film sul Vajont! Fra un po' lo metteremo a disposizione di chiunque lo voglia, primi fra tutti naturalmente le associazioni, i comitati e tutte le persone che hanno partecipato al nostro lavoro raccontandoci le loro storie, dal Vajont all'Aquila, dal porto di Genova a Viareggio, da Broni fino alla lontana Bhopal.

LAVORO BATTI UN COLPO SE CI SEI!

Faticosamente si tira avanti, si cerca di non mollare mai , un mercato del lavoro sempre piu' difficile, una crisi che non è una crisi ma un preciso disegno di cambiamento partito piu' di vent'anni fa.
Il quotidiano ci ha abituato anche a questo, aziende che non riaprono dopo le vacanze natalizie, altre dove è impossibile qualsiasi tipo di contrattazione , tante serrande abbassate ed una ripartenza che non esiste.
Oggi vogliamo pubblicare il comunicato di chi invece non si è arreso ed ha ottenuto anche in una situazione precaria: i lavoratori del Penny Market di Desenzano  sono un esempio.

COMUNICATO SULLA LOTTA AL PENNY MARKET DI DESENZANO
Grazie alle pratiche di lotta messe in campo dai lavoratori Penny Market, dal sindacato e da tutti i solidali intervenuti in sostegno a questa vertenza, con un accordo firmato ieri presso la prefettura di Vercelli, Penny Market si impegna a riaprire il magazzino di Desenzano entro sabato 23 gennaio e la cooperativa Servizi Associati a rimettere in servizio tutti i lavoratori.
Il presidio iniziato ieri mattina presso il magazzino logistico di Arborio (VE) ci permette inoltre di riaprire una trattativa, inerente ai livelli di inquadramento e agli orari di lavoro, con la cooperativa Servizi Associati, alla quale chiederemo di rispettare il CCNL di settore e di applicare le nostre richieste. In questa fase quindi sospendiamo lo stato di agitazione e le azioni di boicottaggio sui punti vendita della catena di supermercati.
Deve essere chiaro che questo primo risultato non rappresenta la chiusura della vertenza in corso, ma è solo un necessario passaggio intermedio per riaprire la trattativa e arrivare a conquistare le rivendicazioni inserite nella nostra piattaforma sindacale.
Riteniamo altresì positivo l'accordo di ieri, perchè i lavoratori e il sindacato hanno dimostrato di avere la forza per respingere il duro attacco repressivo messo in atto in questi giorni, attraverso l'intervento massiccio di Polizia e la conseguente serrata del magazzino.
Ribadiamo quindi che da ora sospendiamo ogni azione di lotta per favorire la trattativa presso la prefettura di Brescia, ma che siamo pronti a riprendere con maggior vigore le iniziative se non dovesse essere rispettato l'accordo o dovesse saltare il tavolo di trattativa.

S.I. COBAS BRESCIA 


mercoledì 13 gennaio 2016

INFORTUNI E MORTI SUL LAVORO

Grave incidente sul lavoro accaduto in data 11 gennaio 2016 a Paderno Dugnano  , vittima un operaio 66enne che è stato schiacciato dal crollo di una parete . Le condizioni dell'operaio sono tuttora gravi.
Come avevamo già approfondito precedentemente gli incidenti e le morti sul lavoro paiono non far notizia ma continuano in modo incessante.
Dall'Osservatorio indipendente di Bologna apprendiamo che sono già 9 le vittime sul lavoro del 2016.
"
Morti sul lavoro nel 2016
13 GENNAIO 2016
sono 9 i lavoratori morti in questi primi giorni del 2016

Morti sul lavoro nel 2015
SONO 678 I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO nel 2015
CONTRO I 661 del 2014 +2,6%
ERANO 637 nel 2008 +6,1%
I MORTI SUL LAVORO NON SONO AUMENTATI SOLO QUEST'ANNO COME STIMATO DALLE DENUNCE INAIL MA NOI REGISTRIAMO UN AUMENTO SIGNIFICATIVO ANCHE RISPETTO AL 2008, ANNO DI APERTURA DELL'OSSERVATORIO.
C
on le morti sulle strade e in itinere si superano i 1400 morti complessivi (stima minima)."

ELEZIONI: LISTE ALTERNATIVE





DI PAOLO FERRERO

Le elezioni amministrative stanno assumendo un valore costituente per il Partito della Nazione: dopo la candidatura di Sala arriva infatti l'endorsement di Ghigo a Torino. Come tutte le vere operazioni politiche la nascita del Partito della nazione avviene sottotraccia, quasi come un fenomeno naturale, con un Renzi defilato per non svegliare la dormiente minoranza interna nel PD. Le elezioni amministrative stanno quindi diventando con ogni evidenza una cartina di tornasole per la trasformazione del PD in Partito della Nazione e questo fatto non può essere ignorato a sinistra: non si può essere contro il partito della Nazione a livello nazionale e a favore a Milano! Per questo Rifondazione Comunista è impegnata a costruire liste unitarie di sinistra alternative al PD in tutte le grandi città, Milano compresa.

DAVID BOWIE TANTE GENERAZIONI CON LUI







La scomparsa di una figura come quella di David Bowie all'anagrafe David  Robert Jones ha lasciato il mondo intero esterrefatto.Ci sono artisti che contribuiscono ad impreziosire l'arte dell'ascolto altri che invece ne scrivono proprio la storia e il Sig. Jones era uno di questi. Sperimentazione, trasgressione, Glam rock, films hanno generato l'indimenticabile. Eppure quel 23mo posto come voce e 39mo come artista nella classifica Rolling Stones credo gli stesse stretto come stava stretto  a tanti suoi fans da una vita.69 anni venerdì scorso e oggi la nuvola diretta forse verso Mars -Marte... Oh man!wonder if he'll ever know...
Fra i tanti pensieri e riflessioni abbiamo deciso di pubblicare quello di Rita Ippolito , un attento  e  commovente ricordo dell'uomo e del poliedrico artista .


Da Starman a Blackstar

E’ difficile commentare la vita di un uomo che ci lascia all’improvviso, rispecchiando in questo modo la sua personalità artistica fuori dagli schemi e sempre pronta a sorprendere. David Bowie è stato questo: artista versatile e poliedrico; oltre che cantautore e musicista fu attore, pittore e non da ultimo, icona pop che ha fortemente influenzato la cultura dal 1969 a oggi. La sua lunga carriera, che copre 5 decadi, si conclude con “Blackstar”, l’ultimo album uscito il giorno del suo compleanno, l’8 gennaio. L’attività artistica arriva quindi a coincidere con la stessa vita di Bowie, come accade spesso agli artisti più grandi, che sono prolifici fino alla fine. Nel congedarsi da noi ci lascia 27 album, che contengono canzoni diventate pietre miliari della musica pop-rock: Space Oddity, Changes, Fame, Heroes, Let’s Dance, Where Are We Now? Oh! You Pretty Things, Life on Mars, Starman, Suffragette City, Five Years, The Jean Genie, Drive-In Saturday, Let’s Spend the Night Together, Rebel Rebel, Blue Jean, Dancing in the Street, The Man who Sold the World.Dei tanti articoli che ho letto e dei servizi passati in televisione a commentare la notizia della morte mi hanno colpito queste parole, che sono di una fan, quindi molto forti, e che condivido con voi:

“David Bowie è morto.
Fa strano: chi conosce Bowie sa bene come nel tempo ci siamo abituati a continue morti e rinascite; l'abbiamo visto per Ziggy, per il Maggiore Tom, per il Duca Bianco e ancora e ancora tutti gli altri personaggi che è stato. Bowie ha vissuto tante vite e altrettante morti, anestetizzandoci all'idea che un giorno se ne sarebbe andato l'attore principale, il protagonista di questa grandissima rappresentazione teatrale; lo abbiamo veramente creduto immortale per tutte le volte che è morto ed è rinato dalle sue ceneri.
Ma questa volta, signori miei, il sipario si chiude per davvero e lo spettacolo non si ripeterà.
Il pubblico applaude.
Si alza in piedi.
C'è chi si è commosso, chi se lo porterà nel cuore, chi è rimasto interdetto, chi non è convinto sul finale, chi invece avrebbe raccontato la storia in maniera diversa.
E poi escono tutti da quel teatro, un po' stanchi perché tutto sommato non è durato poco.
David Bowie non ha fatto arte, era egli stesso l'arte: ha spostato l'asse d'interesse dal prodotto al produttore; Bowie non è mai stato solo musica, era di più, e quel di più era rappresentato dalla sua stessa persona. Ha fatto storcere il naso a tanta gente perché uno come lui non lo puoi catalogare, non puoi ragionarci su a compartimenti stagni. Ma, d'altro canto, stiamo pur sempre parlando di un uomo che da un giorno all'altro ha smesso di fare musica per poi tornare dieci anni dopo con un album fenomenale. Come lo cataloghi uno così? Non puoi, perché semplicemente non c'è anche solo un altro David Bowie con cui poter stabilire una comparazione. E non ci sarà, è inutile illuderci; se mai ci sarà, non saremo così tanto fortunati da poterlo vedere nel corso della nostra vita. Dopo Michelangelo Buonarroti, abbiamo dovuto aspettare quattro secoli per conoscere Pablo Picasso.
Da Starman a Blackstar: come abbiamo potuto non accorgercene? L'uomo delle stelle è diventata una stella nera, ed eravamo tutti seriamente convinti che ci fosse dietro chi lo sa qualche grande pensiero nichilista, e invece era solo un modo non troppo violento per dirci che era ormai una stella morente.
Non l'avevamo capito, David.
Scusaci, evidentemente dovevamo ascoltarti meglio.
Ma scusaci anche per il nostro infinito egoismo: speravamo di vederti dal vivo un'ultima volta, lo gridavamo disperati; sono certa che tu ci abbia sentito. La realtà è che i fan sono egoisti: pensano di avercele tutte per loro, le stelle. Penso a quanto sia stato faticoso fare tutto quello che hai fatto per “Blackstar” da malato terminale quale eri. Non l'abbiamo capito in tempo. E siamo stati egoisti perché chiedevamo anche di più.
Il sipario si è chiuso, inaspettatamente.
Non c'è nulla di meno originale della morte, che ci accomuna tutti a prescindere dall'età, dalla nazionalità, dal ceto sociale e dalle idee politiche, eppure hai sorpreso persino in questo.
Grazie, David.”


mercoledì 6 gennaio 2016

STOP THE WAR!

Comunicato delle manifestazioni previste in data 16 gennaio 2016



Il 16 gennaio saremo in piazza a Roma, Milano, Sigonella. Manifesteremo assieme a movimenti sociali e civili, ai NoTav, alle reti pacifiste, al sindacalismo di base conflittuale, alle organizzazioni della sinistra di classe e radicale.
Scendiamo in piazza prima di tutto per ricordare che  è dal 16 gennaio 1991 che Usa e Nato bombardano in Medio Oriente nel nome della democrazia e della lotta al terrorismo e che da allora tutti i governi italiani hanno violato l'articolo 11 della Costituzione.
Il risultato dopo 25 anni è che la guerra è sempre più vasta mentre la democrazia è sempre più scarsa e il terrorismo si alimenta proprio dai disastri e dalla ferocia delle cosiddette “guerre umanitarie”. Nel Medio Oriente siamo alla vigilia di una guerra generalizzata tra i più potenti stati della regione. Nella stessa Europa torna la guerra, per la seconda volta dopo quella che distrusse la Jugoslavia. In Ucraina Nato e UE sostengono un governo, ove sono presenti forze dichiaratamente nazifasciste, che fa guerra di sterminio ad una parte del paese.
La guerra è il problema, non la soluzione.
Il 16 gennaio saremo in piazza a Roma, Milano, Sigonella. Manifesteremo assieme a movimenti sociali e civili, ai NoTav, alle reti pacifiste, al sindacalismo di base conflittuale, alle organizzazioni della sinistra di classe e radicale.
Scendiamo in piazza prima di tutto per ricordare che  è dal 16 gennaio 1991 che Usa e Nato bombardano in Medio Oriente nel nome della democrazia e della lotta al terrorismo e che da allora tutti i governi italiani hanno violato l'articolo 11 della Costituzione.
Il risultato dopo 25 anni è che la guerra è sempre più vasta mentre la democrazia è sempre più scarsa e il terrorismo si alimenta proprio dai disastri e dalla ferocia delle cosiddette “guerre umanitarie”. Nel Medio Oriente siamo alla vigilia di una guerra generalizzata tra i più potenti stati della regione. Nella stessa Europa torna la guerra, per la seconda volta dopo quella che distrusse la Jugoslavia. In Ucraina Nato e UE sostengono un governo, ove sono presenti forze dichiaratamente nazifasciste, che fa guerra di sterminio ad una parte del paese.
La guerra è il problema, non la soluzione.

La Piattaforma Sociale Eurostop partecipa e invita a partecipare alla mobilitazione con questo spirito e questa volontà: ripartire affrontando tutti gli avversari della pace, della democrazia e dell'eguaglianza sociale. Sabato 16 Gennaio 2016 tutti in piazza:
MANIFESTAZIONI A
ROMA ore 14.00 Pzza ESQUILINO
MILANO ore 15.00 Pzza SAN BABILA
Piattaforma Sociale Eurostop
Sito: www.eurostop.info, mail: euro stop.it@gmail.com