Sono piu' di 1600 i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane che sono giunti a piu' di 30 giorni di sciopero della fame, una morte sempre piu' vicina che alcuni attivisti di alcune associazioni pro-Palestina ieri pomeriggio davanti alla Rai di Milano hanno voluto ricordare. L'assenza dei media televisivi rispetto alla tragedia che si sta consumando appare sempre piu' galoppante verso un silenzio voluto.
Oggi toccherà alle associazioni romane manifestare la "ricerca di attenzione" per queste vite che si trascinano verso il baratro.
"Dietro le sbarre almeno 300 bambini.
I palestinesi incarcerati che hanno intrapreso questo lungo sciopero
della fame di massa, annunciato dal leader imprigionato Fatah Marwan
Barghouthi, avanzano una serie di richieste. Prima fra tutte la fine
delle restrizioni di Israele sulle visite e i contatti con i famigliari.
Ai detenuti sono vietate le telefonate alle loro famiglie, "per motivi
di sicurezza", è la ragione ufficiale. Secondo il Club di prigionieri palestinesi, un'organizzazione non governativa, attualmente sono 6.500 le persone incarcerate, di cui almeno 300 bambini."
Diritti umani continuamente violati, bambini che non sono piu' bambini....Persone incarcerate senza processo ed i media che fanno fatica ad occuparsi di questa tragedia in atto da oltre 50 anni.
Tutti pronti ad indignarsi quando accade la tragedia e tutti pronti a dimenticare alla svelta.
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