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lunedì 30 ottobre 2017

FIRMA DAY RISPOSTA CONCRETA ALLA CEMENTIFICAZIONE DEL PARCO



     Se stiamo valutando lo spostamento di diritti (perché di
      diritti si parla) edificatori da un’area verde della città ad
     un’altra, lo stiamo facendo per realizzare (finalmente!) il
  parco del Seveso e per evitare la costruzione di cinquanta
  appartamenti a pochi metri dal fiume dove invece si potra'
   realizzare un nuovo parco, in una zona centrale della città
(via Roma) vicina alle scuole, alla stazione e alla chiesa. Cosa
       sacrifichiamo per fare questo? Una porzione pubblica di
area verde lungo via Dalla Chiesa (senza toccare il parco di
    via Gorizia) che domani potrà essere connessa, in termini
di  servizi e reti, alla riqualificazione e trasformazione di
  un’area da tempo dismessa (ex Scaltrini).
         Come sempre, ci confrontiamo sulle idee che ci
     accompagnano verso il futuro e lo facciamo prendendo
in considerazione i costi e i benefici della collettività e
  non del singolo. Lo facciamo con la mente libera da certa
politica che sa solo criticare e pensa solo alla propria
    visibilità, contro tutto e tutti. Amministriamo facendo del
  nostro meglio, con in testa e nel cuore solo una Paderno
   Dugnano più bella.
   Marco Alparone da La Calderina

Le parole del sindaco apparse su l'ultimo numero de La Calderina trovano poco riscontro  con quanto è accaduto durante il FIRMA DAY  del 28 ottobre voluto  dal Comitato Cittadino de Salviamo il Parco di Via Gorizia ,sostenuto da numerose associazioni e  forze politiche.
Lunghe code davanti alle dieci postazioni istituite nei vari quartieri si sono verificate  anche durante la  mattinata  del 29 ottobre. 
Un parco è un bene pubblico  a cui la cittadinanza difficilmente rinuncia ed il risultato , della massiccia  mobilitazione che proseguirà senza sosta ne è la riprova , infatti sarà possibile firmare in data 2 novembre 2017 c/o Legambiente semiterrato scuola media S. Allende dalle ore 21.00 alle ore 23.00
Cedere la strada agli alberi ha un enorme significato  soprattutto per una città soffocata non solo dal cemento ma anche dalle numerose corsie autostradali che ne hanno violentato il territorio,rendendo l'aria irrespirabile. Chi ha a cuore il bene di Paderno D. ,ha a cuore il bene comune assieme alla capacità di ascolto dei cittadini stessi.


sabato 28 ottobre 2017

CENTENARIO RIVOLUZIONE D'OTTOBRE

Partiranno da fine mese a novembre inoltrato le numerose iniziative che ricorderanno il centenario della rivoluzione d'ottobre. Un momento non solo costituito da ricordi passati ma anche da 
una riflessione su cio' che siamo oggi, dopo tutto quello che ne è conseguito da quel lontano 1917.
In particolar modo, i circoli milanesi e della provincia saranno coinvolti per un'irrinunciabile appuntamento dove il dibattito ed il confronto otterranno ampi spazi.
In questi giorni il blog quipadernodugnano ha pubblicato la riflessione del sen.Mario Tronti, noi riprendiamo il post della compagna russa Galia mentre come circolo saremo presenti il giorno 6 novembre 2017 ore 20.00 a S.Giuliano M.se- Circolo PRC Lenin  ed il giorno 10 novembre 2017 ore 20.00 al Circulin di Arluno assieme a tutta la federazione  PRC di Milano.


Noi vogliamo trasformare il mondo. Vogliamo mettere fine alla guerra imperialista mondiale, nella quale sono coinvolte centinaia di milioni di uomini  ed alla quale non si potrà mettere fine con una pace davvero democratica senza la più grandiosa rivoluzione che la storia dell'umanità conosce: la rivoluzione proletaria." (V.I. Lenin, aprile 1917).
La Grande Rivoluzione d’Ottobre risvegliò l'entusiasmo e la speranza tra i proletari ed i lavoratori del mondo, e suscitò anche uno smisurato odio delle classi capitaliste, della reazione, contro il partito bolscevico ed i suoi prestigiosi dirigenti. Fu una rivoluzione senza precedenti nella storia dell'umanità, una rivoluzione che "sconvolse il mondo”.
In Russia, la rivoluzione portò a termine la creazione non solo di uno Stato e di un governo differenti, ma anche di un'autentica civiltà, una forma di vita superiore (la socializzazione e collettivizzazione), un'organizzazione nazionale basata sull'uguaglianza e la libertà dei popoli, ed una fioritura culturale e scientifica che sbalordì il mondo.
L'URSS fu per decenni un fattore decisivo nella storia umana; riuscì a consolidare una ferra unità popolare che le permise di superare con successo le dure prove che dovette affrontare: la guerra civile, l'intervento imperialista, la collettivizzazione e l’industrializzazione, la guerra di sterminio e d’invasione perpetrata dalle orde hitleriane istigate dalle cosiddette democrazie occidentali; la spettacolare ricostruzione del paese nel del paese nel dopoguerra, ecc.
Tra le molte esperienze e lezioni che ci offre la Rivoluzione d’Ottobre, dell'attività del primo Stato socialista della Storia, c’è la messa in pratica dell'internazionalismo proletario, sintetizzato nella famosa e risoluta parola d’ordine formulata nel Manifesto del Partito Comunista: "Proletari di tutti i paesi, unitevi!". Internazionalismo attivo, non parola vuota come quella dei socialdemocratici e di altri. Il Potere sovietico l'applicò in Russia in forma chiara e convincente, fece dell'impero zarista un'unione di Repubbliche con l'adesione volontaria dei popoli delle sue numerose nazionalità.
La stessa URSS ricevette quell’Internazionalismo nella sua lotta contro la coalizione imperialista, collegata coi kerenskisti, che nei primi mesi della Rivoluzione pretesero di soffocarla scatenando una crudele guerra civile. I marinai della flotta francese del Mar Nero che, sotto la guida del comunista Marty, si rifiutarono di attaccare l'URSS, sono una dimostrazione di tale internazionalismo il quale, come indica il suo nome unito alla parola proletario, deve regolare le relazioni tra i partiti fratelli, su un piano di uguaglianza, tenendo in conto lo sviluppo ineguale, tanto nelle questioni organizzative che in quelle politiche.
L'internazionalismo ha non solo manifestazioni congiunturali più o menograndiose, come furono per esempio le Brigate Internazionali nella lotta contro il nazifascismo in Spagna, ma deve anche avere forme organizzative. Così lo intesero Marx, Engels, Lenin, Stalin e tutti i grandi rivoluzionari. A seguito alla Rivoluzione di Ottobre, Lenin ed i bolscevici organizzarono la III Internazionale, nella quale, tra le altre responsabilità, si stabilì la formazione di partiti bolscevichi, marxisti-leninisti diremmo oggi, in tutti i paesi.

mercoledì 25 ottobre 2017

VIA CADORNA: UN NUOVO NOME?

Ieri sul blog "La Scommessa", gestito dal consigliere comunale  Giovanni Giuranna, è apparsa la lettera aperta, redatta dal prof.Alberto Manzoni, destinata a cittadini ed istituzioni: un appello al cambiamento  del  nome di Via Cadorna  in  una data come quella del centesimo anniversario della tragica battaglia di Caporetto.
 La nota "disfatta" di Caporetto, cristallizzata nei libri di scuola,
venne vissuta, tragicamente, da numerose famiglie, proprio come la mia: il nonno Giuseppe, detto Pippo, fece ritorno da quella carneficina non svelando mai cio' che vide, perdendo persino l'udito. Tanti giovani, tanti poveracci, per la maggior parte contadini, operai ed artigiani persero la vita a causa degli enormi errori militari del gen.Luigi Cadorna che insistette in vecchie strategie di attacchi frontali ottenendo, così, solo  gravi perdite di uomini. La morte di tanti soldati semplici non fece mai retrocedere il generale dalla pura convinzione che tutto dovesse essere sacrificato per la vittoria, preferendo trattare le truppe come carne da macello.
 Oggi, finalmente dopo tanti anni,  ci si avvia verso un cambiamento e la richiesta di intitolare una via importante come Via Cadorna a qualcun altro non puo' che trovarmi favorevole, tanto da proporre  di dedicare quest'ultima ad una donna come Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d'Italia.

La memoria di cio' che accadde durante la Prima Guerra Mondiale siamo noi, i nipoti di chi ha vissuto quella grandissima tragedia forse un po' dimenticata e che, ogni anno, all'approssimarsi di queste scadenze, torna a rifarsi viva per insegnare, a chi verrà poi, che dalla guerra non si fa ritorno e, se si torna da questa,  la si porta con se' tutta la vita.

 Giovanna Baracchi  
 PRC circolo A. Casaletti 





 
 

martedì 24 ottobre 2017

FIRMA DAY !CEDI LA STRADA AGLI ALBERI!

Numerosi i cittadini che stanno firmando per salvare il parco di Via Gorizia.
Sabato 28 ottobre 2017 dalle ore 09.00 alle ore 12.00 sarà possibile dare una speranza di sopravvivenza al verde nella nostra città-
Alleghiamo le foto di Luigi Peverati che come tanti apprezza la bellezza dei nostri parchi .





COMUNICATO PRC-SE SUL RITROVAMENTO DI SANTIAGO MALDONADO

Verità e giustizia per Santiago Maldonado anche dal nostro partito

giovedì 19 ottobre 2017

TRAVAGLIO CITA RIFONDAZIONE COME IMPEGNO CONTRO IL REFERENDUM

Pubblichiamo il commento di Maurizio Acerbo segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista a proposito dell'articolo apparso su Il Fatto di Quotidiano

Oggi Marco Travaglio su  il Fatto Quotidiano  smonta il  referendum truffa  di Lombardia e Veneto e riconosce l’impegno di Rifondazione Comunista contro questa iniziativa della Lega e di Forza Italia che ha ricevuto il sostegno del M5S e in Lombardia e Veneto anche degli esponenti locali di PD e Fratelli d’Italia. Solo una precisazione: noi invitiamo all’astensione (meno gente vota e meglio è). Segnalo che come al solito ad aprire la strada alla destra è una bomba a orologeria approvata dal vecchio centrosinistra: come correttamente riferisce Travaglio la richiesta di maggiore “autonomia” si fonda sulla modifica del titolo V della costituzione votata dal centrosinistra nel 2001, una pessima “riforma” che solo noi di Rifondazione contrastammo. 
Giustamente poi Travaglio segnala che le giunte di centrodestra stanno spendendo 64 milioni di euro per un referendum che avrebbero non solo potuto evitare ma per obiettivi che avrebbero potuto già ottenere:
“Non essendo giuridicamente vincolante il referendum non cambierà nulla. Ciò che invece è giuridicamente vincolante è il voto di un consiglio regionale che incarichi la sua giunta di far scattare l’opzione prevista dall’art.116: aprire una trattativa col governo per trasferire funzioni oggi in capo allo Stato. Cosa che le regioni a statuto ordinario possono fare dal 2001 (...) una richiesta di maggior autonomia che Maroni e Zaia potevano concedere alle loro regioni dal 2008 al 2011, quando erano al governo nazionale, rispettivamente come ministri dell’Interno e dell’Agricoltura”.




 

martedì 17 ottobre 2017

REFERENDUM UNA TRUFFA CON I NOSTRI SOLDI

Il giorno 22 ottobre 2017 il Referendum della Lombardia una grande truffa  di quasi 50 milioni di euro che avrebbero potuti esser impiegati in diverso modo, un referendum che non contribuirà certamente a dare maggiore autonomia in quanto la Regione non ha nessun potere in merito , nemmeno attraverso un quesito referendario. 
Paderno Dugnano, come sempre appare assonnata  a parte  i sostenitori del governo regionale lombardo e l'exploit personale di qualche  consigliere locale , non vi sono indicazioni precise dei partiti e liste schierate all'opposizione dell'attuale amministrazione di centro-destra.Un Referendum inutile,inefficace,privo di valore e dedito allo spreco merita posizioni chiare soprattutto per i tanti indecisi che domandano spiegazioni in merito.



lunedì 16 ottobre 2017

DOV'E' SANTIAGO?LIBERTA' PER MILAGRO

La destra Argentina guidata da Macri' continua a non dare spiegazioni sulla scomparsa di Santiago Maldonado  ed ha ricondotto in carcere l'attivista indigena Tupac Amaru Milagro Sala, un vero e proprio dilagare di azioni contro le popolazioni dei nativi.Il Partito della Rifondazione Comunista attraverso questo nuovo aggiornamento si schiera con chi domanda a gran voce dove sia Santiago assieme alla liberazione di Milagro Sala.




PARCO DI VIA GORIZIA E PARCO NORD :BENE COMUNE DA PROTEGGERE

I parchi cittadini, lo abbiamo ripetuto sino alla nausea sono un bene collettivo a cui attingere soprattutto durante i mesi primaverili-estivi quando una passeggiata in mezzo al verde crea sollievo dalla canicola ma che hanno una loro funzionalità anche in stagioni piu' fredde.  Un grande bene cui si è abituati , un vero e proprio toccasana per chi vive in comuni ad alta densità di inquinamento non solo atmosferico ma anche acustico.
 Sicuramente la scelta di una variante per poter edificare in un parco non  privilegia la collettività  ma anzi la  esclude e la  emargina , preferendo il procedere verso una cementificazione già in atto da diverso tempo. 
Il Parco di Via Gorizia a ridosso dell'attuale Milano-Meda e Rho-Monza ne è l'esempio.
Salvare una zona verde dalla cementificazione ricercando altre soluzioni come le numerose aree dismesse potrebbe risolvere il problema ma cosi' non è, vi è la contrarietà ampiamente espressa di voler procedere ugualmente senza prestare ascolto ai cittadini che riunitisi in un Comitato stanno raccogliendo numerose firme.
A Bresso , comune confinante,  il sindaco  lotta strenuamente per evitare una vasca di laminazione all'interno del Parco Nord  accanto agli abitanti  del condominio a ridosso proprio dello stesso, ricorrendo a tutti i mezzi democratici per poter evitare uno scempio da cui difficilmente si potrà tornare indietro. 
Un esempio forte  di  tutela del territorio dove  è proprio il bene comune di un parco a rappresentare una grande ricchezza ma anche un esempio di vicinanza a coloro che si oppongono all'ennesima devastazione dei luoghi in cui abitano, la differenza sostanziale e importante sta proprio in questo: saper ascoltare chi è stato elettore, un dovere a cui non ci si deve e non ci si puo'sottrarre.

 

martedì 10 ottobre 2017

LEGGE ELETTORALE COSTITUZIONE CALPESTATA




            COMUNICATO STAMPA

 
LEGGE ELETTORALE - ACERBO (PRC): «PESSIMI PRECEDENTI PER FIDUCIA SU LEGGE ELETTORALE. MASSIMO DISPREZZO DELLA COSTITUZIONE DA PARTE DEL PD»

«Sono pochissimi i casi nella storia del parlamento italiano in cui è stata chiesto il voto di fiducia sulla legge elettorale - dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - . Serve ricordarli perchè danno l'idea della scorrettezza istituzionale che caratterizza il PD: la legge Acerbo nel 1923, che garantì a Mussolini la maggioranza parlamentare, la "legge truffa" nel 1953, che fu sconfitta dalla mobilitazione della sinistra, l'Italicum più di recente la cui incostituzionalità è stata dichiarata dalla Corte Costituzionale.
La Presidente Boldrini, che già si è resa responsabile di aver assecondato Renzi sull'Italicum, dovrebbe evitare di farlo per una seconda volta.
Siamo di fronte al massimo disprezzo della Costituzione e delle istituzioni da parte di un partito, il PD, che non a caso si ritrova d'accordo con noti campioni 

del diritto come Salvini e Berlusconi...
Non solo propongono per la terza volta una legge elettorale incostituzionale, dopo che già due sono state bocciate dalla Corte Costituzionale, ma intendono farlo anche attraverso un voto di fiducia manifestamente incostituzionale, come denunciato dagli avvocati anti-Italicum, coordinati da Felice Besostri.
Un parlamento eletto sulla base di una legge incostituzionale intende portarci al voto con una legge che sarà dichiarata incostituzionale dopo le elezioni».


10 ottobre 2017

lunedì 9 ottobre 2017

SANITA' PUBBLICA PRIVATIZZATA

Il 7 ottobre a Milano si è svolto un interessante incontro sulla Sanità Pubblica organizzato da Medicina Democratica sulle ultime delibere della Regione Lombardia che riguarderanno sia i medici curanti che i pazienti cronici. 
Un vero e proprio "business" sulla salute di noi tutti.


La Giunta regionale della Lombardia ha deliberato (DGR 6551/2017) di modificare profondamente l’assetto della medicina generale 
separando i pazienti in due categorie: i pazienti ”semplici” e i pazienti “cronici”, affidando questi ultimi a un cd gestore pubblico o privato (in pratica sarà privato). 
Il gestore deve sottoscrivere un patto di cura con il paziente cronico, si occupa di prescrivere gli esami necessari a partire da un “set” di prestazioni predefinite; per questo riceve un contributo monetario fisso dalla regione il cui eventuale residuo resta nelle sue mani.
Tutto questo sta avvenendo nella più totale assenza di informazioni dei cittadini.
i malati cronici tra novembre e dicembre riceveranno una lettera da regione Lombardia dove gli si proporrà di scegliere un"gestore" con il quale dovranno firmare un "contratto di adesione" che li terrà vincolati per un anno, non sarà possibile revocare l'adesione prima della scadenza contrattuale. A fronte di tutto questo verranno organizzate
altre iniziative  nei territori, per informare i cittadini ed invitarli a rifiutare la proposta di Regione Lombardia  che verrà loro inviata.
 
 

domenica 8 ottobre 2017

ANCORA ATTACCHI NAZISTI AI CIRCOLI PRC

Pubblichiamo e condividiamo  il comunicato dei compagni del circolo di Rho a cui siamo vicini .

Comunicato Stampa: No alle provocazioni fasciste

Un grave atto vandalico è stato compiuto giovedì notte ai danni della bacheca del nostro circolo di Rifondazione Comunista (via Livello 22, angolo via Dante), la quale è stata imbrattata con una svastica nazista sul vetro.
Un atto che per molti può essere liquidato come una semplice “ragazzata” lo reputiamo invece un campanello d'allarme preoccupante.
Disegnare una svastica in tutta tranquillità, coperti dalle sole ombre notturne, è un atto che deve farci riflettere sulla situazione culturale e ideologica in cui ristagna il nostro paese; un paese dove l'insegnamento e le iniziative sull'antifascismo sono catalogate come inutili e antiquate e dove la classe politica dirigente cerca di stravolgere i valori costituzionali di giustizia ed uguaglianza tramite referendum.
In questo mare di abbandono e indifferenza nascono e si organizzano indisturbati gruppi politici, i cui valori fondanti richiamano a tempi infelici della storia italiana, come il ventennio fascista e che professano l'odio tra persone, sopratutto se di diversa nazionalità o religione.
Viviamo oggi in una società sempre più violenta in azioni di vita quotidiana, basti pensare agli episodi di bullismo nelle scuole o al trattamento di schiavitù che riservano alcuni luoghi di lavoro, dove i diritti acquisiti sono ormai cancellati, anche per il solo fatto di essere donna.
È dunque con maggiore forza ed impegno che il circolo di Rifondazione Comunista Rho continuerà a lottare e a diffondere i valori che abbiamo ereditato su temi come antifascismo, femminismo ed uguaglianza.
Rho la città antifascista che ha visto sindaco il partigiano Agostino Casati non cederà di un passo a queste intimidazioni.

Partito della Rifondazione Comunista circolo di Rho


REPRESSIONE MAPUCHE,SANTIAGO E IL SIG .BENETTON

Riceviamo articolo apparso su pisorno.it, un interessante sequenza di questioni correlate che vedono nuovi interessi sorgere a discapito sempre delle popolazioni native. Governi che difendono i piu' forti piuttosto che ritenere la giustizia elemento di  distinguo e nuova umanità.


 I conflitti per la terra in Patagonia sembrano non avere mai fine. Imprese come Benetton chiedono alle autorità provinciali e nazionali di proteggere le «loro» terre; terre in realtà sottratte al popolo Mapuche

I Mapuche resistono all’invasione e all’esproprio. Il termine «mapuche» significa «gente della terra» («mapu» è terra, «che» è gente) togliere a questo popolo le terre ancestrali, dove riposano gli antenati e dove risiede la memoria, è condannarlo a morte. La Conquista del deserto sembra continuare ai giorni nostri in Patagonia, con altre sembianze, ma identici obiettivi. Gli eredi del generale Roca continuano a marginalizzare, uccidere, perseguitare i popoli indigeni; a derubarli dei loro territori.

I popoli originari subiscono una violenza sociale e strutturale da parte del governo attuale, come di quelli che lo hanno preceduto; quando essi protestano e resistono all’espulsione dalle proprie terre, si risponde non con la ricerca di soluzioni e il rispetto, ma relegandoli nell’indigenza, reprimendoli, accusandoli di compiere atti di violenza e di essere legati a gruppi terroristici, rimproverando loro l’alleanza con i kurdi e gruppi guerriglieri.
  • La campagna contro i Mapuche gode della complicità dei grandi mezzi di comunicazione, alleati del governo, di alcuni giudici e di funzionari nazionali e provinciali che favoriscono i grandi latifondisti, come Benetton, Lewis e Turner.
  • Il Governo accorre ‘in difesa della proprietà privata’ usando metodi repressivi, disconoscendo i diritti dei popoli, intensificando la violenza sociale e strutturale.
  • Il Governo argentino viola la Costituzione nazionale, la Convenzione 169 dell’Organizzazione internazionale sui diritti dei popoli indigeni e, mette gli interessi delle multinazionali come Benetton al di sopra dei diritti dei popoli originari.
Nelle province della Patagonia, l’imprenditore italiano possiede all’incirca un milione di ettari eppure, non pago della propria condizione di latifondista, continua ad aggiungere nuove aree, a costo di espellere le comunità mapuche. Benetton ha chiuso i cammini e ha recintato i terreni, impedendo ai mapuche di condurre le mandrie al pascolo e alle pozze d’acqua; sostiene che quelle terre appartengono all’impresa italiana della Compañía de Tierras del Sur Argentino, con migliaia e migliaia di pecore, piantagioni di soia, attività minerarie, esplorazione e sfruttamento di risorse petrolifere e idriche. Alcuni anni fa la famiglia mapuche di Rosa e Atilio Curiñao si rivoltò contro Benetton, che li aveva espulsi manu militari dalle loro terre, reclamando come propri ben 385 ettari.
Il quotidiano italiano la Repubblica, a Roma, pubblicò una lettera aperta da me inviata a Benetton. Grazie all’eco internazionale, riuscimmo a ottenere una riunione in Campidoglio fra Benetton e i Curiñao, per trovare una soluzione al conflitto, compreso il risarcimento danni, visto che l’impresa Tierras del Sur aveva mandato le ruspe a distruggere la casa e le colture della famiglia. Non si arrivò ad alcuna soluzione. Tuttavia Rosa e Atilio decisero di resistere e tornarono sulle proprie terre, sopportando una repressione e una sorveglianza continue da parte della polizia – che proibiva perfino di accendere il fuoco in pieno inverno. Ma la capacità di resistenza dei Curiñao è grande; sono ancora là.

Quando i Mapuche reclamano i propri diritti, la risposta dello Stato è la repressione, non il dialogo. Facundo Jones Huala, un capo (lonco) mapuche, l’anno scorso è stato processato nella città di Esquel dal giudice federale Guido Otranto che ne ha ordinato la liberazione; ma, cosa inquietante, il tribunale era insediato nella caserma della Gendarmería Nacional. 

Il giovane artigiano argentino Santiago Maldonado, attivista a sostegno dei Mapuche e della liberazione di Facundo Huala, stava partecipando il 1 agosto a una protesta, violentemente repressa dalla Gendarmería Nacional. Inoltre, si sono verificati diversi scontri, e la gerdarmeria è arrivata a ferire persone con proiettili di piombo o di gomma; non sono stati risparmiati nemmeno donne e bambini. Alcuni testimoni hanno riferito che Maldonando è stato prelevato dalla polizia e caricato su una camionetta. A partire da questo momento nessuno sa più dove egli si trovi, e le autorità negano che le forze di polizia abbiano a che vedere con la sua sparizione.
La popolazione, le organizzazioni sociali e quelle dei diritti umani sono mobilitate. Vivo lo hanno preso e vivo lo rivogliamo, gridano in tanti, radunati sulla Plaza de Mayo, insieme ai fratelli e ai familiari di Santiago.
A oltre un mese dalla scomparsa di Santiago, la situazione è angosciante e la soluzione sembra lontana. Il governo continua a negare ogni addebito e cerca di giustificare l’ingiustificabile, usando la violenza contro i manifestanti a Plaza de Mayo, nascondendo i misfatti della Gendarmería, tacendo sulla sparizione del giovane artigiano.

I popoli del mondo, in questo caso il popolo italiano, devono sapere quello che le imprese multinazionali del loro paese fanno in altri paesi: i danni che provocano.

L’azienda Benetton deve dare spiegazioni al popolo italiano e al mondo sulle proprie azioni in paesi terzi. Chissà se avrà l’umiltà e la saggezza di agire con senso di giustizia, riconoscendo che quelle terre non le appartengono, perché sono del «popolo della terra». Espellendo i mapuche dai loro territori, si uccidono i loro valori, la loro cultura, la loro spiritualità. Li si condanna a morte.


venerdì 6 ottobre 2017

REFERENDUM LOMBARDIA :MENO DIRITTI E MENO UGUAGLIANZA


Referendum Lombardia ne parleremo in data 12 ottobre 2017 ore 20,30 con il segreterio regionale PRC Antonello Patta








UNA FIRMA , UNA POSSIBILITA' IN PIU' PER SALVARE IL PARCO

Quando si assiste al taglio di 36 alberi, quando si vuole edificare in un parco probabilmente anzi sicuramente il bene comune non detiene piu' quel posto di rilevanza che dovrebbe far posto a giusti compromessi.  Solo lo scorso anno la protesta degli abitanti di Via Sant'Ambrogio  per evitare il taglio di alberi secolari è stata inascoltata pur proponendo variabili allo scempio totale a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni.
La questione delle radici che avevano reso la via impraticabile al passaggio degli abitanti oggi vede una bella lastra di cemento stendersi davanti agli occhi dei residenti che finalmente godono della possibilità di poter camminare tranquillamente senza dover fare slalom continui  tanto ci saranno le nuove piantumazioni con risultati che vedremo fra svariati anni....
Purtroppo la situazione verde  sta degenerando, in via IV Novembre sempre lo scorso anno sono stati tagliati tutti gli alberi davanti alla stazione , causa lavori nuovo sottopasso, il degrado dei parchi cittadini è sotto gli occhi dei cittadini ed ora si vuole edificare in un parco pubblico.
In altri comuni si tende a ricercare spazi per creare verde mentre a Paderno si elimina il verde preferendo cementificare!
Salvare il parco di Via Gorizia è oggi cio' che accomuna il pensiero di tanti, alla Fera de Dugnan si potrà firmare ai banchetti di Legambiente,Aiea e Insieme per Cambiare.
Una firma per una possibilità in piu' alla salvezza del parco. 



martedì 3 ottobre 2017

OLTRE I CENTO PASSI IN AULA CONSILIARE

Un fine settimana intenso quello appena trascorso in compagnia di Giovanni Impastato fratello di Peppino attivista DP e giornalista  ucciso dalla mafia nel 1978,fondatore di Casa Memoria a Cinisi. Un tour di 3 giorni in cui Giovanni ha presentato il suo libro "Oltre i cento passi" visitando diversi luoghi , approdando nel finale in Aula Consiliare a Paderno Dugnano.
Un'iniziativa fortemente voluta dal circolo PRC A. Casaletti grazie alla collaborazione di Claudia Pinelli figlia di Pino e Gino Marchitelli membro della segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Milano.
La partecipazione pomeridiana è stata particolarmente sentita destando la nostra città dal solito torpore che la circonda. In tanti hanno voluto ascoltare ed incontrare Giovanni perfino il sindaco Marco Alparone ha portato il suo saluto rimanendo sino alla fine colpito non solo dal racconto di uno spaccato di Sicilia ma anche dalla grande tenacia ed  impegno contro quel muro di silenzio che ancora attanaglia il  nostro Paese.  Vecchie e nuove realtà che tornano a riproporsi contro quella legalità che dovrebbe avere la meglio e che fa ancora fatica ad affiorare. 
Giovanni è attento, ascolta gli interventi del segretario provinciale PRC di Milano Matteo Prencipe onorato di sedergli accanto e di Claudio Cusin PRC Bollate che racconta la mafia dei nostri territori, quella che i "polentoni" faticano a riconoscere, il tutto moderato da Lorena Tacco .
Presenti numerosi giovani a testimonianza che la figura di Peppino sopravvive costantemente nel tempo e Casa Memoria una realtà attiva , stupenda, funzionante ,appropriata proprio per spiegare che la mafia si combatte con la cultura ,come diceva Felicia Bartolotta mamma di Peppino che per prima apri' la sua casa  nel corso di Cinisi spiegando cosa era accaduto. Felicia è stata esempio di rottura con un mondo che la voleva silente e sottomessa dimostrando resistenza e sete di giustizia ma non di vendetta.
Due ore e mezza trascorse velocemente, tutti rapiti dalle parole di Giovanni  che ha piu' volte ribadito l'importanza del proseguire "oltre i cento passi"nonostante i depistaggi iniziali e la fatica di giungere alla verità.
Infine, degno di nota l'intervento del  piccolo Rinaldo che  legge   il suo pensiero su Peppino definendolo "un comunista bravo" scatenando numerosi applausi dalla platea. 

La voce di Peppino è viva ,ed agisce ancora attraverso Giovanni ribadendo che"Non c'è antimafia se non dal basso, nell'opposizione quotidiana, lontano dalla ribalta e dalle seduzioni del potere e dei soldi"