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mercoledì 26 agosto 2015

Riflessione di Paolo Ferrero




Stiamo assistendo ad un gigantesco crollo delle borse. Si tratta di un ulteriore segnale del fallimento del capitalismo neoliberista. La gigantesca concentrazione della ricchezza produce un eccesso di capitale che non ha possibilità di essere investito produttivamente. Così aumentano gli investimenti speculativi che gonfiano bolle - vera e propria inflazione del capitale - che poi esplodono. I provvedimenti che vengono assunti - compresi quelli assunti dal governo cinese - cercano di non far sgonfiare la bolla e per questa via immettono ulteriore liquidità nei mercati e aumentano i rischi di crisi sistemiche in cui dalla finanza si passa all'economia reale. In pratica non volendo ammettere che è il sistema che produce fisiologicamente la crisi, cercano di spegnere l'incendio usando benzina. Dobbiamo piangere perché le borse crollano? Nemmeno per idea! Dobbiamo spiegare alla nostra gente che l'unico modo per uscire dalla crisi è redistribuire la ricchezza, il lavoro e il potere e mettere in campo un gigantesco intervento pubblico finalizzato alla riconversione ambientale e sociale dell'economia. Dobbiamo spiegare alla nostra gente che i nostri nemici sono i ricchi e non quelli più poveri di noi. Dobbiamo organizzare il conflitto di classe dal basso evitando così che il conflitto diventi guerra tra i poveri e tra le nazioni.

ADESIONI IN AUMENTO PER IL 12 SETTEMBRE A CANTU'

Ecco l'elenco delle adesioni pervenute per la serata del 12 settembre
1. Adelmo Cervi figlio di Verina ed Aldo Cervi terzogenito dei 7 Fratelli Cervi fucilati dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia il 28 Dicembre del 1943.
2. ON. Eleonora Forenza Euro-Parlamentare di Altra Europa con Tsipras/Gue-Ngl. – Segreteria Nazionale P.R.C.
3. ON. Chiara Braga – Deputata PD - Segreteria Nazionale P.D.
4. La Banda Bassotti
5. I Linea
6. Silvia Pinelli - Figlia di Giuseppe Pinelli
7. Tiziana Pesce - Figlia del Comandante Partigiano, Medaglia d’Oro della Resistenza, Giovanni Pesce e della Staffetta Partigiana, Onorina Brambilla
8. Gianluca Foglia (Fogliazza) - Vignettista
9. La Cittadinanza
10. A.N.P.I, Comunanza (A.P.) Sez. "Mario Batà"
11. A.N.P.I. 7 Martiri Venezia
12. A.N.P.I. ATM Milano
13. A.N.P.I. Boviso Masciago
14. A.N.P.I. Cantù-Mariano
15. A.N.P.I. Crescenzago
16. A.N.P.I. divisione Fiume Adda
17. A.N.P.I. Macherio Sovico Sezione "Elisa Sala"
18. A.N.P.I. Nicolai Bujanov Milano
19. A.N.P.I. Offida,Offida- AP
20. A.N.P.I. Provinciale Brescia
21. A.N.P.I. Provinciale Como
22. A.N.P.I. Provinciale Monza Brianza
23. A.N.P.I. Provinciale Varese
24. A.N.P.I. San Martino-Travacò
25. A.N.P.I. Sez. Barona
26. A.N.P.I. Sez. Beloyannis
27. A.N.P.I. Sez. Besana Brianza
28. A.N.P.I. Sez. Como "Perugino Perugini"
29. A.N.P.I. Sez. Finale Emilia
30. A.N.P.I. Sez. Martino Travacò (PV)
31. A.N.P.I. Sez. Milano Porta Genova
32. A.N.P.I. Sez. Monguzzo - Territorio Erbese "Luigi Conti"
33. A.N.P.I. Sez. Rado Zuccon Uggiate Trevano (CO)
34. A.N.P.I. Sez."68 Martiri" Grugliasco (TO)
35. A.N.P.I. Sezione Rovigo
36. A.N.P.I. Sezione Villa Santa
37. A.N.P.I. Zona 8 - Milano
38. A.R.C.I. - Como
39. A.R.C.I. - Lombardia
40. Altra Europa con Tsipras Como
41. Altragora Network
42. Anarchici e Libertari Altolario
43. ANED Sez. Milano
44. ANED Sez. Monza
45. ANED Sez. Sesto
46. Animalisti per Treviso
47. ARCI Monza Brianza
48. Ass. Memoria Storica "Giovanni Pesce"
49. Ass.naz. di Amicizia Italia Cuba Circolo di Monza Brianza
50. Ass.naz.di Amicizia Italia Cuba Circolo di Como
51. Ass.naz.di Amicizia Italia Cuba Circolo di Milano
52. Associazione Alma Rebelde di Ravenna
53. Associazione Politico Culturale La Rossa
54. Associazione Politico Culturale Notti Rosse
55. Azione Antifascista Altolario
56. Azione Civile Rozzano
57. Banda POPolare dell'Emilia Rossa
58. Bloom di Mezzago, Cooperativa Sociale IL VISCONTE DI MEZZAGO
59. Brianza Popolare
60. Brugherio Città Aperta
61. C.U.A.C. di Gallarate
62. Carovana Antifascista
63. Cermenate Bene Comune
64. CGIL Camera del lavoro Como
65. CGIL F.I.O.M Como
66. CGIL F.I.O.M Lombardia
67. CGIL F.P./ COMO
68. CGIL F.P./ Lombardia
69. CGIL FISAC/ Lecco
70. CGIL FISAC/ COMO
71. CGIL FISAC/ Varese
72. CGIL FLAI/ Bergamo
73. CGIL S.P.I. Como
74. Circolo culturale ARCI area di Carugate
75. CISL Como
76. Collettivo Antifascisti V.C.O.
77. Collettivo d'Avanguardia Operaia e Studentesca di Mercato san Severino -Salerno
78. Collettivo United We Stand Diveded We Fall
79. Comitato Beni Comuni di Monza Brianza
80. Comitato Soci Coop Lombardia - Como
81. Comitato Ucraina Antifascista di Milano
82. Comitato unitario Antifascista per la difesa delle Istituzioni Repubblicane di Seregno
83. Comitato Utenti Bibliotehe Comunali “Leggere tra le ruspe”
84. Como Possibile
85. Coordinamento Arci Monza e Brianza
86. Coro dei Malfattori di Parma
87. Donne in nero Como
88. F.A.V.A. Frente Antifascista de Victoria de Argentina – Buenos Aires
89. Federazione degli Studenti – Lombardia
90. Federazione degli Studenti Bergamo
91. Federazione degli Studenti Lecco
92. Federazione degli Studenti Lodi
93. Federazione Giovanile Comunisti d'Italia Lombardia
94. FuturEdem Lombardia
95. Giovani Comuniste/i Como
96. Giovani Comuniste/i Lombardia
97. Giovani Democratici Alta Brianza
98. Giovani Democratici Brianza - GD25
99. Giovani Democratici Cantù
100. Giovani Democratici Circolo Seprio "Enrico Berlinguer"
101. Giovani Democratici Como Provinciale
102. Giovani Democratici del Gallaratese
103. Giovani Democratici Spazio 101
104. I Sentinelli di Monza Brianza
105. L’Altra Finale Emilia
106. L'Altra Carate
107. LGTB – Como
108. Lista Civica – Sinistra per Mariano
109. Lista Civica "Tu come Turate"
110. Lo Stivale Pesante
111. Memoria Antifascista - Milano
112. Organizzazione di Viggiù del Partito marxista-leninista italiano (PMLI)
113. Osservatorio Antifascista Cremona
114. Osservatorio Antimafie di Monza e Brianza.
115. Osservatorio contro I fascism Trentino A.A. – Sudtirol
116. Osservatorio Democratico sulle nuove destre
117. Paco Sel Como
118. Partito Comunista d’Italia – Segreteria Regionale Lombardia
119. Partito Comunista d’Italia Fed. Prov. di Como
120. Partito Comunista dei Lavoratori Lombardia
121. Partito Comunista dei Lavoratori Sez. Provinciale Avellino
122. Partito Comunista dei Lavoratori Sezione "Brescia"
123. Partito Comunista dei Lavoratori Sezione "Brianza"
124. Partito Comunista dei Lavoratori Sezione Varese
125. Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Brugherio
126. Partito della Rifondazione Comunista - Circolo Gallaratese
127. Partito della Rifondazione Comunista – Circolo Territoriale Bassa Brianza (A.Natta)
128. Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Asti
129. Partito della Rifondazione Comunista - Finale Emilia
130. Partito della Rifondazione Comunista - Segreteria Provinciale di Como
131. Partito della Rifondazione Comunista - Segreteria Regionale Lombardia
132. Partito della Rifondazione Comunista Circolo di P.Dugnano (Casaletti)
133. Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Varese
134. Partito Democratico - Circolo Carate Brianza
135. Partito Democratico – Circolo di Giussano
136. Partito Democratico - Circolo di Guanzate
137. Partito Democratico - Polesella (RO)
138. Partito Democratico circolo di Cantù
139. Partito Democratico Circolo Gratosoglio – Milano
140. Partito di Unità Comunista
141. Partito Socialista Italiano - Sezione Cantù
142. Per Un’Altra Seregno a Sinistra
143. Progetto Comune di Cadorago
144. Redazione de "La Nuova Alabarda" di Trieste
145. Redazione di Essere Sinistra
146. Rete Antifascista Brescia
147. Rete Antifascista dell'alto milanese.
148. Rete Antifascista Milanese (R.A.M.)
149. Rete Antifascista Sondrio
150. Sinistra AntiCapitalista Milano
151. Sinistra AntiCapitalista Monza Brianza
152. Sinistra Ecologia Libertà - Cermenate
153. Sinistra Ecologia Libertà - Cinisello Balsamo
154. Sinistra Ecologia Libertà - Como
155. Sinistra Ecologia Libertà - Monza Brianza
156. Sinistra Ecologia Libetà - Rovigo
157. Sinistra per Ponte Lambro
158. Tavolo Antifascista Zona 8 - Milano
159. Teatro della Cooperativa
160. UIL Como
161. Unione degli Studenti Como
162. Unione degli Studenti Lombardia
163. Unione Sindacato di Base (U.S.B.) Lecco
164. Unione Sindacato di Base (U.S.B.) Monza
165. Zona 3 per la Costituzione

martedì 25 agosto 2015

RADUNO NEONAZISTA A CANTU':NO GRAZIE!!!

Cantu' ospiterà il festival neonazista dall'11 al 13 settembre  ma la  contromanifestazione del 12 settembre 2015 ha già preso corpo. Numerose e inarrestabili le adesioni che giungono da diverse associazioni, gruppi, personaggi e soggetti politici che hanno a cuore la democrazia. Anche la nostra sezione parteciperà con una delegazione per ribadire ancora una volta il NO a questo tipo di manifestazioni. Purtroppo  è il terzo anno consecutivo che la città di Cantu' offre questo genere di spazi a chi propaganda razzismo,omofobia e va contro i principi della nostra Costituzione.
70 anni sono trascorsi da quel 25 aprile 1945 ma il seme del neonazismo sopravvive  e continua a moltiplicarsi nonostante la storia insegni.


IMMIGRAZIONE TEMA DA SCONTRO ASSICURATO!

Parlare di immigrati oggi accade puntualmente quasi ogni giorno.Giungono cosi' a valanga opinioni e notizie da svariate parti che non sempre siamo in grado di interpretare.
Nadia Rosa responsabile sez. PRC di Cinisello Balsamo (Mi) ed ex candidata sindaco alle scorse amministrative , ha preparato un bellissimo resoconto sui tanti punti oscuri che non vengono mai affrontati e che riguardano questo  argomento.
Le bufale a noi piacciono solo accompagnate da dei pomodorini freschi, condite con un filo d’olio.
Quelle che accendono l’odio verso gli ultimi, scatenano la guerra tra poveri e confondono le idee su chi sia il vero responsabile della nostra legittima esasperazione, ci rimangono irrimediabilmente sullo stomaco. Per questo abbiamo pensato di riunire qui sotto le “inesattezze” piu’ comuni che, come un virus, si stanno diffondendo nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre strade.
La crisi, si sa, logora i sentimenti e le condizioni di vita di tutti noi,  e affama di risposte immediate. Ma attenzione a non perdere di vista il vero responsabile di questa sempre piu’ precaria e difficile situazione , con la quale ognuno di noi è quotidianamente costretto a fare i conti.
Il “nemico” è chi butta fumo negli occhi in modo che, piano piano, i cittadini la smettano di pretendere servizi che funzionano, un tetto sopra la testa, un lavoro dignitoso, asili e scuole pubbliche decenti per i nostri bambini, ospedali pubblici efficienti. Incazziamoci e lottiamo per questo.
1.Immigrato = clandestino: FALSO
Per molti concittadini la parola immigrato si associa ancora unicamente a coloro che sbarcano nel meridione, all’elemento oscuro e pericoloso chiamato “clandestino” ai fatti di cronaca nera. Costa molto a politici e mezzi di informazione considerare il fatto che ormai dopo trenta anni la presenza migrante in Italia ha modificato strutturalmente la composizione sociale. Si tratta di un mutamento interno e non indotto, si tratta di quasi 5 milioni di persone che vivono, lavorano, soffrono e gioiscono, si sposano e si riproducono, vanno nelle scuole e cominciano a costituire una base fondamentale di quella che sarà la futura classe dirigente del Paese. Si impongono a volte in classe a volte nello sport e a volte nei luoghi di lavoro, sono fra i primi a sindacalizzarsi (solo la Cgil conta oltre 400 mila iscritti di origine straniera), pagano le tasse, diventano sempre più spesso imprenditori o magari si ritrovano insieme alle giovani coppie autoctone ma prive di reddito ad occupare immobili per risolvere il problema abitativo. Insomma, va riaffermato, l’immaginario delle barche e dei volti sofferenti è una parte anche marginale e non il tutto di questa società cambiata, dietro cui non ci sono solo numeri ma storie di vita terribilmente comparabili con quelle autoctone. La vita quotidiana di gran parte di questi uomini e di queste donne, tanto preziosi quando coprono nicchie economiche lasciate vuote, è scandita dalla assurdità dei tempi di rinnovo dei permessi di soggiorni, (costo dagli 80 ai 200 euro l’anno a persona) dalle difficoltà ad avere una residenza, ad una burocratizzazione sistematica della permanenza in Italia.
2.Gli immigrati sono troppi, costano e non ce li possiamo più permettere: FALSO
Secondo i dati Istat, il rapporto fra spesa e introiti, derivanti da tasse, consumi e mobilità economica, fa sì che in periodo di crisi la presenza migrante abbia garantito, per il 2013, un “saldo positivo” sulla bilancia dei pagamenti di circa 1 mld e 500 milioni di euro. Una cifra senza la quale il crollo del Pil nostrano assumerebbe caratteristiche ancor più catastrofiche. L’invecchiamento della popolazione italiana fa inoltre si che una parte consistente dei trattamenti pensionistici erogati a cittadini autoctoni, sussistono anche grazie alla presenza di lavoratori e lavoratrici migranti che difficilmente riusciranno ad andare in pensione recuperando i contributi versati. Con molti Paesi non esiste infatti accordo di reversibilità o di esportabilità della pensione né di cumulo con quella che si maturerebbe nel proprio paese di origine. Insomma trattasi di contributi regalati agli italiani.
3.Ai “clandestini” vengono erogati dai 900 ai 1200 euro al mese, sottratti al bilancio dello Stato, per non fare nulla in un eterno assistenzialismo: FALSO
Qui si tratta di una sommatoria di bugie:
a) nei centri di accoglienza non vanno “clandestini” ma richiedenti asilo che attendono l’esito di una risposta da parte delle commissioni preposte. L’80% e più delle persone che sbarcano arrivano da Paesi in cui si sta combattendo quella che anche il Vaticano ha definito Terza Guerra Mondiale, dalla Siria all’Eritrea, dall’Iraq alla Somalia.
b) i 35 euro di costo cadauno giornaliero per ogni persona accolta vengono erogati agli enti gestori di ogni singolo centro che debbono provvedere al nutrimento, all’accoglienza, all’assistenza sanitaria e legale, agli interventi di mediazione culturale. Alle persone accolte nei centri arrivano, non sempre 2,50 euro al giorno, per le spese di necessità. In molti centri questo cosiddetto pocket money è distribuito in modo da poterne usufruire solo all’interno dei centri stessi. Che ci sia un vasto sistema di speculazioni in questa modalità di gestione emergenziale di un fenomeno oramai strutturale, è cosa certa. Che ne beneficino i profughi, spesso costretti in condizioni inaccettabili per qualsiasi essere umano è totalmente menzognero, tanto è che non appena possibile, chi è così caldamente accudito in simili strutture, spesso provvisorie, sovente in disfacimento, con personale non formato per tali compiti, fugge di gran lena verso gli altri Paesi europei.
c) gran parte dei fondi impegnati per tale accoglienza provengono dalla tanto vituperata Comunità Europea. E lì c’è un altro dato interessante: l’Italia risulta essere il primo Paese per somme elargite dalla Comunità (470 milioni nel 2013) e l’ottavo per il numero di persone accolte effettivamente. Qualcosa non funziona tanto che sono giunte puntualmente minacce per ridurre le risorse che giungono all’Italia evidentemente mal utilizzate. d) A chi poi afferma che le operazioni di soccorso in mare sono servite ad aumentare il numero di profughi in Italia andrebbe fatto presente che tali misure, come Mare Nostrum, peraltro insufficienti rispetto all’urgenza di alcune popolazioni, hanno esclusivamente diminuito il numero dei morti in mare. Chi fugge da alcuni contesti, in una fase come quella che è in atto, non parte perché certo di arrivare ma solo perché coltiva la remota speranza di farcela, con ogni mezzo.
4.Le persone “irregolarmente presenti” sono cresciute dell’800% : FALSO
Sarebbe facile fermarsi al fatto che la legge ancora in vigore in materia è nota come Bossi-Fini, non proprio fautori della libera circolazione ma la realtà è ancora totalmente rimossa. Intanto specifichiamo che, dei circa 135 mila profughi giunti in Italia, solo il 30% è rimasto nel Bel Paese, che evidentemente così gradevole non risulta. Gran parte dei cosiddetti “clandestini” presenti in massa sono o le persone che hanno chiesto asilo ma che attendono ancora i tempi dell’esame della loro domanda, quelli che non vogliono fare simile richiesta in questo Paese avaro, o le persone che, avendo perso il lavoro, stanno perdendo anche il diritto a restare in Italia.
5.Le nostre città sono meno sicure a causa della presenza di migranti: FALSO
Senza far finta di non vedere le criticità che ci sono soprattutto in alcuni quartieri popolari dove l’assenza di prospettiva favorisce anche circuiti criminali, autoctoni e stranieri, guai a provare a verificare dimensioni e cause della questione. Se mediaticamente trovano sempre più spazio i reati commessi presumibilmente da cittadini stranieri è altrettanto vero che è necessario che tali situazioni vengano affrontate per quelle che sono, questioni sociali in cui, accanto al reato da perseguire (il reato è commesso da una persona non da una comunità) si tratta di garantire ai territori maggior intervento delle amministrazioni, servizi, risorse di cui debbono essere beneficiari autoctoni e non. Se alcune sacche di microcriminalità crescono all’interno delle comunità straniere va svolto un intervento che non può tradursi nella caccia indiscriminata allo straniero. Diritti e servizi sarebbero un investimento che invece le politiche liberiste sottraggono alle fasce più vulnerabili, indipendentemente dalla nazionalità.
6.I migranti che arrivano in Italia sono terroristi islamici: FALSO
A parte il “futile” particolare che la maggior parte delle persone che giungono in Italia professa la religione cattolica bisogna fare un altro salto di riflessione. Andrebbe quantomeno specificato che chi fugge dai Paesi in cui si vagheggia il califfato è di solito preso fra gli attacchi integralisti, quelli dei regimi finora imperanti e i bombardamenti umanitari occidentali. Altro che terroristi infiltrati. Più complesso è il tema di coloro che, nati e cresciuti in Occidente si sentono chiamati ad una Guerra Santa. Finora hanno agito recandosi a combattere nei Paesi di origine o in quelli in cui è più forte il conflitto. Per impedire che avvengano tragedie come quelle intercorse dal 2001 al 2005 forse sarebbe molto più efficace garantire la libertà di culto (non strepitare alla minaccia di apertura di una moschea), supportare i tanti e le tante che si stanno ribellando dall’interno del mondo musulmano (la maggioranza) e che rifiutano ogni ipotesi di religione intesa come guerra.
7.C’è concorrenzialità sul piano occupazionale con i lavoratori e le lavoratrici stranieri: VERO MA…
C’è un mercato del lavoro al ribasso di cui sono responsabili tutte le innumerevoli riforme a cui questo è stato sottoposto negli anni, al precariato galoppante (altro che flessibilità) alle mille forme di deroga al contratto nazionale. Ma, se invece di colpire chi è costretto a lavorare con minori tutele e salari più bassi, pena il rischio di divenire irregolari (clandestini) si andasse a colpire chi lucra illegalmente su tale condizione, forse le cose cambierebbero. Così come cambierebbero, in meglio e anche per gli autoctoni, le modalità di vita e di lavoro di chi è costretto nel sommerso. Ma, nonostante leggi formulate e mai applicate integralmente, chi è al nero si deve ancora nascondere. In caso di controlli da parte degli insufficienti ispettorati del lavoro, a rischiare è il lavoratore o la lavoratrice. Il padrone (è improprio parlare di datore di lavoro) è colpito solo in caso di “grave sfruttamento” o “riduzione in schiavitù”, quanto è grave lo sfruttamento e quanto è reale la schiavitù lo stabilirà un giorno un giudice, nel frattempo espulsioni per chi è stato sfruttato e non è in regola, nessun problema per chi commette simili odiosi reati.Chi arriva in questo periodo, soprattutto sulle coste italiane, in fuga dalla guerra, è portatore di malattie letali e di pandemie vere e proprie come l’ebola ma anche di più diffuse patologie trasmissibili.FALSOOgni persona che arriva è da sempre sottoposta ad attenta visita medica. Ad affermarlo è l’Organizzazione Mondiale per la Sanità a praticarlo sono organizzazioni umanitarie internazionali come Croce Rossa, Medici Senza Frontiere ed altre presenti nei luoghi di sbarco col proprio personale. Scarsi finora i rilevamenti di malattie veicolabili come la Tbc, più facili le infezioni cutanee, facilmente curabili e che difficilmente si trasmettono fuori dai centri di accoglienza. Inesistente la minaccia ebola. Finora le uniche persone giunte nel mondo occidentale che hanno contratto tale morbo erano operatori sanitari giunti per via aerea e per essere curati. Chi ha contratto tale virus, rapidissimo nei tempi di incubazione, non ha neanche il tempo e l’energia per mettersi in viaggio in percorsi che durano mesi e mesi. Si aggiunga che nei 3 Paesi dell’Africa Occidentale in cui si sta sviluppando l’epidemia le frontiere sono chiuse e non è possibile salire su un aeroplano, anche se in possesso del visto, se prima non si sono effettuati esami che dimostrino l’assenza di patologie. Anche in assenza di malattia conclamata, una semplice alterazione della temperatura porta a impedire la partenza. Quindi meno paure da diffondere e più investimenti per curare laddove pur non esistendo un vaccino certamente efficace è possibile guarire se si interviene tempestivamente. Msf che opera in questi paesi è riuscita, con il proprio intervento a far crollare la percentuale dei decessi dall’80% al 50% e si conta di poter migliorare ancora i risultati.