Il giornale L'Espresso riporta un interessante articolo sul reato di tortura caduto nel dimenticatoio da svariati mesi. Tutto fermo alla Camera nonostante il nostro Paese sia stato condannato dalla Corte di Strasburgo per non aver introdotto tale reato proprio dopo i fatti della Diaz. Il rimbalzo dal Senato alla Camera dove per mesi è stato tutto accantonato pare non abbia fine, siamo ancora lontanissimi dall'ottenere un qualcosa vicino ad una legge.
" La convenzione Onu 1984 concretizza la proibizione generale della tortura,
obbligando gli Stati contraenti ad adottare una serie di provvedimenti
adeguati, per assicurare la prevenzione e la lotta contro le torture e
per proteggere l'integrità fisica e spirituale delle persone private
della loro libertà.
Questa convenzione istituisce - analogamente ai Patti del 1966 - un
sistema di controllo internazionale. Gli Stati contraenti devono rendere
conto ogni quattro anni alla Commissione dell'ONU contro la tortura
(CAT) delle misure da loro adottate per adempire gli obblighi che la
Convenzione impone loro. La commissione può prendere posizione sui
rapporti o formulare proposte di ordine generale."
L'articolo su L'Espresso firmato da Carmine Gazzanni sottolinea non solo il rischio per il nostro Paese di subire nuove condanne ma anche rilevanti cifre di ricorsi pari a 10.100, secondi solo all'Ucraina con 13.650!
Dopo 30 anni in Italia si è ancora in attesa di una legge preferendo la sanzione ad una tutela per chi è privato della libertà.
Ultimi post
giovedì 31 marzo 2016
mercoledì 30 marzo 2016
VIK PARTIGIANO DEL NOSTRO TEMPO
Segnaliamo volentieri la presente iniziativa ricordando anche che al circolo PRC A. Casaletti si raccolgono scatolame e medicinali da portare a Bulciago (Lc) il 24.04.2016 paese natale di Vittorio Arrigoni ,destinati a Gaza.
"E' una lotta titanica contro un nemico senza cuore, ma i risultati si vedono,continue vittorie nelle battaglie per i diritti umani da quando siamo arrivati."
Da Vittorio a Egidia 1 novembre 2008
"E' una lotta titanica contro un nemico senza cuore, ma i risultati si vedono,continue vittorie nelle battaglie per i diritti umani da quando siamo arrivati."
Da Vittorio a Egidia 1 novembre 2008
martedì 29 marzo 2016
REFERENDUM VOTA SI APPUNTAMENTI PADERNESI
Per un SI al referendum del 17 aprile: manifesti, gazebo, volantinaggi e molte altre occasioni per rompere il silenzio complice che vuole distruggere il nostro mare impedendo una corretta informazione
Ecco gli appuntamenti
01 aprile Mercato Palazzolo 08,30 -13,00
02 aprile P.zza Matteotti dalle 09,30 - 12,30
02 aprile Via Cesare Battisti(Unes) 15,00- 18,00
02 aprile Via Italia 15,00- 18,00
03 aprile Via Bolivia-ang Via Sabotino 09,30- 12,30
03 aprile Parco Toti 15,00- 18,00
03 aprile Cava Nord ingr. Carrefour 15,00- 18,00
05 aprile Mercato Paderno 08,30 - 13,00
08 aprile Mercato Palazzolo 08,30- 13,00
PROMOTORI COMITATO PADERNO DUGNANO
Associazione
Italiana Esposti Amianto, Associazione Culturale Punto Rosso,
Associazione per l’Iniziativa Radicale Miriam Cazzavillan,
Legambiente Circolo Grugnotorto, Medicina Democratica;
Altra
Europa con Tsipras, L’Altra Paderno Dugnano, Partito della
Rifondazione Comunista, Possibile, Sinistra Ecologia e Libertà,
Sinistra Nord Milano, Sinistra Anticapitalista;
Aderiscono
Circolo
Culturale Restare Umani, Partito Comunista d’Italia
GIULIO REGENI SEI TUTTI NOI
Giuliano Bugani bolognese ex-operaio, regista, poeta, è stato invitato a Paderno Dugnano qualche anno fa in occasione del tragico anniversario del rogo Eureco in cui morirono alcuni lavoratori. E' sempre firmato da Giuliano Bugani anche l'interessante documentario "Uomini da bruciare" .
Oggi sulla sua bacheca facebook appariva questo scritto che riproponiamo volentieri dedicato a Giulio Regeni.
Oggi sulla sua bacheca facebook appariva questo scritto che riproponiamo volentieri dedicato a Giulio Regeni.
lunedì 28 marzo 2016
Michele Michelino e il suo nuovo libro
Michele Michelino e Daniela Trollio sono gli autori del libro appena uscito "Morti di progresso" che racconta le lotte di tanti operai morti per amianto assieme ad una minuziosa documentazione sui tanti processi che vi sono stati per ottenere giustizia.
Michele e Daniela non si sono mai arresi in tutti questi anni e sono rimasti sempre accanto a chi lottava contro chi generava morte in nome del profitto. L'animato Centro Proletario Tagarelli dedicato al primo operaio morto per aver respirato fibre d'amianto è la testimonianza , il frutto delle battaglie che Michele e Daniela hanno portato avanti in tutti questi anni, all'interno libri, poltrone ,tavoli , un posto dove in tanti si ritrovano per leggere, discutere, valutare le odierne situazioni assieme alla manifestazione che ogni anno ad aprile si snoda lungo le vie della città sino alla deposizione dei fiori alla targa in ricordo degli operai Breda che hanno perso la vita in quella fabbrica.
"Abbiamo vinto, abbiamo perso, ma non ci siamo mai arresi e questo “altro luogo” ci è servito per arrivare dove difficilmente saremmo arrivati, alle coscienze di migliaia e migliaia di persone che dell’amianto sapevano poco o nulla.
Troverete quindi una mole di atti processuali (ma non solo) in questo libro: vorremmo che tutto questo materiale servisse ad altri perché – se abbiamo fatto passi da gigante in questi anni - la battaglia è ben lontana dall’essere vinta. Questo libro raccoglie e racconta attraverso i documenti, gli atti processuali e le lotte, le storie di uomini e donne, di comitati e associazioni che da anni si battono – senza mai arrendersi - in fabbrica e sul territorio per la difesa della salute e della vita umana, rifiutandosi di essere “merce” a perdere per il “mercato”."
Un libro da non perdere e che esce dopo "Operai carne da macello" dove veniva raccontata la storia degli operai Breda ed il loro ineguagliabile coraggio nel portare sul banco degli imputati non solo i dirigenti di un'azienda ma l'intero sistema che in nome del profitto non bada ad uccidere.
Amianto morti di progresso
Cap. 1 – Non solo nelle piazze: i processi penali
Sconfitte e vittorie: i casi Eternit, Marlane, Enel, Franco Tosi,
ThyssenKrupp, Fibronit, cantieri navali, Montedison 11
Cap. 2 – Morti per amianto alla Pirelli: la condanna dei manager 37
Cap. 3 – Breda: omertà, lotta, solidarietà operaia, repressione 83
Cap. 4 – La lotta contro l’amianto in Italia e nel mondo 123
Cap. 5 – Solidarietà operaia internazionale e nazionale 131
Cap. 6 – La lotta contro il governo, l’INAIL e l’INPS 143
Cap. 7 – Lavoro e/o salute? 207
Cap. 8 – Conflitto sociale, solidarietà operaia e popolare, organizzazione
La lotta delle vittime organizzate in Comitati e associazioni:
le stragi dell’Aquila, di Viareggio e della Tricom di Tezze sul Brenta 215
Michele e Daniela non si sono mai arresi in tutti questi anni e sono rimasti sempre accanto a chi lottava contro chi generava morte in nome del profitto. L'animato Centro Proletario Tagarelli dedicato al primo operaio morto per aver respirato fibre d'amianto è la testimonianza , il frutto delle battaglie che Michele e Daniela hanno portato avanti in tutti questi anni, all'interno libri, poltrone ,tavoli , un posto dove in tanti si ritrovano per leggere, discutere, valutare le odierne situazioni assieme alla manifestazione che ogni anno ad aprile si snoda lungo le vie della città sino alla deposizione dei fiori alla targa in ricordo degli operai Breda che hanno perso la vita in quella fabbrica.
"Abbiamo vinto, abbiamo perso, ma non ci siamo mai arresi e questo “altro luogo” ci è servito per arrivare dove difficilmente saremmo arrivati, alle coscienze di migliaia e migliaia di persone che dell’amianto sapevano poco o nulla.
Troverete quindi una mole di atti processuali (ma non solo) in questo libro: vorremmo che tutto questo materiale servisse ad altri perché – se abbiamo fatto passi da gigante in questi anni - la battaglia è ben lontana dall’essere vinta. Questo libro raccoglie e racconta attraverso i documenti, gli atti processuali e le lotte, le storie di uomini e donne, di comitati e associazioni che da anni si battono – senza mai arrendersi - in fabbrica e sul territorio per la difesa della salute e della vita umana, rifiutandosi di essere “merce” a perdere per il “mercato”."
Un libro da non perdere e che esce dopo "Operai carne da macello" dove veniva raccontata la storia degli operai Breda ed il loro ineguagliabile coraggio nel portare sul banco degli imputati non solo i dirigenti di un'azienda ma l'intero sistema che in nome del profitto non bada ad uccidere.
Amianto morti di progresso
Cap. 1 – Non solo nelle piazze: i processi penali
Sconfitte e vittorie: i casi Eternit, Marlane, Enel, Franco Tosi,
ThyssenKrupp, Fibronit, cantieri navali, Montedison 11
Cap. 2 – Morti per amianto alla Pirelli: la condanna dei manager 37
Cap. 3 – Breda: omertà, lotta, solidarietà operaia, repressione 83
Cap. 4 – La lotta contro l’amianto in Italia e nel mondo 123
Cap. 5 – Solidarietà operaia internazionale e nazionale 131
Cap. 6 – La lotta contro il governo, l’INAIL e l’INPS 143
Cap. 7 – Lavoro e/o salute? 207
Cap. 8 – Conflitto sociale, solidarietà operaia e popolare, organizzazione
La lotta delle vittime organizzate in Comitati e associazioni:
le stragi dell’Aquila, di Viareggio e della Tricom di Tezze sul Brenta 215
giovedì 24 marzo 2016
Argentina quarantesimo anniversario dal golpe
24 marzo 1976- 24 marzo 2016 40 anni esatti sono trascorsi dal golpe argentino.
Francesco Giordano attivista per i diritti del popolo palestinese, sulla sua pagina fb lo ricorda con un suo scritto che pubblichiamo molto volentieri.
DA DOVE ARRIVANO LE MADRI DI PLAZA DE MAJO
“Da quanto sono con gli occhi e la bocca bendati? Cos’è quest’assordante rumore? Un aereo, un elicottero, un trapano che sta per bucarmi la testa”?
Questo pensava Manuel, solo 22 anni, mentre, ammanettato e con gli occhi e la bocca bendati, veniva trascinato dai due gorilla in uniforme della marina argentina.
Lo tenevano da sotto le ascelle, e ridendo, veniva accompagnato sopra l’elicottero che stava aspettando da circa un quarto d’ora.
Mentre il velivolo si stacca dalla terra intuisce dove si trova.
Si domanda dove lo porteranno, e mugugnando prova a chiederlo, pur sapendo che tanto non gli risponderanno, non dicono nulla da giorni
Dopo lunghi interrogatori per avere notizie, per conoscere nomi degli appartenenti all’opposizione non vogliono dare nessuna spiegazione, niente.
Li sente ridere e la puzza d’alcool riempie presto il piccolo abitacolo.
Manuel, sempre bendato, non vede dove si stanno dirigendo, ma sente fortemente come delle urla nella testa che una meta c’è, e la sente avvicinarsi sempre di più, lo intuisce perché le grida diminuiscono man mano che il tempo passa.
Quasi, Manuel, spera non finiscano mai, per quanto tremende esse siano!
Sente che quel silenzio prefigura qualcosa di orribile.
Ora pur sapendo di non ricevere risposta chiede, ma solo dentro di sè: “Dove mi portate”? “Dove mi portate?”
L’elicottero non va più avanti, da qualche minuto gira attorno ad un punto, Manuel si stupisce che non scende o non va oltre
Di colpo silenzio, smettono di parlare fra loro e dopo pochi secondi solo uno comunica alla radio: “Pronto, Generale, siamo sull’obiettivo”.
Dall’altra parte risponde una voce secca: “Proseguite”.
Finita la breve comunicazione torna il silenzio e il rumore dello sportello che si apre lo si avverte in maniera inequivocabile.
L’aria fredda e salmastra colpisce in pieno il volto di Manuel e da questo percepisce di trovarsi in mezzo al mare, e solo da questo lo capisce, non può vedere che si tratta di una splendida serata, le luccicanti stelle sono particolarmente lì a portata di mano, sembrano aspettare quella di Manuel per portarselo via, ma lui le ha legate e non vede e non sente questa sera. Manuel avverte di essere afferrato ancora da sotto le ascelle ed avvicinato di più allo sportello aperto, viene scaraventato fuori, contemporaneamente si accorge che continua a non vedere, ad avere le mani legate dietro la schiena.
Solo le gambe cadendo si aprono in un estremo tentativo di fermare quella mortale discesa.
Non sente altro perché il contatto con l’acqua del mare è crudo, brutale, violento, inumano.
Il freddo viene come assorbito dalla paura e dal desiderio di risorgere, magari nelle sembianze della propria madre, della propria nonna, per continuare a combattere contro la Giunta dei generali, assassini ed argentini.
Oggi a Milano in p.zza della Scala è previsto un presidio a partire dalle ore 18,30 in ricordo delle Madri di Plaza de Mayo
Francesco Giordano attivista per i diritti del popolo palestinese, sulla sua pagina fb lo ricorda con un suo scritto che pubblichiamo molto volentieri.
DA DOVE ARRIVANO LE MADRI DI PLAZA DE MAJO
“Da quanto sono con gli occhi e la bocca bendati? Cos’è quest’assordante rumore? Un aereo, un elicottero, un trapano che sta per bucarmi la testa”?
Questo pensava Manuel, solo 22 anni, mentre, ammanettato e con gli occhi e la bocca bendati, veniva trascinato dai due gorilla in uniforme della marina argentina.
Lo tenevano da sotto le ascelle, e ridendo, veniva accompagnato sopra l’elicottero che stava aspettando da circa un quarto d’ora.
Mentre il velivolo si stacca dalla terra intuisce dove si trova.
Si domanda dove lo porteranno, e mugugnando prova a chiederlo, pur sapendo che tanto non gli risponderanno, non dicono nulla da giorni
Dopo lunghi interrogatori per avere notizie, per conoscere nomi degli appartenenti all’opposizione non vogliono dare nessuna spiegazione, niente.
Li sente ridere e la puzza d’alcool riempie presto il piccolo abitacolo.
Manuel, sempre bendato, non vede dove si stanno dirigendo, ma sente fortemente come delle urla nella testa che una meta c’è, e la sente avvicinarsi sempre di più, lo intuisce perché le grida diminuiscono man mano che il tempo passa.
Quasi, Manuel, spera non finiscano mai, per quanto tremende esse siano!
Sente che quel silenzio prefigura qualcosa di orribile.
Ora pur sapendo di non ricevere risposta chiede, ma solo dentro di sè: “Dove mi portate”? “Dove mi portate?”
L’elicottero non va più avanti, da qualche minuto gira attorno ad un punto, Manuel si stupisce che non scende o non va oltre
Di colpo silenzio, smettono di parlare fra loro e dopo pochi secondi solo uno comunica alla radio: “Pronto, Generale, siamo sull’obiettivo”.
Dall’altra parte risponde una voce secca: “Proseguite”.
Finita la breve comunicazione torna il silenzio e il rumore dello sportello che si apre lo si avverte in maniera inequivocabile.
L’aria fredda e salmastra colpisce in pieno il volto di Manuel e da questo percepisce di trovarsi in mezzo al mare, e solo da questo lo capisce, non può vedere che si tratta di una splendida serata, le luccicanti stelle sono particolarmente lì a portata di mano, sembrano aspettare quella di Manuel per portarselo via, ma lui le ha legate e non vede e non sente questa sera. Manuel avverte di essere afferrato ancora da sotto le ascelle ed avvicinato di più allo sportello aperto, viene scaraventato fuori, contemporaneamente si accorge che continua a non vedere, ad avere le mani legate dietro la schiena.
Solo le gambe cadendo si aprono in un estremo tentativo di fermare quella mortale discesa.
Non sente altro perché il contatto con l’acqua del mare è crudo, brutale, violento, inumano.
Il freddo viene come assorbito dalla paura e dal desiderio di risorgere, magari nelle sembianze della propria madre, della propria nonna, per continuare a combattere contro la Giunta dei generali, assassini ed argentini.
Oggi a Milano in p.zza della Scala è previsto un presidio a partire dalle ore 18,30 in ricordo delle Madri di Plaza de Mayo
martedì 22 marzo 2016
SEGRETERIA PRC CASALETTI
Impegni inderogabili hanno visto la temporanea sostituzione dell'attuale segretario del nostro Circolo PRC Mario Petazzini,
con la compagna Giovanna Baracchi che continuerà il percorso finora intrapreso dalla nostra sezione.
Giovanna è una compagna da tempo impegnata nel direttivo ANPI di Paderno Dugnano, è stata cofondatrice dell'associazione
culturale
Restare Umani, collabora con la sezione padernese dell' Ass. It.
Esposti Amianto (a.i.e.a.), fa parte del Comitato a sostegno
dei Famigliari e Vittime Eureco ed è sempre presente attivamente a tutte le iniziative del nostro Circolo.
Le compagne e i compagni del Circolo PRC A. Casaletti augurano a Giovanna un buon lavoro.
CORDOGLIO PER LE VITTIME DI BRUXELLES
da Paolo Ferrero
Voglio esprimere il mio cordoglio e quello di tutto il Partito della Rifondazione Comunista ai familiari delle vittime della strage di Bruxelles. Voglio esprimere il mio orrore per la strage terroristica: lascia senza parole questa allucinante pulsione di morte, totalizzante, che coinvolge se stessi e le altre persone, che riduce tutti e tutte a simboli da annientare. Da ultimo voglio dire con chiarezza che questa barbarie si combatte non accettando il terreno della guerra di civiltà: per combattere l'ISIS, non dobbiamo comportarci come l'ISIS. Per questo l'unico modo di vincere questa guerra è quella di costruire ponti di dialogo, corridoi umanitari per i profughi, è quella di costruire la pace smettendola di provocare, finanziare e alimentare la guerra nel Mediterraneo.
Il Partito della Rifondazione Comunista di Milano, nell'esprimere il proprio profondo cordoglio per le vittime degli attentati di Bruxelles, invita i propri militanti a partecipare al presidio indetto alle 17 in piazza Duomo dalle organizzazioni sindacali e al momento di raccoglimento alle 18.30 in p.zza Scala. Siamo portatori di una cultura di pace e solidarietà tra i popoli, non cederemo alla logica della guerra.
La Segreteria Provinciale del PRC
Voglio esprimere il mio cordoglio e quello di tutto il Partito della Rifondazione Comunista ai familiari delle vittime della strage di Bruxelles. Voglio esprimere il mio orrore per la strage terroristica: lascia senza parole questa allucinante pulsione di morte, totalizzante, che coinvolge se stessi e le altre persone, che riduce tutti e tutte a simboli da annientare. Da ultimo voglio dire con chiarezza che questa barbarie si combatte non accettando il terreno della guerra di civiltà: per combattere l'ISIS, non dobbiamo comportarci come l'ISIS. Per questo l'unico modo di vincere questa guerra è quella di costruire ponti di dialogo, corridoi umanitari per i profughi, è quella di costruire la pace smettendola di provocare, finanziare e alimentare la guerra nel Mediterraneo.
Il Partito della Rifondazione Comunista di Milano, nell'esprimere il proprio profondo cordoglio per le vittime degli attentati di Bruxelles, invita i propri militanti a partecipare al presidio indetto alle 17 in piazza Duomo dalle organizzazioni sindacali e al momento di raccoglimento alle 18.30 in p.zza Scala. Siamo portatori di una cultura di pace e solidarietà tra i popoli, non cederemo alla logica della guerra.
La Segreteria Provinciale del PRC
lunedì 21 marzo 2016
domenica 20 marzo 2016
PANE E AMIANTO
Riceviamo dal vice presidente Aiea Mario Murgia il presente comunicato .
da L'unionesarda.it
Ottana e Assemini, le morti per amianto approdano in Parlamento: martedì audizione in commissione d'inchiesta
da L'unionesarda.it
Ottana e Assemini, le morti per amianto approdano in Parlamento: martedì audizione in commissione d'inchiesta
Il caso amianto approda in
Parlamento, all'attenzione della commissione d'inchiesta parlamentare. Martedì
prossimo i rappresentanti dell'Aiea, saranno sentiti in audizione, sui profili
di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro nei siti industriali di
Ottana, ma anche quello di Assemini.
Una richiesta per aprire un fascicolo
sulle morti causate dall'amianto, in particolare nella fabbrica di Ottana, era
stata inviata qualche settimana fa alla presidente della commissione la
senatrice Camilla Fabbri, proprio dai senatori del Pd Silvio Lai, Giuseppe
Cucca e Ignazio Angioni, a cui è poi seguita la richiesta delle associazioni di
essere sentite. “L'auspicio- scrivono in una nota i senatori- è che l'audizione
di martedì possa essere un primo importante passo verso la giusta direzione e
che già in questa primavera si possa prevedere un sopralluogo della commissione
di inchiesta negli stabilimenti chimici di Ottana e Assemini”. Sempre sulla
questione amianto ad Ottana, si registra una interpellanza parlamentare al
ministro del lavoro e delle politiche sociali da parte del parlamentare di Sel
Michele Piras, proprio sul mancato riconoscimento dei benefici e gli indennizzi
previsti ai lavoratori, ancora in attività, esposti precedentemente
all’amianto. Michele Piras mette in evidenza un possibile caso di conflitto di
interessi in questa intricata vicenda.“Emergono nuovi inquietanti
particolari- scrive Piras- Scopriamo che un medico dell'Inail ha prestato
concomitante servizio per l'Istituto e per le aziende che hanno rilevato una
parte delle attività dismesse dalla chimica di Stato. Il dubbio sorge
legittimo, soprattutto se registriamo l'atteggiamento dell'Inail nei confronti
dei lavoratori dell'ex Enichem Ottana”. Per il parlamentare Sel esisterebbe
quindi un caso di potenziale conflitto di interessi. “Ipotesi- scrive
Piras-che, con una interpellanza urgente, abbiamo chiesto al governo di
verificare, al fine di favorire, nell'incrocio fra attività politica, esposti
alla magistratura, attività legislativa, una nuova stagione di diritti e
verità. Affinché ciò che è accaduto nell'area industriale non accada mai più”.COMITATO PADERNESE REFERENDUM ADESIONI IN AUMENTO
Un referendum particolarmente osteggiato, volutamente dimenticato ed anche in alcuni casi sbeffeggiato.
Le ragioni dei no e dei si viaggiano in rete ,mentre la comunicazione visiva e scritta è quasi assente.
Il Comitato padernese costituitosi il 10 marzo scorso ha ricevuto ulteriori adesioni ed è in crescita quindi riproponiamo i punti importanti contenuti nel comunicato inviato a numerose testate giornalistiche:
Le ragioni dei no e dei si viaggiano in rete ,mentre la comunicazione visiva e scritta è quasi assente.
Il Comitato padernese costituitosi il 10 marzo scorso ha ricevuto ulteriori adesioni ed è in crescita quindi riproponiamo i punti importanti contenuti nel comunicato inviato a numerose testate giornalistiche:
17
APRILE 2016
REFERENDUM
sulle TRIVELLE in mare
-
Promuovere il referendum e sollecitare i cittadini a partecipare;
- Invitare i cittadini a votare SI per abrogare la norma (introdotta con l’ultima legge di Stabilità) che permette alla loro scadenza il rinnovo delle concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa.
- Invitare i cittadini a votare SI per abrogare la norma (introdotta con l’ultima legge di Stabilità) che permette alla loro scadenza il rinnovo delle concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa.
La
Legge di Stabilità 2016, infatti, pur vietando il rilascio di nuove
autorizzazioni entro le 12 miglia dalla costa, rende le licenze già
rilasciate in quel perimetro di mare pressoché a tempo
indeterminato.
La
necessità di uno spostamento dall’uso delle fonti fossili (carbone
in primis poi petrolio e gas) verso un uso maggiore delle fonti
rinnovabili per produrre energia è oggi, più che mai imperativa.
Insieme
alle altre 194 nazioni firmatarie dell’Accordo di Parigi, al
termine del COP21 (la Conferenza sul Clima) tre mesi fa, l’Italia
si è impegnata a contribuire a rallentare il riscaldamento globale.
I risultati della Conferenza erano ambiziosi ma possibili, pertanto
continuare a investire in fonti energetiche ‘vecchie’ non ha
senso.
I
nuovi investimenti devono essere sulle energie rinnovabili, così
riduciamo la dipendenza dell’Italia dalle fonti fossili e la
portiamo sempre più verso la sostenibilità.
ll
Governo, rimanendo sordo agli appelli per l’Election Day
(l’accorpamento in un’unica data del voto per il referendum e per
le amministrative) ha deciso di anticipare la data del voto e forse
così spera di ridurre al silenzio il popolo italiano!
Noi
vogliamo scongiurare questo silenzio! Dobbiamo raggiungere il quorum!
Il Referendum deve essere un successo!
I
promotori del Comitato: Vota Si per fermare le Trivelle di Paderno
Dugnano
Associazione
Italiana Esposti Amianto, Associazione Culturale Punto Rosso,
Associazione per l’Iniziativa Radicale Miriam Cazzavillan,
Legambiente Circolo Grugnotorto, Medicina Democratica;
Altra
Europa con Tsipras, L’Altra Paderno Dugnano, Partito della
Rifondazione Comunista, Possibile, Sinistra Ecologia e Libertà,
Sinistra Nord Milano, Sinistra Anticapitalista;
Aderiscono
Circolo
Culturale Restare Umani, Partito Comunista d’Italia
venerdì 18 marzo 2016
VISITE SPECIALISTICHE :TEMPISTICHE VERGOGNOSE
Oggi il quotidiano La Repubblica sottolineava la lunghissima attesa nel dover ricorrere a visite specialistiche, una realtà che la maggior parte degli italiani vivono sulla loro pelle ormai da svariati anni. Tutti sappiamo, ahimè che se si presenta un problema acuto diviene sostanzialmente una problematica legata al denaro: privatamente le stesse strutture offrono servigi in brevissimo tempo.
La nostra salute è ormai legata al possedimento di denaro e cosi' se lo si possiede ci si potrà curare altrimenti rimane solo la speranza di non peggiorare facendo gli opportuni scongiuri. Dai 470 giorni del Cardarelli di Napoli, ai 441 delle Molinette di Torino ai 289 del Galliera di Genova e via dicendo
Una brutta realtà che solo in Emilia Romagna ha trovato una soluzione che appare esempio da seguire, l'articolo cita la figura del governatore Stefano Bonacini che ha domandato di investire per risollevare il sistema. "Meno della metà delle prestazioni veniva erogata nei tempi richiesti dalle priorità, adesso siamo al 97% - dice l’assessore alla Sanità Sergio Venturi – Come abbiamo fatto? Abbiamo riorganizzato il settore nelle Asl e investito 10 milioni per assumere 150 professionisti nei settori che erano in difficoltà.Noi abbiamo investito, unificato i sistemi informativi delle aziende, detto ai direttori generali che vengono valutati in base a come vanno le liste, e disposto nei momenti di crisi aperture serali e al sabato e alla domenica. E le cose ora vanno bene".
A volte basta un qualcuno che trova il coraggio di affrontare scelte che paioni miraggi, della serie la salute non puo' diventare un fattore elitario facciamo in modo che non si torni indietro e che vi siano sempre piu' esempi come quello della regione Emilia Romagna.
La nostra salute è ormai legata al possedimento di denaro e cosi' se lo si possiede ci si potrà curare altrimenti rimane solo la speranza di non peggiorare facendo gli opportuni scongiuri. Dai 470 giorni del Cardarelli di Napoli, ai 441 delle Molinette di Torino ai 289 del Galliera di Genova e via dicendo
Una brutta realtà che solo in Emilia Romagna ha trovato una soluzione che appare esempio da seguire, l'articolo cita la figura del governatore Stefano Bonacini che ha domandato di investire per risollevare il sistema. "Meno della metà delle prestazioni veniva erogata nei tempi richiesti dalle priorità, adesso siamo al 97% - dice l’assessore alla Sanità Sergio Venturi – Come abbiamo fatto? Abbiamo riorganizzato il settore nelle Asl e investito 10 milioni per assumere 150 professionisti nei settori che erano in difficoltà.Noi abbiamo investito, unificato i sistemi informativi delle aziende, detto ai direttori generali che vengono valutati in base a come vanno le liste, e disposto nei momenti di crisi aperture serali e al sabato e alla domenica. E le cose ora vanno bene".
A volte basta un qualcuno che trova il coraggio di affrontare scelte che paioni miraggi, della serie la salute non puo' diventare un fattore elitario facciamo in modo che non si torni indietro e che vi siano sempre piu' esempi come quello della regione Emilia Romagna.
500 giorni per una visita specialistica: una vergogna!
SEDE DI LEGAMBIENTE SACCHEGGIATA
Apprendiamo che la sede padernese di Legambiente è stata presa di mira e messa a soqquadro dai ladri la notte fra martedi' 15 e mercoledi' 16 marzo.Oltre ai danni anche un pc mancante.
Un fatto sicuramente grave che denota l'enorme pericolo in cui incorrono le numerose associazioni che popolano il semiterrato della scuola media Allende .
Occorre sicuramente un'osservatorio adeguato su tali gesti che a tutt'oggi sul nostro territorio manca.
Non vi sono parole per l'accaduto e come PRC circolo Casaletti esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà.
Un fatto sicuramente grave che denota l'enorme pericolo in cui incorrono le numerose associazioni che popolano il semiterrato della scuola media Allende .
Occorre sicuramente un'osservatorio adeguato su tali gesti che a tutt'oggi sul nostro territorio manca.
Non vi sono parole per l'accaduto e come PRC circolo Casaletti esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà.
giovedì 17 marzo 2016
L'ACQUA DEVE ESSERE PUBBLICA!
Pubblichiamo il comunicato di Bds Milano per il presidio indetto lunedi 21 marzo 2016 ore 17,30 davanti a Palazzo Marino.
Bds Milano e Associazione Oltre il Mare aderiscono al presidio indetto dal Comitato Milanese Acqua Pubblica per lunedi 21 marzo dalle 17:30 davanti a Palazzo Marino per denunciare ai cittadini la vergogna di un accordo siglato lo scorso 21 febbraio tra la MM, azienda di proprietà del Comune di Milano e l’azienda israeliana Mekorot e sollecitare il governo cittadino ad intervenire per una immediata risoluzione dello stesso.
Mekorot, società idrica israeliana, è oggetto di una campagna internazionale di boicottaggio per violazione dei diritti umani in quanto trae profitti dall‘occupazione, sfrutta le fonti idriche palestinesi, fornisce acqua agli insediamenti, rendendo possibile lo sviluppo della produzione agricola estensiva negli insediamenti illegali israeliani, limitando il rifornimento alle comunità palestinesi, alle quali applica prezzi discriminatori, facendo pagare prezzi più alti. Inoltre, il pompaggio intensivo da parte della Mekorot sta riducendo la quantità di acqua delle sorgenti e dei pozzi palestinesi.
Bds Milano e Associazione Oltre il Mare aderiscono al presidio indetto dal Comitato Milanese Acqua Pubblica per lunedi 21 marzo dalle 17:30 davanti a Palazzo Marino per denunciare ai cittadini la vergogna di un accordo siglato lo scorso 21 febbraio tra la MM, azienda di proprietà del Comune di Milano e l’azienda israeliana Mekorot e sollecitare il governo cittadino ad intervenire per una immediata risoluzione dello stesso.
Mekorot, società idrica israeliana, è oggetto di una campagna internazionale di boicottaggio per violazione dei diritti umani in quanto trae profitti dall‘occupazione, sfrutta le fonti idriche palestinesi, fornisce acqua agli insediamenti, rendendo possibile lo sviluppo della produzione agricola estensiva negli insediamenti illegali israeliani, limitando il rifornimento alle comunità palestinesi, alle quali applica prezzi discriminatori, facendo pagare prezzi più alti. Inoltre, il pompaggio intensivo da parte della Mekorot sta riducendo la quantità di acqua delle sorgenti e dei pozzi palestinesi.
Anche l'Unione Europea ha denunciato come inaccettabile l'azione delle
aziende israeliane che operano nei territori occupati nel disprezzo di
tutte le risoluzioni Onu al riguardo.
Si invita la cittadinanza a una forte partecipazione e a firmare la petizione a questo indirizzo:
https://www.change.org/p/sindaco-pisapia-comune-milano-it
Si invita la cittadinanza a una forte partecipazione e a firmare la petizione a questo indirizzo:
https://www.change.org/p/sindaco-pisapia-comune-milano-it
mercoledì 16 marzo 2016
ADDIO AMIANTO SU CHANGE.ORG
AddioAmianto è la petizione che si puo' firmare su change.org. per richiedere la trasparenza sull'amianto in Italia.
Sono 21mila i casi di mesotelioma maligno dal 1993 al 2012 in Italia:
- 4215 vittime in Lombardia
- 3560 vittime in Piemonte
- 2314 vittime in Liguria
- 2016 vittime in Emilia Romagna
Le vittime risulterebbero ancora di piu' di quelle identificate dalle statistiche ufficiali cioè di persone che hanno respirato fibre di amianto non essendo coinvolte lavorativamente ma solo per esposizione ambientale.
Vi sono casi poi denunciati dal vicepresidente AIEA Mario Murgia dove i lavoratori non hanno ricevuto nessun tipo di tutela : "I lavoratori dei siti industriali sardi non hanno avuto le tutele previdenziali e sanitarie previste dalla legge 257 del 1992 " delle 1441 domande per benefici pensionistici ne sono state accolte solo 12.
Numerosi i processi in corso dall'Alfa Romeo di Arese,al Teatro alla Scala di Milano,all'Enel Turbigo, alla Breda. Inoltre vi sono anche gli edifici industriali contaminati, e negli ultimi tempi si è parlato anche di acquedotti toscani con tubature in amianto.
La raccolta firme su change.org richiede trasparenza su:
completamento della mappatura nazionale
mancanza finanziamento piano nazionale amianto
aggiornamento dati epidemiologici
smaltimento amianto
bonifiche urgenti
Paderno Dugnano non è sicuramente esente da tutto questo, piu' volte l'associazione AIEA ha cercato con comunicati rivolti all'attuale amministrazione compresi tutti i consiglieri comunali sia della maggioranza che dell'opposizione di provvedere al piu' presto allo smaltimento di numerose coperture che presentano già i segni dell'usura. Inoltre vi sono vecchie aree industriali dismesse dove è presente ancora l'amianto e che andrebbero bonificate.Opportuno sarebbe anche monitorare quanti sono i decessi per mesotelioma sul territorio relativi agli ultimi dieci anni.
AddioAmianto si deve e si puo'
Sono 21mila i casi di mesotelioma maligno dal 1993 al 2012 in Italia:
- 4215 vittime in Lombardia
- 3560 vittime in Piemonte
- 2314 vittime in Liguria
- 2016 vittime in Emilia Romagna
Le vittime risulterebbero ancora di piu' di quelle identificate dalle statistiche ufficiali cioè di persone che hanno respirato fibre di amianto non essendo coinvolte lavorativamente ma solo per esposizione ambientale.
Vi sono casi poi denunciati dal vicepresidente AIEA Mario Murgia dove i lavoratori non hanno ricevuto nessun tipo di tutela : "I lavoratori dei siti industriali sardi non hanno avuto le tutele previdenziali e sanitarie previste dalla legge 257 del 1992 " delle 1441 domande per benefici pensionistici ne sono state accolte solo 12.
Numerosi i processi in corso dall'Alfa Romeo di Arese,al Teatro alla Scala di Milano,all'Enel Turbigo, alla Breda. Inoltre vi sono anche gli edifici industriali contaminati, e negli ultimi tempi si è parlato anche di acquedotti toscani con tubature in amianto.
La raccolta firme su change.org richiede trasparenza su:
completamento della mappatura nazionale
mancanza finanziamento piano nazionale amianto
aggiornamento dati epidemiologici
smaltimento amianto
bonifiche urgenti
Paderno Dugnano non è sicuramente esente da tutto questo, piu' volte l'associazione AIEA ha cercato con comunicati rivolti all'attuale amministrazione compresi tutti i consiglieri comunali sia della maggioranza che dell'opposizione di provvedere al piu' presto allo smaltimento di numerose coperture che presentano già i segni dell'usura. Inoltre vi sono vecchie aree industriali dismesse dove è presente ancora l'amianto e che andrebbero bonificate.Opportuno sarebbe anche monitorare quanti sono i decessi per mesotelioma sul territorio relativi agli ultimi dieci anni.
AddioAmianto si deve e si puo'
CONSIGLIO COMUNALE IL SOLITO DISCO
Ieri 15 marzo 2016 ore 19,00 Consiglio Comunale a Paderno Dugnano, aula pienissima solo posti in piedi.
Cittadini e relativi Comitati presenti per mostrare a tutta la maggioranza che è ora di ascoltare i bisogni di chi da piu' mesi raccoglie firme e cerca soluzioni per la Via S.Ambrogio a Palazzolo assieme all'interrogazione sui famosi "semafori intelligenti" che hanno impoverito le tasche di molti abitanti.
Discussioni molto dure con un'opposizione che ha cercato di sottolineare l'enorme importanza di queste problematiche ma che hanno visto poi la maggioranza respingere la mozione di Via S.Ambrogio ,mentre per la questione "semafori" è stato ribadito che la taratura dei macchinari verrà controllata ad un anno dal funzionamento.
Riportiamo il commento del Comitato S.Ambrogio che tanto si è battuto in questi ultimi tempi per cercare soluzioni alternative all'abbattimento degli alberi
"Bocciata la mozione di richiesta di stralcio presentata dalle opposizioni.
Al termine della discussione in Consiglio comunale, con l’intervento conclusivo dell’assessore alle infrastrutture e lavori pubblici è emerso chiaramente che la nostra proposta è stata completamente ignorata.
Nonostante fosse stato invitato ufficialmente all’assemblea indetta dal Comitato svoltasi il 10 di marzo scorso, durante la quale avrebbe potuto prendere visione del progetto nei dettagli, il Sindaco ha preferito non presentarsi.
Quanto espresso in chiusura di dibattito dall’assessore evidenzia il totale disinteresse nei confronti della proposta di riqualificazione, nessun componente della giunta ha richiesto di visionare il progetto.
Il risultato di questa volontà di ignorare altre soluzioni ha portato a liquidare sommariamente l’argomento. Con un improvvisato schizzo su block notes l’assessore ha voluto estremizzare, ipotizzando una sezione stradale che arriverebbe ad occupare 18 metri, cosa che non corrisponde assolutamente a quanto da noi proposto.
Considerare la somma aritmetica dei singoli ingombri minimi previsti dalla normativa, non ha alcun senso perché le dimensioni della sezione stradale non lo permettono e perché la nostra proposta cerca di integrare i percorsi pedonali e ciclabili in modo da limitare l’ingombro nella carreggiata e al tempo stesso di ridurre la velocità di percorrenza delle biciclette, garantendo all’utente un servizio di qualità e in piena sicurezza."
Cittadini e relativi Comitati presenti per mostrare a tutta la maggioranza che è ora di ascoltare i bisogni di chi da piu' mesi raccoglie firme e cerca soluzioni per la Via S.Ambrogio a Palazzolo assieme all'interrogazione sui famosi "semafori intelligenti" che hanno impoverito le tasche di molti abitanti.
Discussioni molto dure con un'opposizione che ha cercato di sottolineare l'enorme importanza di queste problematiche ma che hanno visto poi la maggioranza respingere la mozione di Via S.Ambrogio ,mentre per la questione "semafori" è stato ribadito che la taratura dei macchinari verrà controllata ad un anno dal funzionamento.
Riportiamo il commento del Comitato S.Ambrogio che tanto si è battuto in questi ultimi tempi per cercare soluzioni alternative all'abbattimento degli alberi
"Bocciata la mozione di richiesta di stralcio presentata dalle opposizioni.
Al termine della discussione in Consiglio comunale, con l’intervento conclusivo dell’assessore alle infrastrutture e lavori pubblici è emerso chiaramente che la nostra proposta è stata completamente ignorata.
Nonostante fosse stato invitato ufficialmente all’assemblea indetta dal Comitato svoltasi il 10 di marzo scorso, durante la quale avrebbe potuto prendere visione del progetto nei dettagli, il Sindaco ha preferito non presentarsi.
Quanto espresso in chiusura di dibattito dall’assessore evidenzia il totale disinteresse nei confronti della proposta di riqualificazione, nessun componente della giunta ha richiesto di visionare il progetto.
Il risultato di questa volontà di ignorare altre soluzioni ha portato a liquidare sommariamente l’argomento. Con un improvvisato schizzo su block notes l’assessore ha voluto estremizzare, ipotizzando una sezione stradale che arriverebbe ad occupare 18 metri, cosa che non corrisponde assolutamente a quanto da noi proposto.
Considerare la somma aritmetica dei singoli ingombri minimi previsti dalla normativa, non ha alcun senso perché le dimensioni della sezione stradale non lo permettono e perché la nostra proposta cerca di integrare i percorsi pedonali e ciclabili in modo da limitare l’ingombro nella carreggiata e al tempo stesso di ridurre la velocità di percorrenza delle biciclette, garantendo all’utente un servizio di qualità e in piena sicurezza."
lunedì 14 marzo 2016
VOGLIO UN MARE SENZA TRIVELLE
A pochi giorni dalla nascita del comitato padernese a sostegno del SI al referendum del 17 aprile prossimo, parte anche la pagina facebook Un mare senza trivelle? Si lo voglio.
Tante utili informazioni ma soprattutto numerose ragioni in difesa del nostro mare.
Il voto referendario è uno dei pochi strumenti di democrazia a disposizione dei cittadini italiani ed è giusto che i cittadini abbiano la possibilità di esprimersi anche sul futuro energetico del nostro Paese.
Fermare le trivellazioni in mare è in linea con gli impegni presi a Parigi (conferenza ONU sui cambiamenti climatici) e contribuirà al raggiungimento di quell'obiettivo.E' necessario puntare sul risparmio e sull'efficienza energetica investendo da subito nel settore delle energie rinnovabili generando anche nuovi posti di lavoro.
Tante utili informazioni ma soprattutto numerose ragioni in difesa del nostro mare.
Il voto referendario è uno dei pochi strumenti di democrazia a disposizione dei cittadini italiani ed è giusto che i cittadini abbiano la possibilità di esprimersi anche sul futuro energetico del nostro Paese.
Fermare le trivellazioni in mare è in linea con gli impegni presi a Parigi (conferenza ONU sui cambiamenti climatici) e contribuirà al raggiungimento di quell'obiettivo.E' necessario puntare sul risparmio e sull'efficienza energetica investendo da subito nel settore delle energie rinnovabili generando anche nuovi posti di lavoro.
Comitato padernese:PRC,Sel,Sinistra Anticapitalista, Sinistra Nord Milano,Possibile,L'Altra
Paderno Dugnano, Altra Europa con Tsipras.Associazioni: AIEA-Medicina
Democratica-Ass.ne per l'iniziativa radicale Miriam
Cazzavillan,Legambiente circ.Grugnotorto,Punto Rosso.
sabato 12 marzo 2016
LAGUERRAFASCHIFO!
Oggi 12 marzo 2016 come piu' volte annunciato dal nostro blog, numerosi i presidi svoltisi in tutta Italia per dire NOALLAGUERRA. Molti i compagni PRC provenienti da diverse località lombarde che non hanno voluto mancare all'appuntamento per esprimere ancora dissenso e ribadire i principali punti del comunicato contro la guerra davanti alla base militare di Ghedi(Bs):
La fine immediata di ogni partecipazione italiana alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe da esse e il ripristino dell'articolo 11 della Costituzione.
Lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, il rispetto del trattato di non proliferazione nucleare, la fine del commercio delle armi.
L'uscita dell'Italia dalla Nato e da ogni alleanza di guerra. L'Italia deve diventare un paese neutrale per contribuire alla pace.
La fine delle politiche persecutorie e xenofobe contro i migranti.
La fine delle politiche di austerità e del sistema di potere UE che le impone.
La cancellazione delle leggi securitarie che in tutta Europa nel nome della guerra al terrorismo stanno costruendo uno stato di polizia.
Ricordiamo che servirebbero 44 miliardi di euro all'anno per riuscire a salvare tanti popoli che stanno letteralmente morendo di fame ma li spendiamo in armi ogni 8 giorni
Nelle foto Antonello Patta PRC Milano e Fabrizio Baggi PRC Como
La fine immediata di ogni partecipazione italiana alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe da esse e il ripristino dell'articolo 11 della Costituzione.
Lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, il rispetto del trattato di non proliferazione nucleare, la fine del commercio delle armi.
L'uscita dell'Italia dalla Nato e da ogni alleanza di guerra. L'Italia deve diventare un paese neutrale per contribuire alla pace.
La fine delle politiche persecutorie e xenofobe contro i migranti.
La fine delle politiche di austerità e del sistema di potere UE che le impone.
La cancellazione delle leggi securitarie che in tutta Europa nel nome della guerra al terrorismo stanno costruendo uno stato di polizia.
Ricordiamo che servirebbero 44 miliardi di euro all'anno per riuscire a salvare tanti popoli che stanno letteralmente morendo di fame ma li spendiamo in armi ogni 8 giorni
Nelle foto Antonello Patta PRC Milano e Fabrizio Baggi PRC Como
giovedì 10 marzo 2016
RICORDANDO VIK 2016
"A 5 anni anni dall'omicidio di Vittorio Arrigoni la famiglia e gli amici desiderano ricordarlo insieme a voi."
Il 24 aprile 2016 l'appuntamento in ricordo di Vik a Bulciago(LC) vedrà come lo scorso anno partecipe il nostro circolo PRC Casaletti rilanciando anche l'iniziativa della raccolta medicinali e scatolame da destinare agli abitanti di Gaza. I ragazzi di Music for peace saranno presenti come sempre assieme al loro "solidarbus" dove verranno caricati i beni per poi raggiungere la Palestina.
La giornata sarà animata da uno spettacolo teatrale, dalla Comunità Palestinese della Lombardia , dal BDS, da momenti musicali con La Brigata Lambrusco ed anche dalla presentazione del fumetto dedicato a Vittorio di Stefano Piccoli.
Insomma una giornata ben strutturata ma soprattutto ricca di numerosi e straordinari personaggi per non dimenticare mai la figura di Vik.
Ecco l'elenco che occorre per la raccolta:
FARINA-RISO-TONNO IN SCATOLA- LEGUMI IN LATTA – PELATI IN LATTA – MIELE O MARMELLATA – BISCOTTI – ZUCCHERO
ANTIBIOTICI – ANTINFIAMMATORI – ANTIDOLORIFICI – ANTIPIRETICI
Potrete consegnarli al circolo PRC Casaletti di Paderno Dugnano avvisando tramite mail.
Il 24 aprile 2016 l'appuntamento in ricordo di Vik a Bulciago(LC) vedrà come lo scorso anno partecipe il nostro circolo PRC Casaletti rilanciando anche l'iniziativa della raccolta medicinali e scatolame da destinare agli abitanti di Gaza. I ragazzi di Music for peace saranno presenti come sempre assieme al loro "solidarbus" dove verranno caricati i beni per poi raggiungere la Palestina.
La giornata sarà animata da uno spettacolo teatrale, dalla Comunità Palestinese della Lombardia , dal BDS, da momenti musicali con La Brigata Lambrusco ed anche dalla presentazione del fumetto dedicato a Vittorio di Stefano Piccoli.
Insomma una giornata ben strutturata ma soprattutto ricca di numerosi e straordinari personaggi per non dimenticare mai la figura di Vik.
Ecco l'elenco che occorre per la raccolta:
FARINA-RISO-TONNO IN SCATOLA- LEGUMI IN LATTA – PELATI IN LATTA – MIELE O MARMELLATA – BISCOTTI – ZUCCHERO
ANTIBIOTICI – ANTINFIAMMATORI – ANTIDOLORIFICI – ANTIPIRETICI
Potrete consegnarli al circolo PRC Casaletti di Paderno Dugnano avvisando tramite mail.
Stay human
mercoledì 9 marzo 2016
NESSUN MODULO AUTODENUNCIA NELLA TARI DI PADERNO
Il 10 dicembre 2015 l'Associazione Italiana Esposti Amianto aveva protocollato la richiesta di invio "modulo autodenuncia" da allegare all' annuale richiesta pagamento tassa comunale rifiuti.
Purtroppo non solo non vi è stato nessun riscontro alla richiesta ma i moduli pagamento Tari stanno pervenendo ai cittadini senza l'allegato .
Tutto questo è accaduto senza che nessun consigliere dell'opposizione abbia preso in seria considerazione tale importante iniziativa.
L'amianto è un problema serio, le nostre città sono piene di coperture in amianto erose dal tempo.
Respirare polvere d'amianto a lungo andare porta conseguenze sulla nostra salute devastanti.
Riportiamo il comunicato AIEA destinato a tutti i consiglieri dell'opposizione
La nostra Associazione in data 10/12/2015 ha protocollato (n. 655469) una richiesta in merito al censimento/mappatura
Purtroppo non solo non vi è stato nessun riscontro alla richiesta ma i moduli pagamento Tari stanno pervenendo ai cittadini senza l'allegato .
Tutto questo è accaduto senza che nessun consigliere dell'opposizione abbia preso in seria considerazione tale importante iniziativa.
L'amianto è un problema serio, le nostre città sono piene di coperture in amianto erose dal tempo.
Respirare polvere d'amianto a lungo andare porta conseguenze sulla nostra salute devastanti.
Riportiamo il comunicato AIEA destinato a tutti i consiglieri dell'opposizione
La nostra Associazione in data 10/12/2015 ha protocollato (n. 655469) una richiesta in merito al censimento/mappatura
dei manufatti in
amianto presenti sul territorio comunale. (all. 1)
Il P.R.A.L. (Piano Regionale Amianto
Lombardia) ha come obiettivo la bonifica del territorio regionale entro il
2016.
Ogni Comune
è tenuto a censire il proprio territorio per realizzare una mappatura dei
manufatti in amianto
(coperture, tubazioni, rivestimenti ecc) ed avere una visione
del rischio per la salute dei cittadini.
Per fare ciò il P.R.A.L. prevede che i comuni inviino a tutti i
cittadini un modulo da compilare in caso siano proprietari di manufatti in
amianto (all. 2 e 3).
In caso di
mancata autodenuncia la legge regionale prevede una sanzione da 100 a 1500 euro
(all. 4)
L’Amm. Comunale afferma di aver pubblicato il
suddetto modulo sulla “Calderina” ma noi riteniamo che questo non sia
sufficiente
e non garantisce che l’informazione sia arrivata a tutti i
cittadini.
Per questo
motivo chiediamo che il modulo di autodenuncia venga inviato insieme alla tassa
comunale dei rifiuti.
Vi informiamo inoltre che in data 29 maggio 2015 abbiamo
protocollato (n. 0028973/2015) una serie di richieste fatte all’Amm. Comunale
dalla nostra Associazione, dopo il convegno da noi organizzato il 13 maggio
scorso in merito al problema amianto salute/territorio, che ha visto la partecipazione del nostro
sindaco e del sindaco di Casale Monferrato dott.ssa Titti Palazzetti.
A tutt’oggi non
abbiamo avuto riscontri
Chiediamo a voi
Consiglieri di opposizione (vi prego di colmare le lacune in merito agli
indirizzi e-mail mancanti) di sostenere le nostre richieste al fine di tutelare
la salute dei cittadini padernesi.
Grazie e cordiali saluti
Lorena Tacco
12 marzo 2016 CONTROLAGUERRA
Non necessariamente il canonico corteo, ma presidi davanti ai comuni,
basi militari, caserme, “banche armate”, coinvolgimento dei sindaci,
incontri nelle scuole, nelle municipalità, nelle parrocchie, flash mob,
mostre, biciclettate, azioni dirette, striscioni, cartelli…
L’importante è che questi eventi siano percepiti – anche dai media e
dai politici – come le prime maglie di una nuova, grande, Rete contro la
guerra. Anche per questo è fondamentale che di tutte queste iniziative
resti traccia, fotografie, video…Treia, Niscemi, Napoli, Milano,Ghedi, Chiomonte,Bologna,Faenza,Vicenza,Brescia,Verona,Gaeta,
Bari,Roma,Novara,Varese,Pisa,Moricone,Asti,Castelnuovo B.,Greve in Chianti,Rieti,Cagliari,Giugliano,Avellino,Catania,Urbino,Pomigliano,Caselle,Roma S.Lorenzo
PRC CASALETTI PRESENTE
Bari,Roma,Novara,Varese,Pisa,Moricone,Asti,Castelnuovo B.,Greve in Chianti,Rieti,Cagliari,Giugliano,Avellino,Catania,Urbino,Pomigliano,Caselle,Roma S.Lorenzo
PRC CASALETTI PRESENTE
lunedì 7 marzo 2016
CONTINUARE A LOTTARE NON ARRENDERSI MAI
8 MARZO
non significa solo mimosa, ristorante,divertimento ma il momento in cui si tirano le somme.
Ora piu' che mai è necessario continuare a mantenere le poche conquiste che altre prima di noi hanno contribuito a portare avanti sino ai giorni nostri: dalla 194, alle retribuzioni adeguate, alle leggi contro le violenze.
8 MARZO - ORIGINI STORICHE E SIGNIFICATO DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
La giornata internazionale della donna è stata istituita per ricordare le conquiste economiche, sociali e politiche delle donne. Di conseguenza non è possibile dimenticare le violenze e le discriminazioni cui sono ancora fatte in molte parti del mondo. Sono passati più di cento anni dalla prima celebrazione e gran parte delle persone non sa più il vero motivo per il quale la commemorazione venga fatta proprio l’8 marzo. I più, forse, ricordano di una fabbrica che lavorava il cotone che ha preso fuoco negli U.S.A., all’inizio dello scorso secolo.
PERCHÈ L'8 MARZO?
All’inizio del secolo le celebrazioni per la giornata della donna non avvenivano in tutti i paesi e non avevano una data internazionale. Ogni paese aveva una data a se. Con lo scoppio della prima guerra mondiale le celebrazioni della giornata della donna furono interrotte in tutti i paesi coinvolti nel conflitto, finchè a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917, le donne guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra. Il 14 giugno 1921 la seconda conferenza internazionale delle donne comuniste fissò all’8 marzo la “Giornata Internazionale dell’operaia”.
IN ITALIA.
In Italia la Giornata internazionale della donna si tenne per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista d’Italia, che volle celebrarla il 12 marzo, in quanto prima domenica successiva all’ormai storico 8 marzo. Verso la fine della seconda guerra mondiale a Roma si formò l’UDI, unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra cristiana e alla Democrazia del Lavoro. Fu proprio l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera. L’anno successivo la Giornata della Donna venne celebrata in tutta Italia.
LA PERDITA DELLA MEMORIA STORICA.
La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l’isolamento politico della Russia e del movimento comunista e, infine, le vicende della seconda guerra mondiale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel dopoguerra, cominciarono a circolare versioni più o meno fantasiose, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di oltre cento operaie nel rogo di una fabbrica di camicie. Altre versioni citano violente repressioni o scioperi verificatisi in altre città degli Stati Uniti d’America.
LA FABBRICA CHE PRESE FUOCO.
La tragedia della fabbrica e dei lavoratori divorati dalle fiamme è, in effetti, un fatto realmente accaduto, ma la data non è quella che ricordiamo. Era il 25 marzo 1908 a New York quando la fabbrica della Triangle Company andò interamente a fuoco uccidendo 146 lavoratori, in gran parte donne. L’8 marzo però non nacque per ricordare questa tragedia.
LA MIMOSA.
La comparsa della mimosa risale al 1946 quando, per iniziativa di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, tre esponenti del Partito Comunista Italiano, si decise di adottare come simbolo della Giornata della Donna la mimosa, pianta che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.
non significa solo mimosa, ristorante,divertimento ma il momento in cui si tirano le somme.
Ora piu' che mai è necessario continuare a mantenere le poche conquiste che altre prima di noi hanno contribuito a portare avanti sino ai giorni nostri: dalla 194, alle retribuzioni adeguate, alle leggi contro le violenze.
8 MARZO - ORIGINI STORICHE E SIGNIFICATO DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
La giornata internazionale della donna è stata istituita per ricordare le conquiste economiche, sociali e politiche delle donne. Di conseguenza non è possibile dimenticare le violenze e le discriminazioni cui sono ancora fatte in molte parti del mondo. Sono passati più di cento anni dalla prima celebrazione e gran parte delle persone non sa più il vero motivo per il quale la commemorazione venga fatta proprio l’8 marzo. I più, forse, ricordano di una fabbrica che lavorava il cotone che ha preso fuoco negli U.S.A., all’inizio dello scorso secolo.
PERCHÈ L'8 MARZO?
All’inizio del secolo le celebrazioni per la giornata della donna non avvenivano in tutti i paesi e non avevano una data internazionale. Ogni paese aveva una data a se. Con lo scoppio della prima guerra mondiale le celebrazioni della giornata della donna furono interrotte in tutti i paesi coinvolti nel conflitto, finchè a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917, le donne guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra. Il 14 giugno 1921 la seconda conferenza internazionale delle donne comuniste fissò all’8 marzo la “Giornata Internazionale dell’operaia”.
IN ITALIA.
In Italia la Giornata internazionale della donna si tenne per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista d’Italia, che volle celebrarla il 12 marzo, in quanto prima domenica successiva all’ormai storico 8 marzo. Verso la fine della seconda guerra mondiale a Roma si formò l’UDI, unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra cristiana e alla Democrazia del Lavoro. Fu proprio l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera. L’anno successivo la Giornata della Donna venne celebrata in tutta Italia.
LA PERDITA DELLA MEMORIA STORICA.
La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l’isolamento politico della Russia e del movimento comunista e, infine, le vicende della seconda guerra mondiale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel dopoguerra, cominciarono a circolare versioni più o meno fantasiose, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di oltre cento operaie nel rogo di una fabbrica di camicie. Altre versioni citano violente repressioni o scioperi verificatisi in altre città degli Stati Uniti d’America.
LA FABBRICA CHE PRESE FUOCO.
La tragedia della fabbrica e dei lavoratori divorati dalle fiamme è, in effetti, un fatto realmente accaduto, ma la data non è quella che ricordiamo. Era il 25 marzo 1908 a New York quando la fabbrica della Triangle Company andò interamente a fuoco uccidendo 146 lavoratori, in gran parte donne. L’8 marzo però non nacque per ricordare questa tragedia.
LA MIMOSA.
La comparsa della mimosa risale al 1946 quando, per iniziativa di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, tre esponenti del Partito Comunista Italiano, si decise di adottare come simbolo della Giornata della Donna la mimosa, pianta che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.
venerdì 4 marzo 2016
L'ALTRA PADERNO DUGNANO ALLA FIERA DI PRIMAVERA
L'Altra Paderno Dugnano sarà presente con il proprio banchetto alla Fiera di Primavera
Un banchetto informativo sul referendum del 17 aprile ed anche propositivo per la raccolta di firme contro il fascismo .Ecco una breve descrizione sulla raccolta firme:
"Si chiede l’immediato scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste, da Forza nuova a Casa Pound a Lealtà Azione alla Comunità militante dei dodici raggi e consimili, che traggono ispirazione dal passato ventennio mussoliniano come dal nazismo e che assumono come modelli di riferimento organizzazioni terroristiche e antisemite dello scorso secolo, come la Guardia di Ferro rumena e Le croci frecciate ungheresi.
Diversi esponenti di questi stessi raggruppamenti sono stati in questi anni protagonisti di atti apologetici del fascismo, violenze gravissime, spesso a sfondo razziale, e per queste ragioni condannati dalla giustizia ordinaria.
La volontà da parte di dette formazioni di ricostituire nel presente il partito fascista, contravvenendo alla legge, è un dato inconfutabile.
La stessa Corte di Cassazione, l’8 gennaio 2010 (sentenza 19449 Quinta sezione penale), riguardo Forza nuova, ribadiva la natura «nazifascista»dell’organizzazione."
Mentre per quanto riguarda il 17 aprile ormai vicinissimo i cittadini riceveranno approfondimenti su cio' di cui Tv e giornali non parlano, ci sarà un REFERENDUM, in tutta ITALIA e TUTTI saremo chiamati a difendere il nostro mare.
L'Altra Paderno Dugnano aspetta tutti per un saluto ed anche per un sano confronto democratico su tematiche importanti
Un banchetto informativo sul referendum del 17 aprile ed anche propositivo per la raccolta di firme contro il fascismo .Ecco una breve descrizione sulla raccolta firme:
"Si chiede l’immediato scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste, da Forza nuova a Casa Pound a Lealtà Azione alla Comunità militante dei dodici raggi e consimili, che traggono ispirazione dal passato ventennio mussoliniano come dal nazismo e che assumono come modelli di riferimento organizzazioni terroristiche e antisemite dello scorso secolo, come la Guardia di Ferro rumena e Le croci frecciate ungheresi.
Diversi esponenti di questi stessi raggruppamenti sono stati in questi anni protagonisti di atti apologetici del fascismo, violenze gravissime, spesso a sfondo razziale, e per queste ragioni condannati dalla giustizia ordinaria.
La volontà da parte di dette formazioni di ricostituire nel presente il partito fascista, contravvenendo alla legge, è un dato inconfutabile.
La stessa Corte di Cassazione, l’8 gennaio 2010 (sentenza 19449 Quinta sezione penale), riguardo Forza nuova, ribadiva la natura «nazifascista»dell’organizzazione."
Mentre per quanto riguarda il 17 aprile ormai vicinissimo i cittadini riceveranno approfondimenti su cio' di cui Tv e giornali non parlano, ci sarà un REFERENDUM, in tutta ITALIA e TUTTI saremo chiamati a difendere il nostro mare.
L'Altra Paderno Dugnano aspetta tutti per un saluto ed anche per un sano confronto democratico su tematiche importanti
MORTI SUL LAVORO E SULLE STRADE
Pubblichiamo dall'Osservatorio Indipendente di Bologna la situazione aggiornata dei morti sul lavoro e sulle strade.
"Con le morti sulle strade e in itinere si superano i 170 morti complessivi
Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2016 per regione e provincia." Dati che a soli 3 mesi dall'inizio 2016 fanno venire i brividi, morti di cui ci si occupa poco poichè non fanno notizia.
"Consigliamo a tutti quelli che si occupano di queste tragedie di separare chi muore per infortuni sui luoghi di lavoro, da chi muore sulle strade e in itinere con un mezzo di trasporto. I lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere sono a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro, ma richiedono interventi completamente diversi dai lavoratori morti sui luoghi di lavoro.
Veneto 9 Venezia (1), Belluno (), Padova (3), Rovigo (), Treviso (2), Verona (), Vicenza (3). Toscana 7 Firenze (), Arezzo () , Grosseto () , Livorno (1), Lucca (1), Massa Carrara (2), Pisa (1), Pistoia (1) , Siena (1) Prato (). Sicilia 6 Paler-mo (), Agrigento (3), Caltanissetta (1), Catania (1), Enna (), Messina (), Ragu-sa (1), Siracusa () , Trapani (). Emilia-Romagna 6 Bologna (2). Forlì-Cesena (), Ferrara (), Modena (2) , Parma (), Piacenza (1) , Ravenna (), Reggio Emilia (1), Rimini (). Piemonte 6 Torino (2), Alessandria (1), Asti (2), Biella (), Cuneo (1), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola () , Vercelli (). Trentino-Alto Adige 5 Trento (3), Bolzano (2). Sardegna 5 Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campisano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (1), Sassari (2). Marche 5 Ancona (1), Macerata (2), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Pi-ceno (1). Lazio 5 Roma (2), Viterbo (1) Frosinone (1) Latina (1) Rieti (). Lom-bardia 5 Milano (), Bergamo (2), Brescia (2), Como (1), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova (), Monza Brianza ( ), Pavia (), Sondrio (), Varese () . Cam-pania 4 Napoli (3), Avellino (), Benevento (), Caserta (), Salerno (1). Puglia 4 Bari (), BAT (), Brindisi (), Foggia (1), Lecce (1), Taranto (2). Abruzzo 3 L'A-quila (1), Chieti (1), Pescara, () Teramo (1). Umbria 3 Perugia () Terni (3). Ca-labria 2 Catanzaro (), Cosenza (1), Crotone (), Reggio Calabria (1) , Vibo Va-lentia (). Liguria 2 Genova (1), Imperia (1) , La Spezia () , Savona (). Friuli-Venezia Giulia 1 Trieste, Gorizia (), Pordenone (1) , Udine (). Molise1 Campo-basso (1), Isernia (). Basilicata Potenza () Matera () Valle D’Aosta () I lavora-tori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico del-le province-
Morti sul lavoro nel 2015
Le morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalate nelle provin-ce
SONO STATI 678 I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO nel 2015
CONTRO I 661 del 2014 +2,6%
ERANO 637 nel 2008 +6,1%
I MORTI SUL LAVORO NON SONO AUMENTATI SOLO QUEST'ANNO COME STIMATO DALLE DENUNCE INAIL. NOI REGISTRIAMO UN AUMENTO SIGNIFICATIVO ANCHE RISPETTO AL 2008, ANNO DI APERTURA DELL'OSSERVATORIO.
Con le morti sulle strade e in itinere si superano i 1400 morti complessivi (sti-ma minima).
Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2015 per regione e provincia in or-dine decrescente delle morti.
Lombardia 77 Milano (10), Bergamo (12), Brescia (24), Como (3), Cremona (3), Lecco (2), Lodi (2), Mantova (3), Monza (2) , Brianza, Pavia (6), Sondrio (6), Varese (5) . Toscana 68 Firenze (9), Arezzo (8) , Grosseto (11) , Livorno (5), Lucca (4), Massa Carrara (9) , Pisa (7), Pistoia (6) , Siena (2) Prato (6). Veneto 55 Venezia (7), Belluno (2), Padova (6), Rovigo (5), Treviso (7), Verona (9), Vicenza (19). Campania 52 Napoli (13), Avellino (3), Benevento (9), Caser-ta (7), Salerno (19). Sicilia 46 Palermo (15), Agrigento (5), Caltanissetta (4), Catania (4), Enna , Messina (6), Ragusa (3) , Siracusa (5) , Trapani (5). Pie-monte 45 Torino (16), Alessandria (5), Asti (3), Biella (4), Cuneo (10), Novara (1) , Verbano-Cusio-Ossola (1) , Vercelli (2). Lazio 39 Roma (19) Frosinone (6) , Latina (2) , Rieti (2), Viterbo (10). Puglia 38 Bari (19), BAT (4), Brindisi (4), Foggia (4), Lecce (3), Taranto (4) Emilia-Romagna 32 Bologna (6) . Forlì-Cesena (3), Ferrara (3) , Modena (6) , Parma (2), Piacenza (3) , Ravenna (4), Reggio Emilia (3), Rimini (2). Abruzzo 31 L'Aquila (9), Chieti (10), Pescara, (3) Teramo (8). Trentino-Alto Adige 24 (50) Trento (10), Bolzano (14). Marche 19 Ancona (6), Macerata (2), Fermo (3), Pesaro-Urbino (3), Ascoli Piceno (5). Calabria 21 Catanzaro (6), Cosenza (6), Crotone (3), Reggio Calabria (3) , Vi-bo Valentia (3). Liguria 14 Genova (3), Imperia (2) , La Spezia (6) , Savona (3). Friuli-Venezia Giulia 15 Trieste , Gorizia (1) , Pordenone (7) , Udine (5). Umbria 14 Perugia (11) Terni (3). Molise 12 Campobasso (11), Isernia (1). Sardegna 12 Cagliari (5), Carbonia-Iglesias (1) , Medio Campisano (2), Nuoro , Ogliastra (1), Olbia-Tempio (1), Oristano (3), Sassari. Basilicata 8 Potenza (4) Matera (4) Valle D’Aosta 2
I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico delle province.
L’INAIL nel 2014 ha riconosciuto complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi il 52% sono decessi in itinere e sulle strade ma le denunce per infortuni mortali sono state 1107. Crediamo che anche per il 2015 ci siano più o meno le stesse percentuali. Nel 2015 tra gli assicurati INAIL sembra ci sia stata un'in-versione di tendenza, per la prima volta dopo tantissimi anni questo Istituto vede aumentare le denunce per infortuni mortali, questo nei primi dieci mesi del 2015. Ma le denunce non comportano necessariamente un riconoscimento dell'infortunio. Sta a noi che svolgiamo un lavoro volontario, senza interesse di nessun tipo, far conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani.
Qui sotto riportiamo i grafici che riteniamo utili per comprendere l'andamento di queste tragedie nel 2015."
mercoledì 2 marzo 2016
MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA GUERRA
Riportiamo il documento che invita alla manifestazione nazionale del 12 marzo 2016 contro la guerra e che vedrà partecipe la sezione PRC Casaletti di Paderno Dugnano
Il
nostro paese è in guerra. Questo è il primo fatto chiaro che va
denunciato e su cui vogliamo chiamare alla mobilitazione per rompere il
muro di bugie della propaganda del circo mediatico di regime.
Siamo in guerra, assieme alla NATO e a tutto il cosiddetto Occidente, da 25 anni. Nonostante i milioni di morti, le devastazioni e le migrazioni bibliche provocate da questi interventi, il nostro come gli altri governi progettano e organizzano nuove imprese militari. Queste nuove imprese sono però inserite in un quadro diverso, nella Grande Crisi che attraversa il mondo da quasi dieci anni, nelle crescenti frizioni che questa crisi sta determinando tra poli e blocchi mondiali. Non sono più semplicemente guerre neocoloniali di espansione e stabilizzazione, ma si stanno trasformando in guerre di egemonia e sopravvivenza. In questo contesto, in questa competizione tra potenze, si determinano le guerre per procura successive alle primavere arabe: il massacro siriano, l’espansione dell’IS, la frammentazione della Libia, con i suoi fronti confusi e sempre in cambiamento.
La loro guerra, come dimostrano i fatti di Parigi, torna anche nelle nostre città, nelle nostre strade, nei nostri luoghi di ritrovo. Le loro guerre non solo producono miseria, morte e sconvolgimenti sociali che sono la causa dell'esodo migratorio, ma stanno rendendo l'Europa e il nostro paese una caserma autoritaria, dove gli spazi di libertà e di agibilità democratica vengono drasticamente ridotti. La Francia ha costituzionalizzato uno stato d'emergenza che colpisce libertà fondamentali, nate in quel paese. Paese ove ora per legge si toglie la cittadinanza a chi è accusato di terrorismo e ha origini etniche e religione diverse da quelle dei cittadini "puri". Torna in Europa così il razzismo di stato, mentre in Danimarca per legge si rapinano i profughi scesi dai barconi e la Svezia si prepara a espellere, cioè a deportare verso fame e morte, 80000 Migranti.
L'Unione Europea in guerra produce orrore e lo usa per giustificare sia la distruzione della democrazia sia le politiche di austerità. Si possono sforare i criminali vincoli del fiscal compact per comprare armi, ma non per costruire ospedali o scuole. UE e Nato, austerità e guerra sono oramai la stessa cosa.
Noi esprimiamo solidarietà e sostegno a tutti i popoli oppressi in lotta, a partire da quello curdo e palestinese, ma rifiutiamo la guerra e il coinvolgimento del nostro paese in essa.
Invece la decisione del governo Renzi di preparare e prima o poi fare la guerra in Libia ci espone a tutti i rischi terribili che abbiamo visto realizzarsi in altri paesi. Sempre più pesanti e costose sono le nostre missioni militari all'estero, da ultima quella di 1000 militari in Iraq, anche a protezione di affari privati. Intanto il nostro territorio viene militarizzato e avvelenato dagli strumenti di guerra. Si installano nuove terribili bombe termonucleari, si installano radar nocivi, si inquinano intere aree, si organizzano esercitazioni che mettono in prima linea intere città. Si comprano bombardieri e altre armi di distruzioni di massa mentre le si commercia in tutto il mondo.
Tutto il nostro paese è sempre più coinvolto nei danni, nei costi e nei nuovi crescenti rischi della guerra. Per questo bisogna mobilitarsi prima che si troppo tardi, per fermare la guerra e le politiche di distruzione della democrazia e dei diritti sociali che l'accompagnano. Bisogna farlo con tutta la forza e la determinazione possibile nel caso in cui l'Italia fosse per la quinta volta nella sua storia trascinata in una sciagurata guerra in Libia. Ma in ogni caso bisogna costruire una resistenza che risponda all'assuefazione alla guerra che ci stanno somministrando.
È necessaria una mobilitazione diffusa e permanente contro la guerra esterna e contro la guerra sociale interna che banche, multinazionali, interessi industrial militari vogliono imporci. Bisogna che l'Italia esca dalla NATO, alleanza che oggi non ha più alcuna giustificazione politica e morale.
Manifestiamo per:
La fine immediata di ogni partecipazione italiana alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe da esse e il ripristino dell'articolo 11 della Costituzione.
Lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, il rispetto del trattato di non proliferazione nucleare, la fine del commercio delle armi.
L'uscita dell'Italia dalla Nato e da ogni alleanza di guerra. L'Italia deve diventare un paese neutrale per contribuire alla pace.
La fine delle politiche persecutorie e xenofobe contro i migranti.
La fine delle politiche di austerità e del sistema di potere UE che le impone.
La cancellazione delle leggi securitarie che in tutta Europa nel nome della guerra al terrorismo stanno costruendo uno stato di polizia.
IL 12 MARZO IN TUTTA ITALIA MANIFESTIAMO CONTRO LA GUERRA DI FRONTE ALLE BASI E ALLE SEDI DELLA GUERRA.
COORDINAMENTO CONTRO LA GUERRA, LE LEGGI DI GUERRA, LA NATO.
PROMOTORI
Aldo Silvano Giai, Nicoletta Dosio, Fulvio Perini, Alberto Perino, Bianca Riva, Cellerina Cometto, Mira Mondo, Eugenio Cantore, Eleonora Cane, Claudio Cancelli, Valentina Cancelli, Domenico Bruno, Franco Olivero Fugera, Italo Di Sabato, Valentina Colletta, Emanuele D'Amico, Danilo Ruggieri, Manuela Palermi, Ernesto Screpanti, Nella Ginatempo, Fabio Frati, Fabrizio Tomaselli, Stefano Zai, Giorgio Cremaschi, Gianpietro Simonetto, Emiddia Papi, Mauro Casadio, Aldo Romaro, Paola Palmieri, Francesco Olivo, Michele Franco, Sergio Cararo, Luigi Marinelli, Franco Russo, Ugo Boghetta, Sandro Targetti, Leonardo Mazzei, Francesco Piccioni, Marco Santopadre, Selena Difrancescoantonio, Marco Tangocci, Giovanni Bacciardi, Vasapollo Luciano, Valter Lorenzi, Antonio Allegra, Dino Greco, Beppe Corioni, Moreno Pasquinelli, Guido Lutrario, Loretta Napoleoni, Gualtiero Alunni, Anastasi Dafne, Nico Vox, Carlo Formenti, Dario Filippini, Antonella Stirati, Maria Pia Zanni, Lorenzo Giustolisi, Sabino Derazza, Enzo Miccoli, Loredana Signorile, Mara Manzari, Roberto Vallocchia, Monica Natali, Luca Massimo Climati, Laura Scappaticci, Patrick Boylan, Sergio Bellavita, Ezio Gallori,
Movimento NO TAV, Piattaforma Sociale Eurostop, Unione sindacale di Base, Centro Sociale 28 Maggio Brescia, Ross@, Campagna Noi Restiamo, Fronte Popolare, Noi Saremo Tutto, City Strike Genova NST, Collettivo Putilov Firenze, Rete NoWar, Economia per i Cittadini, Contropiano, Partito Comunista d’Italia, Rifondazione comunista Molfetta, Programma 101, Rete dei Comunisti, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori, NO MUOS Milano, Comitato Difesa Sociale Cesena, Circolo agorà di Pisa, Comitato No Guerra No NATO Brescia, Area Opposizione Cgil, Sinistra Anticapitalista, Carc,
Siamo in guerra, assieme alla NATO e a tutto il cosiddetto Occidente, da 25 anni. Nonostante i milioni di morti, le devastazioni e le migrazioni bibliche provocate da questi interventi, il nostro come gli altri governi progettano e organizzano nuove imprese militari. Queste nuove imprese sono però inserite in un quadro diverso, nella Grande Crisi che attraversa il mondo da quasi dieci anni, nelle crescenti frizioni che questa crisi sta determinando tra poli e blocchi mondiali. Non sono più semplicemente guerre neocoloniali di espansione e stabilizzazione, ma si stanno trasformando in guerre di egemonia e sopravvivenza. In questo contesto, in questa competizione tra potenze, si determinano le guerre per procura successive alle primavere arabe: il massacro siriano, l’espansione dell’IS, la frammentazione della Libia, con i suoi fronti confusi e sempre in cambiamento.
La loro guerra, come dimostrano i fatti di Parigi, torna anche nelle nostre città, nelle nostre strade, nei nostri luoghi di ritrovo. Le loro guerre non solo producono miseria, morte e sconvolgimenti sociali che sono la causa dell'esodo migratorio, ma stanno rendendo l'Europa e il nostro paese una caserma autoritaria, dove gli spazi di libertà e di agibilità democratica vengono drasticamente ridotti. La Francia ha costituzionalizzato uno stato d'emergenza che colpisce libertà fondamentali, nate in quel paese. Paese ove ora per legge si toglie la cittadinanza a chi è accusato di terrorismo e ha origini etniche e religione diverse da quelle dei cittadini "puri". Torna in Europa così il razzismo di stato, mentre in Danimarca per legge si rapinano i profughi scesi dai barconi e la Svezia si prepara a espellere, cioè a deportare verso fame e morte, 80000 Migranti.
L'Unione Europea in guerra produce orrore e lo usa per giustificare sia la distruzione della democrazia sia le politiche di austerità. Si possono sforare i criminali vincoli del fiscal compact per comprare armi, ma non per costruire ospedali o scuole. UE e Nato, austerità e guerra sono oramai la stessa cosa.
Noi esprimiamo solidarietà e sostegno a tutti i popoli oppressi in lotta, a partire da quello curdo e palestinese, ma rifiutiamo la guerra e il coinvolgimento del nostro paese in essa.
Invece la decisione del governo Renzi di preparare e prima o poi fare la guerra in Libia ci espone a tutti i rischi terribili che abbiamo visto realizzarsi in altri paesi. Sempre più pesanti e costose sono le nostre missioni militari all'estero, da ultima quella di 1000 militari in Iraq, anche a protezione di affari privati. Intanto il nostro territorio viene militarizzato e avvelenato dagli strumenti di guerra. Si installano nuove terribili bombe termonucleari, si installano radar nocivi, si inquinano intere aree, si organizzano esercitazioni che mettono in prima linea intere città. Si comprano bombardieri e altre armi di distruzioni di massa mentre le si commercia in tutto il mondo.
Tutto il nostro paese è sempre più coinvolto nei danni, nei costi e nei nuovi crescenti rischi della guerra. Per questo bisogna mobilitarsi prima che si troppo tardi, per fermare la guerra e le politiche di distruzione della democrazia e dei diritti sociali che l'accompagnano. Bisogna farlo con tutta la forza e la determinazione possibile nel caso in cui l'Italia fosse per la quinta volta nella sua storia trascinata in una sciagurata guerra in Libia. Ma in ogni caso bisogna costruire una resistenza che risponda all'assuefazione alla guerra che ci stanno somministrando.
È necessaria una mobilitazione diffusa e permanente contro la guerra esterna e contro la guerra sociale interna che banche, multinazionali, interessi industrial militari vogliono imporci. Bisogna che l'Italia esca dalla NATO, alleanza che oggi non ha più alcuna giustificazione politica e morale.
Manifestiamo per:
La fine immediata di ogni partecipazione italiana alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe da esse e il ripristino dell'articolo 11 della Costituzione.
Lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, il rispetto del trattato di non proliferazione nucleare, la fine del commercio delle armi.
L'uscita dell'Italia dalla Nato e da ogni alleanza di guerra. L'Italia deve diventare un paese neutrale per contribuire alla pace.
La fine delle politiche persecutorie e xenofobe contro i migranti.
La fine delle politiche di austerità e del sistema di potere UE che le impone.
La cancellazione delle leggi securitarie che in tutta Europa nel nome della guerra al terrorismo stanno costruendo uno stato di polizia.
IL 12 MARZO IN TUTTA ITALIA MANIFESTIAMO CONTRO LA GUERRA DI FRONTE ALLE BASI E ALLE SEDI DELLA GUERRA.
COORDINAMENTO CONTRO LA GUERRA, LE LEGGI DI GUERRA, LA NATO.
PROMOTORI
Aldo Silvano Giai, Nicoletta Dosio, Fulvio Perini, Alberto Perino, Bianca Riva, Cellerina Cometto, Mira Mondo, Eugenio Cantore, Eleonora Cane, Claudio Cancelli, Valentina Cancelli, Domenico Bruno, Franco Olivero Fugera, Italo Di Sabato, Valentina Colletta, Emanuele D'Amico, Danilo Ruggieri, Manuela Palermi, Ernesto Screpanti, Nella Ginatempo, Fabio Frati, Fabrizio Tomaselli, Stefano Zai, Giorgio Cremaschi, Gianpietro Simonetto, Emiddia Papi, Mauro Casadio, Aldo Romaro, Paola Palmieri, Francesco Olivo, Michele Franco, Sergio Cararo, Luigi Marinelli, Franco Russo, Ugo Boghetta, Sandro Targetti, Leonardo Mazzei, Francesco Piccioni, Marco Santopadre, Selena Difrancescoantonio, Marco Tangocci, Giovanni Bacciardi, Vasapollo Luciano, Valter Lorenzi, Antonio Allegra, Dino Greco, Beppe Corioni, Moreno Pasquinelli, Guido Lutrario, Loretta Napoleoni, Gualtiero Alunni, Anastasi Dafne, Nico Vox, Carlo Formenti, Dario Filippini, Antonella Stirati, Maria Pia Zanni, Lorenzo Giustolisi, Sabino Derazza, Enzo Miccoli, Loredana Signorile, Mara Manzari, Roberto Vallocchia, Monica Natali, Luca Massimo Climati, Laura Scappaticci, Patrick Boylan, Sergio Bellavita, Ezio Gallori,
Movimento NO TAV, Piattaforma Sociale Eurostop, Unione sindacale di Base, Centro Sociale 28 Maggio Brescia, Ross@, Campagna Noi Restiamo, Fronte Popolare, Noi Saremo Tutto, City Strike Genova NST, Collettivo Putilov Firenze, Rete NoWar, Economia per i Cittadini, Contropiano, Partito Comunista d’Italia, Rifondazione comunista Molfetta, Programma 101, Rete dei Comunisti, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori, NO MUOS Milano, Comitato Difesa Sociale Cesena, Circolo agorà di Pisa, Comitato No Guerra No NATO Brescia, Area Opposizione Cgil, Sinistra Anticapitalista, Carc,
SCOPIAMO VIA MARONI!
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