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martedì 29 novembre 2016

STOP MOMENTANEO PER IL CETA




L'impegno della settimana referendaria non deve far dimenticare le lotte portate avanti per fermare i vari trattati di commercio internazionali come il CETA. Dalla pagina STOP TTIP ecco l'aggiornamento di quello che sta accadendo  al Parlamento Europeo.


Un’altra piccola vittoria per le cittadine e i cittadini europei e canadesi: le mobilitazioni in tutta Europa culminata nell’appello di oltre 450 Ong di bloccare la ratifica del CETA  (il trattato di libero scambio con il Canada considerato “fratello gemello” del TTIP), lo scontro interno al Parlamento Europeo, la crescente pressione sugli europarlamentari perchè prendano una posizione chiara sull’accordo stanno dando i primi risultati.
Durante la riunione di ieri 28 novembre dell’INTA Committee, la Commissione Commercio internazionale hanno deciso di far slittare il voto in Commissione e quello di ratifica in aula a fine gennaio. Le prime date decise (5 dicembre per INTA e 14 dicembre per il voto finale) si sono scontrate con una crescente opposizione dell’opinione pubblica e della società civile. Le conclusioni di ieri prevedono uno slittamento al 23-24 gennaio per il voto in INTA e la possibilità della plenaria dell’1-2 febbraio a Bruxelles per il voto finale.
Questo lascia spazio per aspettare l’arrivo dei pareri delle Commissioni Ambiente (ENVI) e Occupazione (EMPL), ma soprattutto per rilanciare la pressione sugli europarlamentari.
Abbiamo ottenuto quasi due mesi in più per poter far valere le nostre ragioni, aiutaci a diffondere la campagna di mobilitazione sugli eurodeputati: manda email, tweet, telefona, organizza incontri con gli eletti della tua zona.

E ricorda loro che la parola d’ordine è #StopCETA.

lunedì 28 novembre 2016

PRC circ. A. CASALETTI IN FESTA

A due anni dal rinnovo locali il bilancio positivo dell'attività del nostro circolo è sfociato in un momento di grande festa. 
Ieri 27 novembre la presenza di numerosi  amici e simpatizzanti hanno reso la giornata non solo piu' soleggiata ma ricca di tanto calore umano. 
Nadia Rosa della segreteria provinciale di Milano ha sottolineato l'importanza del lavoro svolto dai compagni e dalle compagne che non si sono mai risparmiati portando a termine numerose iniziative ma soprattutto collaborando con tutti i circoli del nord Milano.
 Il momento della premiazione dei giovani talenti e non, che hanno contribuito a portare una ventata di aria nuova al circolo padernese è stato particolarmente sentito e gradito anche dall'autore Roberto Farina che ha presentato  il libro  dedicato al pittore Flavio Costantini "L'anarchia molto cordialmente" assieme a Claudia Pinelli figlia di Pino, una grande presenza che ha completato il quadro di una giornata emozionante.
Oltre alla mostra destinata  ai  nostri talenti abbiamo voluto dedicare  uno spazio anche al pittore  siciliano anarchico  Paolo Pernice , scomparso quest'estate , esponendo alcune delle sue tele.L'intervento della moglie Rosetta ci ha ricordato che il comune di Limbiate, luogo in cui risiedeva ha esposto uno dei suoi capolavori a Villa Mella e ci ha illustrato alcune sue opere.
La visita finale del partigiano e Presidente dell'Anpi sez. Cazzaniga di Paderno D. ha regalato ai presenti un brindisi corredato da un piacevole apericena, degna conclusione di una splendida giornata di festa.


sabato 26 novembre 2016

UN NO PER LA DEMOCRAZIA

Ieri sera in Aula Consiliare a Paderno Dugnano si è svolto il terzo incontro dedicato alle ragioni del No sul  quesito referendario del 4 dicembre con due brillantissimi ospiti Peter Gomez direttore de Il Fatto Quotidiano on line e Giulio Cavalli autore, attore e giornalista teatrale moderati da Maurizio Cerioni del Comitato NO REFERENDUM di Paderno Dugnano.
Peter Gomez ha brevemente illustrato l'attuale situazione soffermandosi sulle ragioni dell'uno e dell'altro mentre Giulio Cavalli ha approfondito la tematica sottolineando diversi punti della revisione Costituzionale. Personaggi che non hanno mai annoiato la ricca platea che affollava l'Aula Consiliare ma che anzi hanno reso meno pesante una tematica non facile .
Questa è la terza iniziativa che il Comitato NO REFERENDUM di Paderno Dugnano porta a termine assieme ai numerosissimi banchetti informativi  settimanali sul territorio.Un lavoro iniziato il 9 giugno di quest'anno data dell'ufficiale costituzione del Comitato Padernese e che culminerà  in data 4 dicembre con la presenza dei membri ai seggi in qualità di rappresentanti di lista-
                            

FIDEL LA STORIA TI ASSOLVERA'

La notizia della scomparsa del Lider  Maximo getta nello sconforto chi ha apprezzato il  suo operato costante nel tempo.
Il circolo A. Casaletti si stringe attorno a Cuba in lutto per lo straordinario personaggio  che ci ha lasciato dopo aver compiuto 90 anni nel mese di agosto.
Lo vogliamo ricordare con il breve intervento dell 'aprile scorso in occasione del VII Congresso del Partito Comunista Cubano.
"Forse questa è una delle ultime volte che parlerò in questa sala, fra poco compirò 90 anni”, (nell’agosto scorso) e “sarò come tutti gli altri: per tutti giunge la nostra ora, ma comunque sia rimarranno le idee dei comunisti cubani, a dimostrazione che in questo pianeta, se si lavora con fervore e dignità, si possono produrre i beni materiali e culturali di cui hanno bisogno gli esseri umani”.
“Non dovranno passare altri 70 anni perché avvenga un altro fatto come la Rivoluzione Russa, perché l’umanità possa disporre di un altro esempio di grandiosa rivoluzione sociale”, ha aggiunto Fidel, che ha ricordato con accenti nostalgici come da giovane si è impegnato “nello studio del marxismo leninismo, senza un precettore che mi aiutasse”, ma confortato da “una totale fiducia nell’Unione Sovietica”.

La muerte no es verdad cuando se ha cumplido bien la obra de la vida
José Martí.

mercoledì 23 novembre 2016

LA NUOVA DEFORMA COSTITUZIONALE art.117

Ci stiamo avvicinando velocemente alla data del 4 dicembre dove saremo chiamati alle urne per il referendum costituzionale. 
Numerosi i dibattiti televisivi, si susseguono le iniziative con diversi confronti anche se le argomentazioni trattate si concentrano su alcuni punti  come il taglio degli stipendi dei senatori,l'elezione non piu' diretta dei nostri rappresentanti al Senato, abolizione del Cnel, mentre ci si sofferma ben poco sulla modifica dell'art.117 che si occupa di competenze legislative fra Stato e Regioni. Purtroppo dalla modifica si evince un ritorno alla centralità  sottraendo  alle Regioni la competenza esclusiva persino sull'Istruzione .
 Riportiamo alcuni passi tratti dall'articolo di Alba Sasso apparso su Il Manifesto di oggi: "Si sottrae alle Regioni la competenza esclusiva persino sull'Istruzione e formazione professionale riassegnando allo Stato ogni prerogativa sulle disposizioni generali e comuni ad esse relative.Alle stesse resta una competenza residuale in ogni materia non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato e l'organizzazione in ambito regionale dei servizi alle imprese e della formazione professionale,i servizi scolastici,la promozione del diritto allo studio anche universitario.
Spetterà con queste modifiche ancora alle Regioni costruire il piano di dimensionamento scolastico d'intesa anche con Comuni e Provincie?Resterà la competenza sulla formazione professionale,rispetto alla quale nel testo della legge sembrerebbe che le Regioni abbiano solo potesta' di organizzazione dei servizi?Insomma un clamoroso passo indietro verso l'onnipotenza ministeriale tanto deprecata nei decenni, mentre si lasciano inspiegabilmente intatti i poteri delle Regioni a statuto speciale."
Esaminando i vari punti la modifica appare poco chiara ma soprattutto fa pensare veramente che venga abbandonata la strada del decentramento che era stata intrapresa  anni addietro.Un inaspettato ritorno al passato sicuramente non in linea con l'ammodernamento tanto sbandierato nei vari confronti.



martedì 22 novembre 2016

RIFONDA ANCHE TU CON I GIOVANI ARTISTI

A due anni dal rinnovo dei locali il circolo A. Casaletti propone una giornata dedicata ai piu' giovani, a coloro che collaborano sempre senza troppi clamori. Arte e Lavoro per i nostri giovani creativi a cui spesso vengono negati spazi importanti.Rifondazione Comunista di Paderno Dugnano offre questo momento assieme a tanti amici ed ospiti .
Vi aspettiamo il 27 novembre!!!


lunedì 21 novembre 2016

NON UNA DI MENO NEL POSTO OCCUPATO


Il 26 novembre in corrispondenza della giornata mondiale contro la violenza alle donne una grande manifestazione porterà a Roma numerose donne sotto lo striscione comune NON UNA DI MENO dedicata a tutti coloro che riconoscono nella fine della violenza maschile una priorità nel processo di trasformazione dell’esistente.
Femminicidi che non accennano a diminuire assieme alle numerose donne ancora vittime di violenze familiari e non. 
Vogliamo ricordare soprattutto l'origine di questa data ed il significato che ancora oggi spesso viene dimenticaro.

"L'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981
Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Leonidas Trujillo , il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre , infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
In Italia  solo dal 2005  alcuni centri antiviolenza hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International. festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e cultura."

Ricordiamo anche la campagna di sensibiizzazione iniziata qualche anno fa da Posto Occupato.

"Posto occupato" è una campagna di sensibilizzazione
nata per riempire vuoti anche di memoria.
Ricordare le donne che non ci sono più.
L'assenza presenza.
Per non dimenticare, per non dimenticarle.
Per non dimenticare che quelle donne uccise lasciano figli, sorelle, genitori, amiche col dramma di quello strappo.
Per sottolineare che
quella violenza definitiva è solo l'ultimo atto irreversibile di come può essere esercitata la
violenza alla fine di un percorso invisibile.
Conosciuto o non riconosciuto.
Subito e/o sottovalutato.
Posto occupato è un monito, un gesto per farci sapere che se sottovaluteremo i sintomi della
violenza l'irreparabile potrebbe accadere.

E potrebbe accadere se tutti noi saremo indifferenti, se
gireremo le spalle sentendo urlare nel nostro pianerottolo e/o alzeremo il volume perché "non sono fatti nostri" o "chi me lo fa fare" il fallimento non sarà personale, ma sociale.
Quel posto, poltrona, panchina, avranno occupato c'è in migliaia di luoghi in tutta Italia.
Teatri, consigli comunali, provinciali e regionali, università e piazze, enti pubblici, studi professionali, palestre, parchi ed esercizi commerciali.
Un     posto occupato  che urla in silenzio.
Continua ad essere "adottato" ovunque .
Perché è un gesto semplice ed efficace.
E gratuito.Si scarica, si stampa e si colloca in "quel" posto che...
Molti scrivono alla mail info@postoccupato.org
Tanti chiedono il permesso di personalizzare con il logo del comune, dell'ente che lo ospita o dell'associazione che organizza.


domenica 20 novembre 2016

J P MORGAN : ROTTAMATE LE COSTITUZIONI!

La data del 4 dicembre si sta avvicinando velocemente ed il fronte sia per il Si che per il No non  è esente da  scontri quotidiani. Volenti e nolenti il giorno 5 dicembre qualcosa cambierà ma nel frattempo diamo uno sgaurdo anche al significato di  J P Morgan.


mercoledì 16 novembre 2016

FETTA DI TORTA E SPUMANTE






Domenica 20 novembre  2016 dalle ore 15.00 il nostro circolo rimarrà aperto in occasione della festa di quartiere a Calderara . Una bella occasione per trascorrere qualche ora assieme confrontandoci davanti ad una bella fetta di torta e ad un bicchiere di spumante.
Vi aspettiamo


I compagni e le compagne del circolo PRC A. Casaletti
Via C.  Riboldi,208 -Paderno Dugnano(Mi)
 
 

martedì 15 novembre 2016

MILANO CHIEDE AIUTO ALL'ESERCITO

A fronte della continua ed inarrestabile escalation di violenza il sindaco di Milano, Giuseppe Sala chiede l'intervento dell'esercito per vegliare sulle periferie ormai divenute pericolose.
Roberto Cornelli ex sindaco di Cormano  e docente all'Università Bicocca , attraverso la sua pagina facebook pubblica  un  interessante post sul tema della sicurezza nelle grandi città, dove la solidarietà dei cittadini diviene punto cruciale per il raggiungimento di un benessere che è ben lontano laddove esistano divisioni e fraintendimenti.
Ospitiamo molto volentieri il pensiero di Cornelli invitando tutti ad una bella riflessione

 
Un'avvertenza in premessa: sono discorsi difficili, forse non adeguati al mezzo che sto usando. Ma se non si prova a farli anche qui (oltre che nelle aule universitarie e nelle sedi scientifiche internazionali) temo che si perda un'occasione.
Nelle metropoli talvolta capita che ci si uccida, all'incrocio di una strada come tra i muri di casa. A Milano capita molto più raramente che in altre metropoli d'Europa e del mondo. Ma quando capita la tragedia irrompe, travolgendo chi ne è coinvolto, i familiari, gli amici e la società intera, che rimane scossa dalla propria vulnerabilità e per la propria impotenza.
Che fare? Innanzitutto, ci si deve capire qualcosa di ciò che sta accadendo, e la tragedia, per essere comprensibile, deve avere un senso rispetto alla vita che quotidianamente conduciamo.
Ma che senso può avere per tutti noi l'uccisione di un uomo ad opera di un altro uomo?
Sono convinto che un omicidio che accade sia capace di scuotere profondamente le nostre fondamenta sociali, riportandoci ogni volta a temere ciascun altro come un potenziale nemico. Da qui la ricorrente richiesta di aumentare le protezioni, di moltiplicare i presidi di controllo, di militarizzare il territorio, di ritenere sicuro solo il mio spazio personale privatizzato. 

Sono convinto però che un omicidio che accade possa spingerci anche a riflettere sul fatto che nella storia, quella vicina e quella lontana, gli uomini hanno smesso di uccidersi tra loro quando hanno iniziato a collaborare e, collaborando, a imparare sempre nuove modalità di relazionarsi con gli altri che prescindessero dall'uso della violenza. E' un po' come quando i bambini in età prescolare apprendono a convivere senza aggredirsi fisicamente, con drammi e fatiche immense (loro e di quelli che stanno loro intorno), e alla fine moltissimi ce la fanno. Gli uomini hanno iniziato a uccidersi sempre meno tra loro quando hanno imparato a stare in società quando gli atteggiamenti che hanno adottato e le istituzioni che si sono dati hanno potenziato il rispetto reciproco (non a caso nelle democrazie consolidate il tasso di omicidi è mediamente più basso).
Così, l'omicidio che accade entra in un'altra trama di significati, in cui proprio la paura di ripiombare in società violente ci spinge a ridare valore a un progetto di società che vede nell'affermazione della dignità di ogni persona un ancoraggio saldo per evitare che le tragedie diventino normalità.
Evidentemente non ho parlato di politiche di sicurezza, ma ritengo che sia proprio a partire da questa opzione culturale che si possa provare a reagire alle emergenze con progetti strutturati ed evitando di ricorrere sempre e solo a "sedativi sociali", tanto facili quanto spesso inefficaci. Sintesi per la stampa: la richiesta dell'esercito è un sedativo sociale, in grado di rassicurare sul brevissimo periodo e a dosi minime (se non diventa cioè una richiesta ricorrente). Per il resto (per ridurre la violenza o assicurare alla giustizia gli autori) serve a ben poco. Può essere addirittura dannoso se concepito come LA soluzione.




venerdì 11 novembre 2016

CLINICA SAN CARLO IL NUOVO PARCHEGGIO NON FAVORISCE I PORTATORI DI HANDICAP

Il rinnovamento della Clinica San Carlo rappresenta nuove difficoltà per chi è portatore di handicap poichè l'enorme piazza con tanto di area verde che si stende davanti alla clinica rappresenta un ulteriore ostacolo per chi ha problemi nella deambulazione.
I parcheggi destinati ai disabili, soprattutto durante la giornata risultano pieni e per chi deve raggiungere l'entrata della clinica sorgono inaspettate difficoltà cosi' si è costretti ad utilizzare la corsia di pronto soccorso per poter accedere piu' facilmente all'ospedale.
Una via di accesso meno complicata potrebbe aiutare i tanti che spesso devono essere accompagnati con l'auto in prossimità dell'entrata problematica sicuramente degna di non esser trascurata ma  risolta.

LA NOSTRA SOLIDARIETA' PER IL POPOLO CURDO

Sabato 12 novembre ore 15,00 piazza San Babila -Milano.
A sostegno del popolo curdo, dopo gli ultimi accadimenti e gli arresti dei co-presidenti Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag e altri 11 deputati del Partito Democratico dei Popoli (HDP), invitiamo le compagne e i compagni a partecipare alla manifestazione promossa dalla Comunità Curda di Milano e sindacati di base, nel quadro delle iniziative nazionali.

Partito della Rifondazione Comunista
Federazione Provinciale – Milano

mercoledì 9 novembre 2016

COMITATI ANTIFASCISTI VIGILANO SUI CONTINUI RADUNI NAZISKIN

A volte si dice che esistono troppi Comitati che invece risultano molto utili quando si tratta di agire ed individuare    fenomeni estremamente pericolosi. Grazie ai Comitati Antifascisti che vigilano sui continui raduni naziskin si riesce a mantenere alta l'attenzione sul  dilagare di iniziative   spesso incontrollate.
La richiesta di chiudere la città ai raduni nazisti arriva dal Comitato Lombardo Antifascista e Memoria Antifascista , un appello diretto al sindaco di Milano assieme alla  richiesta di intervento immediato nell'annullare la data del prossimo 19 novembre prevista per il raduno internazionale vietato in alcuni Paesi europei-

«Il sindaco Sala dichiari Milano «città chiusa ai nazisti». Lo chiedono Memoria Antifascista e il Comitato Lombardo Antifascista, in riferimento al raduno internazionale neonazista organizzato in Lombardia il prossimo sabato 19 novembre da Hammerskin e da Blood and Honour, organizzazione messa fuori legge in diversi Paesi europei. È la prima volta che le due organizzazioni collaborano a un evento, che vedrà la partecipazione di alcuni gruppi musicali italiani, inglesi e tedeschi. Il raduno, la cui location non è ancora stata comunicata, ha per titolo Europe Awake («Europa svegliati»). «Sembra incredibile, ancora oggi, nel 2016, avere a che fare con il fascismo… – ha scritto l’assessore milanese alla sicurezza Carmela Rozza su Facebook -: sembra un brutto viaggio a ritroso in uno dei peggiori periodi storici dell’era moderna, sembra che la guerra, i morti, la sofferenza non siano serviti a nulla, sembra di non riuscire a svegliarsi da un incubo. Ma è mai possibile che qualcuno non abbia imparato proprio nulla?».


martedì 8 novembre 2016

Martedi' 8 novembre ore 21:00 in Aula Consiliare Via Grandi 15 - Paderno Dugnano.

Sono invitati a partecipare tutti  cittadini,   le forze politiche e le associazioni padernesi, per dire NO al nuovo impianto di smaltimento rifiuti pericolosi.

Il nostro Circolo sarà presente   


sabato 5 novembre 2016

Sesto Anniversario della Tragedia Eureco

Pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato a Sostegno dei Famigliari delle Vittime e dei Lavoratori Eureco,  in merito all'iniziativa svoltasi ieri al Parco della Pace di Palazzolo, per ricordare le quattro Vittime nel giorno del sesto triste Anniversario.
Anche il nostro Circolo era presente per portare la solidarietà di tutti i compagni di Rifondazione Comunista ai Famigliari e ai Lavoratori superstiti.




giovedì 3 novembre 2016

UN FIORE PER LE VITTIME EURECO




4 Novembre 2010  tutti i padernesi ricordano quella nube nerissima che si era sprigionata sulla Milano Meda, quelle code interminabili di auto ferme dalle ore 15,30 e poi i nomi di chi era stato arso vivo dalle fiamme e non ce l'aveva fatta: Sergio Scapolan (63 anni), Harun Zeqiri (44), Salvatore Catalano (55) e Leonard Shehu (38) assieme ad altri 3 operai che invece riuscirono a salvarsi ma che ancora oggi devono fare i conti con una realtà dove il lavoro introvabile li ha ridotti alla fame assieme alle famiglie e i figli.  Eureco significa morti bruciati ,un avvenimento fra i piu' gravi accaduti negli ultimi anni assieme a quello della  Thyssen dove la mancanza di sicurezza nei posti di lavoro è ancora una questione da non sottovalutare; eppure spesso accade che gli operai perdano la vita a causa di un'imprenditoria che agisce sempre con troppa audacia in nome di un unico obiettivo:il profitto.
 Sono trascorsi 6 anni , Merlino il proprietario è stato condannato ma lo spettro di una nuova Eureco incombe ancora sulla città ed i lavoratori superstiti chiusi nel loro silenzio continuano a cercare di sopravvivere a una realtà che li ha presto dimenticati. A poco valgono le parole, le sottoscrizioni se non si riesce a ridare una dignità effettiva a coloro che solo attraverso il lavoro possono riacquistare fiducia in una società che li ha relegati in un angolo come fantasmi .Il dovere delle istituzioni dovrebbe essere quello di aiutare nella ricerca di un'occupazione anche solo per mezza giornata. ,lavorare tutti, lavorare un po' meno e sopravvivere dignitosamente dovrebbe essere la priorità creando una rete associativa di passa-parola cittadina dove imprese,associazioni,istituzioni,cittadini  collaborano alacremente per una ricollocazione anzichè agire separatamente per proprio conto producendo il vuoto. 
Certo bisognerebbe investire un po' di piu',perdere tempo, costruire non è mai cosa semplice ma una svolta potrebbe essere  da esempio anche per altri, poichè l'aiuto non deve ridursi al solito elargire denaro ma ricercando occupazione.
Il Comitato a sostegno delle Vittime e Famigliari Eureco in questi anni ha cercato in tutti i modi di dare una mano, di esserci assieme ad alcune realtà politiche che anche se oggi non vengono direttamente rappresentate come il Partito della Rifondazione Comunista circ. A . Casaletti  sono sempre stati presenti e accanto ai lavoratori in difficoltà.
Domani il ricordo farà nuovamente sanguinare quella ferita ancora aperta , difficile da rimarginare , alle ore 16.00 al Parco della Pace di Palazzolo M.se diverse delegazioni saranno presenti per deporre i fiori in memoria delle quattro vittime.
A tutti i familiari e ai lavoratori sopravvissuti tutta la nostra vicinanza .

I compagni e le compagne del circolo PRC A. Casaletti

mercoledì 2 novembre 2016

OLTRE AL TTIP ESISTE IL CETA:FERMIAMOLO!!!


Siamo chiamati a ribadire il nostro no all’accordo UE-Canada, il cavallo di Troia del TTIP. Oltre ad essere altrettanto pericoloso, il CETA apre le porte dell’Europa a più di 40 mila multinazionali statunitensi con una sede in territorio canadese. Dopo accelerazioni e brusche frenate, Bruxelles e Ottawa sono sicure di firmare il trattato entro l’11 novembre. Poi toccherà al Parlamento Europeo ratificare, e infine ai governi nazionali. Ma a quel punto, il CETA sarà già per buona parte in vigore a causa dell’applicazione provvisoria, proposta dalla Commissione UE e avallata dai capi di Stato. Riteniamo inaccettabile scavalcare i parlamenti nazionali su materie di tale importanza per la vita dei cittadini. Non condividiamo l’impostazione dei grandi accordi commerciali, costruiti su misura per il grande business a discapito dei diritti e dei beni comuni. Per questo invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a scendere in piazza per fermarli ancora una volta.
Il 5 novembre in diverse città italiane numerose le iniziative che richiameranno la pericolosità di questo trattato.
A Milano l'Arci Bellezza curerà l'evento della giornata
Sabato 5 Novembre STOP CORPORATIONS POWER!
Giornata Globale di Lotta Contro il Potere delle Multinazionali
Via Bellezza 16 – ARCI BELLEZZA

dalle ore 11 Workshop, Incontri, incursioni Teatrali e Musicali
ore 16 Incontro in Videoconferenza con il fotografo Pablo Ernesto Piovano, autore del reportage “El costo humano de los Agrotoxicos” sull’impatto delle coltivazioni OGM di Monsanto in Argentina

 

RICORSI ALL’INPS PER Il RECUPERO DEL REDDITO PENSIONISTICO


I circoli del Partito Rifondazione Comunista si stanno attivando per fornire a chi fosse interessato,i moduli ricorso per il recupero del reddito pensionistico da presentare entro il 31.12.2016.
Anche nel nostro circolo saranno presenti i moduli oltre ad un attento vademecum informativo sul da farsi.
Possono fare questi ricorsi tutti i pensionati/e che al gennaio 2011 avevano una pensione lorda pari o superiore a 3 volte il minimo cioè 1405,00 €.


Come è noto la controriforma delle pensioni ha bloccato le rivalutazioni sulle pensioni in essere, se queste pensioni erano nel 2012 superiori a tre volte la minima, cioè superiori a 1405 euro lorde, circa 1200 euro netti. Un blocco che ha interessato non solo il 2012 e 2013, ma ha reso permanente nel tempo la riduzione del valore delle pensioni.
La Corte Costituzionale con la sentenza del 30 aprile 2015 ha dichiarato illegittimo il blocco delle rivalutazioni, in particolare con riferimento ai “trattamenti pensionistici di importo meno elevato”, in nome del principio di uguaglianza (articolo 3 della Costituzione), del diritto delle lavoratrici e dei lavoratori ad avere una retribuzione in “ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa” (art.36 della Costituzione), al diritto dei lavoratori a “mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”(art.38 della Costituzione).
Il governo Renzi per rispondere alla sentenza della Corte ha varato un provvedimento a maggio 2015 che in nessun modo consente di recuperare il reddito perduto, neppure per quello che riguarda le pensioni di importo medio-basso. Per le pensioni di 1200 euro netti il rimborso è stato meno della metà del dovuto. Complessivamente a fronte di “risparmi” pari a circa 17 miliardi ne sono stati restituiti poco più di 2.
La presentazione dei ricorsi va fatta entro il 31 dicembre del 2016 (forse anche oltre, ma l’interpretazione della legge è incerta). 

martedì 1 novembre 2016

NON DIMENTICHIAMO LA PALESTINA

Oggi su Il Manifesto una lettera di un amico che è anche attivista concreto per i diritti del popolo Palestinese, Francesco Giordano riassume una situazione che ormai nonostante i continui richiami da parte dell'Onu , per violazione di diritti umani  viene tollerata viene ormai praticamente tollerata dai cosiddetti paesi democratici.Dimenticare il popolo Palestinese significa annientarlo proprio con il nostro silenzio.Abbiamo riportato alcuni passi della lettera che ci sembravano piu' significativi perchè attraverso le parole di Francesco ognuno di noi nel proprio piccolo possa sempre mantenere alta l'informazione e l'attenzione su una questione che non dobbiamo tollerare rimanendo in silenzio
" Caro Manifesto,
in Palestina non c'è giustizia nemmeno verità. Lo dicono spesso gli articoli di Michele Giorgio o anche l'ultimo di Moni Ovadia. 
I coloni che entrano dentro la moscgea di Al Aqsa tutti i giorni, provocano, picchiano e uccidono sempre protetti dai soldati sionisti. E poi Gaza, la piu' grande prigione a cielo aperto. Tutto questo ci dice una cosa precisa:l'occupazione della Palestina prosegue e purtroppo con la colpevole divisione tra palestinesi. Attivisti e attiviste che vengono imprigionati torturati solo perchè pubblicano i propri pensieri su facebook o altri siti.Le prigioni di Ramallah e di Gaza sono colme di palestinesi che vengono torturati e uccisi.Solo Il Manifesto grazie al già citato Michele Giorgio e Chiara Cruciati ci porta a conoscenza di questa realtà.Qualcuno potrebbe obiettare che loro, i sionisti fanno il proprio lavoro.Ma vorrei porre una questione: che lavoro fanno le cosiddette realtà che si dicono filo palestinesi? Perchè amano sciomiottare "non vedo, non sento, non parlo"anzichè schierarsi con quelle forze che invece quotidianamente chiedono la fine della divisione e l'unità di tutte le forze palestinesi con l'obiettivo di ricostruire l'unità palestinese sulla base di una strategia nazionale di liberazione adatta alla fase che si sta vivendo. Il silenzio che piaccia o meno sa di vero collaborazionismo con Israele"