Le mitigazioni arriveranno presto ma non rimargineranno la ferita del nostro territorio violentato con tutte quelle corsie che fanno inorridire la visione di chi aveva in mente un progetto diverso.
Certo ci sarebbero state comunque anche se interrate ma almeno avremmo potuto beneficiare di un'aria meno satura di gas di scarico e di una panoramica alquanto diversa.
Oggi arrivando da Milano in direzione Meda lo spettacolo ecomostro che avanza appare in tutta la sua onnipotenza, nulla sono le valse le grandi battaglie cittadine ,nulla contro una gigantografia vista molte volte ma che uccide il già precario territorio padernese.
Muraglie e piccoli alberelli rachitici circodano le zone che arrivano ai confini con Cusano, una profonda tristezza nel ricordare poche aree di verde anche incolte ma pur sempre verdi.
Oggi le aree verdi stanno diminuendo, i tigli vengono tagliati poichè fastidiosi, non si rimedia laddove si elimina ed il cemento ormai dilaga ovunque .
Il futuro vedrà una città asserragliata da tanta cementificazione con un fiume che verrà ricordato solo quando si arrabbierà assieme alla pioggia tornando a spaventare per poi rientrare in silenzio fra i propri argini, sporchi e abbandonati con pochi alberi sopravvissuti.
"Qualche zolla nel campo umido e nero
luccica al sole, netta come specchio:
fa il villano mannelle in suo pensiero,
e il canto del cuculo ha nell’orecchio."
Di lassu' G.Pascoli
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