Sempre a proposito di cementificazione selvaggia pubblichiamo l'articolo di Massimo Gatti, la disastrosa politica di questi ultimi anni con le tante autostrade ,l'expo,le speculazioni immobiliari per proseguire con il cantiere nella zona ex- Icmesa dove ancora abbiamo della diossina ecc...
Una riflessione su quanto la provincia subisce da svariati anni con una Città Metropolitana inesistente ed una Regione che fa la parte del barracuda.
Puntualmente quando arriva gennaio nell’area milanese e in Lombardia
si scopre che viviamo in una delle aree più inquinate del mondo con
pesanti ricadute sulla salute della popolazione. Governo nazionale
e Giunta regionale lombarda sono responsabili oggi e ieri di politiche
scellerate che hanno puntato tutto su autostrade molto costose e sulla
cementificazione del territorio sacrificando il trasporto pubblico,la
mobilità alternativa, l’agricoltura,i parchi e la buona
occupazione. Inoltre l’azione di contrasto contro mafie, corruzione e
sperperi è stata debole.
La città di Milano a prescindere dalle maggioranze che si susseguono
pensa solo a se stessa e la Città metropolitana e le province nominate
dai consiglieri comunali e non elette dai cittadini, molto deboli
nell’azione amministrativa e di rappresentanza, dovrebbero decadere
automaticamente dopo l’esito del referendum costituzionale del 4
dicembre 2016,con il ripristino immediato del voto popolare per eleggere
organi istituzionali legittimati.
Si sentono roboanti annunci per completare opere come la Paullese
senza il pudore di assumersi la responsabilità dei tagli al trasporto
pubblico su ferro e gomma e alla spesa per la viabilità ordinaria.
Si programmano addirittura nuove infrastrutture nella zona di expo
con le conseguenti speculazioni immobiliari e commerciali,in cui cordate
politiche più o meno filogovernative fissano le priorità senza
attenzione all’effettivo bisogno dei territori.
L’Italia di fronte ai terremoti, al dissesto idrogeologico e ai
cambiamenti climatici ha bisogno di un governo che abbia il coraggio di
non annunciare e perseguire alcuna grande opera (ad eccezione del
trasporto pubblico su ferro per i pendolari) e di non illudere con i
poteri speciali. Bisogna impegnare almeno 5/10 anni nella cura,
manutenzione e razionalizzazione dell’esistente con ricadute positive su
tante piccole e medie imprese.
Nel dibattito pubblico vi è la ripetizione continua della mancanza di
risorse economiche. La crisi è innegabile,ma si possono fare scelte
diverse da quelle attuali.
La ex Provincia
di Milano,oggi Città metropolitana è stata “derubata” per legge della
sua società principale ASAM che contiene Serravalle. Questa ultima è una
società che si occupa di grande viabilità dal 1954 ed è oggi valutata
per difetto almeno 500 milioni di euro.
Doveva stare in prestito in Regione Lombardia e poi restituita
a Città metropolitana. Non se ne parla più almeno nel medio periodo.
La Giunta di Regione Lombardia con l’aiuto del governo nazionale se
ne è impossessata e il Presidente Maroni pensa in questo modo di
togliere dal pantano la Pedemontana e di proseguire con i cantieri
dell’autostrada anche nella zona di Seveso sventrando i terreni che da
40 anni contengono la diossina dell’ICMESA e di quel disastro
ambientale.
Il Sindaco di Milano Sala che si è dimenticato di essere
automaticamente anche Sindaco metropolitano grazie alla nociva
legge Delrio, ha ottenuto di poter alienare in fretta il quasi 20%
di Serravalle proprietà di Milano città, raccattando nelle previsioni
circa 100 milioni di euro.
A questo punto se non si riesce a sventare la sconsiderata svendita
di un patrimonio pubblico strategico, ai comuni e ai cittadini
fuori Milano vanno attribuiti 400 milioni di euro con un apposito
stanziamento di Regione Lombardia e del governo nazionale per le
rispettive competenze.
È necessario verificare anche se non vi sono dei conguagli in quota
parte per il lodigiano fino al 1995 e per la Brianza fino al 2004.
Altro che i 25 milioni di euro di bonus/mancia che il governo
nazionale ha assicurato all’ultimo bilancio metropolitano per non
fallire.
Non basta qualche appendice nei pomposi e vuoti patti per Milano
città o per la Lombardia; mancano all’appello almeno 375 milioni di
euro.
Sono quattrini in prevalenza dei 133 comuni dell’ex Provincia
di Milano e soprattutto di oltre 2 milioni di cittadine e cittadini che
hanno urgenza di avere investimenti e servizi pubblici locali.
Si rifletta su quante politiche concrete si potrebbero avviare contro
l’inquinamento e per la salute pubblica con le risorse sopra
richiamate.
I vertici delle istituzioni locali, regionali e nazionali rispondano nel merito, anziché chiacchierare su tutto e su niente.
Massimo Gatti, già consigliere Provincia di Milano Lista civica Un’Altra Provincia-PRC-PdCI
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