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lunedì 17 settembre 2018

SOS GEOGRAFIA: A MONTE DELL' ORARIO SCOLASTICO

Pubblichiamo il post interessante apparso sulla pagina fb del Comitato per la Scuola Pubblica di Paderno Dugnano

Il diario di scuola dei bambini, al rientro dalla giornata scolastica, in questi giorni presenterà ai genitori l'organizzazione più o meno definitiva dell'orario didattico settimanale.
Quando si parla di necessità di "partecipazione" delle famiglie alla vita scolastica sarebbe il caso per queste di non dare sempre per assodate le comunicazioni degli insegnanti ma di cercare di comprendere o di mettere in discussione in senso migliorativo, insieme a loro, il funzionamento delle scuole.
Per parlare di una delle materie scolastiche, ad esempio, ricordiamo che, a partire dalla riforma Gelmini, la geografia è stata sacrificata tagliando il numero di ore settimanali d’insegnamento e finendo per essere ridotta, nei bienni dei licei, al terribile ircocervo: la geostoria, materia che non è storia e non è geografia ma che fa convivere l’Impero romano e l’Unione europea nelle stesse pagine di manuale, con autori ed editori alla disperata ricerca di collegamenti brillanti fra lo svolgersi del passato e la struttura del presente.
Non è sorprendente che gli studenti non si affezionino né all’una né all’altra e, cosa ben più grave, non riescano ad acquisire un metodo di apprendimento specifico né per l’una né per l’altra. Devono aspettare il triennio per studiare la storia in sé, mentre per la geografia possono aspettare in eterno in quanto, nei successivi anni di scuola, non la incontreranno più.
Paradossalmente l'abolizione, della geografia è stata salutata sulle prime con un certo sollievo da un mondo della scuola fin troppo propenso a gettare la zavorra dell’apprendimento mnemonico in favore delle competenze liquide, del coding, delle soft skills, della valorizzazione dello studente come persona: sarebbe a dire, come persona che non studia.
Il guaio comunque sta soprattutto nel fatto che studenti e genitori (contribuenti) ignorano queste decisioni gia'prese sulle loro teste, all'atto di effettuare le iscrizioni ai vari istituti.
Ma non è finita, la "distruzione della geografia" è anche il risultato di un "furto", a colpi di "ore aggiuntive", pratica in uso nelle scuole con la complicità dei sindacati meno combattivi, cioè quelli complici dei Dirigenti scolastici.
Si sta infatti sempre più diffondendo la tendenza da parte dei docenti di ruolo ad accettare, talvolta
su pressante insistenza dei dirigenti, ore di insegnamento aggiuntive al proprio orario cattedra con il beneplacito dei 'sindacati maggiormente rappresentativi'
Lo stesso non vale, però, per Cobas Scuola e il sindacalismo di base che da sempre si battono per la non accettazione di ore oltre le 18 settimanali.
Questa pratica la riteniamo scorretta perché in tal modo, come denunciato più volte dal Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati, si consuma una duplice ingiustizia: la prima ai danni dei legittimi destinatari, i precari abilitati in Geografia, che si vedono in tal modo condannati alla disoccupazione e la seconda, ancor più grave, ai danni degli studenti che si trovano in cattedra docenti privi della necessaria abilitazione all'insegnamento, con inevitabili ricadute negative sul loro processo formativo.
Se si possono capire le difficoltà economiche di una categoria che percepisce le retribuzioni più basse di tutta l'Europa Occidentale pensiamo però che il corpo docente di ruolo invece di fare incetta di ore aggiuntive, dovrebbe prendere coscienza che parte delle proprie difficoltà deriva anche dal fatto che il CCNL è rimasto privo di rinnovo con grave penalizzazione retributiva dal 2009 al 2016 ed impegnarsi, quindi, nell'attuare rivendicazioni collettive e solidaristiche dei propri diritti, invece di pensare di risolvere i problemi personalmente.

 
14 settembre 2018
Csp Paderno Dugnano

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