Pubblichiamo il post interessante apparso sulla pagina fb del Comitato per la Scuola Pubblica di Paderno Dugnano
Il diario di scuola dei bambini, al rientro dalla giornata scolastica,
in questi giorni presenterà ai genitori l'organizzazione più o meno
definitiva dell'orario didattico settimanale.
Quando si parla di
necessità di "partecipazione" delle famiglie alla vita scolastica
sarebbe il caso per queste di non dare sempre per assodate le
comunicazioni degli insegnanti ma di cercare di comprendere o di mettere
in discussione in senso migliorativo, insieme a loro, il funzionamento
delle scuole.
Per parlare di una delle materie scolastiche, ad
esempio, ricordiamo che, a partire dalla riforma Gelmini, la geografia è
stata sacrificata tagliando il numero di ore settimanali d’insegnamento
e finendo per essere ridotta, nei bienni dei licei, al terribile
ircocervo: la geostoria, materia che non è storia e non è geografia ma
che fa convivere l’Impero romano e l’Unione europea nelle stesse pagine
di manuale, con autori ed editori alla disperata ricerca di collegamenti
brillanti fra lo svolgersi del passato e la struttura del presente.
Non è sorprendente che gli studenti non si affezionino né all’una né
all’altra e, cosa ben più grave, non riescano ad acquisire un metodo di
apprendimento specifico né per l’una né per l’altra. Devono aspettare il
triennio per studiare la storia in sé, mentre per la geografia possono
aspettare in eterno in quanto, nei successivi anni di scuola, non la
incontreranno più.
Paradossalmente l'abolizione, della geografia è
stata salutata sulle prime con un certo sollievo da un mondo della
scuola fin troppo propenso a gettare la zavorra dell’apprendimento
mnemonico in favore delle competenze liquide, del coding, delle soft
skills, della valorizzazione dello studente come persona: sarebbe a
dire, come persona che non studia.
Il guaio comunque sta
soprattutto nel fatto che studenti e genitori (contribuenti) ignorano
queste decisioni gia'prese sulle loro teste, all'atto di effettuare le
iscrizioni ai vari istituti.
Ma non è finita, la "distruzione della
geografia" è anche il risultato di un "furto", a colpi di "ore
aggiuntive", pratica in uso nelle scuole con la complicità dei sindacati
meno combattivi, cioè quelli complici dei Dirigenti scolastici.
Si
sta infatti sempre più diffondendo la tendenza da parte dei docenti di
ruolo ad accettare, talvolta su pressante insistenza dei dirigenti, ore
di insegnamento aggiuntive al proprio orario cattedra con il beneplacito
dei 'sindacati maggiormente rappresentativi'
Lo stesso non vale,
però, per Cobas Scuola e il sindacalismo di base che da sempre si
battono per la non accettazione di ore oltre le 18 settimanali.
Questa pratica la riteniamo scorretta perché in tal modo, come
denunciato più volte dal Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati,
si consuma una duplice ingiustizia: la prima ai danni dei legittimi
destinatari, i precari abilitati in Geografia, che si vedono in tal modo
condannati alla disoccupazione e la seconda, ancor più grave, ai danni
degli studenti che si trovano in cattedra docenti privi della necessaria
abilitazione all'insegnamento, con inevitabili ricadute negative sul
loro processo formativo.
Se si possono capire le difficoltà
economiche di una categoria che percepisce le retribuzioni più basse di
tutta l'Europa Occidentale pensiamo però che il corpo docente di ruolo
invece di fare incetta di ore aggiuntive, dovrebbe prendere coscienza
che parte delle proprie difficoltà deriva anche dal fatto che il CCNL è
rimasto privo di rinnovo con grave penalizzazione retributiva dal 2009
al 2016 ed impegnarsi, quindi, nell'attuare rivendicazioni collettive e
solidaristiche dei propri diritti, invece di pensare di risolvere i
problemi personalmente.
14 settembre 2018
Csp Paderno Dugnano
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