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giovedì 27 settembre 2018

IL CSP DI PADERNO PIU' ASSEMBLEE DEMOCRATICHE E PIU' PROPOSTE





VIVONO TRA NOI.
PER UN DIBATTITO COERENTE SU BULLISMO E VANDALISMO.
"E' il più recente atto di guerra contro i migranti che sono i mostri del momento". Così Gino Strada, in un'intervista a 'Radio Capital', commenta il decreto Sicurezza targato Salvini varato ieri all'unanimità dal Consiglio dei ministri. "Non è il primo atto di guerra, sia chiaro", sottolinea il fondatore di 'Emergency', sostenendo che "la guerra è stata iniziata dalla politica".
In un altro scenario, commentando la vicenda del divieto di accesso alla mensa per i bambini di Lodi, figli di famiglie del sud del mondo, Lavi Lavinia una mamma Rumena delle nostre zone, ha centrato il punto della questione bullismo nelle scuole:
"Viste le iniziative del Comune di Lodi, pensa alla nuova generazione!quanta ignoranza e malvagità !razzismo ,bullismo e stupidità!l Italia avrà il futuro che lo crea ..."
Non é finita.
Sessanta bambini tra i tre e i cinque anni, la maggior parte figli di operai che lavorano per la Fincantieri a Monfalcone, a settembre non sono potuti entrare in aula con i loro compagni.
Una scelta che secondo il Miur (che su questa vicenda colpevolmente non intende intervenire) non sarebbe stata firmata dall'Ufficio scolastico regionale e provinciale che, anzi, a fronte delle lista d’attesa avrebbe inviato quattro insegnanti in più per formare due nuove sezioni. Il tutto però è stato inserito in un regolamento modificato all’ultimo momento nella totale inconsapevolezza delle famiglie che si sono viste i figli esclusi, ma nella Costituzione italiana i minori devono essere tutelati al di là della distinzione di sesso, di razza e di religione. di idee della famiglia.
Sia in quest'ultimo che nel caso di Lodi, riteniamo che la Lega abbia creato una discriminante tra bambini italofoni e non, i piccoli nati nel nostro Paese oltretutto parlano la nostra stessa lingua, ma, di fatto, sono cittadini di serie B.
Considerato che in questa storia non risulta risulta che siano stati coinvolti i Consigli d’istituto, i Dirigenti scolastici della città si sono assunti una gravissima responsabilità, creando un precedente significativo; proviamo ad immaginare il paradosso surreale, il ridicolo della situazione in cui
uno di questi presidi dovesse proporre una discussione o un progetto sul bullismo nelle proprie classi.
Come di ce Lavi Lavinia, il problema sta nel tipo di cultura che la società trasmette, non nella questione educativa o nella semplice responsabilità dei genitori.
Infatti la sindaca leghista di Lodi, Casanova, afferma: "Seguiamo le normative vigenti", mentre Il governatore Fontana la sostiene: "Il rispetto della legge vale per tutti". Apparentemente dunque, siamo nella legalità e secondo una certa ottica bisognerebbe limitarsi ad insegnare ai propri figli a seguire acriticamente la legge, o non bene esplicitati concetti come l'autorità e il rispetto, ma senza un' adeguato approfondimento si rischia invece di inculcare, in casi simili, il razzismo e la prepotenza di stato. Il razzismo non c'entra nulla é l'obiezione più probabile al nostro ragionamento, ma chi ha anche solo delle vaghe idee di sociologia e soprattutto ha una qualsiasi esperienza di vita nelle nostre città (figuriamoci un dirigente scolastico) dovrebbe capire perfettamente le conseguenze civili e sociali del creare dei divari tra bambini, discriminarne una parte e alimentare dei ghetti di emarginati.
Sostenere che "il razzismo non c'entra" significa escludere del tutto la possibilià che leggi e regolamenti siano utilizzati a piacimento da chi impone il proprio potere politico, mentre la storia insegna esattamente il contrario.
Pensiamo che sicuramente ci siano dei segnali particolari e allarmanti nel comportamento di una certa fascia di giovani dei nostri paesi, come il fatto che rubino biciclette per amore del conformismo da branco o che devastino gli orti delle scuole, ma anche il fatto, forse peggiore, che, come in un episodio di inizio di quest'estate a Paderno in cui un fiorista ambulante indiano é stato accerchiato, allontanato dalla zona e maltrattato da una comitiva di "bravi ragazzi", se la prendano con persone indifese e innocue. L'essere forti coi deboli e deboli coi forti é, guarda caso, il messaggio che sembra arrivare spesso da qualcuno al momento molto influente. L' idea di diffidenza verso chi é diverso da tempo é una sensazione che rischia di diventare normale per troppe persone.
Il fatto che ci sia nella scuola un'attenzione esplicita nei confronti di questi ragazzi e del loro futuro é un fatto estremamente positivo e un grande passo avanti rispetto ad ambiti in cui si parla o finora si é parlato di poco o del solito tran tran quotidiano.
Per evitare di scadere nella ritualità di queste iniziative ciò che ci serve più che parlare di patti scuola-famiglia é organizzare delle assemblee democratiche pubbliche gestite da comitati di insegnanti e genitori, coinvolgendo le associazioni delle scuole come questa, con ordini del giorno che non tralascino però di analizzare le vere cause della nostra situazione sociale ed arrivino a proposte politiche comuni, esternate a tutta la città.
27 SETTEMBRE 2018
CSP paderno Dugnano.

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