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lunedì 17 luglio 2017

VASCHE DI LAMINAZIONE BRESSO DICE NO

Settimana scorsa una nostra delegazione ha partecipato all'assemblea pubblica del comune di Bresso sulle vasche di laminazione a fronte di una delibera della Conferenza dei servizi che a Palazzo Lombardia ha dato vita alla stesura del progetto di realizzazione delle vasche di contenimento che interesseranno i comuni di Bresso, Cormano,Cusano M.,Cinisello , Paderno D, e Senago. L'esondazione del fiume Seveso coinvolge sempre la citta' di Milano che utilizza la provincia per la  messa in opera di un maxi bacino da 250mila metri cubi,una vasca di superficie di 38mila metri quadrati atta a trattenere le acque del Seveso in piena con una spesa di circa 30 milioni di euro.
Il coinvolgimento della città di Bresso con la presenza di una grande vasca all'interno del Parco Nord  scatena tanta preoccupazione non solo per l'ennesimo esprorprio di un'area verde in una zona già altamente cementificata ma anche per i problemi di pulizia che ne scaturiranno dopo, dovute principalmente all'inquinamento delle acque putride e stagnanti . Lo svolgimento dell'assemblea pubblica ha espresso la contrarietà della città e del primo cittadino , il sindaco Ugo Vecchiarelli che continuerà la battaglia intrapresa precedentemente assieme agli abitanti del quartiere Papa Giovanni come dal comunicato del 28 giugno 2017:  "Oltre al Comune di Bresso, che ha confermato la propria contrarietà al progetto e alla localizzazione dello stesso, come da delibera n.102 votata ieri, 27/06/2017, dalla Giunta Comunale allegando il parere tecnico, si è aggiunto anche il Comune di Cormano (Comune coinvolto in quanto contermine all'intervento) conformandosi al parere già espresso ieri in sede di Comunità del Parco.
Non si comprendono, pertanto, le ragioni che hanno portato ad anticipare la realizzazione della vasca di Milano sul sistema complessivo di vasche previsto da AIPO, da monte a valle, ed il nostro voto CONTRARIO è anche basato, oltre che sulla difesa del Parco per l'evidente danno ambientale, sulla valutazione del progetto che prevede la riproposizione della conformazione ad imbuto del tratto terminale, con una portata superiore alla capacità del condotto, che causerebbe comunque l'esondazione del Seveso a Milano, preso atto che la vasca milanese sarebbe in grado unicamente di eliminare gli eventi con minor tempo di ritorno.
Dopo l'assemblea pubblica che si è tenuta presso il quartiere Papa Giovanni lo scorso 14 giugno, confortato dalla posizione espressa dai comuni del Parco nella seduta della Comunità che con noi hanno votato contro questo dannoso progetto, nelle prossime settimane ci impegneremo ad incontrare nuovamente il quartiere nell'auspicio di intraprendere azioni comuni con il Supercondominio Papa Giovanni."

A sorpresa  emerge un dato inaspettato sul nostro   comune che  riguarda il territorio destinato  alla realizzazione delle vasche :la ex Snia di Palazzolo confinante con  il comune di Varedo. L'area soggetta a  bonifica comporterebbe costi talmente elevati (stimati intorno ai 60milioni di euro)da  far presumere l'abbandono del progetto stesso giustificando l'aumento della volumetria della vasca di Bresso. Se cosi' fosse la presenza di un'area ancora altamente inquinata dovrebbe far preoccupare i nostri amministratori poichè l'esistenza  di scarti  produttivi quali   l'acido solforico,il solfuro di carbonio e l'idrogeno solfurato con il passare degli anni potrebbero essersi infiltrati nei terreni e nelle falde acquifere
Ricordiamo che la ex Snia come stabilimento era famoso per l'impianto "fiocco"ovvero  la produzione di fibre artificiali . Le aree dismesse risultano ancora una delle problematiche piu' complesse e ancora insolute  ma  che proprio per una questione di sicurezza pubblica dovrebbero risultare una priorità del nostro territorio.







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