Stefano Galieni responsabile immigrazione segreteria nazionale PRC e giornalista
racconta su Left quanto accade nel grande e progredito nord, dove vengono attuate le famose politiche del prima "gli italiani"
Monfalcone, 28 mila
abitanti in provincia di Gorizia e sede del grande complesso
Fincantieri. Lì vengono varate grandi navi da crociera, attività che è
almeno in parte riuscita a reggere la crisi. Nei cantieri lavorano
operai giunti dal Bangladesh e da tanti altri Paesi, che hanno
modificato la composizione sociale del territorio. Il 22% degli abitanti
sono cittadini stranieri regolarmente residenti, molti hanno famiglia e
il 56% dei minori sono loro figli, che finora hanno frequentato
regolarmente le scuole. L’incremento demografico ha determinato che il
“punto nascite”, il reparto sanitario in cui si seguono le gravidanze
fino al parto, è ancora aperto, mentre nel capoluogo Gorizia è chiuso. A
tre anni, bambini e bambine dovrebbero iniziare a frequentare la scuola
materna e come ogni anno, nel gennaio scorso, si sono cominciate a
definire le sezioni presso i comprensori scolastici, ma a giugno è
giunta la “sorpresa”. I dirigenti scolastici di due istituti hanno
sottoscritto un protocollo, alla presenza del dirigente scolastico
regionale, con cui si determina l’applicazione di una circolare del
ministro Gelmini (2010), per cui i “bambini stranieri” non possono
costituire più del 45% dell’intera classe. La sindaca della Lega, Anna
Maria Cisint ha sottoscritto il protocollo, che ha quindi valore
retroattivo. Così accade che 79 bambini, quasi tutti nati in Italia da
genitori del Bangladesh, sono stati esclusi. Alle proteste di genitori,
associazioni, sindacati, forze politiche ecc. la sindaca ha fornito
diverse risposte. Dal “ci pensi Fincantieri” a “li mandiamo nei comuni
limitrofi”. Ma anche questa soluzione è stata cassata dalla scarsa
disponibilità dei comuni limitrofi. Buon senso vorrebbe che per bambini
così piccoli la scuola materna resti “di prossimità”. Basterebbe aprire
due o tre classi, assumere altri insegnanti e garantire a tutti questo
servizio ma, anche con l’appoggio dell’onnipresente Salvini, la sindaca
si è dichiarata pronta a garantire, a spese del Comune, un servizio
convenzionato di taxi per raggiungere i bambini inseriti in comuni più
lontani, piuttosto che intasare le scuole cittadine. È la risposta
leghista alle famiglie “italiane”, che….
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