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giovedì 23 marzo 2017

TIZIANA PESCE SCRIVE A LA7

Tiziana Pesce figlia del partigiano Giovanni Medaglia d'Oro alla resistenza  scrive indignata alla redazione de La7 dopo le dichiarazioni rilasciate da G.Pansa.
Oggi anche l'Anpi  scende in campo e propone a tutti gli antifascisti  di fare altrettanto con lo scritto che proponiamo  assieme alla lettera di Tiziana Pesce


Gentile signora Gruber, nella fase finale della trasmissione Otto e mezzo del 20 marzo su tutt’altro argomento, il signor Paolo Pansa, ospite in studio, dopo essersi ripetutamente esibito in forme di turpiloquio rivolto a destra e a manca (“fessi”, “stupidi”, “non me ne importa un cazzo”), ha testualmente affermato: “Dopo aver pubblicato ‘Il sangue dei vinti’ (…) sono stato per quattro anni bombardato da questa sinistra cogliona (sic!). Non si può parlar male dei partigiani anche se hanno stuprato mettendo le bombe a mano nelle vagine delle ausiliarie fasciste”. È evidente la gravità assoluta di questa affermazione, che delegittima i partigiani dipingendo l’intera Resistenza come un movimento di massacratori ispirati ad un sanguinario e gratuito sadismo. Nulla di strano sulla bocca di Pansa, che non interessa contestare, perché parlano molto di più l’Atlante delle stragi naziste e fasciste suo comportamento agli elettori. Ma meraviglia in particolare il Suo silenzio, considerando che la nostra Repubblica, come Lei insegna, è nata da quella lotta di Resistenza e che quei partigiani sono stati ricevuti a Montecitorio il 16 aprile 2015 dalle massime autorità dello Stato. In tale circostanza la Presidente della Camera, rivolta ai partigiani seduti sui banchi dei parlamentari, affermò: «Oggi, voi partigiani, siete qui non come ospiti ma come padroni di casa».
Per queste ragioni è inaccettabile che in una trasmissione televisiva peraltro così ascoltata si lasci passare un messaggio la cui sostanza è che i carnefici diventano le vittime e le vittime diventano i carnefici.Mi auguro che Lei, gentile signora Gruber, abbia la coerenza di smentire quelle sciagurate parole pronunciate dal signor Pansa per rispetto della verità storica, della natura della Repubblica italiana, del sacrificio di decine di migliaia di partigiani, ed anche – se permette – di tutti i telespettatori.
e gli innumerevoli, e non ancora del tutto censiti, episodi di vero e proprio eroismo di persone comuni che hanno partecipato alla Resistenza in armi o meno, e – fra questi – le vicende di decine di migliaia di militari italiani che scelsero, dopo l’8 settembre, di combattere per la liberazione del Paese, molte volte a prezzo della vita, come per esempio a Cefalonia. Interessa invece prendere atto che tale delegittimazione è avvenuta senza alcun contraddittorio in una trasmissione che si definisce “di approfondimento quotidiano” e senza che Lei, che conduce la trasmissione, abbia letteralmente aperto bocca. Lo stesso vale per Matteo Ricci, sindaco di Pesaro che, presumibilmente,  risponderà del suo comportamento agli elettori. Ma meraviglia in particolare il Suo silenzio, considerando che la nostra Repubblica, come Lei insegna, è nata da quella lotta di Resistenza e che quei partigiani sono stati ricevuti a Montecitorio il 16 aprile 2015 dalle massime autorità dello Stato. In tale circostanza la Presidente della Camera, rivolta ai partigiani seduti sui banchi dei parlamentari, affermò: «Oggi, voi partigiani, siete qui non come ospiti ma come padroni di casa».
Per queste ragioni è inaccettabile che in una trasmissione televisiva peraltro così ascoltata si lasci passare un messaggio la cui sostanza è che i carnefici diventano le vittime e le vittime diventano i carnefici.
Mi auguro che Lei, gentile signora Gruber, abbia la coerenza di smentire quelle sciagurate parole pronunciate dal signor Pansa per rispetto della verità storica, della natura della Repubblica italiana, del sacrificio di decine di migliaia di partigiani, ed anche – se permette – di tutti i telespettatori.

da inviare  a : ufficiostampa@la7.it

Lettera a LA7
Nella trasmissione “otto e mezzo” del 20 marzo l'ospite sig.Pansa ha avuto la baldanza di pronunciare una vergognosa frase per ribadire il suo ennesimo sfregio alla Resistenza.Siamo abituati a leggere nei suoi libri una galleria di truci vicende dove violenza e crudeltà sembrano voler offuscare la lotta partigiana.
Non abbiamo bisogno di questi personaggi cui chinare la testa nel nome di un rovescismo che oltre a delegittimare la Resistenza,come componente fondante della Repubblica,della Costituzione e dei suoi valori, è evidentemente collegato ad un fine commerciale.
Pansa combatte una disperata battaglia ai mulini a vento, raccogliendo, e questo è il problema, spazi di consenso o comunque di acritica simpatia, in una collettività che in gran parte ignora i fatti .Fatti che sono citati nei libri di Pavone, Battaglia, Bocca per citare solo alcuni storici. Come qualcuno ha già scritto Pansa dovrebbe ricordarsi delle stragi fasciste(c'è un atlante che ne conserva la memoria) .La lotta di Liberazione ,chiamata così non a caso, ci liberò dalla dittatura fascista che collaborò con i nazisti pagandone un prezzo altissimo, in un paese ridotto allo stremo delle forze. Ed è vergognoso che in una trasmissione televisiva si possa permettere di lasciar passare un messaggio dove i carnefici diventano vittime.Mi auguro che la signora Gruber, in qualità di titolare della sua trasmissione, abbia la coerenza di smentire quelle sciagurate parole che il signor Pansa ha detto, oltretutto in un contesto che non c'entrava nulla rispetto al tema affrontato quella sera.
Tiziana Pesce
figlia di Giovanni partigiano
Medaglia d'oro della Resistenza

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