Tiziana Pesce figlia del partigiano Giovanni Medaglia d'Oro alla resistenza scrive indignata alla redazione de La7 dopo le dichiarazioni rilasciate da G.Pansa.
Oggi anche l'Anpi scende in campo e propone a tutti gli antifascisti di fare altrettanto con lo scritto che proponiamo assieme alla lettera di Tiziana Pesce
Gentile signora Gruber, nella fase finale della trasmissione Otto e mezzo
del 20 marzo su tutt’altro argomento, il signor Paolo Pansa, ospite in
studio, dopo essersi ripetutamente esibito in forme di turpiloquio
rivolto a destra e a manca (“fessi”, “stupidi”, “non me ne importa un
cazzo”), ha testualmente affermato: “Dopo aver pubblicato ‘Il sangue dei
vinti’ (…) sono stato per quattro anni bombardato da questa sinistra
cogliona (sic!). Non si può parlar male dei partigiani anche se hanno stuprato mettendo le bombe a mano nelle vagine delle ausiliarie fasciste”.
È evidente la gravità assoluta di questa affermazione, che
delegittima i partigiani dipingendo l’intera Resistenza come un
movimento di massacratori ispirati ad un sanguinario e gratuito sadismo. Nulla di strano sulla bocca di Pansa, che non interessa contestare, perché parlano molto di più l’Atlante delle stragi naziste e fasciste suo comportamento agli elettori. Ma meraviglia in particolare il Suo
silenzio, considerando che la nostra Repubblica, come Lei insegna, è
nata da quella lotta di Resistenza e che quei partigiani sono stati
ricevuti a Montecitorio il 16 aprile 2015 dalle massime autorità dello
Stato. In tale circostanza la Presidente della Camera, rivolta ai
partigiani seduti sui banchi dei parlamentari, affermò: «Oggi, voi
partigiani, siete qui non come ospiti ma come padroni di casa».
Per queste ragioni è inaccettabile che in una trasmissione televisiva
peraltro così ascoltata si lasci passare un messaggio la cui sostanza è
che i carnefici diventano le vittime e le vittime diventano i
carnefici.Mi auguro che Lei, gentile signora Gruber, abbia la coerenza di smentire
quelle sciagurate parole pronunciate dal signor Pansa per rispetto
della verità storica, della natura della Repubblica italiana, del
sacrificio di decine di migliaia di partigiani, ed anche – se permette –
di tutti i telespettatori.
e gli innumerevoli, e non ancora del tutto censiti, episodi di vero e
proprio eroismo di persone comuni che hanno partecipato alla Resistenza
in armi o meno, e – fra questi – le vicende di decine di migliaia di
militari italiani che scelsero, dopo l’8 settembre, di combattere per la
liberazione del Paese, molte volte a prezzo della vita, come per
esempio a Cefalonia.
Interessa invece prendere atto che tale delegittimazione è avvenuta
senza alcun contraddittorio in una trasmissione che si definisce “di
approfondimento quotidiano” e senza che Lei, che conduce la
trasmissione, abbia letteralmente aperto bocca. Lo stesso vale per
Matteo Ricci, sindaco di Pesaro che, presumibilmente, risponderà del suo comportamento agli elettori. Ma meraviglia in
particolare il Suo silenzio, considerando che la nostra Repubblica, come
Lei insegna, è nata da quella lotta di Resistenza e che quei partigiani
sono stati ricevuti a Montecitorio il 16 aprile 2015 dalle massime
autorità dello Stato. In tale circostanza la Presidente della Camera,
rivolta ai partigiani seduti sui banchi dei parlamentari, affermò:
«Oggi, voi partigiani, siete qui non come ospiti ma come padroni di
casa».
Per queste ragioni è inaccettabile che in una trasmissione televisiva
peraltro così ascoltata si lasci passare un messaggio la cui sostanza è
che i carnefici diventano le vittime e le vittime diventano i
carnefici.
Mi auguro che Lei, gentile signora Gruber, abbia la coerenza di
smentire quelle sciagurate parole pronunciate dal signor Pansa per
rispetto della verità storica, della natura della Repubblica italiana,
del sacrificio di decine di migliaia di partigiani, ed anche – se
permette – di tutti i telespettatori.
da inviare a : ufficiostampa@la7.it
Lettera a LA7
Nella trasmissione “otto e mezzo” del 20 marzo
l'ospite sig.Pansa ha avuto la baldanza di pronunciare una vergognosa
frase per ribadire il suo ennesimo
sfregio alla Resistenza.Siamo abituati a leggere nei suoi libri una
galleria di truci vicende dove violenza e crudeltà sembrano voler
offuscare la lotta partigiana.
Non abbiamo bisogno di questi personaggi cui chinare la testa nel nome
di un rovescismo che oltre a delegittimare la Resistenza,come
componente fondante della Repubblica,della Costituzione e dei suoi
valori, è evidentemente collegato ad un fine commerciale.
Pansa
combatte una disperata battaglia ai mulini a vento, raccogliendo, e
questo è il problema, spazi di consenso o comunque di acritica simpatia,
in una collettività che in gran parte ignora i fatti .Fatti che sono
citati nei libri di Pavone, Battaglia, Bocca per citare solo alcuni
storici. Come qualcuno ha già scritto Pansa dovrebbe ricordarsi delle stragi fasciste(c'è un atlante che ne conserva la
memoria) .La lotta di Liberazione ,chiamata così non a caso, ci liberò
dalla dittatura fascista che collaborò con i nazisti pagandone un
prezzo altissimo, in un paese ridotto allo stremo delle forze. Ed è
vergognoso che in una trasmissione televisiva si possa permettere di
lasciar passare un messaggio dove i carnefici diventano vittime.Mi
auguro che la signora Gruber, in qualità di titolare della sua
trasmissione, abbia la coerenza di smentire quelle sciagurate parole che
il signor Pansa ha detto, oltretutto in un contesto che non c'entrava
nulla rispetto al tema affrontato quella sera.
Tiziana Pesce
figlia di Giovanni partigiano
Medaglia d'oro della Resistenza
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