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mercoledì 4 gennaio 2017

MILANO E IL RIMPATRIO DEI MIGRANTI NON IN REGOLA

Pubblichiamo il commento del segretario provinciale PRC Matteo Prencipe in merito alla questione dei migranti non in regola  dopo la  proposta dell'Ass. del Comune di Milano alla Sicurezza Rozza .

"L'Assessora alla Sicurezza Rozza risponde alle "anime belle" della sua giunta. Probabilmente  in diversi qualche imbarazzo lo stanno provando a dover riaprire il CIE. Standing ovation assicurata da Lega ed affini e forse pure dai grillini,così silenti a Milano da essere invisibili. Comunque cara signora assessora, se non c'è ancora uno straccio di piano nazionale per l'accoglienza, se lo stesso non si decide ad essere affidato alle strutture e personale pubblico, se nei centri gestiti da "cooperative sociali" sempre più in odore di affari sulla pelle di questi poveracci (Mafia capitale docet), cosa vuole che diventino i CIE se non campi di detenzione? Meglio essere "anima bella" che fare propaganda sulla pelle dei poveracci."



MERCOLEDÌ 04 GENNAIO 2017
MIGRANTI, ROZZA: "SERVE LUOGO PER RIMPATRI, ANIME BELLE NON SI STRACCINO VESTI"
(OMNIMILANO) Milano, 04 GEN - "Io credo che la questione posta dal ministro Minniti sia giustissima e ritengo che dobbiamo individuare luoghi dove poter organizzare i viaggi per i rimpatri". Così l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza affronta, a margine di una conferenza stampa, la questione dell'eventuale riapertura di un Cie a Milano dopo le dichiarazioni del ministro dell'Interno Marco Minniti sulla necessità di aumentare il numero di espulsioni dei migranti irregolari. "È inutile - ha proseguito Rozza
riferendosi alle polemiche di questi giorni - che le anime belle si
straccino le vesti sui Cie: oggi funziona che a un cittadino extracomunitario a cui non viene riconosciuto il diritto di soggiorno nel nostro paese viene dato un foglietto verde con su scritto 'vattene' e puntualmente non se ne va. È chiaro che le espulsioni devono diventare veloci e ci deve essere un luogo dove le persone che non hanno diritto a rimanere nel nostro territorio vengano allocate in attesa del trasferimento. Non devono diventare centri di
detenzione, ma devono essere luoghi dove si organizza il viaggio, poi penso che Minniti ci spiegherà meglio l'organizzazione. Se non vogliamo gli invisibili ci deve essere un luogo dove le persone che non hanno diritto di stare nel nostro paese siano allocate in attesa di rimpatrio", ha concluso.

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