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giovedì 15 settembre 2016

MORIRE MANIFESTANDO

Oggi la morte di un operaio che stava scioperando a Piacenza ha lasciato ancora una volta il popolo dei lavoratori che lottano per riaffermare i propri diritti sgomenti. L'abisso del ritorno a tempi che furono è sempre piu' vicino un incubo in cui ogni anno i lavoratori si sentono sempre piu' intrappolati.
Esprimiamo come circolo PRC A.Casaletti tutta la nostra vicinanza al lavoratore  ucciso assieme al comunicato che oggi la segreteria  regionale PRC dell'Emilia Romagna nella persona di Stefano Lugli ha divulgato.
"Nella società borghese il lavoro vivo è solo un mezzo per accrescere il lavoro accumulato.Nella società comunista il lavoro accumulato è solo un mezzo pr ampliare,arricchire e migliorare la vita dei lavoratori" da Il Manifesto del Partito Comunista 
  I compagni e le compagne del circolo PRC A.Casaletti - Paderno Dugnano

OPERAIO UCCISO A PIACENZA VITTIMA DELLA BARBARIA PADRONALE DELLA LOGISTICA
Rifondazione Comunista dell’Emilia Romagna esprime piena solidarietà alla famiglia di Abdesselem El Danaf, operaio di 53 anni e padre di 5 figli ucciso questa notte travolto da un camion davanti ai cancelli della Seam di Piacenza, ditta in appalto all’azienda di logistica GLS, durante il presidio e lo sciopero promosso dalla USB per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato. Siamo vicini anche ai compagni di lotta di Abdesselem e a tutto il sindacato USB per questo grave episodio che colpisce l’organizzazione sindacale.
Abdesselem pur non essendo un precario lottava contro la precarietà, ed è finito sotto il camion guidato da un altro lavoratore incitato a sua volta a forzare il blocco dei lavoratori per schiacciare con la forza il picchetto dei facchini che rivendicavano il rispetto degli accordi sindacali, che volevano difendere i propri diritti e la propria dignità di lavoratori.
Ciò che è successo non è dunque un incidente, ma la conseguenza dell’imbarbarimento padronale che da tempo si vive nel settore della logistica, un settore strategico per l’economia globalizzata ma dove i lavoratori vivono condizioni di paraschiavismo e nel perenne ricatto della guerra tra poveri. Una guerra tra poveri oggi portata alle estreme conseguenze di un lavoratore che uccide un altro lavoratore.
E in questa situazione non sono esenti da colpe nemmeno la politica e le istituzioni, che in questi anni anziché intervenire per tutelare i lavoratori e le lavoratrici della logistica hanno, invece, precarizzato ancora di più il mondo del lavoro e tradotto le proteste dei facchini dell'Emilia Romagna e degli altri centri logistici italiani in un problema di ordine pubblico.
Era dagli anni ’50 che in Emilia Romagna un lavoratore non veniva ucciso durante un momento di lotta sindacale, e quanto successo ci ricorda una volta di più che l’art 1 della Costituzione, quello che vuole l’Italia una Repubblica democratica fondata sul lavoro, è ancora tutto da conquistare.
Rifondazione Comunista sarà al fianco dell’USB nelle azioni di lotta che deciderà di intraprendere.

Stefano Lugli – Segretario regionale PRC Emilia Romagna

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