La vergognosa campagna promossa dal Ministero della Salute l'ormai famoso Fertilityday promosso per il prossimo 22 settembre ha indignato numerose donne ed associazioni che da anni si battono per diritti e maggiori tutele femminili come la legge 194. Il nostro sembra sempre piu' un Paese che fa fatica a ritenersi al passo con i tempi, basta un piccolo balzo ed il ritorno al passato pare sempre meno distante. Da anni si chiede l'applicazione corretta di una legge la 194 che in molti vorrebbero modificare, da anni si chiedono piu' tutele contro i giornalieri femminicidi, , da anni non esiste una materia come educazione sessuale nelle scuole, da anni durante il cosiddetto 8 marzo si ricordano le discriminazioni ancora in atto da quelle lavorative a quelle salariali eppure nulla pare muoversi nemmeno dopo l'istituzione delle famose quote rosa .Le donne non possono e non devono far passare minimamente messaggi come questo, le risposte non devono tardare quando è proprio una donna a promuovere simili vergognose campagne.
La lettera indirizzata alla Ministra Lorenzin da un gruppo di psicologhe riassume l'attuale condizione femminile che sebbene migliorata rispetto ad altri tempi ancora presenta gravi lacune irrisolte .
Gentilissima Ministra Lorenzin,
siamo un gruppo di psicologhe e psicologi e leggiamo con stupore
dell'iniziativa del “Fertility Day”, stupore che si trasforma in
sconcerto alla lettura del Piano Nazionale per la Fertilità.
Troviamo poco comprensibile attribuire una responsabilità rispetto alla
maternità tardiva alle donne e troviamo umiliante che la campagna
sottolinei il ticchettio dell'orologio biologico, in una nazione in cui
non esiste più stabilità lavorativa, non ci sono supporti validi alla
maternità e alla genitorialità in generale, dove la gestione e
l'accudimento dei figli vede per lo più attive iniziative private,
peraltro costosissime, o nonni faticosamente disponibili, una nazione,
inoltre, in cui i prerequisiti alla genitorialità sono assenti o assai
precari: in primis difficoltà di reperimento del lavoro, difficolta di
accesso alle case popolari ed anche difficoltà enormi di accedere a mutui, difficoltà ancora più
accentuate dalla precarizzazione istituzionalizzata del lavoro.
Per quanto riteniamo condivisibile la volontà istituzionale di avviare
una campagna di SALUTE sul tema della fertilità, troviamo QUESTA
iniziativa confusiva e dannosa; pericolosa e depersonalizzante è
l'affermazione che si legge in una delle cartoline proposte dalla
campagna “la fertilità è un bene comune”, perché NO, la fertilità non è
una performance pubblica, è un fatto privato e soggettivo che pertiene
una cosa intima, il corpo delle donne è delle donne e il modo in cui
decidono di disporne appartiene a loro. Lo stesso discorso, ovviamente,
riguarda anche gli uomini e il loro diritto di disporre del proprio
corpo e di decidere della propria fertilità secondo sentimenti e scelte
personali.
Questo tipo di comunicazione va ad aggravare, peraltro, una già
osteggiata applicazione di una legge (Legge n.194/1978) che prevede
libertà di scelta da parte della donna rispetto alla gravidanza e alla sua prosecuzione, nel rispetto dei limiti temporali e
clinici previsti, poiché sottintende, a tratti in modo invasivo e
giudicante, proprio questa eventuale scelta.
Proviamo stupore e sconcerto nel leggere nel Piano Nazionale
"Cosa fare, dunque, di fronte ad una società che ha scortato le donne
fuori di casa, aprendo loro le porte nel mondo del lavoro
sospingendole, però, verso ruoli maschili, che hanno comportato anche
un allontanamento dal desiderio stesso di maternità?
La collettività, le istituzioni, il competitivo mondo del lavoro,
apprezzano infatti le competenze femminili, ma pretendono comportamenti
maschili."
Quindi esistono ruoli maschili e femminili?
Quindi le donne che scelgono di crescere professionalmente sono da
considerarsi mascoline?
Sono mascoline le donne che lavorano nell'esercito, forse?Ci stiamo dicendo questo?
Come ignorare gravi affermazioni istituzionali quali: "La crescita del
livello di istruzione per le donne ha avuto come effetto sia il ritardo
nella formazione di nuovi nuclei familiari, sia un vero e proprio
minore investimento psicologico"? che richiamano, quasi con nostalgia, i
tempi dell’oscurantismo sociale e culturale che condannavano la donna a
ruoli e funzioni secondarie, subalterne e di dipendenza nei confronti
dell’uomo; condizione, questa, che si è cercato di combattere e
contrastare fin dai tempi del Risorgimento!
Dovremmo forse augurarci, come italiani, che le donne rinuncino ad
accedere ai livelli più alti dell’istruzione di questo paese?
Studiare, laurearsi, emanciparsi, intraprendere una carriera,
perseguire la realizzazione come persona e come donna, sembravano,
negli ultimi decenni, gli imperativi da raggiungere, se non fosse che
adesso, alle donne, viene ricordato che stanno venendomeno alla loro funzione riproduttiva.
Troviamo pericolosissime queste affermazioni, quando soprattutto non si
mette in evidenza che in Italia non è mai stata fatta una politica
seria, che finanziasse, ad esempio, gli asili nidi all'interno delle
aziende, non ci sono campagne di educazione sanitaria che informino
adeguatamente su malattie che sono al primo posto come cause per
l'infertilità, quali il varicocele maschile e l'endometriosi nelle
donne.
Sottolineiamo, inoltre, la questione del doveroso RISPETTO per tutte le
condizioni di non genitorialità, sia quelle delle persone, donne e
uomini, che non hanno la possibilità biologica, psicologica ed economica di generare, sia di quelle che
hanno operato una consapevole e legittima scelta non procreativa.
Non è chiaro perché lo Stato Italiano debba nuovamente entrare a piedi
uniti su una questione così privata e con questi termini che ricordano,
in modo fin troppo esplicito, il triste periodo storico del fascismo
italiano, durante il quale, tra i molti e diversi modi in cui la
democrazia veniva calpestata, si scelse di avviare campagne di invito
alla procreazione, sottese unicamente dall’ideologia fascista “il
numero è potenza”.
Forse le nostre nonne e bisnonne - quelle pluripare accanite - se
avessero potuto decidere di fare altro, magari l’avrebbero fatto.
Troviamo questa campagna oltraggiosa come donne, come uomini, come
persone, ma soprattutto, come professionisti della salute, la troviamo
pericolosa per una popolazione femminile, già vessata da condizioni
estremamente difficoltose per la scelta di procreareperché le cartoline potrebbero indurre ad un significativo vissuto di
colpa patogeno. Una campagna paradossalmente contraria, e non a favore,
di donne che potrebbero sentirsi in colpa perché è come se
disattendessero un’aspettativa naturale, quando forse quell’aspettativa
è più culturale di quanto non si creda. Essere madre o padre
rappresenta una scelta/un’opportunità, nella stessa misura in cui si è
donna e non madre per scelta o per circostanza o uomo e non padre per
gli stessi motivi.
Promotori
Simona Martini Elisa Faraci Paola Serio Ada Moscarella Pier Angelo Sanna Patrizia Guarino Marinella Magnani Eleonora Mangano Mauro Provenzani Valentina Mossa Sara Alaimo Anna Zinerco Sara Colognesi Rossella Skarlet (Rossella Manzione) Maria Forte Sara Tronati Annalisa Allodoli Miriam Columbro Cristian Stradiotto Daniela Zacchi Rose Delbert Mari La Trottola (Maria Rosaria Russo) Luca Pezzullo Eliana Bruna Cristina Villa Isa Sco (Isabella Scolari) Caterina Frustagli Elisa Flavia Di Muro Carlo del Proposto Baba Ponzo (Barbara Ponzoni studentessa) Eleonora Avi (laureata in psicologia) Alba Bande (Alba Bandera laureata in psicologia) Monica Tratzi Duccio Bianchi (laureato in psicologia) Francesca Lapietra
Sottoscrittori
Adriana Serra, Agnese Falcucci, Alberta Xodo, Alessandra Biancardi,
Alessandra Casini, Alessandra Cremaschini, Alessandra Da Valle,
Alessandra Guerrieri, Alessandra Imbornone, Alessandro Monno, Alessandra
Rocco, Alessandra Pisano, Alessandra Schiavon, Alessandro Monno,
Alessandra Ricco, Alessia Riolo, Alessia Cuccurullo, Alexandra Ulmer,
Alexandra Viechtbauer, Alice Altini, Alice Antonelli, Alice Bisso, Alice
Guarneri, Alice Righetti, Alida Conte, Andrea Malpasso, Angela E Jorio,
Angela Costagliola, Angela Marchetti, Angela Vinzi, Angelo Barretta,
Anna Mottini, Anna Maria Ferraro, Anna Piccinni, Annalisa Civetta,
Annalisa Corbo, Annalisa Salari, Annamaria Labanca, Antonella Muto,
Antonella Sagone, Antonio Paone, Arianna De Luca, Azzurra Tramonti,
Biancamaria Acito, Barbara Cardillo, Barbara Coleschi, Barbara Lucidi,
Barbara Vallesi Cardillo, Biancamaria Acito, Calogero Lo Piccolo, Carla
Boi, Carla Lo Giudice, Carola Sorrentino, Caterina D’Amore, Caterina
Pace, ChAr LiEn, Chiara Antonio, Chiara Carrozzo, Chiara Benedetti,
Cinzia D'Intino, Cinzia Gatti, Cla Chiocciola, Claudia Cuollo, Claudia
D’Andrea, Claudia Rini, Claudia Sannipoli, Claudio Lucchese, Costanza
Tasciotti, Cristina Calendi, Cristina Corselli, Cristina Guglielmetti,
Daniela Chiodi, Daniela Dallorto, Daniela Giunta, Daniela Maimone,
Daniela Milia, Daniela Vitelli, Daria Urussov, Dario Cantone, Dario
Panelli, Debora Conoscenti, Deliana Bertani, Diana Vannini, Dida Centro
di Psicologia, Donata Maria Vinelli, Dory Giuffrida, Leonardo Dino Angelini, Elena Coppola, Elena Sardo Grazie, Elena Tigli, Elena
Vezzù, Eleonora Barbieri, Elia Valentini, Eliana Saccone, Elisa Di
Giorgio, Elisa Panontin, Elisa Taormina, Elisabetta Loi, Elisabetta Di
Chio, Elisabetta Sansone, Emanuela Fiorello, Emanuela Viganò, Emanuele
Militello, Emiliana Di Martino, Erica Badalassi, Erica Deangelis, Erica
Enea, Erica Deangelis, Erica Tinelli, Ersilia Salis, Evelyn Gianfranchi,
Ex Gatto Alessandra, Fabrizio Fucà, Fabrizio Messina, Fausta Fabbris,
Federica Flammini, Federica Perrone, Federico Smidile, Flavia Zampa,
Fortunata Pizzoferro, Franca Scarlaccini, Francesca Alborè, Francesca
Atzori, Francesca Baccini, Francesca Barbaro, Francesca Conti, Francesca
Lapietra, Francesca Manzella, Francesca Marino, Francesca Napoli,
Francesca Nicassio, Francesco Ceresia, Gabriele Bendinelli, Gabriele
Raimondi, Gabriella Margiotta, Gabriella Nostro, Gaetana D’Agostino,
Gandolfa Cascio, Gelsomina Liguoro, Germana Pagliaro, Giacinto Scianna,
Giada Giusti, Giada Panfili, Giada Vattano, Giancarlo D'Antonio,
Giordana Algardi, Giorgia Gugliotta, Giovanna Alagna, Giovanna Mancino,
Giovanna Nicaso, Giulia Bellini, Giulia Carlo Cinquerrui, Giulia
D'India, Giulia Marchesi, Giulia Zucca, Giuliana Langella, Giuseppa
Salanitro, Giuseppina Bulgheroni, Giuseppina Casile, Giuseppina Cannia, Giusi Girasella, Giusi Ustica, Ida Lettiero, Ilaria Chirico,
Ilenia Ferraris, Ilenia Ferretti, Ines Nutini, Ingrid Hugnet, Irene
Psecoris, Irene Puppi, Irene Zaffiri, Irina Boscagli, Isabella Coletti,
Isabella Scolari, Jessica Buscemi, Jessica Busenello, Josie Bruno, Katia
Salvaderi (Associazione TerraLuna), La Lau Barbera, La Serena Stanescu,
Lara Milani, Laura Bacci, Laura Bellini, Laura Caminiti, Laura Piras,
Laura Pizzeghello, Laura Sarti, Laura Siniscalchi, Laura Vitaloni,
Leonardo Dino Angelini, Leonardo Seidita, Licia Strazzanti, Lidia
Andreazza, Lisa Procuranti, Liviana Sciacca, Lorella Ferlita, Luana
Rizzo, Luana Valletta, Lucia Cesaro, Lucia Maggi, Lucrezia Lorito, Luigi
Provenzano, Luisa Calagna, Luisa Cerasoli, Maddalena Mancioli,
Maddalena Mesto, Manu Liddell, Manuela Bortoluzzi, Manuela D’Addio,
Manuela Dellerma, Manuela Ledda, Manuela Lotto, Manuela Monteverde,
Manuela Zannelli, Mare Mosso, Maria Alessandra Forlini, Maru Guglielmo,
Maria Bucci, Maria Cristina Gresta, Maria Concetta Cardaci, Maria
Concetta Cirrincione, Maria Elena Maisano, Maria Lourdes Coretti
Petrovich, Maria Lucia Bettinelli, Maria Lucia Ciciretti, Maria Lucia Cornacchia, Maria Luisa Mazzetta, Maria Mirra,
Maria Grazia Castrogiovanni, Maria Grazia Mazzotta, Maria Grazia Novara,
Maria Psi Pirozzi, Maria Vittoria Zaccagnini, MariaElena Maisano,
Marianna Preiti, Mariarosaria Apicella, Mariarosaria Imbimbo,
Mariarosaria Saccinto, Marika Giovani, Marilena Iacopo, Marinella
Caforio, Marinella Cozzolino, Maristella Messina, Martina Formaini,
Martina Franchi, Martina Verde, Massimo Giuliani, Meiuà Pi, Michela
Bragaglia, Michela Corrias, Michela De Grazia, Michela De Simone, Monica
Peluso, Nadia Malizia, Nastinga Drei, Natalia Altomari, Nicole Adami,
Nino Battiato, Ombretta Greco, Olimpia Miraglia, Ornella Cosenza,
Ornella Sabbatini, P. Marisa Cottone, Paola Cavani, Paola Failla, Paola
Mancini, Paolo Cossu, Paolo Sidoti Olivo, Patrizia Camedda, Patrizia Pat
Fabbri, Patrizia Sasso, Patrizia Vilardo (Associazione TerraLuna), Pier
Luigi Gallucci, Piera Colina, Piera Donato, Piera Mancuso, Pina Muzzo,
Pina Panico, Rita Corazza, Rita Romano, Roberta de Angelis, Roberta
Leonardi, Roberta Scanu, Roberta Venieri, Roberto Karra, Romina Fabio,
Rosa Baviello, Rosanna Parente, Rosaria Rita Butera, Rosaria Uglietti,
Rosario Fontana, Rose Marie Delbert, Rossella Chifari, Rossella
Dartizio, Rossella Manzione, Rossella Serafino, Sabri Cap, Sabrina
Zaninotto, Salvatore Lunetto, Sandra Vannoni, Sara Anselmetto, Sara
Brogi, Sara Capizzi, Sara Casarella, Sara Chondrogiannis, Sara Di Bonito, Sara Di Cara, Sara
Iannello, Sara Lapiello, Sara Sabbadin, Sara Stiavelli, Sarah Chreyha,
Sarah Speranza, Serena Bosco, Serena Lotito, Serena Pallotti, Serena
Raspi, Sibilla Giangreco, Sil Via, Silvia Battistello, Silvia Capraro,
Silvia Grazioli, Silvia Marzini, Silvia Spinelli, Silvia Zago, Sim
Onetta, Simona Capobianco, Simona Baiocco, Simona Bianchini, Simona
Pancari, Simona Tolve, Solo Purple, Sonia Bertinat, Sonia Fava, Sonia
Massoni, Stefania Caragnano, Stefania Finetto, Stefania Longhitano,
Stefania Mannarino, Stefania Parigini, Stefania Romeo, Stefano
Buonfantino, Stella Di Giorgio, Susanna Elena Violante, Teti Maria
Teresa Angelillo, Tiziana Compagno, Tiziana Montalbano, Tiziana
Serafini, Tiziana Well There (Tiziana Pozzoli), Vale Deiana (Valentina
Deiana), Valentina Albertini, Valentina Antoci, Valentina Battistella,
Valentina Bovio, Valentina Braga, Valentina Cinelli, Valentina Crigna,
Valentina De LeonardisValentina Lucchese, Valentina Marioni, Valentina Marteddu, Valentina
Settimelli, Veronica Colaianni, Veronica Gnisci, Veronica Guizzaro,
Veronica Frilli, Vito Lupo, Vittoria Vigo, Viviana Attanasio, Viviana
Giardina.
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