Le attività politiche a fine anno si congelano in concomitanza del periodo festivo, prende rilievo quindi l'usuale discorso del capo dello Stato che dovrebbe illuminarci sui futuri programmi politici o rassicurarci sulle prospettive economiche e sociali del nostro paese.
Ebbene,
un discorso alla nazione di Giorgio Napolitano è stato invece pieno di consueta
retorica, ottimismo irrealistico, irrealizzabili promesse ed assurde
prospettive;possiamo solo apprezzare il fluente eloquio mostrato ed il richiamo
all'impegno e alla partecipazione collettiva.
Nel
discorso del Presidente, rileviamo turbati due espressioni che non possiamo far
passare sotto silenzio perché ci sembrano l'indice della trasformazione della
società e di certi politici, il segno di una visione mercificata e sprezzante
del rapporto uomo, società ed economia, Napolitano ha parlato di: “risorse
umane” e “capitale umano”.
Riteniamo
odioso riferirsi alle persone ed in particolare ai lavoratori con
l'espressione: “risorse umane” perché esprime il concetto in cui il ruolo
dell'uomo viene sminuito e relegato a rappresentare solo un semplice
“strumento” di produzione di beni in una pura logica consumistica.
Non
esseri umani ma semplicemente risorse e strumenti al servizio dei potenti.
Ancor
peggio è l'altra definizione menzionata: “capitale umano” nella quale, ancor
più, viene sottolineato l'uso dell'uomo sempre più legato all'accumulo di
denaro ed al profitto a favore delle classi ricche e potenti contro quelle più
deboli e sempre più sfruttate a cui vengono progressivamente tolti diritti e
servizi.
A
questo volere si sottomettono facilmente la quasi totalità degli organi di
informazione creando assuefazione di massa ed una opinione allineata.
Questi
potentati impongono governi, non democratici, appoggiati da una classe politica
serva e fidata che, mimetizzata, realizza gli obiettivi della Confindustria,
delle Banche e dei “berlusconiani”.
In
queste condizioni la generalità delle persone subisce la crisi senza avere la
capacità di capirne la causa e le responsabilità, non reagisce cercando
solidarietà ed unitarietà fra coloro che subiscono, ma ancor più grave è che
non c'è più la forza e la capacità di opporsi e protestare contro coloro che
stanno soggiogando la popolazione.
Ai
politici asserviti a queste logiche che si riempiono la bocca di “riforme”,
così anche il Presidente, desideriamo ricordare che non sono solo le riforme
che risolvono la situazione, semmai le “buone riforme” e quelle ad oggi
proposte sono pessime e dannose: dalla riforma costituzionale (Senato,
Province, Titolo V, legge elettorale) a quelle economiche/sociali (Jobs act,
mille proroghe, aumento delle tasse sulle pensioni minime, per non citare le
terrificanti riforme Fornero su lavoro e pensioni che hanno peggiorato solo le
cose).
Noi
preferiamo parlare di “PERSONE” con i loro fondamentali diritti, stimolandone
le capacità, intelligenze, umanità, onestà e solidarietà.
E'
una posizione non preconcetta a tal punto che a Napolitano preferiamo i
discorsi del Pontefice imperniati su SOLIDARIETA', POVERTA', ONESTA', LOTTA
ALLA MAFIA e che intendono promuovere iniziative in favore della PACE!
Oggi
1° gennaio 2015, l'AUGURIO migliore per un POSITIVO ANNO NUOVO è che le riforme
di Renzi-Berlusconi non si realizzino, che il nuovo Presidente della Repubblica
assomigli a Rodotà, che si crei lavoro, specialmente per giovani, che si
investa in opere pubbliche a salvaguardia del territorio e del nostro
patrimonio, anche culturale, che si blocchino gli sprechi delle “grandi opere”
(TAV, Olimpiadi) privilegiando le piccole (più controllabili), che non si
sottoscriva il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership): trattato
con gli USA sul commercio e sugli investimenti estremamente dannoso per la
nostra salute e per la nostra sovranità, che si lotti realmente contro la
MAFIA, che si contrasti efficacemente l'evasione fiscale e contributiva e...
Sicuramente
non tutto si realizzerà, ma a capodanno... val ben sognare!
Mario Petazzini
Segretario Circolo PRC A. Casaletti - Paderno Dugnano
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