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mercoledì 7 gennaio 2015

The Imitation Game - La storia di Alan Turing un genio, una mente eccezionale, vittima dell’omofobia




A breve distanza dal recente film Pride ecco un altro racconto che colpisce forte la coscienza di tutti noi. La storia di Alan Turing inglese, un genio della matematica che insieme ad altri matematici come Gordon Welchman, ideò una macchina per decrittare i codici nazisti tedeschi durante la seconda guerra mondiale. 
E’ passato alla storia come uno dei pionieri dello studio della logica dei computer e come uno dei primo ad interessarsi all'argomento dell'intelligenza artificiale.
Alan era omosessuale, in  quegli anni , in Inghilterra l’omosessualità era considerata un crimine punito con il carcere, ed egli, nel 1951 fu accusato di intrattenere  abitualmente rapporti omosessuali ,per questo motivo fu arrestato e trascinato in tribunale. Venne condannato e costretto a scegliere tra il carcere e la castrazione chimica effettuata con iniezioni di estrogeni che gli causarono forti danni alla salute.
Dopo un anno non ce la fece più, si suicidò mangiando una mela al cianuro.

E’ veramente inaccettabile il pensiero che quest’uomo che ha  praticamente accellerato la  vittoria finale contro il nazismo, un regime che predicava l’odio per tutte le diversità, un regime che nei campi di concentramento metteva anche gli omosessuali, abbia dovuto subire lo stesso trattamento dal popolo liberatore.

Un genio, una mente eccezionale, vittima dell’ignoranza più bieca, intollerabile, razzista, vergognosa.

Ed è veramente insopportabile trovare   nel 2015 che si organizzino eventi , come quello in previsione per il 17 gennaio prossimo in regione Lombardia col patrocinio di Maroni e con il logo expo, un evento che è intitolato “Difendere la famiglia per difendere la comunità” . Questo evento è organizzato da un’associazione che considera l’omosessualità una malattia da curare.
Nel 2015 ancora emergono tesi omofobe , ancora non esiste il rispetto delle scelte individuali, ancora non c’è il rispetto per i diritti civili e , cosa più grave, si propagandano tesi oscurantiste da medio evo.

Ancora una volta si esalta la figura della “famiglia tradizionale” uomo/donna come l’unica forma di famiglia “naturale “ accettabile dalla società.
Ancora una volta si esaltano i valori che sono il fondamento della famiglia tradizionale. 
E i “moralisti” gonfiano i loro polmoni e sputano giudizi a destra e a manca. Poco importa se poi nella realtà la  “famiglia tradizionale”  spesso e volentieri è solo una facciata che nasconde ben altre realtà.

Basta con l’ignoranza, basta con l’omofobia, dobbiamo impegnarci a difendere la libertà individuale e soggettiva  ed  il diritto di scegliere chi amare indipendentemente dal sesso.

Impegnamoci a partecipare al presidio che si terrà il 17 gennaio sotto il palazzo della regione per protestare contro questi convegni vergognosi e per difendere i diritti civili. 

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