Apprendiamo della bocciatura del Tar alla sospensiva sui malati cronici proposta da Medicina Democratica.
COMUNICATO STAMPA: TAR DI MILANO NO ALLA SOSPENSIVA
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO DELLA LOMBARDIA NON HA ACCORDATO LA
SOSPENSIVA della delibera regionale 6551 DEL 4/5/2017 SULLA CD
CRONICITA’ RICHIESTA DA MEDICINA DEMOCRATICA E, SEPARATAMENTE, DA 4
SINDACATI MEDICI (UMI,SIMET,SNAMI,SMI
Con l’ordinanza n. 01156/2017 in data odierna il TAR ha affermato che
l’argomento era troppo complesso per non farne oggetto di una
discussione più ampia e articolata (“… la complessità delle questioni
non si presta ad essere delibata in sede cautelare”). Ed in effetti la
proposta del Presidente del TAR, dott. Ugo Di Benedetto, era quella di
stabilire il giorno della discussione di merito, che non avrebbe potuto
avvenire prima del mese di marzo 2018. Solo uno dei 5 ricorrenti – il
SIMET – si è mostrato contrario, ma è bastato al TAR per decidere di
entrare nel merito della sospensiva: la richiesta quindi è stata
respinta. (“…non sono stati evidenziati sufficienti elementi in termini
di pregiudizio grave ed irreparabile da parte dei ricorrenti”)
IL PROBLEMA RIMANE TUTTO: la decisione regionale di dare una nuova
configurazione alla Medicina Generale, in contraddizione con le leggi
nazionali e regionali, nonché con il DPCM sui LEA (Livelli Essenziali di
Assistenza), quindi con la Costituzione, ha visto l’adesione solo del
43% dei medici di medicina generale della Lombardia ed ha costretto la
Regione a prorogare i termini della scelta nella speranza di avere un
maggior ascolto.
ANCHE I PAZIENTI, PORTATORI DI PATOLOGIE CRONICHE, DOVRANNO SCEGLIERE,
MA SI DOVRANNO INFORMARE DA SOLI O DIPENDERANNO DALLE INFORMAZIONI DEL
LORO MEDICO.
PUR CON NON ELEVATE POSSIBILITA’, MA CON UNA STORIA QUARANTENNALE,
MEDICINA DEMOCRATICA MOLTIPLICHERA’ I SUOI SFORZI PER SPIEGARE AI
CITTADINI E AI MEDICI LOMBARDI COME IL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO
PEGGIORERA’. LE RISPOSTE CHE VERRANNO FORNITE SARANNO PARZIALI E PIU’
BUROCRATICHE. NON E’ VERO CHE CI SARANNO MENO LISTE DI ATTESA, FORSE CI
SARANNO PIU’ ESAMI E PIU’ PRESTAZIONI, MA CERTO MENO SALUTE.
I MEDICI E I CITTADINI – COME AFFERMA IL TAR NELL’ORDINANZA – POSSONO
DIRE DI NO ALLA PROPOSTA DELLA REGIONE. E LOTTARE, COME PENSA MD,
PERCHE’ RIMANGA E MIGLIORI LA SANITA’ PUBBLICA.
Milano, 14 settembre 2017
Medicina Democratica – sezione di Milano e Lombardia.
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