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martedì 22 maggio 2018

LE ANCELLE DIFENDONO LA 194

Oggi quarant'anni senza mammane, libere di scegliere in un mondo dove non si rispettano le scelte degli individui.Vogliamo una 194 piu' forte, vogliamo di piu' ,vogliamo strutture dappertutto, vogliamo un supporto psicologico vero, vogliamo l'aborto farmacologico, basta obiettori negli ospedali e nelle farmacie!
                               
La clinica Mangiagalli: un luogo simbolo.
uno dei primi in città a fornire il metodo farmacologico per l’aborto volontario, uno dei pochi a Milano a garantire assistenza nell’interruzione volontaria di gravidanza del secondo trimestre, un punto di riferimento in Lombardia, dove l’obiezione di coscienza raggiunge quasi il 70% nelle strutture pubbliche. E, allo stesso tempo, la prima clinica meneghina a ospitare gli antiabortisti del centro di aiuto alla vita.
Oggi, esattamente 40 anni dopo la legge 194 del 22 maggio 1978, rivendichiamo e riaffermiamo i nostri diritti.
Oggi siamo vestite come le ancelle del The Handmaid’s Tale di Margaret Atwood: in questo romanzo ambientato in un futuro non lontano le donne vengono schiacciate da una dittatura religiosa e considerate solo in relazione al loro valore riproduttivo. Un futuro immaginato ben simile al nostro passato e al nostro presente, tra dittature, aggressione coloniale e tutte le volte in cui le classi sociali considerate “inferiori” sono
state sfruttate e schiacciate dalle più potenti.
Ma anche le ancelle hanno messo in piedi la loro Resistenza: e per questo siamo qui oggi.
In Lombardia solo in 5 strutture l’obiezione è inferiore al 50%. Sono ben 6 su 63 i presidi nei quali la totalità di ginecologi e ginecologhe è obiettore di coscienza. In 16 strutture è superiore all’80%.
In Italia circa il 40% delle strutture ospedaliere che dovrebbero garantire il servizio di IVG non ha ambulatori ad esso deputati. Stato e Regione non se ne occupano: questa è violenza istituzionale e discriminazione di genere.
Gli aborti non legali e quindi non sicuri causano circa 50.000 morti all’anno, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità: questi, sì, sono femminicidi. Tutto questo non lo accettiamo. La nostra è anche una lotta di classe: vogliamo aborto accessibile e sicuro anche per straniere, migranti e donne senza la possibilità di rivolgersi a medici privati o all’estero.
Vogliamo la 194 e vogliamo molto di più. Aborto farmacologico. La fine
del dominio di ProVita e obiettori. Supporto sociale e psicologico.
Ginecologi, ginecologhe, ostetriche: siate supporto e non giudici.
NOLITE TE BASTARDES CARBORUNDORUM
Non ci lasceremo schiacciare da nessuno

Il 26 maggio N1DM in tutta Italia tornerà a parlare di 194 e dei nostri diritti. A Milano ci vedremo nei giardini della Guastalla dalle 15.30.  
da NONUNADIMENO Milano


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