Domenica scorsa si è svolta, come di consueto l'annuale riunione Anpi, un bilancio del tutto positivo sia per le numerose iniziative che per il numero degli iscritti.
Pubblichiamo l'intervento che la nostra portavoce ha effettuato a nome del nostro circolo.
L'educazione non deve essere solo trasmissione di sapere, ma anche di
valori, deve stimolare lo spirito critico. E non solo: deve far
sviluppare il senso di responsabilità per le azioni concrete. Una frase
di Stephan Hessel noto partigiano francese che in molti conoscono come
autore del libro "Indignatevi".
Un messaggio che oggi deve
risvegliare una precisa, attenta e soprattutto concreta coscienza
antifascista che da troppo tempo ormai viene relegata a favore dei
soliti blandi discorsi dove la sconfitta del pensiero nazifascista puo'
avvenire solo attraverso la cultura. Vero verissimo ma bisogna anche
ritrovare il coraggio di affrontare una realtà oggi troppo compromessa. A
nulla servono gli appelli, le raccolte firme che le stesse realtà
politiche ben identificate in quel centro sinistra fanno finta di non
vedere. Lo scorso anno ad esempio, sono state raccolte 50.000 firme per
la messa fuori legge di tutte le organizzazioni neofasciste che in tanti
conoscono, chiedendo l'applicazione di quella Costituzione che in tanti
nel 2016 abbiamo difeso, eppure quelle firme giacciono inermi poichè
gli appelli rivolti alla segreteria della Sig.ra Boldrini sono rimasti
inascoltati.
La risposta al gravissimo episodio di Macerata
avrebbe dovuto essere automatico anche se per fortuna vi è stata una
splendida disobbedienza civile, un'immensa diga di persone che hanno
avuto il coraggio di scendere in piazza nonostante le numerose
associazioni abbiano preferito osservare un inaspettato divieto. Al
solito bel frasario dovrebbero seguire i fatti, in alcuni comuni le
risposte delle istituzioni sono totalmente silenti quando la sinistra
radicale , il Prc in particolar modo chiede il divieto a spazi concessi
con molta facilità ad organizzazioni neofasciste ,tutto per non
aumentare una tensione che invece è solo apparente. Si puo' imporre la
linea del silenzio lasciando che i fascisti imperversino nei quartieri e
città? Esigiamo e chiediamo una forte risposta sociale non solo in
tutto il territorio nazionale ma anche nel nostro piccolo, proponendo
alle forze politiche locali , come è accaduto in altri comuni che venga
espressamente richiesto di vietare spazi a tali organizzazioni.
Non
è piu' tempo di soprassedere ma di proporre e soprattutto di smetterla
con l'antifascismo della bandiera, della teca, del museo che serve
relativamente o forse è utile alle solite passerelle di personaggi
conosciuti. Occorre far fronte comune con tutte le organizzazioni
democratiche per un antifascismo puro e vivo come dovrebbe essere, solo
cosi'facendo quel deja' vu ormai troppo vicino, potrà essere allontanato.
Le compagne e i compagni PRC circolo A, Casaletti
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