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martedì 27 febbraio 2018

PREPOTENZA E ARROGANZA DURANTE L'ULTIMO SCIOPERO DELLE INSEGNANTI

Dal Comitato per la Scuola Pubblica di Paderno Dugnano il comunicato sullo sciopero delle insegnanti di venerdi' 23 febbraio 2018

E'sempre più difficile sostenere che l'Italia sia uno stato libero. Dovrebbe essere normale, nel 2018, in Europa, lavorare, autodeterminarsi, istruirsi, manifestare il proprio pensiero e scioperare ma così non e', il governo del nostro paese viene chiamato democrazia ma e'tutt'altro.
A Roma, nel corso dello sciopero della scuola di venerdì in cui un migliaio di maestre contro la sentenza che manderebbe a casa 60.000 precari dell'istruzione attraversavano la città, abbiamo assistito a una delle tante manifestazioni di prevaricazione, prepotenza e arroganza delle forze dell'ordine e dei rappresentanti del potere che (mentre incarcerano gli antifascisti e lasciano le piazze a Casapound in barba alla Costituzione) hanno sfogato la loro forza senza ragione sulle insegnanti vittime del precariato.

Fin da subito nel corso della manifestazione alcune delle organizzazioni sindacali hanno cercato di disinnescare l'autodeterminazione di chi dopo anni di false promesse non si sente rappresentato da nessuno.
Così, successivamente ad un blocco dei binari del tram lungo Viale Trastevere, le maestre hanno conteso la testa del corteo agli iscritti di alcune sigle sindacali, ponendosi come obiettivo l'arrivo al Parlamento, scandendo slogan di lotta e indicando senza timore i responsabili politici della prospettiva di precarietà imposta alle proprie vite.
Gli spezzoni hanno gridato, senza ipocrisie, libertà per gli antifascisti detenuti, ignorando il vuoto e retorico comizio delle sigle provando in ogni modo a raggiungere Montecitorio.
La polizia ha risposto schierando blindati e uomini ad ogni via di accesso, molti insegnanti sono stati fermati violentemente dalla polizia che non ha esitato a prendere a calci le maestre. In un contesto elettorale in cui tutte le forze politiche stanno ignorando il licenziamento di 60mila persone, forse troppo impegnate nei propri teatrini elettorali e a non confrontarsi con i problemi reali del paese, oggi un grido di dignità e di rabbia si è alzato nelle strade di Roma. Con la promessa chiara e scandita a più riprese: "il 4 Marzo vi licenziamo noi".

Dobbiamo convenire che i padroni , i ministri e i loro amici burocrati politici e sindacali sono impauriti da quanti stanno comprendendo che é arrivato il momento di riprendersi le piazze per un rinato protagonismo dei lavoratori.
Dove risiedono le responsabilità del fatto che gli insegnanti e gli antifascisti vengono trattati come dei delinquenti?
Dobbiamo , come queste maestre insegnano, ricercare senza timore le precise cause della situazione attuale nella storia della concertazione sindacale che ha rinunciato a rappresentare la classe operaia e in nome dell'illusione nel riformismo e nel capitalismo dal volto umano si é accontentata delle briciole abbandondonando la lotta di classe.
NOn basta respingere una sentenza ingiusta: lottiamo per l'abolizione di ogni forma di lavoro precario accanto alle insegnanti e per ogni categoria di lavoratori.

 
26 febbraio 2018. Csp Paderno Dugnano.

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