Etichette

Ultimi post

mercoledì 6 aprile 2016

AMIANTO E PETROLIO

Riceviamo da Mario Murgia vice Presidente AIEA - Associazione Italiana Esposti Amianto e pubblichiamo volentieri l'articolo di Franco Martina intitolato "Ministro Alfano giustizia per la Basilicata", uno spaccato d'Italia che non rinuncia a lottare nonostante le numerose morti. A tal proposito ricordiamo a tutti l'appuntamento con AIEA il 16 aprile 2016 - Biblioteca Tilane - Paderno Dugnano con proiezione e dibattito sul documentario I Vajont.

di Franco Martina
Per un Renzi che preferisce non commentare l’ennesimo rinvio della visita a Matera, visto il clima incandescente che l’inchiesta petrolifera sta avendo sul governo e nel Pd, è annunciata per sabato 9 quella (recuperata dopo un precedente rinvio) del Ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Sarà a Palazzo Viceconte per presentare, alle 17.00, il libro ‘’ Chi ha paura non è libero’’. E’ inevitabile che il discorso cadrà, ma forse sarà un po’ attenuato, sulle critiche di ‘’ inconcludenza’’ che il presidente del consiglio dei Ministri Matteo Renzi ha rivolto alle inchieste sul filone petrolifero ,avviate in passato dalla Magistratura potentina. Critiche che hanno procurato l’inevitabile presa di posizione dell’Associazione nazionale magistrati e di varie forze politiche.
Un copione già visto con altro presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, sommerso di inchieste dall’esito differente, ma che serviva a radicalizzare posizioni e lo scontro tra poteri dello Stato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti…Riforme senza risorse e rallentamenti inevitabili delle attività inquirenti e decisionali. Ci risiamo? Cui Prodest?
Renzi ha chiesto di far presto, ma ha dimostrato di non avere senso dello Stato per quanto detto prima. E poi dopo l’interrogatorio a Roma, come persona informata dei fatti del ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, toccherà giovedi 7 aprile all’ex ministra per lo Sviluppo Economico Federica Guidi raggiungere Potenza per essere interrogata. E potrebbe non essere la sola. Lo stesso Matteo Renzi, che alla trasmissione in ½ ora di Lucia Annunziata ha rivendicato la paternità e la volontà di portare avanti il chiacchierato emendamento per Tempa Rossa, potrebbe essere sentito. Lui stesso l’ha chiesto…Ma sono ipotesi, calma è gesso.
La fretta e il protagonismo irruento di taglio social alla lunga non paga. Si lavori sui fatti e sui riscontri, come sta venendo fuori. Dentro questa pagina nera come il petrolio o come il ‘’cancro’’, per usare un termine brutale ma luttuoso che coinvolge molte famiglie, c’è la Basilicata che chiede trasparenza, giustizia per quanti hanno perso affetti o soffrono con tanti punti interrogativi alla scoperta che si sono ammalati per un’ambiente avvelenato, ai piedi del Sacro Monte della Val D’Agri. Lo diciamo ai devoti di circostanza, che dovrebbero recitare un vibrato ‘’mea culpa’’ per quanto non fatto pur di mandare avanti ambizioni e interessi.
E questa è stata una pugnalata al cuore della Basilicata verde. Il resto è storia…giudiziaria d’oggi. Chi l’avrebbe immaginato? Dalla Basilicata un effetto domino sui binari della Giustizia che sta coinvolgendo e sconvolgendo le tante faccetoste, abituate a vendere fumo, sorrisi ipocriti e a sottovalutare in nome del lobbismo affaristico e della cambiali elettorali da onorare, quelle sullo sfruttamento petrolifero a tutti i costi, la salute dei cittadini e quella del territorio. Il sequestro di carte cliniche da parte del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei Carabinieri in vari ospedali della regione lo confermano . Una decisione – che rientra nel filone d’inchiesta della Procura di Potenza sulle attività di smaltimento dei rifiuti prodotti dal Centro Oli dell’Eni- e finalizzata a verificare le patologie più diffuse, e tra queste i tumori.
E come se non bastasse, in relazione ai dati del Registro regionali riferiti al 2007 e all’insufficiente monitoraggio ambientale che continua ad alimentare le polemiche, si aggiunge la precisa denuncia del presidente dell’Associazione medici per l’ambiente – Roberto Romizi- che segnala in Val d’Agri un aumento di mortalità per tumori del sangue (leucemie) e allo stomaco. Un commento che giunge dopo l’indagine dell’Ufficio statistica dell’Istituto superiore di sanità e trasmesso alla Regione Basilicata, e che mette in relazione quanto appurato dagli organismi inquirenti.
Lo studio, che fa riferimento a dati su mortalità e ricoveri, nel periodo 2003-2010, ha riguardato 20 comuni delle Valli del Sauro e dell’Agri e ha accertato un eccesso di mortalità di tumori maligni allo stomaco, del sistema respiratori, dell’apparato digerente. Segnalati anche aumenti di morti per infarto. Finita? Macchè. C’è sempre il problema per esposizioni da amianto e altre sostanze chimiche della Valbasento, portato avanti con ostinazione dall’Aieab, e che preoccupa non poco.
Lo stillicidio di persone colpite da neoplasie è periodico. Ma quanto all’accertamento e al pagamento di responsabilità occorrerebbe una svolta giudiziaria, che ancora non si vede. Si susseguono gli esposti, le audizioni del caparbio Mario Murgia e di altri volontari, ma finora si è mosso poco. Si attende la visita dell’ennesima commissione parlamentare d’inchiesta o la messa in mora del nostro Paese da parte dell’Unione Europea. Su tutto questo c’è una coltre di silenzio a vari livelli.
La Giustizia fa il suo corso, ha i suoi tempi per accertare laddove possibile eventuali responsabilità. Questa volta, accanto all’inchiesta tra malapolitica e malaffare, c’è quello più importante della salute e su questo i ‘’ Governi’’ tacciono e parlano di poteri forti che pressano e strumentalizzano per evitare che si prosegua nelle riforme o nel rilancio economico del Paese. Che ipocrisia. Questa gente in Basilicata non la vogliamo, a meno che non scelgano l’Agri, il Bradano o il Basento -anzicchè l’Arno, il Po’, il Tevere, per compiere un gesto estremo riparatore per i tanti danni procurati alle genti lucane.Un ‘’pietrone ‘’ al collo per vedere affondare le tante ‘’faccetoste’’ che continuano a ripetere che è ‘’Tutto a posto’’e che ‘’hanno fatto fino in fondo il proprio dovere’’. Hanno fatto soldi, beh…per la legge del contrappasso dovrebbero spenderle tutte in medicinali, come ripete un antico detto meridionale. La Basilicata chiede giustizia e non passarelle di vip. Non ne abbiamo bisogno, anzi.

Nessun commento:

Posta un commento