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lunedì 25 gennaio 2016

TRANVIA MILANO-LIMBIATE PIANO CON L'OTTIMISMO!

Pubblichiamo volentieri la riflessione apparsa sul blog Qui Paderno Dugnano dell'ex sindaco Gianfranco Massetti.


Non concordo con il generale ottimismo che sembra diffondersi sul futuro della tranvia Milano-Limbiate. Registro, con una personale dose di scetticismo, le novità “presunte” rispetto al destino della tranvia stessa. Senza rimproverare nulla agli amici parlamentari e agli amministratori di Limbiate, lasciati colpevolmente soli dalle altre Amministrazioni locali. Non si tratta di vedere il bicchiere mezzo vuoto invece che mezzo pieno. Ma della consapevolezza, maturata anche in anni di amministrazione a Paderno Dugnano, che abbiamo visto troppi progetti, troppi documenti, troppi ordini del giorno, troppi stanziamenti poi revocati per gioire di un “documento” approvato dalla Camera dei Deputati.
Spesso la Politica è prodiga e veloce quando si tratta di approvare documenti e istituire commissioni ma meno pronta quando si tratta di finanziamenti. C’è sempre un’altra piorità rispetto a quella della mobilità su ferro del Nord Milano. Sia che si tratti della Milano-Limbiate come della Milano-Desio. E se dopo Expo venisse un ‘Olimpiade o un terremoto? I 60 milioni una volta stanziati- ammesso che lo saranno- potranno ancora essere dirottati?
Non solo ma leggendo sia il comunicato dell’Assessore di Limbiate che l’ordine del giorno della Camera sorge un dubbio, spero infondato. La Camera dei Deputati infatti non impegna il governo a stanziare i 60 milioni che servono ma a farlo”nel momento in cui ci saranno le condizioni di cofinanziamento da parte degli enti territoriali e di cantierabilità”. 
L’assessore Archetti  ne deduce che :”niente scuse, ognuno faccia la propria parte per concludere l’iter progettuale e per arrivare alla cantierabilità dell’opera. Il governo Renzi è stato chiaro: se non si è in grado di spendere i soldi e di far partire la riqualificazione della tranvia in tempi certi, nessuno può illudersi che lo stato congeli 60 milioni di euro per altri 7 anni”. 
E proprio qui sta il punto. Poiché è noto che alcuni enti locali (Varedo?, la ex-Provincia di Milano? ) non sono disposti a mettere la loro quota per questa opera questo ordine del giorno della Camera non rischia di rappresentare, per loro, un alibi per far fallire l’intero progetto?
Non era meglio che il governo stanziasse i 60 milioni e si continuasse così a far cadere le responsabilità e la pressione della (eventuale) non cantierabilità solo su alcune amministrazioni locali?
Per questo comprendo l’atteggiamento dell’Associazione Utenti Trasporto Pubblico (UTP) di stare a guardare e restare guardinghi: nulla è scontato e le sorprese sono dietro l’angolo. Certo, per questa battaglia, non giova l’atteggiamento miope del Comune di Milano (e di ATM) che mentre ragiona della Città Metropolitana e ambisce a competere con le aree metropolitane del mondo per il trasporto su ferro (tranvie, filovie, metropolitane) si ferma ai confini amministrativi della città novecentesca. Per questo è giusto misurare anche le volontà dei candidati sindaci di Milano. E per questo è importante l’appuntamento di  Mercoledì 2 marzo alla 123°Serata UTP dove, come ci anticipa Agostino Fornaroli segretario Nazionale  UTP si chiederà conto ai candidati sindaci a Milano anche dei Tram Milano -LIMBIATE e DESIO.

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