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martedì 1 dicembre 2015

AMIANTO KILLER INVISIBILE

La nostra città, una vasta estensione costituita da sette quartieri registra  la presenza di molte aree industriali dismesse dove l'amianto continua ad esser presente grazie alle segnalazioni dell'Ass.ne Italiana Esposti Amianto che continua a vigilare su situazioni non particolarmente rosee.
Vi sono anche  tetti, i famosi ondulati che versano in condizioni  pericolose, ovvero quando  lo sgretolamento dovuto all'erosione del tempo diviene potente killer silenzioso.
Una fibra di amianto è 1.300 volte più sottile di un capello umano: l'inalazione di una sola fibra può causare il mesotelioma e altre patologie mortali, anche se un'esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta le probabilità di contrarle.
Frequenti analisi sulla nostra città hanno evidenziato parecchie situazioni a rischio che potrebbero essere la causa di diverse malattie e tumori dovuti a cio' che si respira. Ieri un articolo del Corriere della Sera sottolineava il record tutto italiano di morti premature per inquinamento.
Indubbiamente un fattore scatenante che dovrebbe lanciare diversi campanellini d'allarme è proprio l'amianto. Ricordiamo il decreto della Giunta Regionale lombarda:

"Regione Lombardia, attraverso l’approvazione del Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL), avvenuta con Decreto di Giunta Regionale n. 8/1526 del 22/12/2005, ha individuato come uno degli obiettivi strategici il censimento e la mappatura dei siti con amianto presenti nella Regione al fine di definire l’entità del rischio da amianto friabile e compatto per sviluppare programmi di maggiore tutela sanitaria.
Allo stesso tempo il documento fissa il termine del 2015 come obiettivo strategico per la bonifica e la rimozione dell’amianto dal territorio lombardo, quindi entro e non oltre 10 anni dalla pubblicazione del PRAL sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Per bonifica si intendono le diverse procedure (sovra-copertura, incapsulamento, rimozione completa) che impediscono la dispersione delle fibre di amianto nell’ambiente dopo che le stesse si siano distaccate dal manufatto e rese disponibili all’inalazione.
A parte la rimozione che prevede un intervento di asportazione totale della copertura, le altre non desimono il committente dall’obbligo di verificarne lo stato di conservazione.


Occorrerebbe un'osservatorio sanitario sulle morti per tumore in questa città, un monitoraggio anche dei luoghi in cui vi sono piu' coperture d'amianto per studiare eventuali correlazioni con le fibre di amianto che si sprigionano nell'aria.A tutt'oggi la situazione è accantonata anche se dovrebbe rappresentare la priorità poichè  in gioco vi è la salute di tutti i cittadini.



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