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lunedì 4 settembre 2017

PALERMO: LIBERATE EMILIANO,ORAZIO,FABIO,ALESSANDRO

Palermo sabato 2 settembre 2017 tanti giovani siciliani si sono riuniti per chiedere a gran voce la liberazione dei giovani militanti arrestati durante il G20 di Amburgo da circa due mesi detenuti nel carcere di Billwerder.
Purtroppo per Fabio Vettorel il ricorso è stato negato proprio in data 31 agosto 2017" la Corte Costituzionale tedesca ha rigettato il ricorso in terzo appello di giudizio per la scarcerazione di Fabio, il diciottenne arrestato durante le perquisizioni seguite al NoG20 di Amburgo. La Corte non ha concesso la scarcerazione di Fabio affermando di non avere competenze sufficienti in materia.Il ricorso su cui tutti avevano riposto le loro speranze non è stato accolto. Rimarrà in carcere Fabio Vettorel, il 18enne di Feltre arrestato durante il G20 di Amburgo il 7 luglio mentre aiutava una manifestante ferita a un piede insieme all’amica 23 enne Maria Rocco, che a differenza sua è stata scarcerata il 10 agosto. Il 27 luglio, attraverso la legale Gabriele Heinecke di Amburgo, era stato depositato un ricorso alla Corte Costituzionale Federale tedesca, in cui si chiedeva la scarcerazione del ragazzo." da Osservatorio  Repressione.
Riproponiamo l'accorato appello della mamma di Emiliano uno dei giovani comunisti siciliani.

“Io non posso arrendermi e insieme ai tanti che hanno espresso da tutta Italia e da tutta Europa solidarietà e vicinanza a mio figlio e agli altri ragazzi arrestati ad Amburgo, continuerò a lottare fino a quanto Emiliano, Orazio, Alessandro, Riccardo e Fabio non saranno liberi. Fino a quando non saranno tutti liberi”. Parole di Fina Fontana, la mamma del giovane Emiliano, uno dei ragazzi italiani in carcere, in Germania, dal giorno delle manifestazioni che contestavano il G20. Un caso seguito, fin dal nascere da Globalist che in due occasioni ha raccolto le parole di denuncia della mamma di Emiliano, e la sua preoccupazione che le autorità italiane non facessero quel che si poteva fare perché le autorità tedesche non mostrassero il pugno duro soprattutto con gli arrestati stranieri, soprattutto con i giovani italiani. Mamma Fina è delusa dal comportamento del ministero degli Esteri. Emiliano Puleo, uno dei tre ragazzi siciliani, è in carcere da quasi due mesi in Germania, dopo le manifestazioni contro il G20 di Amburgo di luglio.
“Il governo non ha proferito parola in merito - dice mamma Fina - non ha voluto nemmeno interessarsi della questione. In Italia, evidentemente, esistono cittadini di cui la politica non si vuole occupare, forse per non rischiare di infastidire la potente Germania”. In una lettera indirizzata a Repubblica, la madre del militante di Rifondazione Comunista di Partinico torna ad esprimere profonda amarezza per la vicenda.

Emiliano e altri due ragazzi catanesi, Alessandro Rapisarda e Orazio Sciuto, del Centro
Sociale "Liotru" sono in cella dal 7 luglio. Sono accusati di tentate lesioni e disturbo della quiete pubblica, assieme ad altri tre ragazzi italiani, anche loro in cella.Per loro domenica pomeriggio ci sarà un sit in a piazza Verdi a Palermo. “Fin da piccolo ha sempre sentito la passione politica e ha deciso sin da subito di schierarsi in difesa dei più deboli. Andare ad Amburgo per partecipare alle manifestazioni contro il G-20 è stato per lui la normalità”, ricorda la mamma di Emiliano. “In attesa che, finalmente, venga stabilita la data del processo - dice Fina Puleo - ci troviamo a fare i conti, giorno dopo giorno, con la terribile burocrazia tedesca e l’ostruzionismo che subiscono i manifestanti arrestati. Emiliano, insieme agli altri ragazzi, rimane trattenuto in carcere perché sussiste, secondo quanto sostenuto dalla corte, un pericolo di fuga. Emiliano – continua Fina Fontana - è un cittadino dell’Unione Europea, ha sempre vissuto, studiato e lavorato in Italia. Eppure questo non basta, tutto questo non viene preso in considerazione perché contrasta con l’immagine che hanno voluto dare di mio figlio, pericoloso “black block” che va in giro a lanciare bottiglie contro la polizia, per giustificare, con il più facile capro espiatorio trovato negli stranieri, il palese fallimento nella gestione dell’ordine pubblico”.
A questo proposito il sostegno di tutti noi attraverso la campagna "Scrivimi" puo' essere d'aiuto per i nostri giovani
Riccardo Lupano, Emiliano Puleo, Orazio Sciuto, Alessandro Rapisarda  indirizzo  Jva Billwerder - Dweerlandweg nr. 100 - 22113  HAMBURG  mentre Fabio Vettorel - Hahnofersand - 25435 JORK GERMANY 
 

NUOVO ANNO SCOLASTICO VECCHI PROBLEMI

Riceviamo dall'attivo Comitato per la Scuola  Pubblica di Paderno Dugnano il post relativo alla ripartenza  del nuovo anno scolastico con aumenti tariffari di mensa e servizi passati sotto silenzio mentre la propaganda del bonus libri riempiva le pagine dei giornali di provincia.

AL VIA L'ANNO SCOLASTICO 2017/2018: I GIORNI DEL CAOS.MA PER AVERE GLI STESSI SERVIZI DI PRIMA!Far cominciare l'anno scolastico il 15 settembre di venerdì?
Assurdo, dicono in Toscana.
Grave danno per gli operatori turistici e le famiglie.
Il primo giorno ad inizio settembre? assolutamente da evitare, fa troppo caldo, ribattono in Sicilia.
Le scuole dovrebbero rimanere aperte d'estate, secondo alcuni illuminati "pensatori".
Meglio l'apertura il sabato per le primarie e il tempo scolastico ridotto gli altri giorni.
Ma il tempo pieno a scuola é stata una conquista per tanti lavoratori impegnati in ufficio durante le ore di studio dei figli!
e via dicendo, opinioni rimbalzano e dibattono da una parte all'altra d'Italia
Tanti discorsi su dettagli spesso poco rilevanti, per evitarne altri, sulle questioni davvero stringenti.Per deviare l'opinione pubblica.
E ribadire l'assenza di un piano politico generale per la valorizzazione della Pubblica istruzione.
Inserimenti in Sezioni primavera per gli anticipatari? Rimangono casi rari: non c'è personale per mantenere adeguato il rapporto di sorveglianza adulto/bambini, spesso bisogna ricorrere ai privati per ottenerlo. Stamattina un'inchiesta della Rai: al sud non c'é quasi manco un Nido d'infanzia! Tutti i settembre la storia é più o meno la stessa, ma c'é qualcosa che sottende le decisioni legate all'organizzazione del calendario scolastico? Intanto sappiamo che la competenza nello stabilirlo spetta alle regioni, cioé agli Usr.
Si tende poi a pensare che tutto debba essere oggi demandato a quella che é "l'autonomia" degli enti circoscritti in base a collocazione geografica e funzioni, o a quella delle singole scuole.L'autonomia sarebbe la vera, nuova, forza della scuola?
Sembrerebbe una contraddizione in termini e viene quasi da ridere a pensarlo: l'istruzione , in senso di apparato,é concepita come sovrastruttura statale e dello Stato perpetua da sempre il principale modello di cultura, nel caso cattolico-borghese e di questo utilizza gli strumenti burocratici e finanziari per sostenersi.
Gli effetti piu'evidenti dell"autonomia"sono: dividere ed imperare sui lavoratori e sugli studenti, cosi'come sulle organizzazioni sindacali, rappresentare un "alibi"per prendere decisioni non condivise.
Benefici? A conti fatti, per la gente comune,nessuno.Ma al di là del fatto che l'organizzazione del calendario segua, negli intenti, la specificità regionale delle zone e sia impostato tenendo conto delle esigenze diverse (per quanto riguarda la lombardia, per esempio, si fa valere la statistica di maggior numero di donne lavoratrici e quindi c'é un'inizio prima di altre parti d'Italia per questo motivo) e'evidente che i primi giorni di Scuola, sono, per le famiglie e senza escludere molti insegnanti (pochi i certi di assegnazione di cattedra e posizione in graduatorie!) un incubo.
Puntuale come il fischio di inizio del campionato di calcio: settembre, in Italia, e'sinonimo di CAOS SCUOLE.Fra le persone preda all'esaurimento nervoso nelle file in cassa al Carrefour (esempio padernese che sfruttiamo x esperienza personale), sabato non teneva banco solo il prezzo degli zaini come argomento ma anche: "mio figlio avra'l'insegnante di sostegno? "L'Insegnante di matematica sara'stata confermata o dovranno cambiare docente"? ( ah, la "continuita'didattica"!) " e quell'altro che aveva vinto il ricorso?" "e chi ha aderito alla mobilità?
E inoltre: "riusciremo a trovare dove mettere i bambini in regime di orario ridotto i primi giorni di scuola? In attesa che i servizi pre e post scuola e mensa comincino?"L'esercito dei NONNI si sta preparando: per molti il pre e post scuola, a Paderno( dove il Comune ha aumentato le tariffe a inizio 2017), nonche'altrove restano una spesa eccessiva.
I cittadini italiani spesso non possono far altro che appoggiarsi agli anziani e ai pensionati.
Il tam-tam cerca-aiuto raggiunge l'amica single, la mamma del compagno di classe con orari flessibili, la vicina di casa, facebook, whatsap sono le piazze dello "scambio" di "bambini"....
Arrivera'l'anno in cui questi servizi inizieranno con l'inizio delle scuole? Magari avremo cittadini meno fragili e stressati (ammesso la cosa interessi qualcuno). Per il momento no, anche se fino a pochi anni fa (anni novanta, anni di "vacche grasse" mi ha raccontato qualcuno) c'erano i centri estivi comunali funzionanti fino all'apertura delle scuole, la "crisi" (ma non era mica passata???) sembra aver spazzato via tutto! A Paderno centro estivo chiuso a luglio perche'si paga, si, i genitori versano la retta (pur pagando le tasse, ovviamente) ma al comune costa troppo!
Allora affrontiamo in allegra solitudine il problema estivo e dei primi di settembre di conciliare il lavoro e l'uscita anticipata dei figli, in quanto a stress, ci fanno compagnia le segreterie scolastiche che devono emettere (solo una volta al giorno, mica tanto) aggiornamenti degli aggioramenti della circolare sull'obbligo dei vaccini, stabilire se dividere le classi in base al parametro "salute", resistere agli assalti di genitori armati di bastoni e terrorizzati che i figli possano rimanere esclusi dalle iscrizioni ( si, questo e'successo in un Ast, non a scuola

-per il momento?-

BENVENUTI NELLA TRANQUILLA SCUOLA ITALIANA.
TARGATA FEDELI-LORENZIN

domenica 3 settembre 2017

MALATI CRONICI : PRIMA SCONFITTA DELLA REGIONE LOMBARDIA


Venerdì 1 settembre alcuni attivisti di Medicina Democratica Nord Milano hanno volantinato davanti alla clinica San Carlo per informare i cittadini sulla delibera della regione Lombardia che riguarda la cura dei malati cronici-

A questo proposito pubblichiamo  il post apparso sul blog di Vittorio Agnoletto che riepiloga tutta la situazione aggiornata a fine luglio.



2AGO
Ieri, 31 luglio,  è scaduto il termine entro il quale i MMMG ( Medici di Medicina Generale, medico di famiglia) avrebbero dovuto dare la loro adesione al piano di controriforma sanitaria deciso dalla regione Lombardia attraverso la delibera sull’assistenza ai malati cronici. Come più volte spiegato:  
il tentativo della regione Lombardia è quello di privatizzare l’assistenza sanitaria ai 3.350.000 malati cronici lombardi sostituendo, progressivamente, il MMG con dei “gestori”. I MMG avrebbero dovuto dichiarare entro ieri sera la propria disponibilità a trasformarsi in “gestori” o almeno in “cogestori”.
Per evitare che questo accadesse avevo inviato insieme a due colleghi e a Medicina Democratica una lettera aperta a tutti i MMG della provincia di Milano: 
una lettera che non si è mostrata inutile. Infatti,nonostante la campagna forsennata di pressione e le minacce, più o meno velate, di subire conseguenze sulla propria professione, oltre la metà dei MMG ha rifiutato di aderire alla delibera regionale e ha scelto di continuare a seguire i propri pazienti come MMG inserito nel Servizio Sanitario Nazionale. 
L’assessore regionale alla sanità, Gallera, cerca di far buon viso a cattiva sorte presentando come vittoria l’adesione di poco meno del 45% dei MMG; in realtà il piano della regione ha subito una sonora sconfitta ed infatti Gallera annuncia la proroga fino al 30 settembre per i MMG che desiderino “ravvedersi” e ed aderire al piano della regione.
Inoltre, secondo  il ragionamento sviluppato dal dott. Giuseppe Belleri a link:  http://curprim.blogspot.it/2017/08/medici-aderenti-alla-presa-in-carico.html ,  l’adesione dei MMG e dei pediatri  in realtà sarebbe ancora più bassa.  
Comunque sia, con  una % di adesione decisamente inferiore alla metà dei MMG e dei pediatri, la delibera sui gestori e sulla presa in carico dei pazienti cronici subisce una forte battuta d’arresto. Inoltre il 12 settembre il TAR della regione Lombardia comincerà a discutere quattro ricorsi ( uno di Medicina Democratica e tre dei sindacati medici) che chiedono l’annullamento della delibera perché anticostituzionale.
Ora si tratta di replicare il successo, ottenuto oggi, nel mese di ottobre quando oltre tre milioni di nostri concittadini riceveranno la lettera della regione che chiederà loro di consegnare la propria salute nelle mani di società, i “gestori” appunto; l’obiettivo è che anche in quel caso la maggioranza respinga al mittente la lettera di Maroni e Gallera perchè: “la salute è un nostro diritto, non il vostro business “

giovedì 31 agosto 2017

NUMERO CHIUSO STUDI UMANISTICI DICHIARATO ILLEGITTIMO

Dalla pagina facebook Studenti indipendenti Studi Umanistici- Università Studi di Milano

Apprendiamo oggi che il ricorso presentato contro l’introduzione del numero chiuso nella Facoltà di studi umanistici è stato accolto. Dopo la grandissima mobilitazione che abbiamo portato avanti durante il mese di maggio e dopo aver denunciato con forza, con presidi e assemblee e lezioni in piazza, l’illegittimità di tale provvedimento, quest’ultima è stata confermata anche dal TAR: la decisione dovrebbe garantire a tutti l’iscrizione con riserva al corso di laurea e il test dovrebbe avere valore di prova di autovalutazione.
La lotta però non si ferma qui. Dopo aver invaso l’ateneo con il nostro no ad un’università elitaria e a porte chiuse continueremo ad organizzarci con assemblee e mobilitazioni. Il numero chiuso scompare ma i problemi denunciati restano: l’accesso programmato infatti non è che un sintomo del definanziamento costante del sistema universitario pubblico. Ci mancano aule, docenti, appelli d’esame, spazi, borse di studio e servizi. L’università che vogliamo non è questa e continueremo a gridarlo a gran voce.

PRC PARTINICO AD AMBURGO

Una spina nel cuore che sanguina ancora quando si parla di G20 e dei compagni non ancora rilasciati.
Pochi giorni fa una delegazione del circolo di Rifondazione Comunista di Partinico si è recata ad Amburgo per far visita al compagno Emiliano Puleo, detenuto ormai da circa due mesi nel carcere di Billwerder della città tedesca.
L’incontro con Emiliano si è svolto in un clima di forte emozione. Nonostante la prigionia si trova però in buone condizioni anche se la lunga detenzione comincia ormai a farsi sentire. Le lunghe giornate di noia sono alleviate dalle numerosissime lettere che gli arrivano dai compagni siciliani e da ogni parte d’Europa. Il calore e la solidarietà che arrivano all’interno del carcere stanno aiutando ad affrontare la detenzione con maggiore forza e dignità nella consapevolezza di essere dalla parte del giusto. Le assurde restrizioni che la direzione del carcere aveva, inizialmente, imposto sono state allentate e, di conseguenza, i detenuti possono ricevere i libri che, data la situazione in cui si trovano, rappresentano un importante momento di “evasione”.
In Germania l’opinione pubblica tedesca sta cominciando lentamente a prendere consapevolezza di cosa è realmente accaduto nei giorni del G-20 e di come la polizia ha condotto la gestione dell’ordine pubblico. Alcuni filmati, forniti per altro dalla stessa polizia, smentiscono molte delle ricostruzioni che coinvolgono i manifestanti arrestati in quei giorni.
La delegazione ha inoltre incontrato il deputato della “Die Linke” Martin Dolzer , portavoce Giustizia del gruppo della sinistra tedesca nel Parlamento di Amburgo. Il parlamentare ha spiegato che, proprio a ridosso del vertice, sono state inasprite le norme che regolano le manifestazioni di piazza; ha sottolineato come il capo della polizia tedesca si sia contraddistinto per la sua linea dura e poco rispettosa dei diritti umani. Ha inoltre rilevato un atteggiamento di accanimento, soprattutto nei confronti degli “stranieri”, da parte dei giudici tedeschi; questa linea dura proprio ieri ha fatto la prima vittima. Il processo nei confronti di un manifestante olandese si è concluso infatti con la condanna, senza il beneficio della condizionale, a due anni e sette mesi di detenzione, pena perfino più elevata di quella richiesta dal pubblico ministero stesso che era di un anno e nove mesi. Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà e vicinanza al compagno olandese, vittima designata di una giustizia che, in questa occasione, si sta dimostrando estremamente iniqua. Se queste pesanti condanne saranno applicate anche nei prossimi processi, conclude Martin Dolzer, ciò si configurerebbe come un attacco inaccettabile e preoccupante sui diritti fondamentali.
Nei prossimi giorni la difesa di Emiliano sarà affiancata da un secondo difensore per garantire al nostro compagno la massima tutela nella fase processuale. Nel frattempo continuiamo con le manifestazioni di solidarietà e sostegno morale a Emiliano; dopo l’iniziativa svolta domenica scorsa a Partinico, il giorno tre settembre in Piazza Verdi a Palermo si terrà un presidio contemporaneamente a un sit-in che si svolgerà davanti al carcere di Billwerder di Amburgo.
 
 

mercoledì 30 agosto 2017

DONDE ESTA' SANTIAGO MALDONADO?DALL'ITALIA LO CHIEDIAMO ANCHE NOI !



Dall’Italia lo chiediamo anche noi: donde està Santiago Maldonado ?

di Giovanna Baracchi (Dip. America Latina e segretaria PRC Paderno Dugnano -MI)
L’Argentina guidata da Mauricio Macri sta precipitando in un velocissimo vortice di regressione iniziato con la vicenda, ancora sospesa ad un filo, di Milagro Sala. Milagro è indigena, deputata al Palasur e attivista della Tupac Amaru, arrestata il 16 gennaio 2016 nella Provincia di Jujuy nella parte estrema nord-ovest del paese, con l’accusa di “istigazione a delinquere” per aver condotto una protesta pacifica. Detenuta senza processo per più di sei mesi, è stata protagonista di una campagna di solidarietà caratterizzata dall’hastag #libertadporMilagroSala che ha invaso i social.
Oggi Milagro Sala è agli arresti domiciliari grazie alle pressioni di diversi Comitati che, muovendosi unitariamente, hanno ottenuto l’intervento delle Nazioni Unite, che a loro volta ne hanno ritenuto la detenzione arbitraria.
Intanto in piena Patagonia argentina, i Mapuche, popoli originari, tentano di riprendersi le migliaia di ettari usurpati dalla multinazionale italiana Benetton, con lotte che proseguono da anni e che negli ultimi mesi hanno risvegliato l’attenzione del nuovo governo.
Santiago Maldonado, giovane artigiano di 28 anni, scompare dopo essere stato fermato dalla Gendarmeria Nacional il giorno 1 agosto 2017, durante una manifestazione accanto ai Mapuche per rivendicare il loro diritto alla terra. Da allora, nonostante numerosi appelli di associazioni, parlamentari e cittadini, di Santiago si sono perse le tracce. “Desaparecido“: riappare con forza una parola che porta con sé ricordi lontani e vicini. Il tam-tam supera le barriere nazionali divenendo internazionale, interviene anche la Commissione Interamericana  per i diritti umani, partono raccolte firme.
Persone arrestate e scomparse, diritti sociali ed umani lesi continuamente sono il biglietto da visita del governo neoliberista Mauricio Macri, che in ultimo ha pensato bene di chiedere lo sfratto per un’associazione storica come quella delle “Madres de Plaza de Mayo”, che hanno incarnato lo spirito del dolore per i 30.000 desaparecidos durante la dittatura argentina.
Non sono   episodi sporadici, ma  appaiono sempre più come parte di un disegno voluto, che va respinto con la stessa forza con cui le Madres de Plaza de Mayo continuano a chiedere apariciòn con vida per i propri figli, affinché quel passato non abbia più a ripetersi.
Non è il 1976: purtroppo sembra ancora facile far sparire un ragazzo, un militante sociale, ma non nel silenzio.
Il Partito della  Rifondazione Comunista solidarizza con la famiglia di Santiago, con i democratici argentini, chiede la liberazione immediata di Santiago Maldonado, e che siano individuate le responsabilità politiche ed effettive di chi lo ha detenuto

forzatamente.#dondeestàSantiagoMaldonado #apariciònconvida sono gli hastag che invadono i social network accompagnando la foto di questo giovane ragazzo.

GIULIO REGENI VERITA' OCCULTATA






Trascorsi 19 mesi dalla morte di Giulio Regeni ,le responsabilità delle atrocità di un feroce delitto pesano sulle spalle di uno Stato che ancora una volta dimostra di voler nascondere una verità che spetta in primis ad una famiglia duramente colpita ma anche a tutti coloro che pretendono una giustizia che stenta a giungere.
Oggi è la giornata dedicata alle vittime delle sparizioni forzate e Giulio non dimentichiamolo è scomparso per poi esser ritrovato brutalmente torturato.L'obbligo di mantenere viva la ricerca della verità ci  riguarda tutti poichè GIULIO SIAMO NOI.
Pubblichiamo l'ultimo comunicato della famiglia datato 14 agosto 2017

La famiglia Regeni esprime la sua indignazione per le modalità, la tempestica ed il contenuto della decisione del Governo italiano di rimandare l'ambasciatore al Cairo.
Ad oggi, dopo 18 mesi di lunghi silenzi e anche sanguinari depistaggi, non vi è stata nessuna vera svolta nel processo sul sequestro, le torture e l'uccisione di Giulio.
Si ignora il contenuto degli atti, tutti in lingua araba, inviati oggi, dal procur
atore Sadek alla nostra procura, invio avvenuto con singolare sincronia mentre il governo ordiva l'invio dell'ambasciatore Cantini.
La Procura egiziana si è sempre rifiutata di consegnare il fascicolo sulla barbara uccisione di Giulio ai legali della famiglia, così violando la promessa pronunciata il 6/12/2016 al cospetto dei genitori di Giulio e del loro legale Alessandra Ballerini.
La decisione di rimandare ora, nell'obnubilamento di ferragosto l'ambasciatore in Egitto ha il sapore di una resa confezionata ad arte.

Sappiamo che il popolo Giallo di Giulio, le migliaia di persone che hanno a cuore la sua tragedia e la dignita' di questo paese, sapranno stare dalla nostra parte, dalla parte di tutti i Giuli e le Giulie del mondo e non si faranno confondere.
Solo quando avremo la verità sul perché e chi ha ucciso Giulio, quando ci verranno consegnati i suoi torturatori e tutti i loro complici, solo allora l'ambasciatore potrà tornare al Cairo senza calpestare la nostra dignità.