Esiste una bella pagina su fb dedicata alla scuola gestita da un Comitato Scolastico di Paderno che si occupa di approfondimenti in merito , oggi come oggi imperversa la sempre piu' "malascuola", una situazione di apparente tranquillità in cui versano docenti e operatori scolastici.
Riprendiamo il post apparso il 16 giugno che narra una realtà precaria e dove il riconoscimento del "ruolo " appare semplicemente miraggio. Una realtà dura in cui è difficile ritrovare quella solidarietà e appoggio che durante gli ultimi anni è venuta a mancare sia da parte di un sindacato con posizioni sempre piu' arretrate sia da partiti e movimenti politici che hanno perso come obiettivo primario il bene comune.
Docenti pluriabilitate che insegnano da anni nella scuola pubblica
statale,ancora devono alzare la voce per veder riconosciuto il
sacrosanto diritto al RUOLO
"siamo maestre a tutti gli effetti da
ben e più 17 anni..il titolo ce lo siamo guadagnati su campo..attraverso
concorsi vinti, corsi, lauree..e chi più né ha più né metta......, solo
ad una cosa aspiriamo...il RUOLO da ben 17 anni..che e' un nostro
sacrosanto diritto"
Così parla una delle lavoratrici che hanno partecipato alla giornata di mobilitazione nazionale di ieri a Roma.
Non solo le lavoratrici delle Scuole dell'Infanzia sono alle prese con i
perversi meccanismi dell'immissione in Ruolo, anche gli adempimenti che
riguardano gli altri livelli scolastici per i precari ci sembrano degni
di una trama kafkiana (vedi sotto), oppure, si tratta meno
metaforicamente, di un insulto al lavoro.
Colloqui e comitati di
valutazione: dei secondi fanno parte anche genitori di alcuni istituti.
Molto si potrebbe dire sul livello di trasparenza e garantismo di
questa istituzione, manco a dirlo, modificata sostanzialmente dalla
legge 107/2015
A parte che nelle valutazioni può pesare l'arbitrio dei
Dirigenti scolastici, per quanto riguarda la possibilità di esercitare
la propria libertà di insegnamento indipendentemente bisognerebbe
discutere proprio della presenza dei genitori entro questo organo per
quanto riguarda le scuole di infanzia e primarie.
Restano aperti
dubbi sul funzionamento di questo comitato, anche se la legge esclude
alcune componenti (es, appunto, genitori) nel momento in cui si tratta
di valutare gli "anni di prova" dei docenti "come vengono scelti i
docenti che fanno parte del comitato? La rosa dei docenti scelta quali
requisiti deve possedere oltre, si spera, all’imparzialità e
all’indipendenza dagli influssi filo dirigenziali? Ha luogo una
candidatura di docenti? E i rappresentanti dei genitori e degli
studenti? Da che cosa si parte per la loro individuazione?", per fare un
esempio e via dicendo.
Sottoscriviamo fortemente quanto espresso dalle maestre in lotta:
"L'unione fa la forza e le GAE Infanzia (noi aggiungiamo Primaria,
secondaria di 1°e secondo grado) devono unirsi per manifestare il
proprio dissenso verso il trattamento che i Governi passati e l'attuale in carica , ci hanno riservato.
Ma non è con la giurisprudenza che si risolveranno molti punti.Ora è
il momento di agire , di essere unite, di manifestare pacificamente il
nostro dissenso, di dare un segno forte di presenza, per ricordare che
esistiamo. Siamo al punto di partenza,incombe sulla nostra categoria, il
progetto 06 che non ha nulla di rassicurante per noi (questo per quanto
riguarda l'infanzia) È indiscutibile che chi ci ha ingannato finora lo
potrebbe fare in futuro vogliamo per tutte le appartenenti alle GAE a
pieno titolo, a prescindere dalle simpatie tra gruppi o meno, un
riconoscimento dei nostri sacrifici.
Evidenziamo che i sindacati ci
hanno abbandonato e che il nostro Comitato,autofinanziato anche dai
membri che lo compongono,è l'unico a scendere in piazza per urlare la
nostra rabbia".
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