Torremaggiore 23 - 24 agosto 2016 ricordano i due italiani con il presente comunicato:
Si
celebra anche quest’anno, il 23 e il 24 agosto il “Sacco e Vanzetti
Memorial Day”, in occasione dell’89. Anniversario dell’uccisione dei due
lavoratori italiani nel carcere di Charleston nel Massachusetts (USA).
Un’occasione per ricordare i due emigranti italiani ingiustamente
condannati alla sedia elettrica nel 1927 negli USA.
L’edizione di quest’anno si presenta particolarmente interessante per i diversi momenti in cui si andrà articolare.
Si inizierà il 23 agosto alle ore 19, in piazza Palma e Piacquaddio, a Torremaggiore, con un Focus
sul GEMELLAGGIO DEI COMUNI CHE HANNO DATO I NATALI A NICOLA SACCO
(Torremaggiore) e BARTOLOMEO VANZETTI (Villafalletto) rappresentati dai
rispettivi primi cittadini Pasquale MONTELEONE e Giuseppe SARCINELLI. Al
Focus interverranno anche il Dirigente della Scuola Media Statale di
Torremaggiore (gemellata con la Scuola Media B. Vanzetti di
Villafalletto), Prof. Matteo SCARLATO, il Maestro Giuliano MONTALDO
(cittadino onorario di Torremaggiore e Villafalletto) e la moglie Vera
PESCAROLO, aiuto alla regia del film SACCO e VANZETTI.
Seguirà una TAVOLA ROTONDA
sui progetti futuri che vedono impegnata l’Associazione Sacco e
Vanzetti ed altri partner a vari livelli in progetti di
sensibilizzazione per
la legalità, i diritti umani nel mondo, l’abolizione della pena di morte. Ad essa interverranno Marcello TUCCI, referente Campagne di Amnesty International per la Circoscrizione Puglia, Ennio DI FRANCESCO, già funzionario di polizia e ufficiale dei Carabinieri con incarichi a livello internazionale, Sergio D’ELIA Presidente di “Nessuno Tocchi Caino”, Lorenzo TIBALDO, scrittore, Prospero CERABONA, Presidente Fondazione Giorgio Amendola di Torino, Dimitri LIOI, Presidente Associazione “Giovanni Panunzio”.
La
prima serata del Memorial si concluderà con la Fiaccolata per la Pace e
i Diritti Umani dalla piazza al Monumento a Sacco e Vanzetti, nel
Cimitero di Torremaggiore.
Il 24 agosto vivremo un momento di intensa riflessione collettiva,
finalizzato ad instillare una maggiore consapevolezza nella popolazione
rispetto a tematiche culturalmente sensibili, seppure in chiave
contemporanea. Sarà dato massimo risalto all'anniversario annuale della
memoria di Sacco e Vanzetti, per favorire la crescita della
consapevolezza e sensibilità culturale in merito al valore del tema in
oggetto nella popolazione intera ed in particolar modo nelle giovani
generazioni, tramandandone la memoria in chiave moderna, coinvolgente,
emozionale e innovativaL'evento
prevede un intervento delle autorità locali in apertura, la proiezione
sulla facciata del Castello Ducale di spezzoni salienti del film sulla
vita di Sacco e Vanzetti (nella versione del regista Montaldo del 1971),
abbinando ad ogni spezzone l'esecuzione in chiave acustica di
un brano tratto dal repertorio della cantautrice Elisa Toffoli ad opera
della corista Silvia Smaniotto; i brani e gli estratti del film
saranno associati in via tematica, emozionale, intimistica, e
accompagnati da proiezioni di slides contenenti le traduzioni in
italiano dei testi in inglese. Il finale prevede l'esecuzione della
Ballata di Sacco e Vanzetti di Joan Baez nella versione resa dal maestro
Morricone, da parte della cantante unitamente al coro di voci
bianche dei bambini della Scuola Media Padre Pio, che preventivamente
sfileranno in corteo sino all'ingresso del Castello portando con sè
candele luminose che saranno fornite e utilizzate anche dal pubblico
presente.
Diritti umani, pena di morte, riabilitazione di queste due figure, memoria da tramandare alle nuove generazioni, il gemellaggio dei due comuni , un vero peccato non poter leggere di un accenno al loro pensiero, un pensiero sociale,anarchico che ha contraddistinto i due lavoratori anche in momenti tragici, dove la disperazione non ha trovato spazio.
Riproporre la lettera d'addio di Nicola Sacco destinata al figlio prima di morire è oggi per tutti noi non solo doveroso ma anche rispettoso nel ricordare chi ha lottato con tanto coraggio.
Mio carissimo figlio
e compagno, … Sin dal giorno che ti vidi per l’ultima volta ho sempre
avuto idea di scriverti questa lettera: ma la durata del mio digiuno e
il pensiero di non potermi esprimere come era mio desiderio, mi hanno
fatto attendere fino ad oggi. Non avrei mai pensato che il nostro
inseparabile amore potesse così tragicamente finire ! ….Ma questi
sette anni di dolore mi dicono che ciò è stato reso possibile. Però
questa nostra separazione forzata non ha cambiato di un atomo il nostro
affetto che rimane più saldo e più vivo che mai. Anzi, se ciò è
possibile, si è ingigantito ancor più. Molto abbiamo sofferto durante
il nostro lungo calvario.
Noi protestiamo oggi, come protestammo
ieri e protesteremo sempre per la nostra libertà. Se cessai il mio
sciopero della fame, lo feci perchè in me non era rimasta ormai alcuna
ombra di vita ed io scelsi quella forma di protesta per reclamare la
vita e non la morte, il mio sacrificio era animato dal desiderio
vivissimo che vi era in me, per ritornare a stringere tra le mie
braccia la tua piccola cara sorellina Ines, tua madre, te e tutti i
miei cari amici e compagni di vita, non di morte. Perciò, figlio, la
vita di oggi torna calma e tranquilla a rianimare il mio povero corpo,
se pure lo spirito rimane senza orizzonte e sempre sperduto tra tetre,
nere visioni di morte. Ricordati anche di ciò figlio mio. Non
dimenticarti giammai, Dante, ogni qualvolta nella vita sarai felice, di
non essere egoista: dividi sempre le tue gioie con quelli più infelici,
più poveri e più deboli di te e non essere mai sordo verso coloro chedomandano soccorso. Aiuta i perseguitati e le vittime perchè essi
saranno i tuoi migliori amici, essi sono i compagni che lottano e
cadono, come tuo padre e Bartolomeo lottarono e oggi cadono per aver
reclamati felicità e libertà per tutte le povere cenciose folle del
lavoro. In questa lotta per la vita tu troverai gioia e soddisfazione e
sarai amato dai tuoi simili. Continuamente pensavo a te, Dante mio, nei
tristi giorni trascorsi nella cella di morte, il canto, le tenere voci
dei bimbi che giungevano fino a me dal vicino giardino di giuoco ove vi
era la vita e la gioia spensierata -a soli pochi passi di distanza
dalle mura che serrano in una atroce agonia tre anime in pena!… Tutto
ciò mi faceva pensare a te e ad Ines insistentemente, e vi desideravo
tanto, oh, tanto. figli miei!… Ma poi pensai che fu meglio che tu non
fossi venuto a vedermi in quel giorni, perché nella cella di morte ti
saresti trovato al cospetto del quadro spaventoso di tre uomini in
agonia, in attesa di essere uccisi, e tale tragica visione non so quale
effetto avrebbe potuto produrre nella tua mente, e quale influenza
avrebbe potuto avere nel futuro. D’altra parte, se tu non fossi un
ragazzo troppo sensibile una tale visione avrebbe potuto esserti utile
in un futuro domani, quando tu avresti potuto ricordarla per dire al
mondo tutta la vergogna di questo secolo che è racchiusa in questa
crudele forma di persecuzione e di morte infame. Si, Dante mio, essi
potranno ben crocifiggere i nostri corpi come già fanno da sette anni:
ma essi non potranno mai distruggere le nostre Idee che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire. Dante, per una
volta ancora ti esorto ad essere buono ed amare con tutto il tuo
affetto tua madre in questi tristi giorni: ed io sono sicuro che con
tutte le tue cure e tutto il tuo affetto ella si sentirà meno infelice.
E non dimenticare di conservare un poco del tuo amore per me, figlio,
perchè io ti amo tanto, tanto… I migliori miei fraterni saluti per
tutti i buoni amici e compagni, baci affettuosi per la piccola Ines e
per la mamma, e a te un abbraccio di cuore dal tuo padre e compagno.
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