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domenica 21 agosto 2016

COMO:SI AGGRAVA LA SITUAZIONE PROFUGHI

Pochi sono i km che ci separano da Como e provincia ma è come se tutto quello che sta accadendo da piu' di un mese a questa parte non ci toccasse piu' di tanto, eppure la stazione , i profughi continuano ad arrivare e l'emergenza non si placa.
Oggi il PRC Prov.le di Como attraverso  il suo segretario Fabrizio Baggi  ha emanato un ulteriore comunicato dopo aver continuamente monitorato la situazione giornalmente o  come si suol dire "sul campo". Non esiste solo Lampedusa ma anche una Como dove le forze democratiche  tentano di dare risposte ad una situazione divenuta giorno dopo giorno insostenibile.
A fronte di tutto questo pubblichiamo il comunicato emesso in data odierna sull'aggiornamento dell'attuale situazione alla stazione di Como S.Giovanni

Como emergenza profughi
di Fabrizio Baggi

A circa un mese e mezzo dall'inizio dell’emergenza umanitaria, una riflessione va certamente fatta.
Molte cose sono cambiate, la caparbia delle volontarie e dei volontari ha certamente fatto la sua parte nella lunga trattativa che ha portato ad ottenere qualche piccolo passo avanti anche se la strada è ancora estremamente lunga.
Questa sera (sabato 20 agosto) pioveva a dirotto e stiamo inesorabilmente andando verso la brutta stagione.

Ora più che mai è necessario dare un tetto a tutte quelle persone che dimorano presso la stazione.
Dal 26 agosto partirà lo “sportello legale” presso la sala di competenza della FILT_CGIL che mediante un gruppo di avvocati volontari coordinati con il Comune di Como, sarà in grado di fornire risposte ed assistenza ai migranti onde evitare situazioni sgradevoli dove informazioni non completamente esatte potrebbero rischiare di mettere i migranti in situazioni assai scomode.
Oggi ad esempio, la falsa notizia che a Chiasso la frontiera fosse non sorvegliata e si potesse passare senza troppi problemi ha generato una situazione di pericolo che hanno pagato i migranti deportati ed ha certamente contribuito ad alzare il livello della tensione già assolutamente da tempo non favorevole.

Lo sportello legale si dà il compito di aiutare i ragazzi a svolgere tutte le pratiche burocratico/legali, metterli al corrente dei diritti di cui godono e di tutto ciò che non devono fare per evitare di incappare in denunce e guai con la legge italiana.
La lunga e snervante permanenza dei migranti nel parco contiguo alla stazione S.Giovanni di Como, la mancanza di prospettive per poter oltrepassare il confine hanno di fatto contribuito al peggioramento dello stato d’animo dei ragazzi e questo, va da se, è un problema non indifferente.
Negli ultimi giorni si parla di una manifestazione con un corteo che dalla città si dà l’obbiettivo di arrivare presso la dogana di Chiasso (con ogni probabilità non autorizzato) ma se questo dovesse accadere si trasformerebbe in men che non si dica un un’idea suicida. I migranti prima manganellati e poi deportati ed espulsi.

Un altro gravissimo problema è quello dei cosiddetti 15 giorni di buco che dal 31 di agosto, quando docce, ed i tre quarti delle mense che si sono attivate in città verrà meno fino al 15 di settembre quando, stando a quanto dichiarato dal Prefetto, avrà inizio l’era del “campo di transito provvisorio” (container) sul quale ogni volontario ha grandi riserve, ma si tratta comunque di un piccolissimo passo avanti in confronto allo stare per terra in stazione.
Ora i migranti sono molti di più che all’inizio di tutto il periodo e questo tipo di problematica, con la complicità di certe burocrazie italiane, delle leggi europee e dei famosi “accordi” ricadrà nuovamente e totalmente sull’emisfero della base volontaria.

Per quel periodo la rete unitaria “Como Senza Frontiere” chiede a tutte e tutti voi una partecipazione coordinata e costruttiva.
E’ inevitabile che dopo più di un mese la tensione sia alle stelle, ma la linea da perseguire è quella di persuaderli a non partecipare ad alcuna azione di “scontro a prescindere” che potrebbe seriamente compromettere ogni tipo di speranza di riuscire ad attraversare il confine o ancora peggio, come è successo ieri quando dopo la diffusione di un’informazione sbagliata in merito all’apertura della frontiera svizzera decine e decine di persone sono state fermate e deportate a Taranto per essere inserite in un centro per l’identificazione e la probabile conseguente espulsione. 
Ancora una volta ribadiamo quanto sia necessario che tutta la preziosa attività svolta dalle volontarie e dai volontari venga indirizzata mettendo al centro l’incolumità ed il bene dei “migranti” mettendo a loro disposizione tutte le forze e le competenze che le organizzazioni coinvolte nella cosiddetta accoglienza posseggono.

Como, 21 agosto 2016
 

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