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mercoledì 29 aprile 2015

25 Aprile 2015: 70 anni di liberazione senza frontiere!


Anche quest'anno nel corteo del 25 aprile abbiamo sfilato insieme alla Comunità Palestinese e al BDS ITALIA  (Campagna Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni  la nostra risposta contro la colonizzazione, l’apartheid e l’occupazione israeliana).
Nella giornata in ricordo della nostra liberazione dal nazi-fascismo è stato emozionante abbracciarsi e solidarizzare con palestinesi e quegli ebrei che si oppongono alla politica di un paese oppressore, violento e fascista.

Mentre ci sono state proteste, comunque pacifiche, contro la brigata ebraica che poco ha fatto per la liberazione dell'Italia, perché intervenuta dal 3 marzo 1945 all'aprile '45 e poi a guerra finita si è insediata nel Nord-Est, nei boschi del  Tarvisano, dedicandosi alle vendette contro veri o presunti nazisti nascosti in Carinzia, Tirolo orientale ed anche a Vienna, ci sono state manifestazioni di affetto e solidarietà nei confronti degli ebrei contro l'occupazione presenti nel corteo a manifestare il loro anelito per la libertà di tutti e contro il sopruso degli avidi e potenti.
Bisogna ammirare il loro coraggio, perché per queste loro posizioni subiscono molte vessazioni, emarginazioni, il carcere per gli obiettori di coscienza e spesso ricevono minacce di morte da parte dei loro "compagni di fede", non erano molti dietro il loro  striscione, ma ammirevoli!

Michele Rabà dice:  “io sono di origine ebraica, io porto un cognome ebreo, io sono contro l'occupazione perché se non lo fossi vorrebbe dire che la shoah non mi ha insegnato nulla".

Chi rinnega e sopprime i valori e i diritti umani non può far sventolare i propri vessilli  nella manifestazione fondamentale della nostra libertà e dignità, i cui valori sono stati espressi nella nostra Carta Costituzionale.

Non si può accettare, in una circostanza così significativa e solenne, la presenza di bandiere di un paese che sistematicamente e metodicamente ha fatto unilateralmente guerre che hanno provocato migliaia di morti, tra i quali tanti bambini, che ha rubato e ruba quotidianamente la terra, l'acqua, i contributi interni e internazionali, che sta eseguendo una pulizia etnica nei confronti del popolo palestinese e dove agli innumerevoli posti di blocco, ogni giorno muore qualcuno, mentre tutto il resto del mondo "civile" volge lo sguardo da un'altra parte.


Protestare contro queste presenze indesiderate diventa un segno di speranza per cambiare le cose: due popoli e due stati autonomi, liberi e indipendenti per un percorso radioso di pace!


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