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venerdì 24 gennaio 2020

LETTERA APERTA ALLE ORGANIZZAZIONI CULTURALI E POLITICHE DI PADERNO DUGNANO

Cari tutti

c’è stato un tempo in cui le bandiere della pace sventolavano dai balconi del nostro comune. Era il tempo in cui molti speravano di impedire la guerra in Iraq. Poi quelle bandiere si sono scolorite, sporcate, strappate e, una dopo l’altra, sono sparite. 

C’è stato un tempo in cui molte donne e uomini di ogni età hanno trovato il coraggio di prendere posizione, di esporsi in prima persona, di compiere chiare mobilitazioni di pace. Poi è venuto il tempo amaro del dolore, della rabbia, della frustrazione e, infine, della rassegnazione. 

Da allora l’impegno per la pace nel mondo è stato progressivamente rimosso sia dalla politica che dall’informazione. E persino dall’agenda di tanti partiti, gruppi e organizzazioni. Succede così che preoccuparsi di quello che succede in Afghanistan e in Palestina, in Yemen e in Iran, in Siria e in Libia, in Iraq e in Rojava (Kurdistan), ed in altri luoghi del mondo, preoccuparsi dei morti per fame e per indifferenza, di quelli che finiscono i loro giorni attraversando deserti o nel Mar Mediterraneo è tornato ad essere un affare di pochi. 

Ecco perché bisogna ritirar fuori le bandiere della pace. Per dare un colpo allo scetticismo e alla rassegnazione che hanno cementificato molte coscienze. 

Non sarà facile convincere oggi gli italiani a ritirar fuori le bandiere della pace. Servirà un grande sforzo. Eppure dobbiamo provarci, tutti insieme. Mettendo a frutto le risorse e le competenze di cui siamo ricchi. Dietro a questa sfida c’è un progetto tanto ambizioso quanto irrinunciabile: realizzare finalmente l’Italia che i nostri padri hanno immaginato e dipinto nella Costituzione. L’Italia che ripudia la guerra, che lotta contro la povertà, taglia le spese militari, investe sull’educazione, rispetta i diritti umani e si prende cura della Terra in cui viviamo. Il problema non è stabilire se ce la faremo ma quello che decideremo di fare. Insieme. 

Il prossimo 25 gennaio è stata promossa una giornata di mobilitazione internazionale, indetta dal movimento pacifista USA, contro la guerra di Trump all’Iran per riaffermare il rifiuto alle guerre, per ribadire la vocazione di pace e la solidarietà con le popolazioni in lotta per i propri diritti e le comunità vittime di guerre, violenze, ingiustizie, repressioni, occupazioni. 

La giornata di mobilitazione in Italia è promossa da molte realtà associative, sindacali e studentesche, comitati e gruppi locali con iniziative diffuse sui territori. Inoltre c’è l’indicazione di esporre la bandiera della pace nelle sedi, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle abitazioni. 

A livello locale, speriamo fortemente che tutti organizzino azioni di pace (noi volantineremo al mercato di Palazzolo M. venerdì 24 gennaio). 

Con questa lettera non vogliamo, adesso, fissare ne sedi ne date di riunioni, ma avere risposte da tutti dell’importanza di questo problema, sul fatto che occorra umilmente rimettersi al lavoro, creare un coordinamento sul territorio, creare iniziative, creare coscienza trovando occasioni e idee unitarie. 

Rimanendo in attesa delle vostre risposte vi salutiamo cordialmente. 

 SINISTRA ALTERNATIVA

mercoledì 22 gennaio 2020

NO ALLA GUERRA!








MILANO CONTRO LA GUERRA


Sabato 25 gennaio 2020

Giornata di mobilitazione internazionale per la pace Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace! Contro le guerre e le dittature a fianco dei popoli in lotta per i propri diritti.

“La guerra è un male assoluto e va ‘ripudiata’, come recita la nostra Costituzione all’Art. 11: essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia”.


Il blitz del presidente Trump per uccidere il generale iraniano Soleimani, il vicecapo di una milizia irachena ed altri sei militari iraniani, è un crimine di guerra compiuto in violazione della sovranità dell’Iraq. Insieme alla ritorsione iraniana si è abbattuto anche sui giovani iracheni che da tre mesi lottano contro il sistema settario instaurato dall’occupazione Usa e contro le ingerenze iraniane, in un paese teatro di guerre per procura ed embarghi da decenni.
Irak, Iran, Siria, Libia, Yemen: cambiano i giocatori, si scambiano i ruoli, ma la partita è la stessa. Nella crisi del vecchio ordine internazionale, potenze regionali e globali si contendono con la guerra aree di influenza sulla pelle delle popolazioni locali. La sola alternativa consentita al momento è il mantenimento dei regimi teocratici o militari – comunque illiberali e non rispettosi dei diritti umani – con i quali si fanno affari, chiudendo occhi e orecchie su repressione, torture e corruzione.
La guerra non produce solo distruzione, ma cancella anche dall’agenda politica la questione sociale, oramai incontenibile ed esplosa nelle proteste delle popolazioni che hanno occupato pacificamente le piazze e le strade.

Non possiamo stare a guardare.


Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra, alla sua preparazione, a chi la provoca per giustificare la produzione e la vendita di armi. Guerre che, in ogni momento, possono fare da miccia ad un conflitto globale tanto più preoccupante per il potenziale degli armamenti nucleari oggi a disposizione dei potenti del mondo. Le vittime innocenti dell’aereo civile abbattuto “per errore” da un missile, dimostrano una volta di più che la guerra è un flagello per tutti, nessuno può chiamarsi fuori, siamo tutti coinvolti.
Manifestiamo il nostro sostegno alle popolazioni, vere vittime delle guerre, a chi si rivolta da Baghdad a Teheran, da Beirut ad Algeri, da Damasco, al Cairo, a Gerusalemme, a Gaza.
Quel che sta avvenendo nel Golfo Persico, aggiungendosi alle sanguinose guerre e alle crescenti tensioni in corso, mette in luce la drammatica attualità e il vero realismo dei ripetuti ma inascoltati appelli di Papa Francesco per l’avvio di un processo di disarmo internazionale equilibrato.


L’UE, nata per difendere la pace, deve assumere una forte iniziativa che – con azioni diplomatiche, economiche, commerciali e di sicurezza – miri ad interrompere la spirale di tensione e costruisca una soluzione politica, rispettosa dei diritti dei popoli, dell’insieme dei conflitti in corso in Medio Oriente e avviare una rapida implementazione del Piano Europeo per l’Africa (Africa Plan) accompagnandolo da un patto per una gestione condivisa dei flussi migratori.
Fermare la spirale di violenze è responsabilità anche italiana e chiediamo al nostro Governo di farlo con atti concreti:
• opporsi alla proposta di impiego della Nato in Iraq e in Medio Oriente;
• negare l’uso delle basi Usa in Italia per interventi in paesi terzi senza mandato ONU;
• bloccare l’acquisto degli F35;
• fermare la vendita di armi ai paesi in guerra o che violano i diritti umani come sancito dalla L. 185/90;
• ritirare i nostri soldati dall’Iraq e dall’Afghanistan, richiedendo una missione di peace- keeping a mandato ONU ed inviare corpi civili di pace;
• adoperarsi per la sicurezza del contingente italiano e internazionale in missione UNIFIL in Libano;
• aderire al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari eliminandole dalle basi in Italia;
• sostenere in sede europea la necessità di mantenere vivo l’accordo sul nucleare iraniano implementando da parte italiana ed europea le misure di revoca dell’embargo
• porre all’interno dell’Unione europea la questione dei rapporti USA-UE nella NATO.

Per tutto questo invitiamo a aderire ed a partecipare alla giornata di mobilitazione internazionale di sabato 25 gennaio 2020, promossa dal movimento pacifista statunitense contro la guerra, che per noi sarà una grande mobilitazione contro tutte le guerre e tutte le dittature, a fianco dei popoli che si battono per il proprio futuro.

AIUTO DEL COMUNE DI PADERNO ALLE SCUOLE: È UNA QUESTIONE DI VOLONTÀ POLITICA.

da Sinistra Alternativa - Paderno Dugnano

UonpiaI FONDI PER I LIBRI GRATUITI NELLE SCUOLE DI PADERNO CI SAREBBERO, SE NON SI VOGLIONO ARRICCHIRE LE CASE EDITRICI

Il comodato d’uso gratuito dei libri di testo è una pratica di prestito dei libri senza oneri per chi li utilizza o comunque con un risparmio minimo di un terzo della spesa per gli studenti e i genitori
È stato praticato
Per diversi anni nella nostra città alle scuole secondarie Gramsci di via La Malfa, oggi, considerato che dopo la modifica della misura “bonus libri” operata dalla giunta Casati il contributo è stato richiesto da meno cittadini rispetto all’anno precedente, questo sistema potrebbe essere avviato, se si volessero sostenere quanti mandano i figli nelle nostre scuole.
Le diverse associazioni dei genitori che sono presenti in quasi tutte le scuole di Paderno potrebbero/dovrebbero decidere di impiegare il proprio attivo di bilancio ricavato da donazioni e adesioni proposte dalle stesse scuole per un intervento che ne giustifichi gli scopi di promozione sociale che dichiarano.
Sinistra alternativa scrive una lettera aperta ai consiglieri comunali e alla politica cittadina sulle condizioni delle scuole.
https://drive.google.com/file/d/1IVBqrASZjgZDCzaYGsTslZ4DDg0Yekqp/view?usp=drivesdk

Le richieste di Bonus Libri in calo


BONUS LIBRI FINO A VENTIMILA EURO CON L’ISEE O COMODATO D’USO GRATUITO DEI LIBRI PER LA SCUOLA?
L’intervento della Giunta Casati può essere molto più giusto di com’è.
Per discutere di libri di testo non dimentichiamo di discutere di scuola: cosa avviene ogni inizio di anno scolastico?
Quali sono i motivi per cui la spesa procapite per l’acquisto dei libri può superare la notevole cifra di duecento euro a famiglia?
Di questo si parla per una classe prima media, non di pagare “il giusto”.
Il bilancio del Comitato dei genitori che si è formato alla scuola mazzini di Incirano chiude, da quello che si legge pubblicamente, il 2019 in discreto attivo.
Ad esempio questo comitato include l’attività di 2 scuole in un Istituto che ne conta 5 fra cui una sola scuola secondaria.
Per una valutazione più chiara andrebbe visto anche il bilancio proprio della scuola e tenuto conto del fatto che esiste almeno un’ altra Associazione dei genitori entro lo stesso istituto.
Prendendo l’istituto Allende ovviamente a puro titolo di esempio.
Una delle più consistenti voci di questi bilanci è costituita da feste più in questo caso il sostegno allo sportello psico-pedagogico, utile e che io stessa ho utilizzato, ma altri aiuti alle famiglie non lo sarebbero meno. Anzi forse sarebbero più “sentiti”.
Anche solo una parte delle entrate dei comitati dei genitori più altro che si potrebbe cercare (come la partecipazione ai bandi anche privati)possono già essere una base da cui, anche con l’intervento dell’amministrazione comunale, si inizi a portare avanti un progetto, anche pilota, per offrire alle famiglie un sistema di comodato gratuito dei libri di testo. Il video che mostra chiaramente la possibilità di farlo.

mercoledì 8 gennaio 2020

TENSIONE NELLE SCUOLE DI PADERNO: ORA BASTA.


Pubblichiamo un post del Comitato per la scuola pubblica Paderno Dugnano:




VOGLIAMO UNA SCUOLA DEMOCRATICA ED EDUCATIVA:
NO AL BULLISMO NELLE SCUOLE DI PADERNO DUGNANO!



È un ambiente sempre più nevrotico e invivibile quello delle Scuole della nostra città e delle realtà composte da associazioni, gruppi definiti “spontanei” di genitori, in realtà presenti nel contesto da anni, spesso espressione di pochi in stretto contatto con gli organi decisionali.
Complici tutte le frustrazioni personali conseguenza di una città che a dispetto di promesse elettorali non si è certo ancora trasformata in un luogo a misura d’uomo.
È un incubo la viabilità, il trovare parcheggio, incalzati dalla fretta e da pretese ogni giorno maggiori da parte delle realtà scolastiche (di versamenti economici, di presenza spacciata per coinvolgimento…in realtà per le proprie carenze dovute ai tagli ministeriali si sta scaricando tutto sui cittadini “volontari”, di mostrarsi come la massa impone pena l’esclusione sociale).
Un cocktail pericoloso che è esploso in una rissa tra madri di fronte alle Mazzini di Incirano, nell’indifferenza di molti e il silenzio politico e delle cosiddette agenzie educative.
Anzi, quanti esprimono un opinione su questo e altri avvenimenti vengono travolti da commenti sui social e scatenano la furia dei gruppi WhatsApp nelle scuole..
C’è ancora molto da fare per far comprendere i rischi di questi strumenti e di queste situazioni malgrado questo esempio degli effetti della pressione sociale sia esploso tra i genitori pochi giorni fa.
Organizzarci, discuterne e proporre nuove iniziative contro il bullismo scolstico per migliorare la qualità della vita delle scuole di Paderno Dugnano è ciò che vogliamo fare, subito.
Sinistra Alternativa paderno Dugnano
Csp. Comitato per la scuola pubblica paderno dugnano.

domenica 5 gennaio 2020

No alla guerra di Trump. L’Italia neghi l’uso delle basi militari




Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Mentre Salvini si congratula con Trump per l’attacco terroristico ingiustificabile sul piano del diritto internazionale, chi si riconosce nei principi della Costituzione ha il dovere di mobilitarsi perché prevalgano le ragioni della pace.
La condanna della folle iniziativa dell’amministrazione USA non può che essere senza se e senza ma. L’assassino del generale Soleimani può scatenare una guerra con l’Iran ed investire l’intero Medio Oriente incluso il Mediterraneo. L’attacco Usa, in disprezzo della sovranità dell’Iraq, colpisce anche le speranze e le lotte del popolo iracheno che in questi mesi è sceso in piazza per rivendicare la fine di una politica fondata sulle divisioni settarie e uno sviluppo democratico e misure sociali pagando un duro prezzo di sangue.
L’appartenenza dell’Italia alla NATO e la presenza nel nostro paese di basi militari statunitensi e dell’alleanza atlantica accresce i timori di un coinvolgimento del nostro Paese nel conflitto.
L’Italia e gli altri governi dell’Unione Europea non sono tenuti a seguire Trump in questa escalation militare che ha suscitato un coro di proteste anche negli Stati Uniti.
Chiediamo che il nostro governo e l’Unione Europea si attivino in un ruolo di pace, frenando le spinte belliciste della Casa Bianca ed agendo con gli atti attori internazionali per l’avvio di un dialogo con l’Iran cominciando con la rimessa in discussione delle sanzioni comminate unilateralmente dagli Usa. Occorre evitare qualsiasi coinvolgimento dell’Italia in uno scenario di guerra. Esigiamo per questo che si ritirino le truppe incautamente inviate in Iraq e si assuma un’iniziativa diplomatica forte verso tutti i soggetti coinvolti.
Sul piano politico e etico va evitato di essere di nuovo complici di guerre e azioni di terrorismo internazionale. Come ha giustamente evidenziato oggi l’editoriale di Tommaso Di Francesco sul Manifesto è doveroso che il governo italiano dichiari l’indisponibilità delle basi militari che si trovano sul territorio italiano – da Aviano a Sigonella – per le operazioni che gli USA stanno conducente in Medio Oriente. Nessun sostegno diretto o indiretto alla guerra di Trump.
In Friuli abbiamo lanciato un’assemblea per venerdì 10 gennaio dal titolo Il Friuli non è una rampa di lancio che si terrà a Pordenone il prossimo 10 gennaio. Anche a livello nazionale è indispensabile che partiti, sindacati, associazioni e movimenti si uniscano su questa elementare richiesta al governo italiano. Ci rivolgiamo all’ANPI, all’Arci, alla Cgil, all’associazionismo pacifista, a tutta la sinistra, al mondo cattolico e a tutte le persone e le soggettività che si riconoscono nell’articolo 11 della Costituzione nata dalla Resistenza.
L’Italia dica no alla guerra.