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sabato 9 luglio 2016

GENITORIALITA' DIVERSA

Rifo in Festa di Novate Mil.se ha proposto una serata -dibattito toccando una tematica troppo spesso dimenticata: il ruolo della genitorialità quando si hanno figli omosessuali. L'ass.ne Agedo e alcuni ospiti come Nino De Meo militante del  PRC  di Milano  hanno poi affrontato l'argomentazione parlando della loro esperienza .Non sempre si è preparati all'accettazione di un figlio omosessuale, a volte insorgono ostacoli e imprevisti ed è difficile poi fare i conti con una realtà che puo' causare sofferenza ed anche isolamento. Nino ci regala un approfondimento ed aspetti che sembrano superflui ma che fanno riflettere su una realtà occulta mai presa in  considerazione.
Pubblichiamo volentieri l'interessante sunto di Nino De Meo. 
Lo scorso 6 Luglio presso Rifoinfesta a Novate si è proiettato il film documentario "Due volte genitori" prodotto da AGEDO (associazione genitori di omosessuali) con la presenza del regista Claudio Cippelletti.

Un' iniziativa che voleva offrire un momento di approfondimento sulla tematica dell'omosessualità vista dalla parte dei genitori.
In verità il film può considerarsi un vero e proprio trattato sui rapporti tra genitori e figli ma soprattutto è un film che parla di sentimenti.
Il documento racconta, attraverso le testimonianze di un buon numero di famiglie , l'esperienza genitoriale dal momento in cui il proprio figlio/a palese il suo orientamento sessuale .
Come si può immaginare ogni genitore  ha reazioni   diverse ,ed è proprio il confronto  che rende questo film estremamente utile alla  visione, anche a chi  non risulta direttamente coinvolto  in questa "problematica".
Per quanto mi riguarda, ho meditato per circa 3 anni (dal momento in cui ho appreso dell'esistenza di AGEDO al momento in cui mi son deciso a proporlo all'interno di RIFOINFESTA ) prima di trovare il coraggio di esternarlo  in maniera così.. pubblica. Inizialmente avevo pensato ad una proiezione più ristretta, tra compagni, anche perchè la percezione del "problema" anche nella sinistra avrebbe bisogno di essere affrontata,  ma poi avrei vanificato lo scopo che mi ero prefisso ovvero quello di allargare il più possibile la fruizione di quello che io ritengo sia uno strumento didattico per tutte le famiglie.
Ritengo che l'esperienza mi sia servita molto, anche se nel mio/nostro caso il "trauma" è stato relativo in quanto abbiamo avuto  molto tempo a disposizione per assimilare quello che poi si è rivelato essere l'orientamento di nostra figlia.
Due parole tecniche sul film, pluripremiato e proiettato in centinaia di posti, dagli ospedali alle università, si svolge in un arco temporale di 5 anni ed è un lavoro che consta di 150 ore di riprese.. quindi un imponente documento che a mio parere dovrebbe essere proiettato in ogni scuola.
 AGEDO offre servizi di autoaiuto, consulenze anche alla presenza di esperti che aiutano nel percorso di assimilazione che prevede aspetti a cui ci si deve preparare approfonditamente.
NINO

ILARIA CUCCHI E LA SENTENZA IN ARRIVO

Caso Cucchi, i medici alla sbarra nel nuovo processo. Sentenza tra 10 giorni. Ilaria: «È molto dura» (redazione de IL MANIFESTO)
Fra una decina di giorni ci sarà la sentenza nel nuovo processo d’appello ordinato dalla Cassazione per i cinque medici che hanno avuto in cura Stefano Cucchi, il geometra arrestato il 15 ottobre 2009 perché in possesso di sostanza stupefacente e morto una settimana dopo nell’ospedale Pertini di Roma. Ieri, ultime arringhe difensive davanti alla III Corte d’assise d’appello; il 18 luglio eventuali repliche del Pg e della parte civile, e la camera di consiglio che porterà alla sentenza. Il Pg ha chiesto di ribaltare la sentenza assolutoria di tutti gli imputati e condannare per omicidio colposo i sanitari. «Manca del tutto la prova o è comunque incerta riguardo il profilo della colpa – ha detto l’avvocato di uno degli imputati – Mai c’è stata l’insorgenza di una situazione di rischio per la vita e la salute del paziente. Il caso era difficile perché il paziente era difficile. Alla base della condanna c’è un giudizio approssimativo. Che tipo di colpa viene contestata ai medici? Essenzialmente una colpa per imperizia. Ma i medici non sono onnipotenti, la medicina non è una scienza esatta».
Ilaria Cucchi, la sorella della vittima, si è sfogata invece così su Facebook: «Qui si dice che Stefano è morto nelle stesse condizioni fisiche che aveva al momento del ricovero, e non si fa ovviamente alcun riferimento al fatto che questo sia stato determinato da un violentissimo pestaggio, tra pochi giorni a Bari si dirà sicuramente che non vi è stato alcun violentissimo pestaggio, che non vi è stata alcuna frattura della colonna vertebrale e che Stefano è morto semplicemente perché è dimagrito. Posso solo dire che è dura. È molto dura. Talvolta viene veramente voglia di arrendersi»

giovedì 7 luglio 2016

EMMANUEL E LA FOLLIA RAZZISTA

Un secolo fa nelle Americhe oggi definite tanto democratiche si moriva , si veniva torturati per il colore della propria pelle dopo anni di schiavitu'.
Ieri in Italia  a Fermo nelle Marche un giovane nigeriano muore per aver tentato di difendere la moglie dalle ingiurie di un fanatico razzista e lo sconcerto non basta piu'. Il ritorno ad episodi di violenza è una strada che l'intera Europa pare avere imboccato da molti anni. Le politiche di solidarietà praticamente assenti non sono in grado di affrontare l'ondata di immigrati che sta attraversando l'intero continente ed i movimenti xenofobi a cui molti cittadini fanno riferimento incitano all'odio del diverso nel modo piu' sfrenato. Cio' accade anche per chi rappresentanta qualcosa di diverso, qualcosa che deve essere eliminato come rifiuto della società e lo si nota con i numerosi casi in aumento di omofobia.
Emmanuel è solo uno dei tanti che ha cercato un rifugio sicuro in un luogo che forse non lo era poi cosi' tanto e dove l'indifferenza ha raggiunto il cuore di tanti. La vergogna di questa società dove il denaro occupa sempre il primo posto non puo' che essere il frutto del profitto, della supremazia dell'uomo sull'uomo a discapito della socializzazione e della solidarizzazione.
Mancanze che portano solo distruzione e nuovi conflitti sociali difficili poi da sanare assieme ad un cambiamento che in pochi stanno affrontando .
Terminiamo con le parole di Massimo Rossi segretario regionale PRC Marche e ai tanti Emmanuel la nostra candela accesa con le grida di un'indignazione infinita.
"Chimiary é stremata, distrutta, inconsolabile. Qui nel reparto rianimazione dell’ospedale, le stanno proponendo la donazione degli organi di Emanuel, per dare la vita, magari, a quattro nostri connazionali… Lui, Emanuel, che era scampato agli orrori di Boko Haram nella sua Nigeria; con lei, la sua amata compagna, era sopravvissuto alla traversata del deserto, alle indicibili violenze della Libia, alla tragica lotteria della traversata del mare. Da noi si aspettava finalmente umanità, protezione ed asilo. A Fermo, nella mia “tranquilla” provincia, ha invece incontrato la barbarie razzista che cresce nell’indifferenza, nell’indulgenza e nella compiacenza di larghi settori della comunità, della politica, delle istituzioni. L’hanno ammazzato di botte dopo averlo provocato, paragonandolo ad una scimmia, due picchiatori, figli della città, cresciuti nell’umus del fascistume infiltrato ampiamente nella tifoseria ultras. Loro, che paragonarli alle bestie offende l’intera specie animale. Le mie lacrime, le nostre lacrime e la nostra vergogna per questo orrore che si é nutrito della putrefazione della nostra insensibilità, del nostro egoismo e delle nostre paure non basta affatto. Cosa dobbiamo attendere ancora per mettere al bando con ogni mezzo, tutti noi, cittadini e Istituzioni, il razzismo e fascismo che si annida nella nostra vita sociale e politica?"




lunedì 4 luglio 2016

CON LA PALESTINA NEL CUORE

A Gaza si continua a morire, a Gaza i ragazzini finiscono in carcere, a Gaza esiste un muro , a Gaza i diritti umani sono violati continuamente davanti agli occhi del mondo che volta lo sguardo da un'altra parte.
"
La lista delle prove a carico del terrorismo israeliano è lunga e schiacciante, e passa attraverso crimini di pulizia etnica, omicidi di alti funzionari internazionali, stragi di civili, omicidi extragiudiziali, uso degli scudi umani, torture, e molto altro. Giova qui ricordare due cose: primo, che perpetuare un sistema occidentale di giudizio di due pesi e due misure dove la violenza araba è sempre terrorismo e quella israeliana mai, è immorale, ma soprattutto ci porterà sempre più odio da parte di chi quel sistema lo subisce a costi umani inenarrabili. Secondo, che la realtà delle brutali condotte sioniste (e più tardi israeliane) in medioriente era già nota cinquantotto anni fa, come testimoniano le seguenti parole:
Adesso anche gli ebrei si sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne è scossa...Ovviamente dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti... Ma devono essere indagati.” Le pronunciò il ministro israeliano dell’agricoltura Aharon Cizling nel 1948.
P. Barnard

Ne parleremo domani sera a Rifo in festa di Novate Mil.se dove sarà possibile mangiare palestinese
dalle ore 19,30 alle ore 21,00
Menu'
FALAFEL - polpette fritte di ceci
MAQLUBA - piatto tipico palestinese con riso, pollo e cavolfiori
BAKLAWA -dolce di sfoglia farcita pistacchi e miele
e. 18
Prenotazioni entro e non il oltre il 04.07 al nr. 3488584020
Il ricavato verrà devoluto alla popolazione di Gaza 


„Camminando per le strade della città di Gaza senza più il costante terrore di un bombardamento chirurgicamente mirato alla mia decapitazione, tremo ancora alla vista dei cani randagi raccolti in circolo, a ciò che mi si potrebbe parare davanti agli occhi come loro pasto. (p. 97)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179143
„Camminando per le strade della città di Gaza senza più il costante terrore di un bombardamento chirurgicamente mirato alla mia decapitazione, tremo ancora alla vista dei cani randagi raccolti in circolo, a ciò che mi si potrebbe parare davanti agli occhi come loro pasto. (p. 97)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179143
„Sono cortesi i militari israeliani, chiedono collaborazione alla popolazione di Gaza, prima di schiacciarli come insetti. (p. 67)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179124
„Sono cortesi i militari israeliani, chiedono collaborazione alla popolazione di Gaza, prima di schiacciarli come insetti. (p. 67)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179124
„Israele ha trasformato gli ospedali palestinesi in tante fabbriche di angeli. [... ] Quei corpicini smembrati, quelle vite potate ancora prima di fiorire saranno un incubo per tutto il resto della mia vita, e se ho ancora la forza di raccontare della loro fine è perché voglio rendere giustizia a chi non ha più voce, forse a chi non ha mai avuto orecchie per ascoltare. Restiamo umani. (p. 33)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179105
„Israele ha trasformato gli ospedali palestinesi in tante fabbriche di angeli. [... ] Quei corpicini smembrati, quelle vite potate ancora prima di fiorire saranno un incubo per tutto il resto della mia vita, e se ho ancora la forza di raccontare della loro fine è perché voglio rendere giustizia a chi non ha più voce, forse a chi non ha mai avuto orecchie per ascoltare. Restiamo umani. (p. 33)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179105
„Israele ha trasformato gli ospedali palestinesi in tante fabbriche di angeli. [... ] Quei corpicini smembrati, quelle vite potate ancora prima di fiorire saranno un incubo per tutto il resto della mia vita, e se ho ancora la forza di raccontare della loro fine è perché voglio rendere giustizia a chi non ha più voce, forse a chi non ha mai avuto orecchie per ascoltare. Restiamo umani. (p. 33)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179105
„Un'esplosione, a meno di 100 metri, ha scosso i sette piani del palazzo, facendolo oscillare come un pendolo impazzito. Per un momento ho temuto venisse giù, i vetri delle finestre sono scoppiati. Panico, ho pregato Dio che l'edificio fosse stato costruito con criteri antisismici, ben conscio dell'effimera illusione, Gaza poggia su di una striscia di terra che non trema. Il terremoto qui si chiama Israele. (p. 35)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179106
„Un'esplosione, a meno di 100 metri, ha scosso i sette piani del palazzo, facendolo oscillare come un pendolo impazzito. Per un momento ho temuto venisse giù, i vetri delle finestre sono scoppiati. Panico, ho pregato Dio che l'edificio fosse stato costruito con criteri antisismici, ben conscio dell'effimera illusione, Gaza poggia su di una striscia di terra che non trema. Il terremoto qui si chiama Israele. (p. 35)“
– Vittorio Arrigoni

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/vittorio-arrigoni/?q=179106

domenica 3 luglio 2016

DONNE IN PROTESTA

Femminicidi continui, un Governo immobile anche di fronte alla chiusura di alcuni centri anti-violenza romani, solamente parole sospese come sospese rimangono le leggi,le tutele per chi ancora subisce.
La Rete Io Decido   ha reso noto  un comunicato inviato al neo-sindaco Raggi chiedendo un tempestivo intervento in materia di un aiuto tutto al femminile, mentre in Irlanda del Nord ieri, nonostante l'inclemenza del tempo un corteo di donne ha attraversato la città di Belfast  chiedendo l'accesso legale e gratuito all'aborto, stanche della continua intromissione religiosa che blocca ogni tentativo di libertà relativa a questa tematica.L'aborto in Irlanda del Nord rimane illegale con una legge del 1861 che relega le donne a semplici vasi di riproduzione.Un paese dove ancora si è condannate e perseguitate per aver utilizzato l'aborto in un 'Europa all'avanguardia!

Pubblichiamo volentieri il comunicato stampa
NO ALLA CHIUSURA DEI CENTRI ANTIVIOLENZA
Negli stessi giorni in cui si consumava il femminicidio di Sara Di Pietrantonio, la città di Roma veniva a conoscenza di un fatto grave quanto paradossale: 3 centri antiviolenza rischiano la chiusura, per questioni legate alla revoca degli spazi loro assegnati (centro Rosaria Lopez e Donatella Colasanti a Torre Spaccata, centro Donna L.I.S.A. a Vigne Nuove, centro Assolei a Trastevere); mentre lo sportello SOS Donna h24, scaduto l'affidamento e non rinnovato il bando, chiuderà il prossimo lunedì 27 giugno. Altri spazi che autogestiscono servizi per le donne che vogliono affrancarsi da relazioni violente o umilianti (la casa delle donne Lucha y Siesta a Cinecittà, lo sportello Una stanza tutta per sé a Ostiense nello spazio autogestito delle Cagne Sciolte, il centro Dalia al Pigneto) rischiano sgomberi o subiscono distacchi delle utenze.
A fronte del dato drammatico di una donna uccisa ogni 3 giorni e di migliaia di casi ancora sommersi di violenza di genere, la rete romana Io Decido ha lanciato un allarme alla città e alla neo-sindaca di Roma. Cosa succederebbe se quei già troppo pochi spazi gestiti da donne per altre donne venissero chiusi? Perché, nella città di Mafia Capitale e Affittopoli, a essere colpito è chi fa un uso sociale del patrimonio, costruendo ogni giorno sostegno, solidarietà, cultura antisessista e antirazzista? Cosa c'entrano la legalità e la trasparenza con la giustizia sociale, se a pagare è la città solidale?
Negli stessi giorni in cui si consumava il femminicidio di Sara Di Pietrantonio, la città di Roma veniva a conoscenza di un fatto grave quanto paradossale: 3 centri antiviolenza rischiano la chiusura, per questioni legate alla revoca degli spazi loro assegnati (centro Rosaria Lopez e Donatella Colasanti a Torre Spaccata, centro Donna L.I.S.A. a Vigne Nuove, centro Assolei a Trastevere); mentre lo sportello SOS Donna h24, scaduto l'affidamento e non rinnovato il bando, chiuderà il prossimo lunedì 27 giugno. Altri spazi che autogestiscono servizi per le donne che vogliono affrancarsi da relazioni violente o umilianti (la casa delle donne Lucha y Siesta a Cinecittà, lo sportello Una stanza tutta per sé a Ostiense nello spazio autogestito delle Cagne Sciolte, il centro Dalia al Pigneto) rischiano sgomberi o subiscono distacchi delle utenze.
A fronte del dato drammatico di una donna uccisa ogni 3 giorni e di migliaia di casi ancora sommersi di violenza di genere, la rete romana Io Decido ha lanciato un allarme alla città e alla neo-sindaca di Roma. Cosa succederebbe se quei già troppo pochi spazi gestiti da donne per altre donne venissero chiusi? Perché, nella città di Mafia Capitale e Affittopoli, a essere colpito è chi fa un uso sociale del patrimonio, costruendo ogni giorno sostegno, solidarietà, cultura antisessista e antirazzista? Cosa c'entrano la legalità e la trasparenza con la giustizia sociale, se a pagare è la città solidale?
Come riportato su molti quotidiani (ma come incomprensibilmente smentito dall'edizione della sera del tg3 del 25/6/2016) Raggi ha ricevuto una delegazione di donne della rete Io Decido e dei centri antiviolenza che, insieme alla rete, si sono mobilitati. Nel corso dell'incontro, la neoeletta sindaca ha affermato di ereditare una situazione complessa e da approfondire, su cui non ha margini immediati di intervento. Ha tenuto comunque a precisare che la tutela dei centri antiviolenza è per lei una priorità. Ha affermato inoltre che provvederà al più presto a mettere in atto le misure necessarie alla pronta riattivazione del servizio di assistenza Sos donna h24.
Riceviamo con favore queste affermazioni e le accogliamo come dichiarazioni non solo di circostanza. Tuttavia non rimarremo inermi ad aspettare, c'è bisogno di atti concreti e immediati, che continueremo a chiedere con forza.
Per questo GIOVEDÌ 7 luglio alle ORE 18.30, contemporaneamente al primo consiglio comunale, ci riuniremo in ASSEMBLEA PUBBLICA davanti al CENTRO DALIA in via del Pigneto 22.
 Belfast Rally of choice- Donne in lotta per una tutela sull'aborto che in Irlanda del Nord è ancora illegale.


venerdì 1 luglio 2016

RIFO IN FESTA TUTTO ESAURITO!

Tanti circoli al lavoro, tanti compagni sempre presenti, ottimo cibo, cuoche sublimi, musica e dibattitti, questa è la ricetta di Rifo in Festa a Novate Mil.se.
Ieri sera la classica coda per occupare i tavoli ed assaggiare le specialità del giorno, già perchè dal giovedi' alla domenica oltre alla solita griglieria e pizzeria sarà possibile degustare ottimi primi e secondi un po' diversi dal solito. Questa settimana hanno preso il via anche i dibattiti nelle giornate di martedi' e mercoledi, mentre ieri sera ottima musica irish , un po' di buona e sana Irlanda hanno reso la serata piu' interessante e vivace.
Il nostro circolo A. Casaletti sempre presente per servire ai tavoli e dare una mano anche nella preparazione Vi attende per nuove serate e nuovi incontri.

 nelle foto Vittorio Agnoletto con la nostra segretaria PRC A. Casaletti   e Lorena Tacco con il gruppo musicale irlandese "Albero musicale"