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mercoledì 6 aprile 2016

AMIANTO E PETROLIO

Riceviamo da Mario Murgia vice Presidente AIEA - Associazione Italiana Esposti Amianto e pubblichiamo volentieri l'articolo di Franco Martina intitolato "Ministro Alfano giustizia per la Basilicata", uno spaccato d'Italia che non rinuncia a lottare nonostante le numerose morti. A tal proposito ricordiamo a tutti l'appuntamento con AIEA il 16 aprile 2016 - Biblioteca Tilane - Paderno Dugnano con proiezione e dibattito sul documentario I Vajont.

di Franco Martina
Per un Renzi che preferisce non commentare l’ennesimo rinvio della visita a Matera, visto il clima incandescente che l’inchiesta petrolifera sta avendo sul governo e nel Pd, è annunciata per sabato 9 quella (recuperata dopo un precedente rinvio) del Ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Sarà a Palazzo Viceconte per presentare, alle 17.00, il libro ‘’ Chi ha paura non è libero’’. E’ inevitabile che il discorso cadrà, ma forse sarà un po’ attenuato, sulle critiche di ‘’ inconcludenza’’ che il presidente del consiglio dei Ministri Matteo Renzi ha rivolto alle inchieste sul filone petrolifero ,avviate in passato dalla Magistratura potentina. Critiche che hanno procurato l’inevitabile presa di posizione dell’Associazione nazionale magistrati e di varie forze politiche.
Un copione già visto con altro presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, sommerso di inchieste dall’esito differente, ma che serviva a radicalizzare posizioni e lo scontro tra poteri dello Stato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti…Riforme senza risorse e rallentamenti inevitabili delle attività inquirenti e decisionali. Ci risiamo? Cui Prodest?
Renzi ha chiesto di far presto, ma ha dimostrato di non avere senso dello Stato per quanto detto prima. E poi dopo l’interrogatorio a Roma, come persona informata dei fatti del ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, toccherà giovedi 7 aprile all’ex ministra per lo Sviluppo Economico Federica Guidi raggiungere Potenza per essere interrogata. E potrebbe non essere la sola. Lo stesso Matteo Renzi, che alla trasmissione in ½ ora di Lucia Annunziata ha rivendicato la paternità e la volontà di portare avanti il chiacchierato emendamento per Tempa Rossa, potrebbe essere sentito. Lui stesso l’ha chiesto…Ma sono ipotesi, calma è gesso.
La fretta e il protagonismo irruento di taglio social alla lunga non paga. Si lavori sui fatti e sui riscontri, come sta venendo fuori. Dentro questa pagina nera come il petrolio o come il ‘’cancro’’, per usare un termine brutale ma luttuoso che coinvolge molte famiglie, c’è la Basilicata che chiede trasparenza, giustizia per quanti hanno perso affetti o soffrono con tanti punti interrogativi alla scoperta che si sono ammalati per un’ambiente avvelenato, ai piedi del Sacro Monte della Val D’Agri. Lo diciamo ai devoti di circostanza, che dovrebbero recitare un vibrato ‘’mea culpa’’ per quanto non fatto pur di mandare avanti ambizioni e interessi.
E questa è stata una pugnalata al cuore della Basilicata verde. Il resto è storia…giudiziaria d’oggi. Chi l’avrebbe immaginato? Dalla Basilicata un effetto domino sui binari della Giustizia che sta coinvolgendo e sconvolgendo le tante faccetoste, abituate a vendere fumo, sorrisi ipocriti e a sottovalutare in nome del lobbismo affaristico e della cambiali elettorali da onorare, quelle sullo sfruttamento petrolifero a tutti i costi, la salute dei cittadini e quella del territorio. Il sequestro di carte cliniche da parte del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei Carabinieri in vari ospedali della regione lo confermano . Una decisione – che rientra nel filone d’inchiesta della Procura di Potenza sulle attività di smaltimento dei rifiuti prodotti dal Centro Oli dell’Eni- e finalizzata a verificare le patologie più diffuse, e tra queste i tumori.
E come se non bastasse, in relazione ai dati del Registro regionali riferiti al 2007 e all’insufficiente monitoraggio ambientale che continua ad alimentare le polemiche, si aggiunge la precisa denuncia del presidente dell’Associazione medici per l’ambiente – Roberto Romizi- che segnala in Val d’Agri un aumento di mortalità per tumori del sangue (leucemie) e allo stomaco. Un commento che giunge dopo l’indagine dell’Ufficio statistica dell’Istituto superiore di sanità e trasmesso alla Regione Basilicata, e che mette in relazione quanto appurato dagli organismi inquirenti.
Lo studio, che fa riferimento a dati su mortalità e ricoveri, nel periodo 2003-2010, ha riguardato 20 comuni delle Valli del Sauro e dell’Agri e ha accertato un eccesso di mortalità di tumori maligni allo stomaco, del sistema respiratori, dell’apparato digerente. Segnalati anche aumenti di morti per infarto. Finita? Macchè. C’è sempre il problema per esposizioni da amianto e altre sostanze chimiche della Valbasento, portato avanti con ostinazione dall’Aieab, e che preoccupa non poco.
Lo stillicidio di persone colpite da neoplasie è periodico. Ma quanto all’accertamento e al pagamento di responsabilità occorrerebbe una svolta giudiziaria, che ancora non si vede. Si susseguono gli esposti, le audizioni del caparbio Mario Murgia e di altri volontari, ma finora si è mosso poco. Si attende la visita dell’ennesima commissione parlamentare d’inchiesta o la messa in mora del nostro Paese da parte dell’Unione Europea. Su tutto questo c’è una coltre di silenzio a vari livelli.
La Giustizia fa il suo corso, ha i suoi tempi per accertare laddove possibile eventuali responsabilità. Questa volta, accanto all’inchiesta tra malapolitica e malaffare, c’è quello più importante della salute e su questo i ‘’ Governi’’ tacciono e parlano di poteri forti che pressano e strumentalizzano per evitare che si prosegua nelle riforme o nel rilancio economico del Paese. Che ipocrisia. Questa gente in Basilicata non la vogliamo, a meno che non scelgano l’Agri, il Bradano o il Basento -anzicchè l’Arno, il Po’, il Tevere, per compiere un gesto estremo riparatore per i tanti danni procurati alle genti lucane.Un ‘’pietrone ‘’ al collo per vedere affondare le tante ‘’faccetoste’’ che continuano a ripetere che è ‘’Tutto a posto’’e che ‘’hanno fatto fino in fondo il proprio dovere’’. Hanno fatto soldi, beh…per la legge del contrappasso dovrebbero spenderle tutte in medicinali, come ripete un antico detto meridionale. La Basilicata chiede giustizia e non passarelle di vip. Non ne abbiamo bisogno, anzi.

martedì 5 aprile 2016

ALBERI ADDIO

Parte il progetto per la ristrutturazione della stazione a Paderno Dugnano e nel giro di pochi giorni in via IV Novembre vengono letteralmente rasi al suolo splendidi alberi che non davano nessun tipo di fastidio. Qui non vi erano radici che fuoriuscivano e sventravano marciapiedi anzi erano stati tutti messi a posto e in ordine durante l'ultima amministrazione di centro-sinistra che aveva creato anche la pista ciclabile ma probabilmente il progetto non ne prevedeva la sopravvivenza. 
Uno scempio del territorio che forse avrebbe potuto essere evitato e che oggi regala un panorama desolante ai cittadini che transitano in quel luogo.


ANPI PADERNO SEZ.CAZZANIGA CALENDARIO APRILE

Un calendario ricchissimo di iniziative quello che la sez. Anpi  A. Cazzaniga di Paderno Dugnano ed altre associazioni presenti sul territorio  hanno creato per i festeggiamenti del 71mo anniversario di liberazione dal nazifascismo.

   8 aprile 2016 h. 21,00 Restiamo Umani “Nuovi Sentieri Partigiani” presso la sala mostre Piazza Biraghi 3 Bovisio Masciago a cui l’ANPI di Paderno Dugnano  interviene con Giovanna Baracchi (vedi volantino)
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           9/10 aprile 2016 16° congresso Provinciale ANPI presso la Camera del Lavoro di Milano in Corso di Porta Vittoria 43
-          17 aprile 2016 Importante consultazione referendaria nazionale, si raccomanda l’espressione del voto sulle trivelle: si tratta di decidere se le piattaforme in mare, entro le 12 miglia dalle nostre coste (più o meno a 20 chilometri da terra) possono continuare a tempo indeterminato a estrarre idrocarburi, fino all’esaurimento dei giacimenti, oppure se alla scadenza delle concessioni devono chiudere i battenti. Nel primo caso si vota No (all'abrogazione della norma per cui ci sarà il rinnovo delle concessioni), nel secondo si vota SI’  (per NON prorogare le concessioni)- il referendum per essere valido deve raggiungere il 50%+1 degli aventi diritto
-          22 aprile 2016 h. 9,30 deposizione corone alle lapidi dei partigiani Padernesi a cura dell’Amministrazione comunale e di ANPI Paderno
-          22 aprile 2016 h. 15,30 deposizione omaggio florale ai partigiani del lavoro vittime incidente Eureco presso i 4 alberi piantati al Parco della Pace Via S. Martino a cura di ANPI Paderno
-          22 aprile 2016 h. 16,30 deposizione omaggio floreale a tutti i partigiani di Paderno Dugnano e sui luoghi significativi a cura di ANPI Paderno
-          22 aprile 2016 h. 21,00 presso la sala del Quartiere Calderara Via Armtrong 9 presentazione del libro “La bambina che parlava alla luna” – iniziativa di L’Altra Paderno Dugnano  a cui  interviene il nostro partigiano Athos Zanca (vedi volantino)
-          24 aprile 2016 dalle h. 19,30 presso il circolo ARCI di Palazzolo, iniziativa in collaborazione con Meridiana e ARCI – “liberi di cantare e di ballare” - deposizione omaggio floreale in Via Fratelli Cervi,  ” pastasciutta partigiana” per i partecipanti (rievocazione di quella dei Fratelli Cervi) – interventi, video, musica, canti e balli in attesa del 25 aprile (segue volantino)
-          25 aprile 2016 h. 9.30 in Piazza della Resistenza celebrazione del 71° della Liberazione come da programma istituzionale – interverrà oratore ANPI Provinciale
-          25 aprile 2016 h. 14,00 concentramento MM Palestro per manifestazione ANPI Milano
-          25 aprile 2016 h. 21.00 Cinema Metropolis 2.0 per proiezione film  di E. Barbucci “Gramsci 44” in collaborazione con ANPI Paderno (vedi volantino)
-          27 aprile 2016 h. 10,30 intervento programmato  ANPI Paderno presso Scuola Gramsci
-          28 aprile 2016 h. 10,30 intervento programmato ANPI Paderno presso Scuola Gramsci
3      30 aprile 2016 h. 10,30 Cinema Metropolis 2.0 –“il teatro della memoria”, i ragazzi della Scuola A. Gramsci recitano Giosafatte Rotondi, cittadino padernese, poeta e antifascista - iniziativa in collaborazione con l’Ass.ne Fera de Dugnan (segue volantino)
-          08 maggio 2016 h. 8.30 presso la Scuola Primaria Mazzini Trofeo della “Resistenza” – torneo di judo in collaborazione con l’Ass.ne Timanada (segue volantino)
-          14 maggio 2016 h. 8,00 sentieri della memoria “Invorio” (NO) – partenza per gemellaggio e commemorazione dell’Eccidio di S. Marcello”  (vedi volantino) - Si raccomanda di iscriversi per tempo all'importante iniziativa in quanto ci sono ancora posti disponibili (3 pullman)



domenica 3 aprile 2016

VOTA SI CONTRO LE TRIVELLE!!!

Giornate intense per il Comitato padernese a favore del SI contro le trivellazioni.
Banchetti in svariati luoghi del territorio con volantinaggio unita alla presenza costante nei mercati di Dugnano e Palazzolo.
Tanta gente anche oggi che si è fermata anche semplicimente per scambiare opinioni e la conferma di aver accettato i numerosi volantini fa ben sperare.
Ricordiamo i prossimi appuntamenti
Martedi'    5 aprile mercato di Dugnano
Venerdi    ' 8 aprile mercato di Palazzolo
Sabato       9 aprile dalle ore 9,30 alle 12,30    Via Reali  alt.Farmacia Cassina Amata             
Sabato       9  aprile dalle ore 15,00 alle ore 18,00 Via IV Novembre angolo Via Roma
Sabato       9 aprile dalle ore 15.00  alle ore 18,00 Via Tripoli altezza Chiesa
Domenica 10 aprile dalle ore 09,30 alle ore 12,30 P.zza Matteotti
Domenica 10 aprile dalle ore 15,00 alle ore 18,00 Via Toti
Domenica 10 aprile dalle ore 15,00 alle ore 18,00 Via Roma altezza Chiesa

UN MARE SENZA TRIVELLE? SI LO VOGLIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

PROMOTORI  COMITATO PADERNO DUGNANO
Associazione Italiana Esposti Amianto, Associazione Culturale Punto Rosso, Associazione per l’Iniziativa Radicale Miriam Cazzavillan, Legambiente Circolo Grugnotorto, Medicina Democratica;

Altra Europa con Tsipras, L’Altra Paderno Dugnano, Partito della Rifondazione Comunista, Possibile, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra Nord Milano, Sinistra Anticapitalista;

Aderiscono

Circolo Culturale Restare Umani, Partito Comunista d’Italia


 

sabato 2 aprile 2016

CUBA :RIFLETTIAMO SUGLI ULTIMI AVVENIMENTI

Ieri una serata per riflettere sull'attuale situazione cubana si è svolta al circolo Fabio Di Celmo -Ass.ne Amicizia Italia Cuba di Monza.
Numerosi gli argomenti trattati, da  el  bloqueo , a Guantanamo, al prossimo congresso del partito comunista, alla nuova classe dirigente ,al boom turistico ma anche al cambiamento  già in atto voluto proprio dalla popolazione.
Un'attenta analisi partita dalla viva testimonianza di Marzio appena tornato da L'Avana associato ad una serie di  approfondimenti partiti da  Franco Calandri e dal  segretario Renato Pomari che hanno illustrato una realtà mai seriamente toccata dalle testate giornalistiche italiane.
Cuba e il suo socialismo, il suo isolamento, la sua resistenza non possono che creare fastidio, cosi' difficilmente si analizzano le attuali leggi in vigore che ancora portano avanti il progetto socialista attuato con l'arrivo di Fidel Castro. Coloro che hanno contribuito al processo rivoluzionario stanno scomparendo a causa del  naturale processo di invecchiamento  cosi' vengono sostituiti da una nuova classe dirigenziale che dovrà svolgere l'arduo compito di proseguire in questo momento dove i cambiamenti sono ancora ben lontani, poichè dallo scorso anno il "bloqueo"persiste ancora e Guantanamo rimane un punto fermo.
A questo proposito riproponiamo la parte finale dell'articolo di Fidel Castro del 28 marzo 2016 dopo la visita del Presidente Obama

“Sono venuto qui per lasciare indietro le ultime vestigia della guerra fredda nelle Americhe. Sono venuto qui stendendo la mano di amicizia al popolo cubano.”
Immediatamente un diluvio di concetti, totalmente innovativi per la maggioranza di noi: “Ambedue viviamo in un nuovo mondo colonizzato da europei”. Proseguì il Presidente nordamericano. “Cuba, come gli Stati Uniti, è stata costituita da schiavi portati dall’Africa; come gli Stati Uniti, il popolo cubano ha eredità di schiavi e di schiavisti.”
Le popolazioni native non esistono per niente nella mente di Obama. E non dice neanche che la discriminazione razziale è stata spazzata via dalla Rivoluzione; che la pensione ed il salario di tutti i cubani furono decretati da questa prima che il signore Barack Obama compiesse 10 anni. L’odiosa abitudine borghese e razzista di assumere sbirri affinché i cittadini neri fossero espulsi dai centri di ricreazione è stata spazzata via dalla Rivoluzione Cubana. Questa passerà alla storia per la battaglia che ha combattuto in Angola contro l’apartheid, mettendo fine alla presenza di armi nucleari in un continente di più di mille milioni di abitanti. Non era questo l’obiettivo della nostra solidarietà, bensì aiutare i popoli dell’Angola, Mozambico, Guinea Bissau ed altri dal dominio coloniale fascista del Portogallo.
Nel 1961, appena un anno e tre mesi dopo il Trionfo della Rivoluzione, una forza mercenaria con cannoni e fanteria blindata, equipaggiata con aeroplani, è stata allenata ed accompagnata da navi da guerra e portaerei degli Stati Uniti, attaccando a sorpresa il nostro paese. Nulla potrà giustificare questo perfido attacco che costò al nostro paese centinaia di vittime, tra morti e feriti. Della brigata di assalto pro-yankee da nessuna parte consta che avrebbe potuto evacuare un solo mercenario. Aeroplani yankee di combattimento sono stati presentati presso le Nazioni Unite come squadre cubane ribelli. L’esperienza militare ed il potere di questo paese sono fin troppo conosciuti. In Africa hanno ugualmente creduto che la Cuba rivoluzionaria sarebbe stata messa facilmente fuori combattimento. L’attacco nel Sud dell’Angola da parte delle brigate motorizzate del Sudafrica razzista ci portò fino alle prossimità di Luanda, la capitale di questo paese. Lì incominciò una lotta che si prolungò non meno di 15 anni. Non parlerei nemmeno di questo, se non avessi il dovere elementare di rispondere al discorso di Obama nel Gran Teatro de L’Avana Alicia Alonso.
Non cercherò neanche di dare dettagli, solo enfatizzare che lì si scrisse una pagina rispettabile della lotta per la liberazione dell’essere umano. In un certo modo, io desideravo che la condotta di Obama fosse corretta. La sua origine umile e la sua intelligenza naturale sono evidenti. Mandela era prigioniero a vita e si era trasformato in un gigante della lotta per la dignità umana. Un giorno ho avuto per le mani una copia del libro in cui si narra parte della vita di Mandela ed oh, sorpresa!: il prologo era di Barack Obama. Lo scorsi rapidamente. Era incredibile la dimensione delle minuscole lettere di Mandela precisando dati. Vale la pena avere conosciuto uomini come lui.
Sull’episodio del Sudafrica devo segnalare un’altra esperienza. Io ero realmente interessato a conoscere più dettagli sulla forma in cui i sudafricani avevano acquistato le armi nucleari. Avevo solo l’informazione molto precisa che non erano più di 10 o di 12 bombe. Una fonte sicura era il professore e ricercatore Piero Gleijeses, che aveva redatto il testo di “Missioni in conflitto: L’Avana, Washington ed Africa 1959-1976”; un lavoro eccellente. Io sapevo che lui era la fonte più sicura su quanto era successo e così glielo dissi; mi rispose che lui non aveva mai parlato del tema, perché nel testo aveva risposto alle domande del compagno Jorge Risquet, che era stato ambasciatore e collaboratore cubano in Angola, un suo grande amico. Localizzai Risquet; già in altre importanti occupazioni, stava finendo un corso del quale gli mancavano varie settimane. Questo compito coincise con un viaggio abbastanza recente di Piero al nostro paese; avevo detto a lui che Risquet aveva già una certa età e la sua salute non era ottima. Pochi giorni dopo è accaduto quello che io temevo. Risquet peggiorò e scomparse. Quando Piero arrivò non c’era più niente da fare eccetto promesse, ma io ero già riuscito ad avere l’informazione che si riferiva con quell’arma e sull’aiuto che il Sudafrica razzista aveva ricevuto da Reagan e da Israele. Non so che cosa dirà adesso Obama su questa storia. Ignoro che cosa sapesse o meno, benché sia molto difficile che non sapesse assolutamente nulla. Il mio modesto suggerimento è che rifletta e non tenti ora di elaborare teorie sulla politica cubana.
C’è una questione importante: Obama pronunciò un discorso nel quale utilizza le parole più sciroppate per esprimere: “È già ora di dimenticare il passato, lasciamo indietro il passato, guardiamo al futuro, guardiamolo insieme, un futuro di speranza. E non sarà facile, ci sono delle sfide, ed a queste le daremo tempo; ma la mia permanenza qui mi dà più speranze su quello che possiamo fare insieme come amici, come famiglia, come vicini, insieme.”
Si suppone che ognuno di noi correva il rischio di un infarto ascoltando queste parole del Presidente degli Stati Uniti. Dopo un bloqueo spietato che è durato già quasi 60 anni, e quelli che sono morti negli attacchi mercenari contro barche e porti cubani, un aeroplano di linea strapieno di passeggeri fatto esplodere in pieno volo, invasioni mercenarie, multipli atti di violenza e di forza?
Nessuno si faccia l’illusione che il popolo di questo nobile ed abnegato paese rinunzierà alla gloria ed ai diritti, ed alla ricchezza spirituale che ha guadagnato con lo sviluppo dell’educazione, della scienza e della cultura.
Faccio notare inoltre che siamo capaci di produrre gli alimenti e le ricchezze materiali di cui abbiamo bisogno con lo sforzo e l’intelligenza del nostro popolo. Non necessitiamo che l’impero ci regali nulla. I nostri sforzi saranno legali e pacifici, perché è il nostro impegno con la pace e con la fraternità di tutti gli esseri umani che viviamo in questo pianeta.
Fidel Castro Ruz


venerdì 1 aprile 2016

NO ALLE TRIVELLAZIONI VOTA SI

NO trivellazioni
Il 17 Aprile vota SI!
17 aprile 2016: è vicinissima la data della consultazione referendaria in merito all’unica norma superstite dell’articolo in materia di esplorazioni petrolifere del famigerato decreto sblocca-Italia: quella che riguarda la proroga dei titoli rilasciati per le trivellazioni in mare ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e salvaguardia ambientale’. In pratica, si tratta di un articolo che fa un enorme favore ai concessionari di pozzi petroliferi a mare, prorogando sine die le concessioni in essere: anzichè estinguersi alla scadenza, infatti, la concessione resterà aperta finchè ci saranno idrocarburi da pompare. In questo modo i concessionari avranno agio di gestire nel modo per loro più conveniente il giacimento, ad esempio fermandone lo sfruttamento per riattivarlo quando i prezzi del greggio tornassero ad alzarsi. Prolungando in questo modo le minacce agli ambienti marini. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato ammissibile solo questo quesito, anche se a dire il vero è tuttora aperta la questione di altri due quesiti pendenti per conflitto di attribuzione dinanzi alla suprema Corte. Se questa li ammettesse, gli italiani sarebbero chiamati di nuovo alle urne sullo stesso argomento: una situazione davvero paradossale, in cui alla difesa ad oltranza delle compagnie petrolifere da parte del governo Renzi si somma il tentativo di svuotamento dell’istituto referendario. E’ chiara infatti la testarda volontà da parte del Governo e delle lobby petrolifere di alimentare un disorientamento dell’elettorato, puntando su un risultato di bassa partecipazione al voto che verrebbe poi usato come argomento per mantenere in campo gli interessi dei petrolieri. Invano Legambiente aveva chiesto al Governo e al Capo dello Stato di stabilire un ‘election day’, coincidente con la data delle elezioni amministrative: è chiaro che il Governo vuole imporre l’agenda energetica delle lobby fossili, confidando su una bassa partecipazione al voto.Proprio questo, contrastare la volontà di svuotare gli strumenti di democrazia diretta, è uno degli ottimi motivi per attivarsi in una campagna referendaria che punti a superare il quorum e a vedere il trionfo del sì: ad essere in gioco infatti non sono solo i contenuti specifici del quesito referendario, la consultazione servirà a imporre una diversa agenda energetica per il nostro Paese, accelerando la strategia di uscita dalle fonti fossili e, di conseguenza, scegliendo di puntare su rinnovabili ed efficienza per mettere in pratica gli accordi raggiunti alla Conferenza di Parigi dello scorso dicembre. I prossimi mesi saranno di intenso lavoro  per le reti, le associazioni, i movimenti e le forze politiche che vorranno scrivere un’altra storia energetica. Si tratterà di spiegare che il referendum è, certo, per proteggere il mare, le spiagge, le coste dagli inquinamenti e dai rischi di grave sversamento per incidenti, come quello che nel 2010 provocò la morte di 11 persone e la grave devastazione del mare e delle coste del Golfo del Messico. Ma soprattutto è una chiamata popolare per far sapere al Governo che un diverso futuro energetico è possibile e concreto, che l’Italia può e deve mettersi alla guida dei Paesi decisi a lasciarsi alle spalle l’economia fossile, per fermare la febbre del pianeta e utilizzare al meglio le risorse energetiche rinnovabili di cui dispone, a partire dal sole. Certo non mancheranno le voci che ci diranno che difendendo i pozzi in mare si difendono anche i relativi posti di lavoro, e ci si assicura un pezzo (per quanto del tutto trascurabile, in rapporto ai consumi primari) di autonomia energetica. Ma dobbiamo essere consapevoli che la transizione verso l’energia pulita garantisce non solo un ambiente migliore e meno esposto al rischio della degenerazione climatica, ma anche un formidabile contributo allo sviluppo dell’economia e dell’occupazione: lo abbiamo già visto e toccato con mano, negli anni recenti in cui la spinta all’installazione di una notevole potenza fotovoltaico è stata la scintilla che ha fatto nascere imprese e posti di lavoro in grandissima quantità. La mobilitazione per il referendum sulle trivelle deve dunque essere capillare ed efficace, perchè sarà anche l’esito di questo referendum a definire le sorti energetiche del Paese del Sole, a stabilire la tabella di marcia verso un’Italia libera da petrolio e altre fonti energetiche fossili.


in foto Leonardo Giovane Comunista

Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto


In Occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto 28 aprile, L'Ass. It. Esposti Amianto (a.i.e.a.) Onlus e Medicina Democratica,  organizzano un Convegno con proiezione del film "I Vajont" presso L'Auditorium Biblioteca Civica Tilane P.za Della Divina Commedia 3 Paderno Dugnano, il giorno 16 aprile 2016 dalle ore 17.00

I Vajont è un video-racconto ideato e scritto dalla giornalista Lucia Vastano, girato da Maura Crudeli e Federico Alotto con il sostegno di Medicina Democratica e Aiea Onlus, Associazione Italiana Esposti Amianto. 
Non c’è un solo Vajont, ma tanti Vajont che urlano di essere ascoltati.I meccanismi del Vajont si ripropongono in continuazione. Dobbiamo imparare ad ascoltare le voci dei vinti: questo è l’unico sistema per un progresso reale della società.
Quello che è successo a Vajont è stata come la prima grande messa in scena di caste complici e mafiose per perseguire i loro interessi a scapito della comunità. Uno scenario che si ripete dopo ogni tragedia, con gli stessi vincitori, sempre arroganti, e gli stessi vinti, sempre soli a lottare per la giustizia che dovrebbe essere patrimonio comune.
Non c’è un solo Vajont, ma tanti Vajont che urlano di essere ascoltati: c’è la difesa del profitto e dei posti di lavoro sopra tutto, persino la vita stessa dei lavoratori e di chi abita il territorio; ci sono le grandi opere da mandare avanti,ci sono i depistaggi con la complicità della stampa; ci sono le perizie mediche e degli esperti che valgono soltanto quando sono favorevoli alle imprese,ci sono gli sperperi per la ricostruzione, ci sono le vittime e i testimoni perseguitati e ci sono le sentenze dei tribunali che non arrivano mai a colpire gli alti vertici.Tutto questo verrà raccontato nel documentario I VAJONT.