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lunedì 1 ottobre 2018

BIGENITORIALITA' PERFETTA NON E' UNA REGOLA MATEMATICA.

Il decreto del leghista Pillon  sulla riforma dell'affido condiviso, rimarca una parità perfetta fra genitori, lasciando i figli in disparte al pari di un oggetto da spostare a seconda delle tempistiche e dei fabbisogni dei familiari stessi.
Uguali diritti, due case diverse a cui appartenere, stessa quotidianità tralasciando anche ruoli importanti come quello materno, i figli destinati a perenni spostamenti, senza domandare loro cosa ne pensano, tutto doppio, in nome di un equilibrio meccanico senza nulla di umano. 
Persino il mantenimento diretto previsto dal ddl non prevede le eventuali differenze di reddito fra l'uno e l'altro coniuge, rischiando di far apparire chi ha minor reddito come un genitore debole e in difficoltà.
La legge 54 del 2006 sull'affido condiviso teneva conto di questo, mentre nel ddl scompare tutto,perfino l'abitazione principale, nuove norme previste anche in caso di comproprietà dove il genitore che deciderà di restare potrebbe addirittura pagare un'affitto all'altro.
Equilibrio, parità che saranno solo lo spunto per altre guerre intestine dove a pagare saranno ancora  una volta i figli, mai presi in seria considerazione nel decreto. Figli oggetto e non soggetto.
Chiara Saraceno nel suo ultimo articolo cita tutto questo:" a leggere bene il disegno di legge, e piu' ancora l'interpretazione autentica che ne ha dato il suo primo firmatario (con il sostegno entusiastico di molte associazioni di padri separati)l'obiettivo principale sembra non piu' il rafforzamento del diritto dei figli ad avere rapporti con entrambi i genitori che sono corresponsabili del loro benessere, bensi' il rafforzamento dei diritti dei padri a prescindere, indipendentemente dai bisogni e dal benessere dei figli nella loro concreta specificità. Diritti non solo ad avere tempi uguali ma soprattutto a non pagare l'assegno di mantenimento per i figli e a non rinunciare alla casa (ex)coniugale."
Vi è anche l'obbligo della frequentazione con tutta la famiglia dei genitori, dalle nonne ,agli zii e ai cugini, cosi' dopo giornate caotiche ricche di spostamenti, studio,allenamenti ed altri impegni bisognerà trovare il tempo e il modo di coltivare anche rapporti con altri soggetti della famiglia d'origine.
Il risultato saranno figli oggetto senza idee, senza affetti,senza diritto di parola assieme a tanta sofferenz per un vissuto di separazione ancor piu' appesantito da un tempo che deve essereper forza dosto in parità.


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