Quest'anno l’ 8 marzo , Giornata Internazionale della
donna, coinciderà con la vigilia della votazione europea sul Rapporto della
parità di genere, che riguarda e riafferma tematiche femminili come la
contraccezione, l'aborto e la salute.
Le associazioni presenti sul territorio nazionale che da anni vigilano e cercano
anche di farsi' che la 194 sia applicata
in modo corretto, hanno lanciato un appello al gruppo europarlamentare italiano
del PD chiedendo di “non tradire le
donne" poiché, nel dicembre 2013 si era già verificato , che venisse
affossata la mozione Estrela proprio grazie all'estensione dei
nostri rappresentanti democratici.
Questo 8 marzo 2015 avrà un sapore ancora piu' amaro se non verrà approvato
questo rapporto, presentato dal deputato socialista belga Marc Tarabella che
tra l'altro fa riferimento anche a cifre dell'Oms (Organizzazione Mondiale
della Sanità) sulle percentuali di interruzioni di gravidanza. Al punto 44 , Tarabella osserva ”che vari studi dimostrano che i tassi
di aborto sono simili nei paesi in cui la procedura è legale e in quelli in cui e vietata, dove i
tassi sono persino più alti .
Meno mimose più diritti. Quello che accadrà in ambito europeo e la votazione
del 9 marzo dovrebbe far rizzare le orecchie a tutte le donne.Se non
passerà la mozione Tarabella torneremo indietro e grazie anche a una voluta
comunicazione inesistente soprattutto da parte delle forze politiche
progressiste. Persiste lo spettro dell'ennesimo
naufragio in un momento in cui la condizione femminile avrebbe bisogno di esser
maggiormente tutelata. L'approvazione del Rapporto sarà vincolante in tutti gli
Stati dell'Unione Europea e potrebbe divenire punto di partenza per nuove
politiche atte a sanare situazioni incancrenite dovute alla mancanza di tutele
come ad es. l’Irlanda dove le ass. femminili lottano ancora per l’approvazione
di una legge sull’aborto.
In Italia le ass.ni femminili come la Laiga e Vita di donna si battono da anni per
difendere la 194 a fronte di un dilagante
conservatorismo di obiezione di coscienza impugnato ferocemente da molti
professionisti che di fatto impedisce alle donne di accedere ad un diritto
ottenuto dopo anni di lotte e sancito da un referendum nel 1978 .
Il diritto femminile alla scelta calpestato in tutti
modi, donne abbandonate psicologicamente e costrette a correre da una struttura
all'altra anche senza assistenza, aggiungendo il fenomeno della violenza, dello
stalking, del mobbing lavorativo subito in tutti questi anni ,sempre con
l'assenza di un Parlamento che legiferasse nelle diverse materie. il passo a
tornare ai tempi delle mammane sarà breve se non si interverrà, quindi
superfluo e stupido parlare di diritti e di 8 marzo quando il rischio di
perdere ciò che abbiamo potrebbe accadere da un momento all'altro. Ci associamo
quindi all’appello come donne della sez. di rifondazione comunista di Paderno Dugnano lanciato dalle ass. femminili nei confronti degli
europarlamentari democratici affinchè non
abbandonino ancora una volta le donne.
Meno mimose piu' diritti ed anche piu' informazione per un 8 marzo all'insegna del cambiamento.
Le Donne del Circolo PRC A. Casaletti - Paderno Dugnano
Meno mimose piu' diritti ed anche piu' informazione per un 8 marzo all'insegna del cambiamento.
Le Donne del Circolo PRC A. Casaletti - Paderno Dugnano
Nessun commento:
Posta un commento