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mercoledì 31 dicembre 2014
I VAJONT
Quello che è successo a Vajont è stata come la prima grande messa in scena di caste complici e mafiose per perseguire i loro interessi a scapito della comunità. Uno scenario che si ripete dopo ogni tragedia, con gli stessi vincitori, sempre arroganti, e gli stessi vinti, sempre soli a lottare per la giustizia che dovrebbe essere patrimonio comune. Non c'è un solo Vajont, ma tanti Vajont che urlano di essere ascoltati: c'è la difesa del profitto e dei posti di lavoro sopra tutto, persino la vita stessa dei lavoratori e di chi abita il territorio; ci sono le grandi opere da mandare avanti,ci sono i depistaggi con la complicità della stampa; ci sono le perizie mediche e degli esperti che valgono soltanto quando sono favorevoli alle imprese,ci sono gli sperperi per la ricostruzione, ci sono le vittime e i testimoni perseguitati e ci sono le sentenze dei tribunali che non arrivano mai a colpire gli alti vertici.Tutto questo verrà raccontato nel documentario I VAJONT.
Nel film saranno raccontate anche due storie che riguardano Paderno Dugnano: la tragedia Eureco, fabbrica di smaltimento rifiuti dove in un terribile incendio hanno perso la vita 4 lavoratori e altri 4 sono rimasti feriti, l'altra è la storia della Rho-Monza , l'ennesimo esempio di arroganza di un certo potere politico/economico che ,prepotentemente, devasta un territorio per costruire una strada con 14 corsie a cielo aperto , nonostante ci sia un progetto alternativo che prevede l'interramento, proposto da un tenace e combattivo comitato di cittadini padernesi che da anni lotta affinchè venga rispettato il proprio diritto alla salute.
Nel film saranno raccontate anche due storie che riguardano Paderno Dugnano: la tragedia Eureco, fabbrica di smaltimento rifiuti dove in un terribile incendio hanno perso la vita 4 lavoratori e altri 4 sono rimasti feriti, l'altra è la storia della Rho-Monza , l'ennesimo esempio di arroganza di un certo potere politico/economico che ,prepotentemente, devasta un territorio per costruire una strada con 14 corsie a cielo aperto , nonostante ci sia un progetto alternativo che prevede l'interramento, proposto da un tenace e combattivo comitato di cittadini padernesi che da anni lotta affinchè venga rispettato il proprio diritto alla salute.
Il film è prodotto da a.i.e.a. (ass. it. esposti amianto) e Medicina Democratica .
Ecco due degli official teasers del documentario, alcuni sono ancora in fase di preparazione. Tutti i teasers già pubblicati possono essere visionati su questo blog nel link del nostro canale youtube sulla barra laterale destra del blog
Ecco due degli official teasers del documentario, alcuni sono ancora in fase di preparazione. Tutti i teasers già pubblicati possono essere visionati su questo blog nel link del nostro canale youtube sulla barra laterale destra del blog
martedì 30 dicembre 2014
CONSIGLI DI QUARTIERE
Consigli di Quartiere:si grazie!
Giovanni Giuranna attraverso il suo blog "La scommessa" ed in qualità di consigliere comunale della lista civica "Insieme per cambiare"affronta lo spinoso tema delle sedi di quartiere inutilizzate .
Lo svuotamento dei 7 consigli di quartiere è iniziato qualche anno fa ed attualmente vede questi luoghi, creati un tempo per dar voce alle problematiche delle varie zone, completamente abbandonati.
Il rilancio seppur non semplice potrebbe essere attuato con la costituzione di Comitati-cittadini eletti dagli abitanti dei singoli quartieri che possano dar voce a tutti e che abbiano un canale preferenziale nel ricevere risposte piu' immediate dall'amministrazione comunale.
Un altro modo per far rivivere le sedi potrebbe essere quello di renderlo uno spazio esclusivamente "associativo" ovvero destinarlo all'uso delle associazioni per la creazione di eventi culturali sul territorio.
Vi sarebbero diversi modi atti ad un utilizzo collettivo piuttosto che mantenere questi luoghi chiusi per poi pensare addirittura a una vendita degli stessi. Cio' non gioverebbe ad una città che ormai risulta vuota di spazi nonostante un numero di abitanti in crescita.
Giovanni Giuranna attraverso il suo blog "La scommessa" ed in qualità di consigliere comunale della lista civica "Insieme per cambiare"affronta lo spinoso tema delle sedi di quartiere inutilizzate .
Lo svuotamento dei 7 consigli di quartiere è iniziato qualche anno fa ed attualmente vede questi luoghi, creati un tempo per dar voce alle problematiche delle varie zone, completamente abbandonati.
Il rilancio seppur non semplice potrebbe essere attuato con la costituzione di Comitati-cittadini eletti dagli abitanti dei singoli quartieri che possano dar voce a tutti e che abbiano un canale preferenziale nel ricevere risposte piu' immediate dall'amministrazione comunale.
Un altro modo per far rivivere le sedi potrebbe essere quello di renderlo uno spazio esclusivamente "associativo" ovvero destinarlo all'uso delle associazioni per la creazione di eventi culturali sul territorio.
Vi sarebbero diversi modi atti ad un utilizzo collettivo piuttosto che mantenere questi luoghi chiusi per poi pensare addirittura a una vendita degli stessi. Cio' non gioverebbe ad una città che ormai risulta vuota di spazi nonostante un numero di abitanti in crescita.
AUGURI DI BUON ANNO
BUONE FESTE E BUON 2015 DI LOTTA
abbiamo alle spalle un anno politico impegnativo che ci ha coinvolto molto, con grandi sforzi politici della federazione e dei circoli. Un lavoro articolato che ci ha visto protagonisti, pur con pochi mezzi economici a disposizione, nelle elezioni europee, nella costruzione di momenti di lavoro unitario nel mondo del lavoro, nella sinistra dei comitati dell’Altra Europa, nelle battaglie antifasciste, nella sinistra sociale e politica milanese, per la nascita della città metropolitana e per affermare politiche di sinistra nel governo della città di Milano e nei comuni della provincia.
Vogliamo ringraziare tutti i compagni e compagne e augurare a tutti voi e alle vostre famiglie, un caldo augurio di buone feste e di felice anno nuovo. Ci auguriamo che il 2015 possa rappresentare nel nostro paese l’anno della svolta politica e sociale.
La Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista
JOBS ACT: IN ARRIVO NUOVE “SEMPLIFICAZIONI” ALLE NORME SU SALUTE E SICUREZZA
Pubblichiamo una lettera di Marco Spezia ingegnere e tecnico della salute e della sicurezza sul lavoro di Medicina Democratica - Progetto “Sicurezza sul lavoro - Know your rights!” -in merito alle nuove "semplificazioni" delle norme su salute e sicurezza previste dal Job Acts:
Riporto
a seguire un breve articolo del Quotidiano giuridico Studio Cataldi
sull’entrata in vigore della Legge n. 183/2014 (“Jobs Act”), che riassume (in
maniera fin troppo sintetica) il contenuto della Legge.
Pregio
dell’articolo è che riporta il testo della Legge, come approvata da Senato e
Camera e come pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Ricordo che
ad oggi il Governo, in forza della delega contenuta nel Jobs Act, ha già approvato
due decreti:
-
quello
relativo al cosiddetto “contratto a tutele crescenti” (che di fatto cancella
l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori) “Schema di decreto legislativo
recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”, scaricabile
all’indirizzo:
-
quello
relativo alla nuova disciplina degli ammortizzatori sociali “Disciplina
della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI)”,
scaricabile all’indirizzo:
Oltre
a tali decreti e a quelli che seguiranno con l’intento nemmeno troppo nascosto della
riduzione dei diritti al/sul lavoro, di cui si è ampiamente parlato in vari
ambiti, metto in evidenza, perché tocca direttamente il tema della tutela della
salute e della sicurezza sul lavoro, il comma 5 della Legge 183/2014, il quale
prevede l’emanazione da parte del Governo (a seguito della delega contenuta
nella Legge) di “uno o più decreti
legislativi contenenti disposizioni di semplificazione e razionalizzazione
delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese” con
l’obiettivo di “conseguire obiettivi di
semplificazione e razionalizzazione delle procedure [...] in materia di igiene e sicurezza sul lavoro”.
Per
ora il Jobs Act non entra nel merito di quali saranno le “disposizioni di semplificazione e razionalizzazione”, rimandando
ovviamente ai decreti attuativi. Il comma 6 della Legge, esemplificando i “principi e criteri direttivi” di
attuazione della delega di cui al comma 5, non specifica infatti come il
governo intende procedere in tal senso.
Colpisce
comunque la lettera f) del comma 6 che parla di “revisione del regime delle sanzioni, tenendo conto dell'eventuale
natura formale della violazione, in modo da favorire l'immediata eliminazione
degli effetti della condotta illecita, nonché valorizzazione degli istituti di
tipo premiale”.
E’
facile immaginarsi la solita diminuzione generalizzata dell’apparato sanzionatorio
per datore di lavoro e dirigenti del D.Lgs.81/08, sulla scorta di quanto già
fatto dal governo Berlusconi con il D.Lgs.106/09.
Appare
poi del tutto contrario a ogni intento di repressione dei mancati adempimenti
alle norme il concetto di “valorizzazione
degli istituti di tipo premiale”, secondo il quale, molto probabilmente non
si farà nulla di più per sanzionare i reati relativi a salute e sicurezza sul
lavoro, ma si introdurranno “premi” per le aziende conformi alla normativa,
come se rispettare la legge non fosse un obbligo di legge, ma un comportamento
virtuoso.
In
mancanza di ulteriori indicazioni, va ricordato che nel passato le
“semplificazioni” in materia di tutela della salute e della sicurezza sul
lavoro, hanno sempre comportato una notevole riduzione di tale tutela. E’
quindi facile immaginare quali saranno i contenuti dei decreti governativi:
meno tutele per i lavoratori e più libertà per le aziende di ridurre la
salvaguardia su salute e sicurezza.
Il
Jobs Act rilancia poi in maniera decisa la volontà di creare un ente unico per
le attività ispettive, quando alla lettera l) del comma 7 prevede la “razionalizzazione e semplificazione
dell'attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento ovvero attraverso
l'istituzione, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e con le
risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, di
una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, tramite l'integrazione in
un'unica struttura dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle
politiche sociali, dell'INPS e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione
contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), prevedendo strumenti e forme di
coordinamento con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle
agenzie regionali per la protezione ambientale”.
Anche
in questo caso mancano ulteriori indicazioni di dettaglio, per cui occorrerà
attendere i decreti legislativi per poter giudicare l’effetto dell’accorpamento
delle attività ispettive all’interno o sotto il controllo di un’unica
“agenzia”.
E’
indicativo comunque che già fin d’ora non si preveda un potenziamento degli
organici degli enti ispettivi (“senza
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e con le risorse umane,
strumentali e finanziarie disponibili”).
Visto
poi l’aria che tira in molte Aziende Sanitarie Locali e Ispettorati del Lavoro,
è ragionevole aspettarsi una centralizzazione delle attività ispettive con lo
scopo di togliere quel poco di autonomia decisionale lasciata oggi agli
ispettori dell’ASL o dell’Ispettorato, al fine di ammorbidire i controlli e
ridurre i “fastidi” per le aziende non a norma.
Marco
Spezia
*
* * * *
Da
Quotidiano giuridico Studio Cataldi
Superando
polemiche, dissensi, voti di fiducia e scioperi generali, il Jobs Act, da oggi,
è ufficialmente in vigore.
Con
la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (n. 290 del 15/12/14), la Legge n. 183/2014,
fortemente voluta dal premier Renzi e dal ministro Poletti, ha compiuto
definitivamente il suo travagliato iter parlamentare, iniziato con
l’approvazione del Senato nel mese di ottobre e concluso, dopo il difficoltoso
cammino a Montecitorio, con il secondo passaggio a Palazzo Madama, reso “soft”
dalla fiducia, il 4 dicembre scorso.
Il
Jobs Act che vede la luce oggi è, tuttavia, solo un “contenitore” vuoto che
andrà colmato nei prossimi mesi con l’attuazione dei Decreti delegati sui quali
l’esecutivo è già al lavoro per rendere effettiva la riforma a partire dal
prossimo anno.
Dall’articolo
18 ai contratti a tutele crescenti, passando per la maternità “universale” e
l’Agenzia per l’occupazione, di seguito le principali novità che saranno
oggetto dei Decreti attuativi, riformando in modo incisivo il mercato del
lavoro e degli ammortizzatori sociali nel nostro Paese.
LICENZIAMENTI
La
modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che ha catalizzato
almeno l’80% dei dissensi sul Jobs Act, esclude il diritto di reintegro nel
posto di lavoro per i licenziamenti aventi causa economica (già in parte
operato dalla riforma Fornero), legittimando soltanto un indennizzo per quelli
illegittimi, crescente in base all’anzianità e per chi rinuncia ad avviare un
contenzioso con l’azienda datrice. Rimangono invariati invece il reintegro per
i motivi discriminatori e per alcune fattispecie di licenziamenti ingiusti per
cause disciplinari.
Sarà
il Decreto attuativo, previsto per i primi mesi dell’anno (insieme alla
regolamentazione dei contratti di assunzione) a definire i casi di reintegro
per i motivi disciplinari e a fornire le istruzioni per il calcolo degli
indennizzi in tutte le altre ipotesi.
CONTRATTI
La
disciplina del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti sarà oggetto
del primo provvedimento attuativo collegato al Jobs Act.
La
forma contrattuale, che prevede tutele, appunto, crescenti, in base
all’anzianità di servizio, verrà estesa a tutte le nuove assunzioni con
l’obiettivo di sostituire le molteplici tipologie oggi esistenti e soprattutto
le collaborazioni precarie (cocopro, tempo determinato e contratti atipici),
grazie anche agli incentivi contributivi triennali previsti per le aziende
dalla Legge di Stabilità.
Nello
stesso Decreto attuativo verranno specificate le procedure di modifica dell’articolo
13 dello Stato dei lavoratori che tutela gli avanzamenti di carriera e la
professionalità.
Sarà
reso, in sostanza, più semplice lo spostamento dei dipendenti da una mansione
all’altra e il “demansionamento” nei casi di ristrutturazione, conversione o
riorganizzazione aziendale.
AMMORTIZZATORI
SOCIALI
Altro
capitolo controverso del Jobs Act, gli ammortizzatori sociali saranno oggetto
di Decreto attuativo ad hoc, sulla base dei pilastri fissati dalla legge
delega.
In
particolare, dovrebbe verificarsi l’unificazione delle indennità di
disoccupazione ASPI (Assicurazione Sociale Per l'Impiego) e Mini ASPI, con
l’introduzione della nuova NASPI (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale Per
l’Impiego), un sussidio di disoccupazione universale esteso, per la prima
volta, anche ai lavoratori con contratti di collaborazione a progetto.
Il
fine è quello di assicurare un sistema valido per tutti i lavoratori,
razionalizzando le forme di tutela esistenti e differenziando gli strumenti di
intervento da applicare nei casi di disoccupazione involontaria (ASPI) da
quelli da utilizzare in costanza del rapporto di lavoro (Cassa integrazione).
MATERNITA’
Il
Decreto attuativo in materia vedrà il Governo impegnato ad introdurre
l’indennità di maternità “universale” che verrà estesa anche alle madri
lavoratrici con contratti precari.
Prevista,
inoltre, la promozione del telelavoro e di strumenti che permettano di
conciliare i tempi di vita e di lavoro, oltre a forme di incentivazione per la
cessione di ferie tra i dipendenti nei casi di necessità e per l’assistenza ai
minori in determinate condizioni di salute.
POLITICHE
ATTIVE
L’ossatura
della delega in materia di politiche attive e servizi per il lavoro del Jobs
Act è costituita dall’istituzione dell’Agenzia Nazionale per l’Occupazione, con
compiti gestionali nell’ambito dei servizi per l’impiego, destinata a favorire
l’incontro di domanda e offerta, assicurando oltre a valide proposte lavorative,
anche la fruizione di tirocini, apprendistati.
Con
obiettivi di razionalizzazione e semplificazione della normativa, si procederà
quindi al riordino degli enti operanti nel settore e al rafforzamento dei
servizi offerti, attraverso sostegni all’imprenditoria e all’occupazione,
incentivando la sinergia tra il pubblico e il privato.
CONTROLLI
A DISTANZA
In
arrivo anche nuove regole per il monitoraggio delle attività produttive, con la
previsione di
controlli
a distanza e dispositivi elettronici (come le telecamere) sui luoghi di lavoro.
16/12/14
Marina
Crisafi
*
* * * *
Ecco
il testo Pubblicato in Gazzetta del Jobs Act:
LEGGE 10 dicembre 2014, n. 183 (“Jobs Act”)
Deleghe
al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per
il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della
disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e
conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
(Testo
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 290 del 15/12/14)
La
Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
Il
Presidente Della Repubblica Promulga la seguente legge:
Articolo
1
1.
Allo scopo di assicurare, in caso di disoccupazione involontaria, tutele
uniformi e legate alla storia contributiva dei lavoratori, di razionalizzare la
normativa in materia di integrazione salariale e di favorire il coinvolgimento
attivo di quanti siano espulsi dal mercato del lavoro ovvero siano beneficiari
di ammortizzatori sociali, semplificando le procedure amministrative e
riducendo gli oneri non salariali del lavoro, il Governo é delegato ad
adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge,
su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con
il Ministro dell'economia e delle finanze, uno o più decreti legislativi
finalizzati al riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali,
tenuto conto delle peculiarità dei diversi settori produttivi.
2.
Nell'esercizio della delega di cui al comma 1 il Governo si attiene,
rispettivamente, ai seguenti principi e criteri direttivi:
a) con riferimento agli strumenti di tutela
in costanza di rapporto di lavoro:
1) impossibilità di autorizzare le
integrazioni salariali in caso di cessazione definitiva di attività aziendale o
di un ramo di essa;
2) semplificazione delle procedure
burocratiche attraverso l'incentivazione di strumenti telematici e digitali,
considerando anche la possibilità di introdurre meccanismi standardizzati a
livello nazionale di concessione dei trattamenti prevedendo strumenti certi ed
esigibili;
3) necessità di regolare l'accesso alla
cassa integrazione guadagni solo a seguito di esaurimento delle possibilità
contrattuali di riduzione dell'orario di lavoro, eventualmente destinando una
parte delle risorse attribuite alla cassa integrazione a favore dei contratti
di solidarietà;
4) revisione dei limiti di durata da
rapportare al numero massimo di ore ordinarie lavorabili nel periodo di
intervento della cassa integrazione guadagni ordinaria e della cassa
integrazione guadagni straordinaria e individuazione dei meccanismi di
incentivazione della rotazione;
5) previsione di una maggiore
compartecipazione da parte delle imprese utilizzatrici;
6) riduzione degli oneri contributivi
ordinari e rimodulazione degli stessi tra i settori in funzione dell'utilizzo
effettivo;
7) revisione dell'ambito di applicazione
della cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria e dei fondi di
solidarietà di cui all'articolo 3 della legge 28 giugno 2012, n. 92, fissando
un termine certo per l'avvio dei fondi medesimi, anche attraverso
l'introduzione di meccanismi standardizzati di concessione, e previsione della
possibilità di destinare gli eventuali risparmi di spesa derivanti dall'attuazione
delle disposizioni di cui alla presente lettera al finanziamento delle
disposizioni di cui ai commi 1, 2, 3 e 4;
8) revisione dell'ambito di applicazione e
delle regole di funzionamento dei contratti di solidarietà, con particolare
riferimento all'articolo 2 del decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726,
convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1984, n. 863, nonché
alla messa a regime dei contratti di solidarietà di cui all'articolo 5, commi 5
e 8, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni,
dalla legge 19 luglio 1993, n. 236;
b) con riferimento agli strumenti di
sostegno in caso di disoccupazione involontaria:
1) rimodulazione dell'Assicurazione Sociale
Per l'Impiego (ASPI), con omogeneizzazione della disciplina relativa ai
trattamenti ordinari e ai trattamenti brevi, rapportando la durata dei
trattamenti alla pregressa storia contributiva del lavoratore;
2) incremento della durata massima per i
lavoratori con carriere contributive più rilevanti;
3) universalizzazione del campo di
applicazione dell'ASPI, con estensione ai lavoratori con contratto di
collaborazione coordinata e continuativa, fino al suo superamento, e con
l'esclusione degli amministratori e sindaci, mediante l'abrogazione degli
attuali strumenti di sostegno del reddito, l'eventuale modifica delle modalità
di accreditamento dei contributi e l'automaticità delle prestazioni, e
prevedendo, prima dell'entrata a regime, un periodo almeno biennale di
sperimentazione a risorse definite;
4) introduzione di massimali in relazione
alla contribuzione figurativa;
5) eventuale introduzione, dopo la
fruizione dell'ASPI, di una prestazione, eventualmente priva di copertura
figurativa, limitata ai lavoratori, in disoccupazione involontaria, che
presentino valori ridotti dell'indicatore della situazione economica
equivalente, con previsione di obblighi di partecipazione alle iniziative di
attivazione proposte dai servizi competenti;
6) eliminazione dello stato di
disoccupazione come requisito per l'accesso a servizi di carattere
assistenziale;
c) attivazione del soggetto beneficiario
degli ammortizzatori sociali di cui alle lettere a) e b) con meccanismi e
interventi che incentivino la ricerca attiva di una nuova occupazione, come
previsto dal comma 4, lettera v);
d) previsione che il coinvolgimento attivo
del soggetto beneficiario dei trattamenti di cui alle lettere a) e b) possa
consistere anche nello svolgimento di attività a beneficio delle comunità
locali, con modalità che non determinino aspettative di accesso agevolato alla
pubblica amministrazione;
e) adeguamento delle sanzioni e delle
relative modalità di applicazione, in funzione della migliore effettività,
secondo criteri oggettivi e uniformi, nei confronti del lavoratore beneficiario
di sostegno al reddito che non si rende disponibile ad una nuova occupazione, a
programmi di formazione o alle attività a beneficio di comunità locali di cui
alla lettera d).
3.
Allo scopo di garantire la fruizione dei servizi essenziali in materia di
politica attiva del lavoro su tutto il territorio nazionale, nonché di
assicurare l'esercizio unitario delle relative funzioni amministrative, il
Governo é delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore
della presente legge, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche
sociali, di concerto, per i profili di rispettiva competenza, con il Ministro
dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione e la
pubblica amministrazione, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di
Bolzano, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,
uno o più decreti legislativi finalizzati al riordino della normativa in
materia di servizi per il lavoro e di politiche attive. In mancanza dell'intesa
nel termine di cui all'articolo 3 del citato decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, il Consiglio dei ministri provvede con deliberazione motivata ai
sensi del medesimo articolo 3. Le disposizioni del presente comma e quelle dei
decreti legislativi emanati in attuazione dello stesso si applicano nelle
province autonome di Trento e di Bolzano in conformità a quanto previsto dallo
statuto speciale per il Trentino-Alto Adige e dalle relative norme di
attuazione nonché dal decreto legislativo 21 settembre 1995, n. 430.
4.
Nell'esercizio della delega di cui al comma 3 il Governo si attiene ai seguenti
principi e criteri direttivi:
a) razionalizzazione degli incentivi
all'assunzione esistenti, da collegare alle caratteristiche osservabili per le
quali l'analisi statistica evidenzi una minore probabilità di trovare
occupazione, e a criteri di valutazione e di verifica dell'efficacia e
dell'impatto;
b) razionalizzazione degli incentivi per
l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità, anche nella forma dell'acquisizione
delle imprese in crisi da parte dei dipendenti, con la previsione di una
cornice giuridica nazionale volta a costituire il punto di riferimento anche
per gli interventi posti in essere da regioni e province autonome;
c) istituzione, anche ai sensi
dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, senza nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica, di un'Agenzia nazionale per
l'occupazione, di seguito denominata “Agenzia”, partecipata da Stato, regioni e
province autonome, vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali,
al cui funzionamento si provvede con le risorse umane, finanziarie e
strumentali già disponibili a legislazione vigente e mediante quanto previsto
dalla lettera f);
d) coinvolgimento delle parti sociali nella
definizione delle linee di indirizzo generali dell'azione dell'Agenzia;
e) attribuzione all'Agenzia di competenze
gestionali in materia di servizi per l'impiego, politiche attive e ASPI;
f) razionalizzazione degli enti strumentali
e degli uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali allo scopo di
aumentare l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa, mediante
l'utilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziarie già disponibili a
legislazione vigente;
g) razionalizzazione e revisione delle
procedure e degli adempimenti in materia di inserimento mirato delle persone
con disabilità di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68, e degli altri soggetti
aventi diritto al collocamento obbligatorio, al fine di favorirne l'inclusione
sociale, l'inserimento e l'integrazione nel mercato del lavoro, avendo cura di
valorizzare le competenze delle persone;
h) possibilità di far confluire, in via
prioritaria, nei ruoli delle amministrazioni vigilanti o dell'Agenzia il
personale proveniente dalle amministrazioni o uffici soppressi o riorganizzati
in attuazione della lettera f) nonché di altre amministrazioni;
i) individuazione del comparto contrattuale
del personale dell'Agenzia con modalità tali da garantire l'invarianza di oneri
per la finanza pubblica;
l) determinazione della dotazione organica
di fatto dell'Agenzia attraverso la corrispondente riduzione delle posizioni
presenti nella pianta organica di fatto delle amministrazioni di provenienza
del personale ricollocato presso l'Agenzia medesima;
m) rafforzamento delle funzioni di
monitoraggio e valutazione delle politiche e dei servizi;
n) valorizzazione delle sinergie tra
servizi pubblici e privati nonché operatori del terzo settore, dell'istruzione
secondaria, professionale e universitaria, anche mediante lo scambio di
informazioni sul profilo curriculare dei soggetti inoccupati o disoccupati, al
fine di rafforzare le capacità d'incontro tra domanda e offerta di lavoro,
prevedendo, a tal fine, la definizione dei criteri per l'accreditamento e
l'autorizzazione dei soggetti che operano sul mercato del lavoro e la
definizione dei livelli essenziali delle prestazioni nei servizi pubblici per
l'impiego;
o) valorizzazione della bilateralità
attraverso il riordino della disciplina vigente in materia, nel rispetto dei
principi di sussidiarietà, flessibilità e prossimità anche al fine di definire
un sistema di monitoraggio e controllo sui risultati dei servizi di welfare
erogati;
p) introduzione di principi di politica
attiva del lavoro che prevedano la promozione di un collegamento tra misure di
sostegno al reddito della persona inoccupata o disoccupata e misure volte al
suo inserimento nel tessuto produttivo, anche attraverso la conclusione di
accordi per la ricollocazione che vedano come parte le agenzie per il lavoro o
altri operatori accreditati, con obbligo di presa in carico, e la previsione di
adeguati strumenti e forme di remunerazione, proporzionate alla difficoltà di
collocamento, a fronte dell'effettivo inserimento almeno per un congruo
periodo, a carico di fondi regionali a ciò destinati, senza nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica statale o regionale;
q) introduzione di modelli sperimentali,
che prevedano l'utilizzo di strumenti per incentivare il collocamento dei
soggetti in cerca di lavoro e che tengano anche conto delle buone pratiche
realizzate a livello regionale;
r) previsione di meccanismi di raccordo e
di coordinamento delle funzioni tra l'Agenzia e l'Istituto nazionale della
previdenza sociale (INPS), sia a livello centrale che a livello territoriale,
al fine di tendere a una maggiore integrazione delle politiche attive e delle
politiche di sostegno del reddito;
s) previsione di meccanismi di raccordo tra
l'Agenzia e gli enti che, a livello centrale e territoriale, esercitano
competenze in materia di incentivi all'autoimpiego e all' autoimprenditorialità;
t) attribuzione al Ministero del lavoro e
delle politiche sociali delle competenze in materia di verifica e controllo del
rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantite
su tutto il territorio nazionale;
u) mantenimento in capo alle regioni e alle
province autonome delle competenze in materia di programmazione di politiche
attive del lavoro;
v) attivazione del soggetto che cerca
lavoro, in quanto mai occupato, espulso dal mercato del lavoro o beneficiario
di ammortizzatori sociali, al fine di incentivarne la ricerca attiva di una
nuova occupazione, secondo percorsi personalizzati di istruzione, formazione
professionale e lavoro, anche mediante l'adozione di strumenti di segmentazione
dell'utenza basati sull'osservazione statistica;
z) valorizzazione del sistema informativo
per la gestione del mercato del lavoro e il monitoraggio delle prestazioni
erogate, anche attraverso l'istituzione del fascicolo elettronico unico
contenente le informazioni relative ai percorsi educativi e formativi, ai
periodi lavorativi, alla fruizione di provvidenze pubbliche ed ai versamenti
contributivi, assicurando il coordinamento con quanto previsto dal comma 6,
lettera i);
aa) integrazione del sistema informativo di
cui alla lettera z) con la raccolta sistematica dei dati disponibili nel
collocamento mirato nonché di dati relativi alle buone pratiche di inclusione
lavorativa delle persone con disabilità e agli ausili ed adattamenti utilizzati
sui luoghi di lavoro;
bb) semplificazione amministrativa in
materia di lavoro e politiche attive, con l'impiego delle tecnologie
informatiche, secondo le regole tecniche in materia di interoperabilità e
scambio dei dati definite dal codice di cui al decreto legislativo 7 marzo
2005, n. 82, allo scopo di rafforzare l'azione dei servizi pubblici nella
gestione delle politiche attive e favorire la cooperazione con i servizi
privati, anche mediante la previsione di strumenti atti a favorire il
conferimento al sistema nazionale per l'impiego delle informazioni relative ai
posti di lavoro vacanti.
5.
Allo scopo di conseguire obiettivi di semplificazione e razionalizzazione delle
procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro nonché in materia
di igiene e sicurezza sul lavoro, il Governo é delegato ad adottare, entro sei
mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per
la semplificazione e la pubblica amministrazione, uno o più decreti legislativi
contenenti disposizioni di semplificazione e razionalizzazione delle procedure
e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese.
6.
Nell'esercizio della delega di cui al comma 5 il Governo si attiene ai seguenti
principi e criteri direttivi:
a) razionalizzazione e semplificazione
delle procedure e degli adempimenti, anche mediante abrogazione di norme,
connessi con la costituzione e la gestione del rapporto di lavoro, con
l'obiettivo di ridurre drasticamente il numero di atti di gestione del medesimo
rapporto, di carattere amministrativo;
b) semplificazione, anche mediante norme di
carattere interpretativo, o abrogazione delle norme interessate da rilevanti
contrasti interpretativi, giurisprudenziali o amministrativi;
c) unificazione delle comunicazioni alle
pubbliche amministrazioni per i medesimi eventi e obbligo delle stesse
amministrazioni di trasmetterle alle altre amministrazioni competenti;
d) introduzione del divieto per le
pubbliche amministrazioni di richiedere dati dei quali esse sono in possesso;
e) rafforzamento del sistema di
trasmissione delle comunicazioni in via telematica e abolizione della tenuta di
documenti cartacei;
f) revisione del regime delle sanzioni,
tenendo conto dell'eventuale natura formale della violazione, in modo da
favorire l'immediata eliminazione degli effetti della condotta illecita, nonché
valorizzazione degli istituti di tipo premiale;
g) previsione di modalità semplificate per
garantire data certa nonché l'autenticità della manifestazione di volontà della
lavoratrice o del lavoratore in relazione alle dimissioni o alla risoluzione
consensuale del rapporto di lavoro, anche tenuto conto della necessità di
assicurare la certezza della cessazione del rapporto nel caso di comportamento
concludente in tal senso della lavoratrice o del lavoratore;
h) individuazione di modalità organizzative
e gestionali che consentano di svolgere esclusivamente in via telematica tutti
gli adempimenti di carattere amministrativo connessi con la costituzione, la
gestione e la cessazione del rapporto di lavoro;
i) revisione degli adempimenti in materia
di libretto formativo del cittadino, in un'ottica di integrazione nell'ambito
della dorsale informativa di cui all'articolo 4, comma 51, della legge 28
giugno 2012, n. 92, e della banca dati delle politiche attive e passive del
lavoro di cui all'articolo 8 del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76,
convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 99, anche con
riferimento al sistema dell'apprendimento permanente;
l) promozione del principio di legalità e
priorità delle politiche volte a prevenire e scoraggiare il lavoro sommerso in
tutte le sue forme ai sensi delle risoluzioni del Parlamento europeo del 9
ottobre 2008 sul rafforzamento della lotta al lavoro sommerso (2008/2035(INI))
e del 14 gennaio 2014 sulle ispezioni sul lavoro efficaci come strategia per
migliorare le condizioni di lavoro in Europa (2013/2112(INI)).
7.
Allo scopo di rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da
parte di coloro che sono in cerca di occupazione, nonché di riordinare i
contratti di lavoro vigenti per renderli maggiormente coerenti con le attuali
esigenze del contesto occupazionale e produttivo e di rendere più efficiente
l'attività ispettiva, il Governo é delegato ad adottare, su proposta del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali, entro sei mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi, di cui
uno recante un testo organico semplificato delle discipline delle tipologie
contrattuali e dei rapporti di lavoro, nel rispetto dei seguenti principi e
criteri direttivi, in coerenza con la regolazione dell'Unione europea e le
convenzioni internazionali:
a) individuare e analizzare tutte le forme
contrattuali esistenti, ai fini di poterne valutare l'effettiva coerenza con il
tessuto occupazionale e con il contesto produttivo nazionale e internazionale,
in funzione di interventi di semplificazione, modifica o superamento delle
medesime tipologie contrattuali;
b) promuovere, in coerenza con le
indicazioni europee, il contratto a tempo indeterminato come forma comune di
contratto di lavoro rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di
contratto in termini di oneri diretti e indiretti;
c) previsione, per le nuove assunzioni, del
contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità
di servizio, escludendo per i licenziamenti economici la possibilità della
reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo un indennizzo
economico certo e crescente con l'anzianità di servizio e limitando il diritto
alla reintegrazione ai licenziamenti nulli e discriminatori e a specifiche
fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato, nonché prevedendo
termini certi per l'impugnazione del licenziamento;
d) rafforzamento degli strumenti per
favorire l'alternanza tra scuola e lavoro;
e) revisione della disciplina delle
mansioni, in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o
conversione aziendale individuati sulla base di parametri oggettivi,
contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale con
l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della
professionalità e delle condizioni di vita ed economiche, prevedendo limiti
alla modifica dell'inquadramento; previsione che la contrattazione collettiva,
anche aziendale ovvero di secondo livello, stipulata con le organizzazioni
sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano
nazionale a livello interconfederale o di categoria possa individuare ulteriori
ipotesi rispetto a quelle disposte ai sensi della presente lettera;
f) revisione della disciplina dei controlli
a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro, tenendo conto
dell'evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed
organizzative dell'impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del
lavoratore;
g) introduzione, eventualmente anche in via
sperimentale, del compenso orario minimo, applicabile ai rapporti aventi ad
oggetto una prestazione di lavoro subordinato, nonché, fino al loro
superamento, ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei
settori non regolati da contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni
sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più
rappresentative sul piano nazionale, previa consultazione delle parti sociali
comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
h) previsione, tenuto conto di quanto
disposto dall'articolo 70 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276,
della possibilità di estendere, secondo linee coerenti con quanto disposto
dalla lettera a) del presente comma, il ricorso a prestazioni di lavoro
accessorio per le attività lavorative discontinue e occasionali nei diversi
settori produttivi, fatta salva la piena tracciabilità dei buoni lavoro
acquistati, con contestuale rideterminazione contributiva di cui all'articolo
72, comma 4, ultimo periodo, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276;
i) abrogazione di tutte le disposizioni che
disciplinano le singole forme contrattuali, incompatibili con le disposizioni
del testo organico semplificato, al fine di eliminare duplicazioni normative e
difficoltà interpretative e applicative;
l) razionalizzazione e semplificazione
dell'attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento ovvero attraverso
l'istituzione, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e con le
risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, di
una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, tramite l'integrazione in un'unica
struttura dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche
sociali, dell'INPS e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli
infortuni sul lavoro (INAIL), prevedendo strumenti e forme di coordinamento con
i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali
per la protezione ambientale.
8.
Allo scopo di garantire adeguato sostegno alle cure parentali, attraverso
misure volte a tutelare la maternità delle lavoratrici e favorire le opportunità
di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei
lavoratori, il Governo é delegato ad adottare, su proposta del Presidente del
Consiglio dei ministri e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di
concerto, per i profili di rispettiva competenza, con il Ministro dell'economia
e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica
amministrazione, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente
legge, uno o più decreti legislativi per la revisione e l'aggiornamento delle
misure volte a tutelare la maternità e le forme di conciliazione dei tempi di
vita e di lavoro.
9.
Nell'esercizio della delega di cui al comma 8 il Governo si attiene ai seguenti
principi e criteri direttivi:
a) ricognizione
delle categorie di lavoratrici beneficiarie dell'indennità di maternità, nella
prospettiva di estendere, eventualmente anche in modo graduale, tale
prestazione a tutte le categorie di donne lavoratrici;
b) garanzia, per le
lavoratrici madri parasubordinate, del diritto alla prestazione assistenziale
anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di
lavoro;
c) introduzione del
tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici,
anche autonome, con figli minori o disabili non autosufficienti e che si
trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito individuale
complessivo, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a
carico;
d) incentivazione
di accordi collettivi volti a favorire la flessibilità dell'orario lavorativo e
dell'impiego di premi di produttività, al fine di favorire la conciliazione tra
l'esercizio delle responsabilità genitoriali e dell'assistenza alle persone non
autosufficienti e l'attività lavorativa, anche attraverso il ricorso al telelavoro;
e) eventuale
riconoscimento, compatibilmente con il diritto ai riposi settimanali ed alle
ferie annuali retribuite, della possibilità di cessione fra lavoratori
dipendenti dello stesso datore di lavoro di tutti o parte dei giorni di riposo
aggiuntivi spettanti in base al contratto collettivo nazionale in favore del
lavoratore genitore di figlio minore che necessita di presenza fisica e cure
costanti per le particolari condizioni di salute;
f) integrazione
dell'offerta di servizi per le cure parentali forniti dalle aziende e dai fondi
o enti bilaterali nel sistema pubblico-privato dei servizi alla persona in
coordinamento con gli enti locali titolari delle funzioni amministrative, anche
mediante la promozione dell'utilizzo ottimale di tali servizi da parte dei
lavoratori e dei cittadini residenti nel territorio in cui sono attivi;
g) ricognizione
delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della
paternità, ai fini di poterne valutare la revisione per garantire una maggiore
flessibilità dei relativi congedi obbligatori e parentali, favorendo le
opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche tenuto conto
della funzionalità organizzativa all'interno delle imprese;
h) introduzione di
congedi dedicati alle donne inserite nei percorsi di protezione relativi alla
violenza di genere debitamente certificati dai servizi sociali del comune di
residenza;
i) estensione dei
principi di cui al presente comma, in quanto compatibili e senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica, ai rapporti di lavoro alle dipendenze
delle pubbliche amministrazioni, con riferimento al riconoscimento della
possibilità di fruizione dei congedi parentali in modo frazionato e alle misure
organizzative finalizzate al rafforzamento degli strumenti di conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro;
l) semplificazione
e razionalizzazione degli organismi, delle competenze e dei fondi operanti in
materia di parità e pari opportunità nel lavoro e riordino delle procedure
connesse alla promozione di azioni positive di competenza del Ministero del
lavoro e delle politiche sociali, ferme restando le funzioni della Presidenza
del Consiglio dei ministri in materia di parità e pari opportunità.
10.
I decreti legislativi di cui ai commi 1, 3, 5, 7 e 8 del presente articolo sono
adottati nel rispetto della procedura di cui all'articolo 14 della legge 23
agosto 1988, n. 400.
11.
Gli schemi dei decreti legislativi, corredati di relazione tecnica che dia
conto della neutralità finanziaria dei medesimi ovvero dei nuovi o maggiori
oneri da essi derivanti e dei corrispondenti mezzi di copertura, a seguito di
deliberazione preliminare del Consiglio dei ministri, sono trasmessi alla
Camera dei deputati e al Senato della Repubblica perché su di essi siano
espressi, entro trenta giorni dalla data di trasmissione, i pareri delle
Commissioni competenti per materia e per i profili finanziari. Decorso tale
termine, i decreti sono emanati anche in mancanza dei pareri. Qualora il
termine per l'espressione dei pareri parlamentari di cui al presente comma
scada nei trenta giorni che precedono o seguono la scadenza dei termini
previsti ai commi 1, 3, 5, 7 e 8 ovvero al comma 13, questi ultimi sono
prorogati di tre mesi.
12.
Dall'attuazione delle deleghe recate dalla presente legge non devono derivare
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. A tale fine, per gli
adempimenti dei decreti attuativi della presente legge, le amministrazioni
competenti provvedono attraverso una diversa allocazione delle ordinarie risorse
umane, finanziarie e strumentali, allo stato in dotazione alle medesime
amministrazioni. In conformità all'articolo 17, comma 2, della legge 31
dicembre 2009, n. 196, qualora uno o più decreti attuativi determinino nuovi o
maggiori oneri che non trovino compensazione al proprio interno, i decreti
legislativi dai quali derivano nuovi o maggiori oneri sono emanati solo
successivamente o contestualmente all'entrata in vigore dei provvedimenti
legislativi, ivi compresa la legge di stabilità, che stanzino le occorrenti
risorse finanziarie.
13.
Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di
cui al comma 10, nel rispetto dei principi e criteri direttivi fissati dalla
presente legge, il Governo può adottare, con la medesima procedura di cui ai
commi 10 e 11, disposizioni integrative e correttive dei decreti medesimi,
tenuto conto delle evidenze attuative nel frattempo emerse. Il monitoraggio
permanente degli effetti degli interventi di attuazione della presente legge,
con particolare riferimento agli effetti sull'efficienza del mercato del
lavoro, sull'occupabilità dei cittadini e sulle modalità di entrata e uscita
nell'impiego, anche ai fini dell'adozione dei decreti di cui al primo periodo, é
assicurato dal sistema permanente di monitoraggio e valutazione istituito ai
sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 28 giugno 2012, n. 92, che vi
provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a
legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica.
14.
Sono fatte salve le potestà attribuite alle regioni a statuto speciale ed alle
province autonome di Trento e di Bolzano dai rispettivi statuti speciali e
dalle relative norme di attuazione, le competenze delegate in materia di lavoro
e quelle comunque riconducibili all'articolo 116 della Costituzione e
all'articolo 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.
15.
La presente legge e i decreti legislativi di attuazione entrano in vigore il
giorno successivo a quello della loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta
ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a
chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data
a Roma, addì 10 dicembre 2014
NAPOLITANO
Renzi,
Presidente del Consiglio dei ministri
Poletti,
Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Visto,
il Guardasigilli: Orlando
lunedì 29 dicembre 2014
Elezioni in Grecia
Crollo della borsa ed elezioni il 25 gennaio in Grecia.
I titoli sconvolgenti di oggi che obbligano l'Europa a guardare cio' che accade in questo Paese.
VENCEREMOS! Cosi ha risposto in sostanza Alexis Tsipras al messaggio di Pablo Iglesias per la certa vittoria di SYRIZA nelle elezioni del 25 gennaio.
"Il 2015 sarà l'anno del cambio in Spagna e in Europa. Cominciamo dalla Grecia. Andiamo Alexis! Andiamo SYRIZA!", ha commentanto sul Twitter Parlo Iglesias.
Settimana scorsa il nostro circolo ha incontrato personalmente Argyrios Argiris Panagopoulos strettissimo collaboratore di Alexis Tsipras. Risuonano ancora le accese parole di Argiris "imparate a costruire poi dopo a litigare"vero spunto per chi vuol iniziare una vera riunificazione a sinistra.
Un messaggio da prendere in seria considerazione poichè c'è bisogno anche da noi una "Syriza"unita che sappia come dice Argyrios stare con la gente, per la gente senza i soliti argomenti populistici di cui possiamo fare a meno. Unire e costruire per poter dire basta a soprusi e incertezze.
I titoli sconvolgenti di oggi che obbligano l'Europa a guardare cio' che accade in questo Paese.
VENCEREMOS! Cosi ha risposto in sostanza Alexis Tsipras al messaggio di Pablo Iglesias per la certa vittoria di SYRIZA nelle elezioni del 25 gennaio.
"Il 2015 sarà l'anno del cambio in Spagna e in Europa. Cominciamo dalla Grecia. Andiamo Alexis! Andiamo SYRIZA!", ha commentanto sul Twitter Parlo Iglesias.
"Vamos a ganar! We will win! Θα νικήσουμε!", ha risposto Alexis Tsipras pochi minuti dopo.
Settimana scorsa il nostro circolo ha incontrato personalmente Argyrios Argiris Panagopoulos strettissimo collaboratore di Alexis Tsipras. Risuonano ancora le accese parole di Argiris "imparate a costruire poi dopo a litigare"vero spunto per chi vuol iniziare una vera riunificazione a sinistra.
Un messaggio da prendere in seria considerazione poichè c'è bisogno anche da noi una "Syriza"unita che sappia come dice Argyrios stare con la gente, per la gente senza i soliti argomenti populistici di cui possiamo fare a meno. Unire e costruire per poter dire basta a soprusi e incertezze.
Arnaldo Cambiaghi partigiano del nostro tempo
L'associazione di amicizia Italia-Cuba nasce a Milano grazie ad alcuni nuclei di operai dopo il tentativo di attacco degli Usa nel 1961. L'attività consisteva essenzialmente in un appoggio politico con conferenze ,dibattiti ed aiuti rivolti alla popolazione cubana.
Uno dei principali fondatori fu proprio Arnaldo Cambiaghi, giovanissimo operaio ,partigiano responsabile della Federazione Braccianti CGIL.Nel 1992 durante un congresso battagliato a Genova Cambiaghi divenne Presidente Nazionale raggiungendo l'eccellente risultato di nr. 90 circoli sparsi sulla penisola con ben 6000 tesserati.
Nonostante i suoi 45kg e gli innumerevoli malanni,Arnaldo è riuscito a creare nella sola Lombardia 18 circoli. Arnaldo Cambiaghi si spegne nel 2009 lasciando un enorme vuoto. La sua storia personale è un esempio di militanza comunista che inizia come partigiano nella guerra di Liberazione.
Oggi il circolo di Milano a lui dedicato è guidato dalla figura di Gianni Fossati che noi tutti abbiamo imparato a conoscere in diverse occasioni: dalle manifestazioni di piazza vicine ai lavoratori, al 25 aprile ,ai numerosi banchetti delle feste di rifondazione e non da poco agli odierni presidi antifascisti.
Gianni entra a far parte del circolo nel 1993 dopo esser rientrato da un viaggio a Cuba avendo la "fortuna" di lavorare su turni dedicando cosi' molte ore alla sezione e collaborando con numerosi compagni ad altrettanto numerose iniziative.Negli anni ha occupato cariche nel direttivo,nella segreteria e nel comitato di garanzia.
Gianni ha risposto calorosamente all'invito della nostra sezione padernese quando alla fine di novembre è stato presentato il rinnovo dei locali con relativo murales, partecipando attivamente e proponendo un inizio collaborativo interessante. Il circolo possiede anche una pagina facebook aggiornatissima dove giungono notizie da Cuba in tempo reale.
Arnaldo e Gianni esempi a cui far riferimento per impegno e capacità ovvero partigiani del nostro tempo
Nella foto Gianni Fossati in azione con la rivista dell'Associazione "El Moncada"
Uno dei principali fondatori fu proprio Arnaldo Cambiaghi, giovanissimo operaio ,partigiano responsabile della Federazione Braccianti CGIL.Nel 1992 durante un congresso battagliato a Genova Cambiaghi divenne Presidente Nazionale raggiungendo l'eccellente risultato di nr. 90 circoli sparsi sulla penisola con ben 6000 tesserati.
Nonostante i suoi 45kg e gli innumerevoli malanni,Arnaldo è riuscito a creare nella sola Lombardia 18 circoli. Arnaldo Cambiaghi si spegne nel 2009 lasciando un enorme vuoto. La sua storia personale è un esempio di militanza comunista che inizia come partigiano nella guerra di Liberazione.
Oggi il circolo di Milano a lui dedicato è guidato dalla figura di Gianni Fossati che noi tutti abbiamo imparato a conoscere in diverse occasioni: dalle manifestazioni di piazza vicine ai lavoratori, al 25 aprile ,ai numerosi banchetti delle feste di rifondazione e non da poco agli odierni presidi antifascisti.
Gianni entra a far parte del circolo nel 1993 dopo esser rientrato da un viaggio a Cuba avendo la "fortuna" di lavorare su turni dedicando cosi' molte ore alla sezione e collaborando con numerosi compagni ad altrettanto numerose iniziative.Negli anni ha occupato cariche nel direttivo,nella segreteria e nel comitato di garanzia.
Gianni ha risposto calorosamente all'invito della nostra sezione padernese quando alla fine di novembre è stato presentato il rinnovo dei locali con relativo murales, partecipando attivamente e proponendo un inizio collaborativo interessante. Il circolo possiede anche una pagina facebook aggiornatissima dove giungono notizie da Cuba in tempo reale.
Arnaldo e Gianni esempi a cui far riferimento per impegno e capacità ovvero partigiani del nostro tempo
Nella foto Gianni Fossati in azione con la rivista dell'Associazione "El Moncada"
Paolo Ferrero - Da Renzi solo frasi vuote e demagogia
Il discorso di fine anno di Renzi è stato imbarazzante, il vuoto totale fatto solo di slogan nemmeno troppo efficaci ed originali. La domanda che sorge è: ma che sostanze usa? I problemi del paese scompaiono in una autoesaltazione un po' ridicola che fa invidia a quanto ci aveva abituato Berlusconi. Il tutto mentre il semestre europea da lui presieduto si conclude in un nulla di fatto. Nulla sulla disoccupazione, nulla sull'uscita dall'austerity, nulla di nulla. Della conferenza sull'occupazione che doveva aprire il semestre se ne sono perse le tracce. Renzi ha trasformato la politica in pura azione teatrale in cui la sceneggiata copre l'assenza di qualsiasi disegno che non sia l'attacco ai diritti dei lavoratori, al welfare, alla democrazia. L'unica soluzione è mandarlo a casa, il più presto possibile, e con lui mandare a casa le politiche di austerity che stanno trasformando il futuro in un incubo per il popolo italiano.
domenica 28 dicembre 2014
IL NATALE DEGLI ALTRI
Feste, cenoni,pranzi succulenti, regali , tutti noi siamo stati investiti come ogni anno in questo vortice che anche se in minore entità ci coinvolge. Quanti di noi si sono soffermati un solo attimo a pensare che esiste anche chi non "puo'"permettersi nemmeno una cena ma è costretto a elemosinare un semplice pasto?
Il nostro territorio padernese non è esente da questo tipo di problematiche soprattutto sono presenti gravi situazioni come quelle degli ex-lavoratori Eureco.E' stato anche costituito un Comitato che ha cercato in tutti questi anni di aiutare e sostenere anche umanamente i lavoratori in questione.Il Comitato a sostegno degli lavoratori e dei familiari Eureco si è costituito successivamente al terribile dramma dell'incendio Eureco il giorno 4 novembre 2010 dove hanno perso la vita 4 lavoratori e 3 son rimasti feriti-
Il proprietario dell'azienda condannato a 5 anni in primo grado è tranquillamente libero e continua a gestire aziende(Simas - Getrame) senza rispettare una sentenza che gli impedisce di farlo e lo obbliga ai doverosi risarcimenti per i danni provocati.Assieme a lui anche le assicurazioni che appellandosi ad assurdi cavilli si rifiutano di risarcire.
La perdita del posto di lavoro, la continua ricerca di una collocazione che non avviene, pone gli ex lavoratori in drammatiche situazioni come la difficoltà nel saldare affitti e quant'altro.
Il Comitato si appella nuovamente a tutta la cittadinanza chiedendo di non abbandonare questi ex lavoratori in difficoltà estrema , poichè "gli altri" ricordiamolo siamo sempre noi.
Il nostro territorio padernese non è esente da questo tipo di problematiche soprattutto sono presenti gravi situazioni come quelle degli ex-lavoratori Eureco.E' stato anche costituito un Comitato che ha cercato in tutti questi anni di aiutare e sostenere anche umanamente i lavoratori in questione.Il Comitato a sostegno degli lavoratori e dei familiari Eureco si è costituito successivamente al terribile dramma dell'incendio Eureco il giorno 4 novembre 2010 dove hanno perso la vita 4 lavoratori e 3 son rimasti feriti-
Il proprietario dell'azienda condannato a 5 anni in primo grado è tranquillamente libero e continua a gestire aziende(Simas - Getrame) senza rispettare una sentenza che gli impedisce di farlo e lo obbliga ai doverosi risarcimenti per i danni provocati.Assieme a lui anche le assicurazioni che appellandosi ad assurdi cavilli si rifiutano di risarcire.
Il Comitato si appella nuovamente a tutta la cittadinanza chiedendo di non abbandonare questi ex lavoratori in difficoltà estrema , poichè "gli altri" ricordiamolo siamo sempre noi.
71° Anniversario dell'uccisione dei Fratelli Cervi
28 dicembre 1943 - 28 dicembre 2014
AI FRATELLI CERVI, ALLA LORO ITALIA
di Salvatore Quasimodo
In tutta la terra ridono uomini vili,
principi, poeti, che ripetono il mondo
di sogni, saggi di malizia e ladri
di sapienza. Anche nella mia patria ridono
sulla pietà, sul cuore paziente, la solitaria
malinconia dei poveri. E la mia terra è bella
d’uomini e d’alberi, di martirio, di figure
di pietra e di colore, d’antiche meditazioni.
Gli stranieri vi battono con dita di mercanti
il petto dei santi, le reliquie d’amore,
bevono vino e incenso alla forte luna
delle rive, su chitarre di re accordano
canti di vulcani. Da anni e anni
vi entrano in armi, scivolano dalle valli
lungo le pianure con gli animali e i fiumi.
Nella notte dolcissima Polifemo piange
qui ancora il suo occhio spento dal navigante
dell’isola lontana. E il ramo d’ulivo è sempre ardente.
Anche qui dividono i sogni la natura,
vestono la morte, e ridono, i nemici
familiari. Alcuni erano con me nel tempo
dei versi d’amore e solitudine, nei confusi
dolori di lente macine e di lacrime.
Nel mio cuore finì la loro storia
quando caddero gli alberi e le mura
tra furie e lamenti fraterni nella città lombarda.
Ma io scrivo ancora parole d’amore,
e anche questa è una lettera d’amore
alla mia terra. Scrivo ai fratelli Cervi,
non alle sette stelle dell’Orsa; ai sette emiliani
dei campi. Avevano nel cuore pochi libri,
morirono tirando dadi d’amore nel silenzio.
Non sapevano soldati, filosofi, poeti,
di questo umanesimo di razza contadina.
L’amore, la morte, in una fossa di nebbia appena fonda.
Ogni terra vorrebbe i vostri nomi di forza, di pudore,
non per memoria, ma per i giorni che strisciano
tardi di storia, rapidi di macchine di sangue.
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