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venerdì 31 luglio 2015

ANNIVERSARIO STRAGE DI BOLOGNA

L'anniversario della strage di Bologna del  2 agosto si avvicina e pubblichiamo volentieri il comunicato stampa di RC Emilia Romagna a cui si unisce anche la nostra sezione di Paderno Dugnano(Mi)


STRAGE STAZIONE DI BOLOGNA: PRC EMILIA ROMAGNA IL 2 AGOSTO SARA' IN PIAZZA A BOLOGNA AL FIANCO DI CITTÁ E FAMIGLIARI

Rifondazione comunista domenica 2 agosto sarà a Bologna, in piazza, nel 35° anniversario della strage fascista alla stazione, a fianco della cittadinanza e dei partenti delle vittime.
Ci saremo per chiedere, ancora una volta, di fare piena luce su una strage che è una ferita che sanguina ancora perché a distanza di 35 anni sappiamo chi sono gli esecutori materiali, ovvero Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, ma i mandanti e i depistatori sono ancora a piede libero.
I diversi governi che si sono succeduti non hanno fatto nulla per fare chiarezza e il governo Renzi, non mantenendo le promesse dell’anno scorso sulla desecretazione degli atti di diversi attentati che hanno colpito il nostro paese, si sta comportando allo stesso modo. Agli impegni di Renzi, come sempre, non seguono i fatti.
Noi continuiamo a chiedere che siano aperti gli archivi segreti dello Stato e pretendiamo che sia fatta piena luce sulle responsabilità e sulle omertà politiche, istituzionali e degli apparati dello stato. Per questo motivo aderiamo alla petizione promossa dall’Associazione dei familiari delle vittime con cui chiede al Governo di rispettare le sue stesse promesse in merito a risarcimento e indennizzo per le vittime, introduzione nel codice penale del reato di depistaggio, e declassificazione delle carte sulle stragi da parte di ministeri e servizi segreti.


Stefano Lugli - Segretario regionale Prc
Sara Visintin - Vice segretaria regionale Prc

lunedì 27 luglio 2015

PARA NOSOTROS SIEMPRE 26

Ieri 26 luglio 2015 ultimo appuntamento per COMUNISTI in FESTA a Cornaredo(Mi).
Musica,libri,vari stand presenti fra cui la Rete Antifascista, Emergency e l'Ass.ne di Amicizia Italia-Cuba che attraverso  le parole del  proprio   rappresentante Gianni Fossati   circ." Arnaldo Cambiaghi" ricordava a tutti   cio' che successe in quella storica data.

" 26 luglio 1953- ore 5,18 del mattino, Fidel Castro e circa 80 appartenenti al partito ortodosso iniziano un attacco armato al 'quartel Moncada',una grandissima caserma , allo scopo di incitare
la popolazione a rivoltarsi contro la feroce dittatura di Fulgencio Batista.
La scelta dell'ora e del giorno non sono casuali ma coincidono con la fine delle feste di carnevale di quella città, si presumeva di trovare meno sorveglianza essendoci in giro molta gente ancora festante.
Nonostante questo, per una serie di circostanze negative e di errori, l'attacco fallisce ma da questa
sconfitta si puo' dire che inizia a germogliare la rivoluzione cubana che trionferà nel 1959, sotto
la guida di Fidel Castro, Ernesto Guevara e Camilo Cienfuegos. Infatti tutti i vari gruppi e
partiti contrari alla dittatura si unificarono nel Movimento 26 Luglio e organizzarono la rivolta
sia all'interno che all'estero dove molti erano esiliati , fino alla vittoria"


"Stimo colui che di slancio abbatte a terra un tiranno: lo stimo se è cubano,lo stimo se è aragonese"
Jose' Marti'

giovedì 23 luglio 2015

STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA

Dopo 41 anni una sentenza che porta una ventata di giustizia.
Pubblichiamo la riflessione di Paolo Ferrero in merito

"Dopo 41 anni finalmente si arriva ad una sentenza definitiva sulla strage di Piazza della Loggia: l'ergastolo per i fascisti Carlo Maria Maggi e l'ex fonte 'Tritone' dei servizi segreti Maurizio Tramonte. Questa sentenza, importante, deve essere la base su cui operare una offensiva politica: il cambiamento sociale italiano negli anni 70 è stato ostacolato in tutti i modi, dalla repressione alle stragi. Come dicevamo in uno slogan: "Le bombe sui treni e sui vagoni, le mettono i fascisti, le pagano i padroni". Le connessioni tra neofascisti, servizi segreti, massoneria, mafia e apparati dello stato sono parte costitutiva della gestione del potere delle classi dominanti italiane: ieri con le stragi, oggi con la manomissione della Costituzione da parte del governo Renzi e con la gestione degli affari in cui non esiste alcuna separazione tra economia legale ed illegale."

martedì 21 luglio 2015

FESTA PRC CORNAREDO(MI)


DIRITTI CIVILI



Saluto molto positivamente la condanna da parte della Corte di Strasburgo contro l'Italia che non garantisce il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. Bisogna estendere i diritti a tutte e tutti, uscire dall'oscurantismo che caratterizza il nostro paese a causa dell'ignavia del governo. Il governo prenda subito provvedimenti: una legge sulle unioni civili avrebbe già dovuto essere fatta. Siamo gli zimbelli d'Europa sul fronte dei diritti civili: è una vergogna

Paolo Ferrero

lunedì 20 luglio 2015

DA GENOVA 2001 AD ATENE 2015

 Pubblichiamo volentieri la riflessione di Vittorio Agnoletto apparsa ieri sul suo blog. Oggi è il 20 luglio un ricordo di quell'indimenticabile giornata che ha segnato la storia di tanti, di tutti noi .

Si torna a Genova, a 14 anni dal G8, e si pensa alla Gre­cia, luogo sim­bolo del col­lasso di un sistema che aggre­di­sce con fero­cia chi lo con­te­sta e lo punge nei suoi punti più deli­cati, il defi­cit di demo­cra­zia e la sot­to­mis­sione alle prio­rità della finanza spe­cu­la­tiva internazionale.
C’è un filo che lega Genova 2001 con Atene 2015: quanto avve­nuto in Gre­cia è una per­fetta rap­pre­sen­ta­zione dei peg­giori sce­nari ana­liz­zati e denun­ciati dal movi­mento dei movi­menti nei Forum di Porto Ale­gre e durante le gior­nate del G8.
Ale­xis Tsi­pras e il governo di Syriza stanno spe­ri­men­tando sulla pro­pria pelle, non sol­tanto la pre­po­tenza del governo Mer­kel e la mio­pia della Com­mis­sione euro­pea, quanto il domi­nio della finanza spe­cu­la­tiva, che non risponde delle pro­prie azioni ad alcuno stato e, anzi, sot­to­mette ai pro­pri inte­ressi i governi nazio­nali, spesso costruiti a pro­pria imma­gine e somi­glianza, come abbiamo spe­ri­men­tato anche in Ita­lia.Oggi, rispetto al 2001, dob­biamo aggior­nare le cifre di que­sto domi­nio e dire — con i dati del Cre­dit Suisse — che l’8,7 per cento (non più il 10 per cento) della popo­la­zione mon­diale con­trolla l’82 per cento delle ric­chezze del pia­neta; e più pre­ci­sa­mente che quell’8,7 per cento di popo­la­zione esprime il potere di qual­che cen­ti­naio di fondi finan­ziari e di mul­ti­na­zio­nali che con­trol­lano il ciclo vitale dell’umanità.
La sto­ria è piena di iro­nia e di pas­saggi emble­ma­tici che ci aiu­tano a com­pren­dere la para­bola greca. Ale­xis Tsi­pras e i suoi com­pa­gni nel 2001 furono fra i primi a spe­ri­men­tare la durezza della repres­sione, quando furono fer­mati e aggre­diti bru­tal­mente dalla poli­zia ita­liana nel porto di Ancona: era un assag­gio di quanto sarebbe avve­nuto nei giorni seguenti.
Oggi il governo di Syriza, con la dura scon­fitta subita nei giorni scorsi a Bru­xel­les, paga il pro­prio iso­la­mento, la debo­lezza poli­tica di movi­menti sociali e poli­tici che in Europa non sono stati in grado di con­tra­stare il peri­colo che bene era stato indi­vi­duato nel 2001 al Forum di Porto Alegre.
Que­sta sorte tocca pro­prio a Syriza, un partito-movimento che ha nel pro­prio genoma, primo in Europa, lo spi­rito anti­li­be­ri­sta e inter­na­zio­na­li­sta tipico dei Social Forum, avendo com­preso fin dalla sua nascita che nel XXI secolo ogni pro­spet­tiva di giu­sti­zia sociale e di libertà deve avere un respiro internazionalista. 
Atene ha perso per­ché si è tro­vata sola, per­ciò siamo di fronte ha una scon­fitta che col­pi­sce il cuore dell’Europa e ci riguarda tutti. Si è aperta una fase sto­rica dram­ma­tica, simile ad altre vis­sute nel nostro con­ti­nente nel secolo scorso, para­go­na­bile alla scon­fitta subìta nella guerra civile spa­gnola. Sta­volta non siamo stati capaci di orga­niz­zare bri­gate inter­na­zio­nali di soste­gno alla Gre­cia, forse per­ché non c’era un nemico visi­bile da com­bat­tere né terre da difen­dere. Ma la posta in gioco è la stessa: la libertà e la demo­cra­zia in Europa.
In que­sti anni abbiamo com­bat­tuto in Ita­lia un’altra bat­ta­glia, una bat­ta­glia di verità e di giu­sti­zia, dopo le vio­la­zioni dei diritti umani com­piute nel 2001. Ne siamo usciti con alcune scon­fitte (il man­cato pro­cesso per l’omicidio di Carlo, le con­danne pesan­tis­sime inflitte a un pugno di mani­fe­stanti, usati come capro espia­to­rio) e abbiamo otte­nuto anche dei suc­cessi, con la rico­stru­zione di verità incon­tro­ver­ti­bili su quanto avve­nuto alla Diaz e a Bol­za­neto e sen­tenze di con­danna, sia pure miti­gate dalla pre­scri­zione, che non hanno pre­ce­denti nella nostra sto­ria giudiziaria.
Eppure anche su que­sto fronte è in corso la rivin­cita di un sistema repres­sivo sgan­ciato ormai da qua­lun­que con­trollo demo­cra­tico e stret­ta­mente con­nesso al potere esecutivo.
La vicenda della legge sulla tor­tura è emble­ma­tica. A fronte della cla­mo­rosa sen­tenza pro­nun­ciata con­tro l’Italia dalla Corte euro­pea per i diritti umani, abbiamo assi­stito a un ulte­riore arre­tra­mento della cul­tura demo­cra­tica, inca­pace di con­durre una bat­ta­glia civile in campo aperto e suc­cube del «par­tito della poli­zia», al punto di appro­vare due diverse ipo­tesi di legge, una (alla Camera) a dir poco mini­ma­li­sta e scritta in modo da non distur­bare forze dell’ordine che si riten­gono al di sopra di qua­lun­que det­tato legi­sla­tivo, la seconda (in com­mis­sione al Senato all’unanimità!) addi­rit­tura para­dos­sale, poi­ché di fatto legit­tima la tor­tura, pur­ché non «reiterata».
È quindi in corso un’offensiva che somma la fero­cia del capi­tale finan­zia­rio a norme e prassi da demo­cra­zia auto­ri­ta­ria (vedi la legge sulla sicu­rezza appro­vata in Spa­gna), men­tre si gioca fra Atene e il resto d’Europa una par­tita deci­siva per il futuro del con­ti­nente. «Oggi in Spa­gna, domani in Ita­lia» era il motto di Carlo Ros­selli ormai 80 anni fa.
Forse, dovremmo ripen­sare Genova e guar­dare ad Atene impa­rando la lezione di que­sti anni, spe­rando di poter dire con serietà, senza vel­lei­ta­ri­smi, «Oggi in Gre­cia, domani in Europa».

lunedì 13 luglio 2015

A FIANCO DI TSIPRAS

Il risultato del referendum greco di domenica 5 luglio ha decretato che Alexis Tsipras continuasse a ricercare soluzioni per poter riportare un po' di respiro alla situazione greca. Oggi a fronte delle nuove risoluzioni pubblichiamo la riflessione del segretario PRC Paolo Ferrero


Come sovente capita, quando si vince si hanno molti amici e quando si beccano mazzate si viene sbeffeggiati e ridicolizzati. Ovviamente i più sfottenti sono coloro che hanno vinto e i loro pennivendoli: tutti coloro che hanno passato questi mesi a contrastare il governo Tsipras, ad impedire ogni soluzione positiva, a deformarne le proposte per indebolirlo. Tra i critici vi sono anche alcuni che nei giorni scorsi erano invece saltati sul carro del vincitore: penso a Di Maio che addossa l’esito negativo della trattativa al tradimento di Tsipras.
Per quanto mi riguarda voglio esprimere la mia piena solidarietà e il mio appoggio a Alexis in questo momento assai pesante. Non solo per la lunga frequentazione politica ed umana, perché da più di dieci anni facciamo battaglie comuni o perché facciamo parte del partito della Sinistra Europea.
Voglio esprimere il mio appoggio a Tsipras perché penso che il brutto testo che ha firmato risponda sostanzialmente ai rapporti di forza che ci sono a livello europeo. Penso che le forze che seguono la Merkel su una linea iperliberista siano di gran lunga molto più forti delle forze antiliberiste che a questo indirizzo si oppongono. Da un lato il governo Greco e dall’altro tutti gli altri governi, divisi solo sull’esito ma non sui contenuti: i tedeschi volevano la Grecia fuori dall’Euro e Draghi - con Renzi e Hollande - la voleva dentro ma totalmente piegata alle politiche di austerità. Come ha spiegato Varoufakis tra i “nemici più energici” c’erano i governi dei paesi che avrebbero potuto beneficiare di una svolta nell’impostazione europea: per loro un successo del governo greco sarebbe stato uno schiaffo nei confronti dei loro elettorati a cui da anni impongono tagli e “riforme”. Uno contro venti è il titolo di un Tex Willer: qui purtroppo non siamo in un fumetto e non è così facile vincere da soli. Anche perché negli altri paesi europei, al di fuori della Grecia, non siamo riusciti a costruire un significativo movimento di massa contro il neoliberismo e di appoggio al governo greco. Grazie alla disinformazione dilagante, non siamo nemmeno riusciti a far capire che le proposte greche andavano a favore di tutti i popoli europei e non erano una richiesta dei greci di essere “mantenuti” dagli altri popoli.
Penso che Tsipras, il suo governo e Syriza hanno fatto sostanzialmente tutto quello che potevano fare anche se questo non è stato sufficiente: la piccola ed indebitata Grecia era più debole. La Germania e i suoi servi erano più forti, ed hanno imposto larga parte delle loro condizioni. Il problema non è Tsipras: il problema è nostro e riguarda la nostra capacità di costruire anche in Italia una sinistra sociale, culturale e politica che sia in grado di fare quello che Tsipras ha saputo fare in Grecia e cioè di mandare i Renzi, i Salvini e i Berlusconi all’opposizione e aprire una nuova fase.
In altri termini penso che il problema non è Tsipras ma la Germania della Merkel. Il problema è il rovesciamento dei rapporti di forza tra le classi sia sul piano materiale che culturale a livello di ogni singolo paese e a livello europeo. Il problema è questa Unione Europea ordoliberista che distrugge diritti e civiltà. Il problema è come rompere questa gabbia d’acciaio costituita dall’Unione Europea a trazione tedesca al fine di poter costruire una Europa dei popoli. Per questo aderiamo convinti alla SETTIMANA DELLA VERGOGNA EUROPEA lanciata da l'Altra Europa e manifesteremo davanti ai simboli delle forze del caos e dell’arroganza, a cominciare dalla Deutsche Bank.
Qualcuno dirà: ma Varoufakis ha proposto una strada diversa! Ho letto anch’io quanto ha scritto Varoufakis, che gode di tutta la mia stima e nel merito non ho particolari obiezioni alle sue proposte. Non a caso la costruzione di un doppio circuito monetario senza uscire dall’euro è una delle proposte che ho avanzato un anno fa nel mio libro sulla truffa del debito pubblico: ha lo stesso effetto e la stessa funzione degli IOU proposti da Varoufakis. Il punto su cui vorrei far riflettere è: quale peso contrattuale poteva avere la simulazione dell’uscita dall’euro della Grecia nel momento in cui buttare fuori dall’eurozona la Grecia era proprio la proposta dello schieramento più oltranzista guidato dalla Germania? Mi pare che qui non si tenga conto che, minacciare di uscire, a chi ti vuole buttare fuori non avrebbe fatto una gran paura; Avrebbe probabilmente favorito la Germania nel realizzare il suo proposito. Non sapremo mai quale sarebbe stata la strada migliore ma a me pare che tutte queste discussioni sulla trattativa , non spostano di una virgola il problema fondamentale: l’Unione Europea è dominata da una elite neoliberista a trazione tedesca, che ha la determinazione propria dei nazisti nel piegare le resistenze dei popoli europei. In Europa ancora non esiste una sinistra e un movimento antiliberista con dimensioni e consapevolezza sufficienti a sconfiggere questa elite che usa le armi del terrorismo finanziario per spaventare i popoli e obbligarli a piegare la testa.
Invece che criticare Tsipras dovremo cercare di fare – anche in Italia e nel resto d’Europa – almeno la metà di quanto Tsipras ha fatto in Grecia: contro Renzi così come contro Draghi e la Merkel, le due facce della stessa barbarica medaglia.

FESTA PRC NOVATE MIL.SE(MI)

Il circolo Steve Biko di Novate Milanese come ogni anno propone dal 2 al 19 luglio concerti, incontri oltre che momenti dedicati alla socializzazione, gustando favolose e strepitose specialità gastronomiche. Il nostro circolo ha partecipato a diversi  incontri che si sono svolti fra le giornate di sabato 11 luglio e domenica 12 luglio  con la partecipazione   di Rosa Rinaldi PRC nazionale e Matteo Prencipe PRC provinciale.
Quest'anno la novità è rappresentata dalla mostra di pittura  dell'associazione Le Agende Rosse gruppo Peppino Impastato  -Milano che  è simbolo di sostegno di tutti i rappresentanti dello Stato   vittime di campagne di delegittimazione e che sono a rischio della stessa vita per aver scelto di rendere viva la Costituzione nella propria professione. Ecco alcune delle opere esposte. Da non perdere!!!!




sabato 11 luglio 2015

GIOVANI, PRESENTI E COMUNISTI

Un periodo ricco di feste all'aperto quello del mese di luglio dove parecchie sono le sezioni che uniscono i loro volontari e danno vita a numerose occasoni d'incontro. Festa dei Popoli a Cassano d'Adda, Festa del Prc a Novate Mil.se e ora  ha preso il via anche la Festa di Liberazione a Brugherio(MB).
Spazi per concerti, per dibattiti, per rifocillarsi, anche per scambiare quattro chiacchere con un bel numero di giovani presente sia negli stand che come aiuto nella pur sempre difficile gestione che è mantenere una struttura per alcune settimane.
Incontro Riccardo instancabile nel pulire i tavoli , Giorgio che è arrivato in bici dalla Val di Susa con le magliette, per ricordare ancora una volta la lotta che prosegue contro la TAV poi Vittorio  allo stand dei libri usati  con cui mi soffermo per uno splendido scambio di idee.
 Inevitabili le mie domande sulle loro attività, sul loro modo di porsi nei confronti di una realtà che li vorrebbe emarginati e in cui ritrovo anche vecchi pensieri ,ideali fortunatamente ancora presenti. Una piacevolezza nell'ascoltare una generazione che seppur in minoranza non si arrende ed è presente soprattutto nel web.
Vittorio mi racconta che studia storia medioevale e che ha anche un'altro fratello e sorella ma soprattutto dell'enorme sforzo nel mantenere viva una sezione giovanile.
Rifondazione Comunista definita spesso sinistra extraparlamentare, sinistra radicale  continua ad esserci anche se spesso la si dimentica identificando come sinistra altre forze politiche .La dimostrazione avviene proprio quando durante l'estate riusciamo a ritrovare quel sapore di solidarietà, unità che è sempre stato la base per una società diversa e a misura d'uomo ma soprattutto incontrando i giovani , il futuro che avanza con il bagaglio di valori in cui crediamo.
Giovani, Presenti e Comunisti



lunedì 6 luglio 2015

NOI CI SIAMO E VOI?

Oggi il blog di Giovanni Giuranna pubblica un interessante  post sulla comunicatività delle forze politiche padernesi. Ultimamente il blogger e consigliere comunale di Insieme per Cambiare sottolinea la presenza costante degli attivisti di questa lista che si cimentano sempre in nuove e svariate proposte. Indubbiamente lo svuotamento, la mancanza di fiducia in altre forze politiche ( a parte il M5S) , ha contribuito a far emergere problematiche di aggregazione e partecipazione.
Comunicare ed esser presenti due punti di importanza fondamentale per porre basi  di cui far tesoro in futuro  a cui  ha aderito anche la nostra  sezione PRC  Casaletti .
Dal novembre 2014 il circolo parte  rinnovato con uno splendido murales interno e una libreria ricca di testi a cui attingere per poi proseguire con numerosi incontri della nuova rassegna  "Arte e Lavoro"iniziando con  la presentazione dei lavori dell'artista Alessia Calo'. Gli appuntamenti  di gennaio e febbraio hanno visto  ex sindacalisti del territorio ritrovarsi e raccontare uno spaccato di storia padernese in  "Quando c'erano le fabbriche,.poi la presentazione del libro "Chiamarlo amore non si puo'" in occasione della festa della donna per  culminare nel mese di aprile  con altre due presentazioni di libri sulla Resistenza che hanno visto la partecipazione di un autore come Roberto Farina , l'editore de Le Milieu E. Caizzi e Tiziana Pesce figlia del gappista Giovanni e Nori Brambilla.
Una sezione che ha intrapreso anche una strada volta a rimanere accanto ai dimenticati ex lavoratori Eureco soprattutto durante le infinite udienze processuali.
Inoltre non dimentichiamo la proposta della nascita dell'attuale Comitato Stop al TTIP e la costituzione de L'Altra Paderno Dugnano con l'evento intitolato "La malascuola".
Insieme per cambiare ha numerosi attivisti ma esiste anche una realtà di sinistra presente, propositiva, magari meno vistosa o chiassosa  e che utilizza un proprio blog "Rifonda anche tu" assieme ad  una pagina facebook ricca di notizie costantemente aggiornata,mentre ogni martedi' proseguono gli incontri di sezione come L' Altra Paderno Dugnano.
Noi ci siamo anche se forse non destiamo clamore nelle iniziative ma PRESENTI e PROPOSITIVI!
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