Il comunicato per il corteo del 12 dicembre 2015 con le adesioni a cui partecipa anche la nostra sezione padernese
RICORDARE LE STRAGI DI IERI, FERMARE LE GUERRE DI OGGI
Il 12 dicembre 1969, una bomba scoppiava in Piazza Fontana. Una bomba,
che facendo 17 morti e decine di feriti unita alla morte di Giuseppe
Pinelli assassinato tre giorni dopo nella Questura di Milano, inaugurava
la “Strategia della Tensione”, ovvero la costruzione sistematica di
paura volta a criminalizzare i movimenti sociali e le richieste di
diritti e libertà che in quegli anni riempivano le strade.
Oggi, 46 anni dopo, vediamo come, in Italia e in altre parti del mondo,
la strategia della paura, della criminalizzazione verso chi pretende
diritti per un futuro e una vita migliore, non sia cambiata: dalle
piazze xenofobe di Salvini & co, ai muri di Orban, alle sparizioni forzate in Messico, alle stragi ad Ankara, Suruç e Dyarbarkir.
Come 46 anni fa, i poteri politici, economici e militari hanno tutto
l’interesse a bloccare ogni spinta e autorganizzazione dal basso che
metta ulteriormente in crisi
un modello economico globale basato sulle speculazioni,
l’espropriazione di terre e diritti, lo sfruttamento di miliardi di
persone e territori in tutto il mondo. Oggi come ieri, ciò che vediamo
attuarsi non è altro che uno status quo che cerca di rimanere
inalterato: alle destabilizzazione di intere aree del pianeta fatta
dalla speculazione economica e dai bombardamenti della guerra di turno,
si risponde con nuove guerre e vendite di armamenti; alle lotte dei
contadini e delle popolazioni locali per l’autodeterminazione dei
territori si risponde con il landgrabbing, l’espropriazione di terre, le
coltivazioni terminator, lo sfruttamento; a quante e quanti si spostano
dalle loro terre alla ricerca di un futuro più degno, rivendicando un
diritto alla mobilità che sia di tutte/i a prescindere dal passaporto,
si risponde con muri, eserciti alle frontiere e respingimenti… quando
non direttamente con il bombardamento dei barconi.
Oggi la
tensione e la paura sono esportate a livello globale per coprire la
crisi economica che il neoliberismo stesso ha creato e per cui adesso
cerca nuovi capri espiatori: diventano così il nemico da additare i
kurdi in Turchia che combattono contro
una discriminazione decennale e la repressione del governo Erdogan, i
Palestinesi adesso colpevoli addirittura (in una totale riscrittura
della storia) di aver istigato la Soluzione Finale di Hitler e
l’Olocausto, mentre nelle strade della “democratica” Europa continua la
caccia al migrante, all’uomo nero accusato di “rubare la casa e il
lavoro”, alimentando così la guerra tra poveri.
Ancora, a 46
anni di distanza, vediamo come anche gli attori non siano poi molto
cambiati: nel 1969 i fascisti armati da CIA e servizi segreti con la
complicità della Democrazia Cristiana, oggi sempre i fascisti che siano
di Casapound o della Lega di Salvini in Italia, del Front National della
Le Pen in Francia, di Alba Dorata in Grecia, quando non sono
direttamente coinvolti nel governo come in Ungheria, Polonia, Austria…
Lo stesso vale anche per il Medio Oriente e il Nord Africa, dove i
servizi segreti di mezza NATO e le petromonarchie del golfo loro alleate
hanno finanziato organizzazioni come Daesh e Al-Nusra per anni,
armandoli, addestrandoli e
utilizzandoli per i propri fini, salvo poi dover fare i conti con le
mostruosità prodotte, come ha ricordato la strage di Parigi.
L’Europa bombarda in Africa e Medio Oriente da decenni e oggi si arma
per difendere le proprie frontiere dai migranti che essa stessa ha
contribuito a creare. Pur di fermare con ogni mezzo chi scappa da guerra
e miseria, l’Europa cerca l’accordo con governi come quello di Erdogan,
che Daesh non l’ha mai combattuto, ma in cambio bombarda i curdi che
lottano contro Daesh.
Ricordare la Strage di Piazza Fontana,
oggi come ieri, non è un semplice esercizio di memoria. È una scelta
partigiana, di rifiuto della paura e della guerra tra poveri che ci
vengono proposte, e di lotta per i diritti, per un futuro degno, libero e
sostenibile per tutte e tutti.
Rifiutiamo la retorica del
mostro sbattuto in prima pagina: ricordiamo bene Valpreda e Giuseppe
Pinelli, il primo rimasto in galera innocente per anni, il secondo
assassinato nei locali della Questura di Milano la notte tra il 15 e il
16 dicembre del 1969.
Ricordiamo anche Saverio Saltarelli ucciso un
anno dopo mentre manifestava per affermare che Piazza Fontana fu una
strage di Stato e che Pinelli era stato assassinato.Scegliamo di essere
ancora oggi nelle strade e nei quartieri della nostra città, tessendo
reti solidali, antirazziste ed antifasciste; scegliamo di essere
complici con quante e quanti in ogni angolo del globo resistono alla
paura, alle speculazioni, alle dittature, alle guerre, proponendo
pratiche di organizzazione dal basso, pratiche che rifiutano ogni
confine, sia esso fisico o mentale.
Licia Pinelli
Pia Valpreda
Claudia Pinelli
Silvia Pinelli
Memoria AntifascistaPonte della Ghisolfa
Comunità Curda Milanese
Rete Kurdistan
Partigiani in Ogni Quartiere
ZAM Zona Autonoma Milano
Csoa Lambretta
CS Cantiere
Soy Mendel
Sinistra Anticapitalista - Milano
Partito della Rifondazione Comunista – Fed. Di Milano
Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre
Amici e Compagni di Luca Rossi
Associazione Amici e Familiari di Fausto e Iaio
Associazione Per Non Dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi
Associazione di Amicizia Italia – Cuba
Teatro della Cooperativa
Zona 3 per la Costituzione
CASC LambrateRete Studenti Milano
Collettivo Bicocca
Collettivo Universitario the Take - CUT
Coordinamento dei Collettivi Studenteschi - CCS
LUME
Dillinger Project
Rojava Calling Milano
Spazio di Mutuo Soccorso - SMS
Comitato Abitanti San Siro
Adesso Basta
Fronte Palestina di Milano
PRC sez.Casaletti di Paderno Dugnano
Redazione di Lotta Continua
SI Cobas
Rete della Conoscenza
Unione degli Studenti
Link – Sindacato Universitario
ACT MilanoFronte Popolare
Centro Culturale Concetto Marchesi
ANPI Crescenzago
ANPI Assago
Comitato NO Muos milano
Parallelo Palestina
Associazione antirazzista Le Radici e Le Ali
Sondrio Antifascista
Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito
Sestodemocratica
Collettivo Berchet
Rete Milano senza frontiere
L'Altra Europa con Tsipras
Partito Comunista dei Lavoratori
Casa Rossa Milano
Comitato Contro la Guerra Milano
Circolo ARCI 26x1 - Offensive democratiche
ARCI area CarugateAssociazione ARCI Ponti di Memoria
Martesana libera e antifascista
Partito Comunista d'Italia - Milano
Azione Civile Nazionale
Azione Civile Lombardia
Azione Civile Milano
Ross@ Milano
COSP - Collettivo Scuola Pasolini
Chiesa Pastafariana Italiana
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