Il giornale L'Espresso riporta un interessante articolo sul reato di tortura caduto nel dimenticatoio da svariati mesi. Tutto fermo alla Camera nonostante il nostro Paese sia stato condannato dalla Corte di Strasburgo per non aver introdotto tale reato proprio dopo i fatti della Diaz. Il rimbalzo dal Senato alla Camera dove per mesi è stato tutto accantonato pare non abbia fine, siamo ancora lontanissimi dall'ottenere un qualcosa vicino ad una legge.
" La convenzione Onu 1984 concretizza la proibizione generale della tortura,
obbligando gli Stati contraenti ad adottare una serie di provvedimenti
adeguati, per assicurare la prevenzione e la lotta contro le torture e
per proteggere l'integrità fisica e spirituale delle persone private
della loro libertà.
Questa convenzione istituisce - analogamente ai Patti del 1966 - un
sistema di controllo internazionale. Gli Stati contraenti devono rendere
conto ogni quattro anni alla Commissione dell'ONU contro la tortura
(CAT) delle misure da loro adottate per adempire gli obblighi che la
Convenzione impone loro. La commissione può prendere posizione sui
rapporti o formulare proposte di ordine generale."
L'articolo su L'Espresso firmato da Carmine Gazzanni sottolinea non solo il rischio per il nostro Paese di subire nuove condanne ma anche rilevanti cifre di ricorsi pari a 10.100, secondi solo all'Ucraina con 13.650!
Dopo 30 anni in Italia si è ancora in attesa di una legge preferendo la sanzione ad una tutela per chi è privato della libertà.
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